capitolo 16

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CuordiTifone's pov
" Per caso hai visto StellaArdente? " chiesi per l'ennesima volta, questa volta al vice. Era tutto il giorno che cercavo la leader, doveva prendere delle erbe per le ferite. Ma si era come volatilizzata, nessuno sapeva dove si trovasse. Il soriano dorato mi guardò, a disagio:" Lei non..."
Poi si interruppe e continuò:" Non lo so."
Io strinsi gli occhi:" Oh sì che lo sai. Allora? "
Lui mosse le orecchie:" Io pensavo che te lo avesse detto..."
Poi si chiuse in un silenzio nervoso. Ringhiai: StellaArdente era debole, le ferite a rischio di infezione. Le avevo raccomandato di riposare, e invece era sparita. Come al solito comunque. Non faceva altro che cacciarsi in un guaio peggiore del precedente. Immersa in quei cupi pensieri, mi diressi fuori dal campo. Ero appena uscita quando sentii un richiamo, un debole e pietoso richiamo:" C-CuordiTifone..."
Io miagolai, allarmata:" Chi sei? "
Una figura color fiamma uscì dai cespugli. Per un istante pensai a StellaArdente, poi mi resi conto che era AnimadiFiamma. Subito dietro la seguiva TempestaGelida.
" Clan della Stella, che cosa ci fate qui? Lo sapete che non potete entrare nel nostro territorio, possono uccidervi! " miagolai io, sconvolta: erano coperti di sangue.
" Dobbiamo parlare con la mamma! È urgente! "

StellaArdente's pov
Il rumore dei miei passi felpati era l'unico nel labirinto oscuro che portava alla PietradiLuna. Il freddo gelido sotto i miei polpastrelli mi fece rabbrividire. Ero quasi arrivata. Sbucai nella grotta, la Pietra brillava in tutto il suo fulgore. Mi sdraiai, toccando la PietradiLuna con il naso. Un freddo gelido come il ghiaccio della stagione degli alberi nudi mi paralizzò. Chiusi gli occhi, lasciandomi andare nell'oscurità.

Aprii gli occhi. Ero a Settealberi, da sola. Poi sentii un potente miagolio:" StellaArdente. "
Mi voltai di scatto. Un grande gatto fulvo dai brillanti occhi smeraldini era comparso alle mie spalle.
" StelladiFuoco? " chiesi, esitante.
Lui annuì, gli occhi di stelle che brillavano comprensivi:" So perché sei qui. Non è colpa nostra per..."
Io lo interruppi, furiosa, sguainando gli artigli:" Non è colpa vostra? Ma ti senti? Il mio clan, il nostro clan, è in ginocchio. Ho visto i miei amici morire davanti ai miei occhi! Perché ci volete distruggere? "
Lui scosse appena la possente testa:" So che è frustrante. È una dura lezione per ogni giovane leader. Il clan della Stella non può intervenire in certe situazioni, tutto questo non è dipeso da noi. "
Io soffiai, ero frustrata, rabbiosa e disperata. Mio nonno mosse appena la coda, quando comparve Falco. Io feci sonore fusa, piangendo:" Oh piccolo mio..."
Il mio cucciolo mi si avvicinò, strusciandosi contro di me:" Mamma, i miei fratelli hanno capito. Ora anche tu devi capire, non farti accecare dal rancore. "
Io rimasi un istante con il capo chino, il naso affondato nel lungo pelo soriano di mio figlio. Lacrime amare, di dolore e pentimento mi rigavano il muso:" Dovevo fare di più... Dovevo proteggerti, te e anche i tuoi fratelli. "
Lui scosse il capo, gli occhi gialli pieni di amore:" No mamma. È così che doveva andare. "
Poi tutto si fece sfocato. Io gridai:" No! Non andatevene! Vi prego! "
Ma nessuno rispose e tutto svanì.

Aprii gli occhi, la pietra si era spenta. Mi alzai, frastornata. Mi girava la testa e le ferite della battaglia mi bruciavano. Gemendo mi portai una zampa dietro alla nuca. Respirai profondamente, poi mi incamminai, diretta fuori da quel luogo bello e terribile.

Angolo autrice: ciao gattini! Vi è piaciuto il capitolo? Spero di sì :) Ciao e a presto!


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