capitolo 17

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Quando uscii da Bocca di Madre StellaRossa era ancora lì, seduta su una roccia ad aspettarmi. La guardai, sorpresa:" StellaRossa, che ci fai qui? Pensavo fossi tornata al campo. "
Lei scese a balzi e mi disse:" Volevo parlare ancora un po con te... Dobbiamo discutere riguardo ad un eventuale attacco. Sto pensando di attaccare il Clan della Neve. Li indeboliremo. "
Io socchiusi gli occhi. Il mal di testa che mi perseguitava dalla battaglia mi stava martellando il cervello. Non riuscivo a pensare. Facendo un grande sforzo parlai:" Non lo so. Ho paura di perdere la battaglia, il mio clan non può permettersi altre perdite. "
Lei mosse appena la folta coda. Era nervosa e irritata:" Ma se non reagisci sarà peggio! Il tuo clan sta subendo troppo! Ti chiami leader e non hai il coraggio di prendere le decisioni che il tuo ruolo comporta? "
Quelle parole mi ferirono. Era mia amica, mi fidavo di lei. Una rabbia dettata dall'orgoglio ferito mi fece ruggire:" Io ho a cuore la pace nei clan! Mentre tu credo abbia dimenticato le responsabilità che ci gravano sulle spalle! La responsabilità delle vite dei nostri compagni! E poi hai il coraggio di dire a me che non sono una brava leader? "
Le voltai le spalle e proseguii a balzi lungo la mia strada. Ero talmente furiosa che avrei voluto squarciare la terra, uccidere qualsiasi cosa sul mio cammino. Poco dopo mi ero lasciata alle spalle le Grandi Pietre e stavo correndo nel sottobosco. Mi fermai, ansimando. Le ferite si erano riaperte. La rabbia stava sbollendo e mi resi conto che ancora una volta la parte peggiore di me aveva preso il sopravvento. Quegli attacchi d'ira che a volte mi colpivano erano terribili e mi spingevano spesso a fare cose di cui poi mi pentivo amaramente. Una lacrima mi rigò il muso: non dovevo reagire in quel modo. Probabilmente mi ero infuriata a tal punto perché StellaRossa aveva toccato un tasto dolente: il mio dubbio perenne era se avrei dovuto attaccare i miei nemici oppure no. Immersa in quei pensieri mi riscossi solo sentendo un odore estraneo: clan della Neve e della Tenebra, misto a un odore strano. Un sibilo di rabbia mi uscì dalla bocca. Ero abbastanza vicina al campo del Clan del Sangue, dovevano averlo attaccato! Rimasi un istante ferma, indecisa. Non avrei mai fatto in tempo a tornare al campo e a chiamare i miei guerrieri.
" Al diavolo! " pensai, furiosa. Corsi all'entrata del campo e mi catapultai dentro. La battaglia infuriava. Un gatto grigio del clan del Sangue era bloccato sotto la presa di un grosso guerriero nemico. Io mi gettai sul gatto avversario e lo colpii con violenza. L'alleato mi fece un cenno di gratitudine e corse via. Poi vidi StellaRossa a terra, accerchiata da StelladiGhiaccio e StellaOscura. Un ruggito feroce mi salì in gola. Mi gettai nel combattimento, colpendo violentemente mio fratello, la rabbia negli occhi. Lo azzannai alla testa, mentre lui mi graffiava la gola. Il sangue cominciò a colare dai graffi, per fortuna superficiali. Scrollai la testa, tirandogli una zampata sul muso. Lui mi assestò un violento calcio alla pancia e, approfittando del fatto che avevo dovuto allentare la presa su di lui mi scrollò e mi morse una zampa. Il dolore lancinante mi fece gridare. Sentii un crack alla zampa e uggiulai, colpendolo con violenza al petto. Lo scacciai e lui si dileguò tra i gatti in combattimento. Mi alzai, la zampa mi faceva tanto male, si era sicuramente rotta. Mi voltai appena in tempo per vedere StellaRossa cacciare StellaOscura. I nemici stavano iniziando a fuggire ed io li inseguii, graffiandone un paio nella loro precipitosa ritirata. Poi mi voltai ad osservare il campo di battaglia. Il sangue era ovunque ma nessuno giaceva senza vita. Io sospirai, il sangue che mi colava copiosamente dal collo. StellaRossa mi si avvicinò, coperta anche lei di graffi e ferite più o meno profonde. I suoi occhi erano spalancati per lo shock e la sua voce era rauca quando parlò:" StellaArdente... Mi dispiace, io... Non volevo dire quelle cose. Tu mi hai salvato."
Io scossi la testa, il mio orgoglio non mi permetteva di perdonarla così. Le voltai le spalle dicendo:" Lo avrei fatto per qualsiasi alleato. Adesso vado, sono la leader di un clan, ho da fare. "
Percepii la sua delusione, non avevo bisogno di guardarla per capire che si sentiva in colpa. Ma le parole taglienti che aveva pronunciato bruciavano ancora e così me ne andai, la coda e la testa alte.

Angolo autrice: che ne pensate? Secondo voi StellaArdente dovrebbe o no attaccare i clan nemici? A presto!

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