capitolo 28

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Sentii il mondo crollarmi addosso. Non avevo nemmeno la forza di infuriarmi, quindi lasciai cadere la testa sulle zampe, sconfitta. La soriana grigia mi corse vicino, preoccupata. Io ringhiai sprezzante:" Non provare nemmeno a toccarmi, traditrice!"
Lei mi guardò ferita:" Se mi lasci spiegare... Io volevo proteggere il clan, volevo proteggere te! "
" Proteggermi? E da cosa? " ruggii io furiosa.
Il suo sguardo si infiammò di rabbia:" Devo ricordarti come sei stata in quest'ultimo periodo? Come avresti potuto sopravvivere ad un attacco mentre eri malata di tosse verde?"
La fissai senza parole, mentre lei continuava infuriata:" Il tuo fratellino mi ha teso un agguato a Settealberi! Poi, dopo avermi catturato mi ha minacciato di attaccare il campo con il clan della Tenebra e tutti i dissidenti! E tu avevi la tosse verde ed eri ad un passo da perdere una vita! Cosa avrei dovuto fare secondo te? "
Ringhiai:" Parlarne con me! E non accampare la scusa che ero malata, avrei potuto benissimo aiutarti, perché quando tu sei tornata quella notte io mi ero già svegliata dalla trance. "
SognoOscuro aveva voltato le spalle alla mentore e mi stava affianco, appoggiando il muso sulla mia schiena. CuordiTifone mi guardò con un guizzo di paura negli occhi gialli, sapeva quel che stavo per fare. Mi alzai con un terribile sforzo, barcollando. Sibilando di rabbia uscii dalla tana, zoppicando. La schiena mi bruciava terribilmente ma non mi importava. Balzai sulla Grande Roccia e tutti mi fissarono sorpresi. Dopo aver lanciato il richiamo e radunati i guerrieri, miagolai con voce tremante di rabbia:" Clan del Tuono, vi ho radunati perché ho scoperto una traditrice: CuordiTifone, vieni avanti! "
La gatta grigia avanzò, gli occhi fiammeggianti di indignazione. Tutti la fissarono sconvolti, non potevano credere che fosse una traditrice. Sentii un colpo al cuore quando pensai a quel che significava il tradimento della sciamana: non potevo davvero più fidarmi di nessuno. La mia voce era dura, ma speravo che i miei compagni non si rendessero conto che ero lì lì per scoppiare a piangere come un cucciolo:" CuordiTifone! Hai tradito il clan cacciando nel nostro territorio per il clan della Neve! Ti condanno all'esilio! "
Tutti miagolarono furiosi verso la sciamana grigia, che si alzò in tutta la sua altezza, gonfiando il petto . Poi parlò con grande sforzo:" StellaArdente, tu non ti rendi conto di cosa hai appena fatto... Non voglio vendetta, me ne andrò, possa il Clan della Stella illuminare il vostro cammino. "
Poi se ne andò con grande dignità. Tutti rimasero basiti e anche ammirati per la grande forza della gatta, anche nel disonore. Quanto a me ero completamente nel caos.
" Che cosa ho fatto? " pensai angosciata. Non mostrai il mio smarrimento e balzai giù dalla Grande Roccia. Il mio clan si disperse in gruppi, discutendo su quel che era appena accaduto. SognoOscuro mi si avvicinò preoccupata, notando il mio passo incerto, e miagolò con la mia stessa angoscia:" Oh StellaArdente che cosa abbiamo fatto? "
Capii quanto profondamente la gatta nera si sentisse tradita dalla sua mentore, ma comprendevo anche il suo smarrimento per il doversi prendere tutte le responsabilità di sciamana sulle spalle. Avrei dovuto incoraggiarla, invece semplicemente mi trascinai nella mia tana ed iniziai a piangere come un cucciolo appena nato. La gatta a cui chiedevo sempre consiglio, la cui saggezza mi aveva sempre aiutato, mi aveva tradito, ed ora mi sentivo più sola e disperata che mai.

Qualche giorno dopo
Mi alzai dal mio giaciglio, debole come non lo ero mai stata. Il mio stomaco si rivoltò, facendomi gemere. Avevo mal di pancia e mal di stomaco da quel giorno terribile, ma non avevo avuto il coraggio di parlarne con SognoOscuro, già piena di problemi nell'occuparsi del clan da sola. Un altro terribile crampo alla pancia mi fece quasi vomitare. Corsi al luogo dei bisogni, la luna che splendeva in cielo. Era molto tardi, ma con quei dolori non riuscivo a chiudere occhio. Doveva essere almeno la decima volta che andavo al luogo dei bisogni. Quando tornai indietro, senza stare affatto meglio ma ancora più debole, vidi un'ombra uscire furtivamente dal tunnel di ginestre. Una gatta grigia magra come un fruscello si diresse verso la mia tana. Mi avvicinai a passo leggero, poi balzai. La gatta soffiò di dolore ed io la riconobbi con un miagolio sbigottito:" CuordiTifone! "
" StellaArdente, ti prego, mi devi ascoltare. "

Angolo autrice: sorpresi eh? Cosa le vorrà dire CuordiTifone? StellaArdente vorrà ascoltarla? Lo scoprirete nel prossimo capitolo.

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