capitolo 39

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I raggi deboli della stagione degli alberi nudi mi solleticò le palpebre. Aprii gli occhi, con un brontolio di fastidio. I miei sogni erano molto migliori della vita reale. Lunghe stagioni erano passate dalla battaglia contro mio fratello, e stavo invecchiando. Uscii, salutata dalla neve che mi faceva affondare le zampe. Di bene in meglio. Mi guardai intorno, sospirando mentre posavo lo sguardo sulla pateticamente bassa pila di prede. Saremmo morti di fame se non avessimo trovato cibo. Vidi FuriadelCuore, nominata il giorno prima, alzarsi dal posto di veglia e raggiungere ArtiglioSpedito, il padre ed ex mentore, nella tana dei guerrieri. Sorrisi, ero stata molto titubante a nominare ArtiglioSpedito mentore della figlia, ma mi  ero resa conto che sarebbe stata la scelta migliore. La bella guerriera nera era cresciuta molto. Mi riscossi vedendo arrivare CuordiTifone. La gatta grigia mi teneva sotto stretto controllo, da quando io e mio fratello avevamo iniziato a incontrarci e ad allenarci ogni notte. Aveva capito qualcosa? Rabbrividii, non volevo neanche pensarci. Istintivamente coprii la profonda ferita sulla mia pancia, che era il risultato di un'altra notte di allenamento. La soriana mi raggiunse e mi affiancò:" Buongiorno StellaArdente. Come va? "
Il suo tono gentile nascondeva la preoccupazione, lo sentivo. Erano stagioni che mi allenavo con mio fratello, e la gatta mi continuava a fare ogni giorno la stessa domanda. Così risposi bruscamente:" Benissimo. Come sempre."
La gatta mi fissò, non mi credeva, intuiva che c'era qualcosa che le nascondevo. L'irritazione mi fece prudere il pelo. Quella gatta era una spina nel fianco! Sapeva sempre quando le mentivo. Sibilando mi allontanai, mentre le ferite mi ricominciavano a bruciare.

SognoOscuro's pov

"SognoOscuro!"
Alzai la testa dal mio giaciglio, sbuffando:" Sì, CuordiTifone? Cosa c'è?"
" Vieni! Ho bisogno di una zampa."
Con un sospiro di esasperazione la raggiunsi. Stava mettendo apposto le erbe. Di notte.
" Ma perché lo stai facendo ora?!" chiesi sfinita. La mia mentore stava impazzendo? Lei mi guardò e il suo sguardo tagliente mi paralizzò:" Mi sono accorta poco fa che mancano alcune erbe..."
Mi sentii mancare mentre continuava:" E non è la prima volta. Da stagioni le erbe continuano a sparire dalle mie scorte. Sempre le stesse."
Mi scoccò uno sguardo infuocato. Sapeva che ero stata io. Lo sapeva, il suo sguardo era chiaro.
'StellaArdente accidenti a te' pensai mentre mi facevo piccola piccola. Ora cosa avrei dovuto fare? Dire tutto? Oppure... negare a oltranza? A cosa sarebbe servito? Stavo per ribattere con scuse patetiche quando un ruggito di oltraggio si alzò nella radura. Sollevata per avere un modo per sfuggire alla situazione che stava diventando problematica corsi fuori. Alla luce della luna la pattuglia notturna incaricata di pattugliare il confine con il Clan della Tenebra aveva il pelo dritto. StellaArdente uscì di corsa, il pelo arruffato:" Che succede?!"
BalzodiLepre, che era in carica nella pattuglia soffiò:" Il Clan della Tenebra ha preso una parte del nostro territorio dopo il Sentiero del Tuono! Vicino a Settealberi."
Grida di rabbia risuonarono nel campo. Tutti si voltarono verso la loro leader attendendo la sua risposta. La gatta rossa ruggì con voce bassa e minacciosa:" A quanto pare a StellaOscura non piace la pace. E così sia. Domani notte attaccheremo il Clan della Tenebra."
Gelai. StellaArdente voleva attaccare? La mia mentore pure era preoccupata, mentre, fianco a fianco, guardavamo i gatti magri e affamati. La leader tornò nella tana zoppicante. Mi paralizzai. Zoppicante? Cercai di distrarre CuordiTifone:" È tardi, andiamo a dormire... domani sarà una lunga giornata."
Lei sospirò e annuì:" Andiamo... "
Mi accucciai nel mio giaciglio. Dovevo andare da StellaArdente. Era ferita, ma cosa era successo? Non aveva mai voluto dirmelo, anzi. Mi aveva colpita sul muso e ordinato di lasciarla sola. Scossi la testa e chiusi gli occhi, era meglio andare la mattina dopo. Sentii l'oscurità avvolgermi e sprofondai lentamente nel sonno.

Una luce abbagliante mi fece aprire gli occhi. Ero nel vuoto, fluttuavo in una luce bianca.
" Ma dove sono?" sussurrai. Poi vidi una gatta grigia dagli occhi azzurri avvicinarsi, con vicino a sé un gattino nero. Il cuore mi balzò in petto:" Oro! "
MantodiLava sorrise quando strusciai il muso con mio fratello, che fece dolci fusa. Ma poco dopo si schiarì la gola, muovendo la coda:" Abbiamo qualcosa da dirti SognoOscuro. È molto importante."
Alzai la testa e le voci dei due gatti si alzò insieme, cupa:" La morte ha reclamato sangue di chi ha sbagliato. Ma gli errori lasciano cicatrici che affogheranno nel sangue il sole della Folgore."
Sbiancai mentre il sangue cominciava a cadere come pioggia sul mio muso, creando un lago appiccicoso e affogandomi
" AIUTO!"
Il mio grido si perse nel suono gorgogliante del sangue.

Angolo autrice: sì, sono in perenne ritardo. Ma questo capitolo ci tenevo venisse bene. Spero vi sia piaciuto!

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