capitolo 8

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Un urlo straziante si alzò dalla radura. SognoOscuro, piegata sulla sorella morta, singhiozzava disperatamente. Io, gli occhi pieni di dolore, mi avvicinai alla guerriera morta.
" LucediLuna... Che il clan della Stella ti onori. " sussurrai, toccando il suo pelo con il naso. Era stata... massacrata. Il suo manto era invisibile, il corpo aperto da enormi ferite, il sangue che tingeva il terreno del suo colore rosso scuro. Vidi la sciamana, anche lei ferita gravemente, avvicinarsi alla sua apprendista, per poi leccarle delicatamente le orecchie, nel tentativo, pressoché inutile, di confortarla. Mi avvicinai al mio vice, anche lui in condizioni gravissime, che rantolava, gli occhi spalancati per lo shock. Quando lo toccai lui mormorò, affannosamente:" È... Colpa mia. Ci... Hanno preso di sorpresa, erano troppi, troppi. "
Io lo leccai:" Non potevi fare di più. Adesso chiamo la sciamana."
La gatta grigia, sentendosi chiamare, corse da noi, le ragnatele in bocca. La guardai medicarlo, gli occhi colmi di pena. Poi mi avvicinai a CuordiTifone, chiedendole:" C'è... Qualche altra vittima? "
La gatta scosse la testa, e io sospirai di sollievo. Lei continuò:" I feriti sono gravi, ma... Sopravviveranno. "
Io annuii, poi balzai sulla Grande Roccia. I miei guerrieri, i miei amici, feriti, depressi, alzarono gli occhi su di me. La mia voce, triste ma decisa, si alzò sulla radura:" Clan del Tuono. Il clan della Tenebra ci ha attaccato a tradimento. Ci vendicheremo, ma adesso dobbiamo riprenderci. I gatti che non sono feriti vengano per organizzare le pattuglie. "
Detto questo balzai giù. I pochi guerrieri ancora sani mi si avvicinarono. Dopo aver organizzato le pattuglie entrai nella tana della sciamana. I gemiti di dolore dei feriti mi circondavano. CuordiTifone correva a destra e a sinistra. SognoOscuro era ancora di fuori a piangere. Io sospirai, vedendo la sciamana, che sanguinava copiosamente dal collo, che continuava a prendersi cura dei compagni. Mi avvicinai a lei, ordinandole, gentile ma ferma:" Devi curarti, sanguini. "
La sciamana mi ignorò e continuò a curare MantoBianco. Io sibilai, sapendo perfettamente che non mi avrebbe mai ascoltata. La bloccai, dicendo:" Sei ferita gravemente, hai bisogno di cure, se vuoi ti aiuto. "
La gatta sospirò snervata:" Sto bene, non ho bisogno di niente! "
Tentò di liberarsi dalla mia presa e di continuare, ma le sue zampe cedettero, facendola crollare a terra. Io mi piegai su di lei, osservando con pietà le profonde ferite sul suo corpo.
" Adesso devi curarti. Ti do una zampa. " dissi, autoritaria, afferrando le ragnatele. La sciamana mi aveva spiegato come fermare l'emorragia, quindi pressai quella matassa appiccicosa sulle sue ferite. CuordiTifone mormorò un flebile "grazie." e si lasciò medicare.
Dopo che ebbi terminato lei si alzò, i movimenti impacciati per le ferite e le ragnatele.
" Grazie, non ce la facevo più. Adesso continuo. " mormorò la sciamana, battendo le palpebre con gratitudine verso di me. Io la leccai con affetto ed uscii, dicendo:" Non ti sforzare troppo."
SognoOscuro era accucciata vicino alla sorella, gli occhi pieni di lacrime. Io mi avvicinai a lei, per poi sdraiarmi al suo fianco, leccando la testa di LucediLuna. L'apprendista sciamana aveva lo sguardo perso nel vuoto.
" Perché? Perché il clan della Stella ci ha fatto questo? " singhiozzò la gatta " Mi ha sottratto i miei fratelli! La mia famiglia..."
Io la leccai, confortandola. Ma cosa voleva da noi il clan della Stella?

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