Vergogna

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ZampadiTifone's pov
Gelai. La mia mente totalmente vuota. Non ricordavo niente. Guardai le erbe, lo sguardo di puro terrore. ZampaGlaciale era gelato sul posto, anche lui. Annusai le erbe. Le avevo già sentite, probabilmente anche imparate, ma non ricordavo la differenza tra di loro. Dovevo andare a caso... e sperare. Le probabilità di uscirne illesa erano bassissime, ma non potevo tirarmi indietro. Afferrai delle erbe a caso. Il loro odore amaro era nauseante.
" O la va o la spacca." sussurrai, vedendo il gatto al mio fianco scegliere delle altre. Le inghiottii. VolodiCenere sorrise, anche se sembrava più un ghigno.
" Ora potete andare. Vedrete chi ha azzeccato. Spero di rivedervi entrambi."
Il pelo mi si drizzò sul collo. Iniziai a svanire.

Dolore. Un dolore acutissimo dritto nella pancia. Mi svegliai con una sete  terribile, le zampe premute sullo stomaco. Ansimando, mi rivoltai sulla pancia, digrignando i denti. Ero sola, accucciata sul giaciglio. Uscii barcollando, andando di corsa al luogo dei bisogni.

Mi pulii le labbra, lo stomaco contorto da forti crampi. Uscii, debole. MantodiLava non si vedeva da nessuna parte. Meglio, non volevo farmi vedere in quello stato. Uscii dal campo, digrignando i denti per il dolore. Avevo bisogno di non pensare al mal di pancia. Improvvisamente sentii una traccia di Clan del Tuono. Ma erano i proprietari che mi preoccuparono. Oscura e Oro. La seguii, e diventai ancora più preoccupata realizzando che andava verso il Sentiero del Tuono. Cominciai a correre, gemendo piano lungo la via. Arrivai al sentiero e mi accucciai dietro un cespuglio, sbirciando fuori. Un gattino stava correndo in mezzo al sentiero. Oro. Balzai in piedi, ma ero paralizzata dell'orrore. Le mie zampe di pietra. A rallentatore. Il mostro che arrivava ruggendo. Uno schianto, come di tuono in una tempesta. Il grido di terrore che mi risuonava nei timpani. Il mio stesso grido di orrore soffocato che lacerava l'aria. Poi il rombo che diminuiva, mentre il mostro assassino spariva a tutta velocità, come era comparso.
Silenzio.
Il silenzio della morte.
Poi dei singhiozzi. Oscura piangeva sul corpo del fratellino, il musetto affondato nel suo pelo nero. Mi avvicinai, la nausea che minacciava di farmi vomitare da un momento all'altro. Il sangue inzuppava totalmente il suo pelo color della notte. Guardai il suo muso, e quasi vomitai di getto. Era... deformato dall'impatto. Il suo unico occhio riconoscibile era spento.
Senza vita.
Mi piegai, afferrando Oscura per la collottola. Sembrava non rendersi nemmeno conto che fossi lì. Fissava il fratello, e piangeva. La portai al sicuro, insieme al corpo del gattino. Ma non ce la facevo più. Corsi via e vomitai, scossa da conati violenti. Improvvisamente sentii un'esclamazione sorpresa:" ZampadiTifone!"
Alzai il muso, sconvolta. Era StellaGrigia, che fissava il mio pelo inzuppato di sangue, lacrime e vomito.
" Che è successo?! Di chi è quel sangue?!"
Mossi la coda verso il Sentiero, sopraffatta dalla nausea:" I-Io... Sentiero d-del Tuono... Oro... ta-nto sangue..."
Le mie parole, spezzate da singhiozzi e conati, furono abbastanza. Corse via. Io corsi nella direzione opposta, singhiozzando. Improvvisamente andai a sbattere contro qualcuno. Aprii gli occhi, scaraventata all'indietro. MantodiLava. La gatta mi fissò:" ZampadiTifone! Che è successo?! Rispondi!"
Mi alzai, debole. Tenevo lo sguardo basso.
" S-Sto bene..."
La gatta iniziò a pulirmi con gentilezza. Non mi mossi, tremavo troppo forte. La gatta mi spinse dolcemente verso il campo, ed io non opposi resistenza. Sentivo ancora il sangue che inzuppava il pelo del gattino. Il suo muso sfregiato.

Sentii la mia mentore leccarmi dolcemente tra le scapole.
" ZampadiTifone... ne vuoi parlare?"
Neanche risposi. Dovevo muovermi. Ero rimasta paralizzata. Ero una vigliacca. Chiusi gli occhi. Mi sforzai di prendere sonno. Non volevo vedere ancora Oscura e Luna che piangevano nel pelo del fratellino. Non ce la facevo. Ero accucciata sul mio giaciglio, MantodiLava continuava a pulirmi il pelo chiaro. Mi lasciai andare al sonno.

" Sei stata codarda."
Abbassai la coda. Lo sapevo. VolodiCenere mi squadrava, gli occhi arancioni gelidi. Mi giudicava. Ed aveva ragione.
" Sei un totale fallimento. Neanche se servissi il clan per tutta la vita senza fermarti riusciresti a fare qualcosa di buono. CodadiNuvola ha davvero ragione? "
Digrignai i denti, affondando gli artigli nel terreno nero.
" Non nominarlo... Non nominarlo! " urlai, infuriata.
Il suo ghigno si accentuò.
" Allora obbediscimi. Io ti posso dare potere. Forza, autorità. Ma senza di me tu non sei niente. Oggi ne hai avuto la dimostrazione. "
Chinai la testa, tremando.
" Hai... ragione..."

Angolo autrice: sì. Lo so. È triste, tanto triste. Comunque Oscura non ricorderà assolutamente che ZampadiTifone era lì. Era sotto shock. Cosa ne pensate di VolodiCenere? Pensate che ZampadiTifone faccia bene a obbedire a lui?

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