capitolo 35

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Aprii gli occhi, ancora mezza addormentata. Non mi sentivo affatto bene. Le ferite, alcune molto profonde, mi bruciavano. E soprattutto mi faceva male lo stomaco. Sarà l'effetto ritardato di quelle erbe da tortura. La sciamana mi aveva costretto a rimanere nella sua tana, sostenendo che io mi cacciavo sempre nei guai, quindi voleva tenermi sotto controllo. Soffocai un gemito. Non volevo svegliarla. Mi sembrava di andare a fuoco. Uscii in silenzio. Con mia grande sorpresa vidi il leader seduto nella radura, che guardava le stelle. Io mi sedetti al suo fianco, in silenzio.
" Ancora sveglia? " mi chiese StelladiRovo.
Annuii:" Non riuscivo a dormire."
Lui rivolse di nuovo il suo sguardo alle stelle:" Cosa ti ha chiesto? "
Sapevo dove voleva arrivare:" Non ho aperto bocca. "
" Questo lo so, non potevo scegliere una vice più leale di te. " sospirò " Ma se ti fossi rifiutata di seguirlo e fossi venuta da me tutto questo non sarebbe successo. "
" Lui li avrebbe uccisi! Non avevo altra scelta. " risposi secca.
Lui mi fissò con i suoi luminosi occhi ambrati:" C'è sempre un'altra scelta. "
Poi mi chiese, vedendo le cicatrici:" Cosa ti ha fatto? "
" Lo sai. "
Mi guardò:" Ti faceva mangiare?"
" No, l'unico motivo per cui non sono morta è che la sciamana ,di nascosto, mi portava qualcosa da mangiare. È lei che mi ha aiutato a scappare."
Lui guardò per un istante i miei occhi, verdi come quelli di mio nonno, e disse:" Sei coraggiosa. Ma ricordati che il coraggio può portare a fare azioni avventate. Quando sarai leader ti dovrai ricordare che a ogni azione corrisponde una reazione. Non buttarti in qualcosa di cui non puoi valutare il peso. "
Io lo guardai:" So cosa intendi... Ho sbagliato a fare una cosa simile da sola. Ma non potevo sopportare un'altra perdita. "
Lui scosse la testa:" Basta che non lo rifarai."
Io soffocai un gemito. Lo stomaco si stava contraendo, mi sembrava di avere ingoiato dei serpenti vivi. Lui se ne rese conto:" Stai bene?"
Io annuii, ma un'altra fitta mi strappò un lamento.
Lui sbuffò:" Non mi mentire. Ti fa male lo stomaco? "
" Sì, ma non è niente. "
" CuordiTifone l'aveva previsto che poteva succedere, vai a farti dare qualcosa. " ordinò.
Come faceva a saperlo? Mah. Io andai nella tana e vidi CuordiTifone che prendeva delle erbe.
" Che cosa ci fai in piedi? Ti avevo detto di riposare. " disse la gatta " Mangia! "
E mi passò delle foglie. Io le annusai. Storsi il naso:" Cosa sono? "
" Erbe per lo stomaco. Avevi addosso l'odore del millefoglio. Te lo avrà fatto ingoiare con la forza. Il tuo stomaco ha sofferto di questa tortura. Mangiale, domani te ne darò altre. " rispose la gatta. " E non vomitarle, anche se hanno un sapore non molto migliore del millefoglio. "
Io le mangiai, anche se lo stomaco protestava. La gatta sospirò:" Ma come andremo a finire. "
Io mi addormentai, nonostante il dolore allo stomaco.

Tre giorni dopo.
" MantoArdente! Ti sei ripresa del tutto. Riprenderai l'incarico da vice. È tutto. "
Il mio leader scese dalla Grande Roccia, agilmente, e disse:" Ti devo parlare..."

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