capitolo 52

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Settealberi. I nostri alleati erano già lì. Nessun altro. Feci un segnale al mio clan. La luna, una piccola falce, scintillava nel cielo. Corsi nella radura. Stellad'Eclisse mi venne incontro.
" Benvenuta StellaArdente. AlbaRossa mi ha comunicato che eri stata a Pietra di Luna. Meriti questo ruolo. " disse la gatta, gentilmente, chinando il capo.
Io chinai il capo a mia volta.
" Si è visto qualcuno? " chiesi.
Lei scosse la testa. In quel momento sbucarono i gatti del clan del Cielo. StelladiSiccità era in testa. I gatti si unirono a noi, e la leader si avvicinò a noi.
" Salve. " salutai chinando il capo. " Salve. Sei stata nominata leader da poco, vero? Servi bene il tuo clan, meglio di lei. " disse muovendo la coda verso AlbaRossa, che drizzò il pelo.
" Come osi? " ringhiò Stellad'Eclisse.
" Ha ucciso CiuffoGrigio! " rispose furiosa la leader del Clan del Cielo.
Impallidii. Lo sciamano grigio era stato ucciso?
" Sono stati due apprendisti del clan della Neve! " ringhiò AlbaRossa.
Io mi misi in mezzo:" Basta! Noi siamo qui per un motivo ben preciso, StelladiSiccità. A proposito, dove sono il clan della Neve e il clan della Tenebra? "
StelladiRame disse:" Ancora non si fanno vedere. "
StellaPulita scosse la testa:" Volete vedere che non verranno quei cuori di volpe? "
StelladiSiccità, che aveva rilassato il pelo rosso e grigio, mi chiese:" Credi che verranno? "
Io scossi la testa:" Non lo so. "
AlbaRossa si sedette al mio fianco. Lanciava ancora occhiata di fuoco alla leader del clan del Cielo, ma sembrava essersi calmata. Io ero nervosa. Prima ci chiedevano un incontro e poi non venivano? Un pensiero terribile mi colpì: e se stessero approfittando della scusa dell'incontro per attaccare il campo? Mossi la coda. Cosa dovevo fare?
" Andiamocene, non verranno. Volevano solo farci perdere tempo. " miagolò Stellad'Eclisse.
Io annuii. Tutti, intirizziti dal freddo gelido della notte, furono più che felici di accettare.
Io mi diressi dal mio vice, preoccupata.
" Andiamo! " ordinai ferma, e balzai fuori dalla conca, seguita dal mio clan.

Quando arrivammo al tunnel di ginestre capii di non essermi sbagliata, purtroppo. I rumori di una lotta furiosa si sentivano anche fuori dal campo. Lanciai l'urlo di battaglia e mi gettai nel tunnel. C'era il caos. Vidi StelladiGhiaccio che teneva un gattino rossiccio dalla zampe nere bloccato sotto il suo peso.
" ZampaFiera! " ruggii balzando addosso a StelladiGhiaccio. Lui balzò a sua volta e ci scontramno a mezz'aria. Caddi battendo violentemente la schiena. Lo colpii alla testa, malgrado la botta mi avesse quasi paralizzata. Riuscii a liberarmi e ad affondare i denti nella sua spalla. Ora ero io sopra di lui, mentre il gatto grigio mi graffiava il ventre. Avrei potuto ucciderlo, sottrargli anche più di una vita. Era bloccato. Se l'avessi colpito abbastanza forte lo avrei potuto uccidere per sempre. Ma... Non ci riuscivo. Affondare i denti nella gola di mio fratello. Il nostro sangue si era mischiato. Approfittando della mia indecisione lui mi colpì violentemente al ventre con una zampata e poi, senza nemmeno che potessi muovere un muscolo, mi ribaltò affondando i suoi denti aguzzi nella pancia. Urlai, il dolore era atroce. Il grosso gatto grigio mi inchiodò a terra, strappandomi un grosso pezzo di carne dal ventre. Ero praticamente squarciata. Il sangue colava dallo squarcio, inzuppando i nostri manti. Il gattone ghignò:" Sei solo una debole, addio. "
Detto questo pressò una zampa sul mio petto. Stavo soffocando. Tossii sangue. Tutto si fece nero e, prima di lasciarmi andare, sentii una risata, fredda e crudele.

Angolo autrice: non uccidetemi! Vi prego! * si nasconde sotto il tavolo* comunque spero che vi sia piaciuto! A presto!

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