capitolo 55

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Lacrime amare mi rigavano il muso. CuordiTifone mi strinse a se.
" Perché? " chiesi tra le lacrime.
La sciamana non rispose, leccandomi la testa. Grazie al suo sostegno riuscii ad arrivare al campo. ArtigliodiDiamante ci corse incontro, arrabbiato:" Ma dove eravate finite? Ero preoccupato! E CuordiTifone, ArtiglioSpedito sta male. "
L'ultima parte la disse in tono falsamente preoccupato. Lui e ArtiglioSpedito non erano propriamente amici. La sciamana corse via. Io ignorai il mio vice e mi trascinai nella mia tana. Caddi sul mio giaciglio. Stavo continuando a singhiozzare. Ero distrutta. Pian piano mi addormentai, completamente priva di forze.

CuordiTifone's pov
ArtiglioSpedito era steso nella mia tana, mentre la mia apprendista era impegnata a tentare di capire cosa fare. Era in preda all'ansia.
" CuordiTifone! Finalmente! Sono in mezzo ai casini. " miagolò sollevata SognoOscuro.
Avanzai, piegandomi sul soriano dorato.
" Calmati, cos'è successo? " miagolai con fermezza.
Lei scosse la testa:" Non ne ho idea. L'hanno trovato svenuto nella tana. "
Io mi piegai su di lui e lo scrollai. Lui gemette. Aveva la febbre. Poi notai una ferita malamente rimarginata sulla scapola. Era rossa, infetta.
" E questo cos' è? " mormorai " SognoOscuro, prendi del tangete: è una ferita infetta. "
La gatta nera zoppicò fino alle erbe, con una smorfia di dolore che non mi sfuggì.
" Ti fanno male ancora le zampe? " chiesi, preoccupata.
Lei mosse le orecchie:" No, tranquilla. Sono inciampata. "
Io la fissai, stava mentendo. La gatta nera prese le erbe e le masticò come le avevo insegnato. Capii che se la sarebbe cavata da sola. Uscii, volevo controllare StellaArdente. Quando entrai nella tana la bella gatta fulva era distesa su un giaciglio di muschio, addormentata. Mi piegai su di lei. Aveva gli occhi rossi di pianto e si muoveva nel sonno. Povera...

StellaArdente's pov
Quando aprii gli occhi mi sentivo ancora più stanca di quando mi ero addormentata. CuordiTifone era seduta al mio fianco.
" Cosa ci fai qui, CuordiTifone? " sussurrai.
" Volevo solo vedere come stavi. " rispose dolcemente.
" Come dovrei stare? L'unica cosa che mi era rimasta, i miei figli, mi hanno abbandonata. " risposi con voce spenta " Domani andrò a Pietra di Luna. Ho bisogno di parlare con gli antenati. "
Lei spalancò gli occhi. Poi mi leccò la testa, sussurrandomi:" Il Clan della Stella ti darà le risposte che cerchi. Anche se potrebbero non essere quelle che vorresti sentire. Verrò con te. "
Io la guardai:" E ArtiglioSpedito? È grave? "
Lei scosse la testa:" Una ferita infetta. Ha la febbre, ma gli passerà. "
Io sospirai. Tutto il mio futuro, tutto il mio orizzonte era grigio e opprimente. Avevo perso i miei figli, la responsabilità del mio clan mi pesava gravemente sulle spalle. Mai come allora avrei voluto prendere una manciata di semi di papavero e farla finita. La sciamana, comprendendo il mio stato d'animo, mi accarezzò:" Non ti preoccupare, tutto andrà a posto. "
" Niente andrà a posto! Tutta la mia vita è stata un enorme errore! Chi non è morto mi ha voltato le spalle, a partire da quelli a me più cari! " ringhiai, furiosa, poi aggiunsi, il tono carico di minaccia " Ma domani si vedrà. Imparerà il clan della Stella ad usarci come pezzi di ricambio da sacrificare! E ora lasciami sola. "
La gatta grigia impallidì. Poi chinò la testa e uscì, lanciandomi un'occhiata terrorizzata. Ero di nuovo sola.

Angolo autrice: scusate se è noioso. Spero che vi sia piaciuto comunque. A presto!

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