capitolo 57

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Qualcuno mi scrollò. Aprii gli occhi, con un ringhio di protesta. CuordiTifone era sopra di me. I suoi occhi gialli mi scrutavano preoccupati.
" StellaArdente, ti senti bene? Sei svenuta appena siamo usciti. " mi chiese la sciamana, ansiosa. Mi appoggiai a lei per tirarmi su. Ero confusa, quindi ci misi un po a rispondere:" Sto bene, ero solo stanca. "
La gatta mi guardò, non convinta.
" Cosa ti ha detto il Clan della Stella? " mi chiese CuordiTifone.
Io chiusi un istante gli occhi, poi cominciai a raccontare. Recitai la profezia, ma non feci cenno ai miei figli. Non erano importanti ai fini della profezia, o almeno così pensavo. La sciamana grigia mi leccò le orecchie e mormorò:" Il clan della Stella non ci ha abbandonato. Abbi fede. "
Io annuii, cercando di crederci. Non mi sentivo molto bene. Avevo la nausea. La sciamana mi scoccò un'occhiata preoccupata quando barcollai. Eravamo arrivati a Settealberi. Questo mi fece venire in mente che il giorno dopo ci sarebbe stato il Raduno. Un'angoscia immotivata mi paralizzò. CuordiTifone mi scrollò.
" Ehi, che ti succede? " mi chiese la sciamana.
Io mi riscossi:" No, niente. "

Entrati nel campo vidi il mio vice venirmi incontro. Aveva il pelo arruffato e un po di sangue gli colava dal muso.
" Cosa ti è successo? " chiesi, mentre la sciamana lo esaminava.
" Non è suo. " mormorò.
Io lo fissai. Lui distolse lo sguardo, a disagio.
" Di chi è quel sangue? " chiesi con voce dura come la selce a ArtigliodiDiamante. Lui scosse la testa e tentò di cambiare discorso:" ZampadiCorvo e ZampadiMandorla sono molto bravi. Potresti..."
Io lo interruppi:" Non cambiare discorso! Di chi è quel sangue? "
Lui abbassò le orecchie e indietreggiò, per poi correre via. Io lo guardai allontanarsi, preoccupata. Barcollai, distrutta. Mi sentivo strana, come se avessi qualcosa nella pancia che mi dava fastidio. Vidi CuordiTifone avviarsi alla sua tana ed io mi diressi alla mia. Il tramonto tingeva il cielo, illuminando i gatti che scambiavano leccate nella radura. Io ero troppo stanca per fermarmi a mangiare. Entrai nella tana, barcollando, per poi sdraiarmi sul giaciglio. Mi lasciai andare al sonno.

Mi svegliai per una fitta alla pancia. Con un lamento mi alzai. Uno spasmo mi attraversò, seguito da un altro e un altro ancora. Chiusi gli occhi, ansimando. Decisi di andare da CuordiTifone, non era normale. Entrai nella tana della sciamana, quando vidi due occhi rossi fissarmi, allucinati.
" SognoOscuro? " chiesi avvicinandomi.
Lei annuì. Era sdraiata su un giaciglio di muschio.
" Tutto bene? " chiese.
" S-Sì. " mormorai, nonostante la pancia mi dolesse.
Lei tentò di alzarsi, ma cadde con un lamento. Io la scrutai, nonostante il buio vedevo chiaramente che aveva una pessima cera.
" Che cos'hai? " le chiesi toccandole una spalla. La gatta urlò per il dolore.
" Ma che succede? " una voce nel buio mi fece alzare la testa.
" CuordiTifone! SognoOscuro non sta bene. " spiegai, mentre la sciamana si piegava sulla sua apprendista.
" Cos' hai? " chiese gentilmente la soriana. La gatta nera mugolò:" La spalla. "
CuordiTifone le esaminò la spalla e mormorò:" Un morso. "
Mentre la gatta grigia le disinfettava la ferita io mi lasciai cadere su un fianco. La pancia mi faceva ancora più male. Chiusi gli occhi per un istante, i muscoli contratti dal dolore. CuordiTifone finì di medicare SognoOscuro e mi si avvicinò.
" E tu che cos'hai? " mi chiese.
Io gli risposi, trattenendo un lamento:" Niente di importante. SognoOscuro sta bene? "
Lei mi fissò:" La ferita non è così grave. Stava facendo infezione, per fortuna che ce ne siamo accorti in tempo. Ma non capisco come se la sia fatta. È da lune che non combatte. "
Io scossi la testa, tentando di riordinare i pensieri. Ma era difficile con i crampi che mi tormentavano.
" Cos'hai? Si vede che stai male. " disse decisa la sciamana.
Mi resi conto che era inutile mentire:" Ho mal di pancia. Ma non è niente. "
La gatta mi osservò, soffermandosi sugli spasmi che mi attraversavano. Poi andò a prendere dei semi e delle erbe. Me ne passò alcune:" Mangia, poi va a riposare. Passerà. "
Io obbedii, ma, quando mi distesi sul mio giaciglio ebbi la sensazione di aver dimenticato qualcosa di importante. A questo pensavo quando mi lasciai andare al sonno.

Angolo autrice: sì, lo so, è lunghissimo. Spero che vi abbia incuriosito. A presto!

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