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Vecchio e nuovo amore.

Nives

La delusione arriva nel momento in cui ti aspetti di essere ricambiata ed invece sei solamente una delle tante. Perché si, io per Blake, lo sono sempre stata. In questi mesi qui a Denver mi sono sentita una persona diversa: ho visitato posti bellissimi, ho conosciuto persone che hanno lasciato un segno nel mio cuore e ho riso come non facevo da molto. Ho lasciato a Chicago una Nives egoista, anaffettiva. Qui mi sono ritrovata con il cervello in stad-by e il cuore in fiamme. Milioni di messaggi arrivano ogni giorno al mio indirizzo e-mail. Sono due settimane che Breathe On Me Vol.2 è in vendita in tutti gli store. Mi chiedono tutti chi sia il famoso B. citato alla fine del libro, in risposta accenno un sorriso. Mi sono dichiarata involontariamente, non ho pensato alle conseguenze e al giudizio. Nessun messaggio, nessuna chiamata da parte sua.
Blake è sparito.
Drew ci ha riferito che è stato preso in una squadra importante, che adesso sta facendo ciò che ha sempre sognato. Sono felice per lui, merita molto più di quanto immagina.
«Nives cazzo, ti vuoi muovere? Non ho tutta la serata!» protesta Chris, afferrando il braccio della ragazza al suo fianco. Mi lancia uno sguardo di rimprovero, prima di sparire tra la folla, come tutti gli altri. Il freddo colpisce violentemente il lembo di pelle che fuoriesce dal vestito. Getto la cicca all'interno del raccoglitore e sospiro per il gelo. Entro nel locale, cerco i miei amici con lo sguardo ma non c'è traccia di nessuno di loro. Mi aggiro spaesata, imbatto in corpi sudati e ragazzi che si baciano. L' attenzione viene catturata da uno in particolare. I capelli sono spettinati, le mani reggono un bicchiere di Whisky, il sorriso che rivolge alle ragazze è dolce. Indossa un paio di jeans slavati e una semplice t-shirt nera che mette in risalto le braccia muscolose. Cerco di non colta in flagrante: arrossisce quando una ragazza le accarezza il bicipite. Il disagio che prova si percepisce, l'amico scoppia a ridere e gli batte una mano sulla spalla. Ce ne sono tantissimi, ma lui ha colto la mia attenzione.
«Finalmente ti ho trovata, Chris ha già ordinato due bottiglie di Vodka» Starr afferra il retro del vestito. Lo sguardo cade sull'uomo, spalanca gli occhi e la bocca.
«Non sembri nemmeno ubriaca mi dici perché ti stai comportando così?Dobbiamo festeggiare il compleanno di Drew» borbotta.
«Ci sono, ci sono!»
Prelevo il regalo dall'armadietto e sistemo il cappotto insieme alle sigarette. Ci siamo tutti stasera: Starr, Chris, la sua nuova ragazza, Daisy, Dorian, Ivory la sorellina di Drew ed infine io.
«Buon Compleanno!» i guantoni fanno capolino dallo scatolone. Il sorriso che mi rivolge vale più di mille gioielli.
«Grazie piccolo fiacco di neve, ti voglio bene» mi abbraccia e chiudo gli occhi beandomi della fragranza familiare.
«Dovrei sentirmi offeso per non essere stato invitato?» la voce arriva come un pugno forte sul viso, una ventata d'aria fresca in una giornata afosa. È sempre la stessa anche dopo settimane: bassa, roca, la mia melodia preferita.
«Auguri amico!» Blake lo abbraccia, seguo ogni movimento. Drew è sorpreso, non appena comprende il contenuto, esulta come un bambino.
«Cazzo amico, sono i biglietti dei Tauros? Sei serio? Quanto li hai pagati?»
«Non li ho pagati...in realtà sono uno di loro adesso!» gratta il retro del capo.
«Questi sono i biglietti per la prossima partita, ovviamente siete tutti invitati!» esclama divertito, circonda il collo di Daisy. Quest'ultima lo abbraccia forte e gli sussurra qualcosa all'orecchio. I suoi occhi per qualche minuto incontrano i miei, non riesco a riconoscerli. Non sono più quelli che ho incontrato qualche mese fa, sono rossi come se avesse pianto per ore senza fermarsi. Le labbra secche come se non bevesse da secoli, le mani screpolate. La sua presenza mi agita. Il cuore mi martella nello sterno voracemente, potrebbe e prendere a calci il ragazzo che mi sta ispezionando. Scruta ogni angolo, senza preoccuparsi di sembrare troppo invadente. Si sofferma sul profondo scollo, sospira esasperato e tira i capelli con un gesto veloce della mano.
Mi hai ferito.
Vorrei riuscire a comunicare, non mi vede.
«Ho bisogno d'aria!» dico ormai lontana da loro...da lui.
Estraggo una cicca dal pacchetto, cerco disperatamente il fuoco ma non riesco a trovarlo. Ripenso al momento in cui ho l'ho incontrato, quelle mani tatuate saprei riconoscerle tra mille, stessa cosa per il profumo pungente. Mi odio per aver pensato ad un futuro con lui. Una figura mi affianca e mi porge l'accendino.
«Grazie» mormoro.
«Lo sai che ti ho riconosciuto vero?» chiede. Muoio sotto lo sguardo dello stesso ragazzo che ho fissato per tutta la serata.
«Si sono io, facciamo subito la foto così posso fumare in tranquillità...» getto la cicca sul freddo marciapiede, mi accorgo del tono usato.
«Oddio scusami, mi spiace! Non volevo e che sono nervosa...è stata una serata estenuante!» esclamo, la risata mi interrompe. Le fossette ai lati delle guance mi fanno perdere la concentrazione.
«Vedo che dopo tanti anni non sei cambiata affatto...» borbotta afferrandomi una mano, sono tentata di schiaffeggiare quel visino che si ritrova. Un oggetto cade sul palmo della mano, non ci penso due volte ad aprirla. Un anello piccolo e tondo con un diamante all'interno. Solo una bambina potrebbe indossare un accessorio del genere. I capelli, gli zigomi, il piccolo puntino sul labbro superiore, le mani e le espressioni.

''Non mi dimenticare'' sussurra.
''Quando diventerò un pugile professionista e tu una scrittrice famosa, ti riconoscerò in televisione e ti verrò a cercare NayNay''
"Non smettere di scrivere. Non farlo okay? Sei bellissima, sei brava ma soprattutto hai un dono: arrivi diritta al cuore''

Le parole di quel bambino mi tornano in mente come flashback temporanei, sorride in quel modo che riservava solo a me.
Lo riconosco.
«Ho tenuto fede alla parola data. Sono un pugile professionista e tu sei una scrittrice famosa, non hai smesso di scrivere. Hai scritto di noi, ma soprattutto di me» espone. Sono incapace di poter emettere una sola sillaba. Le braccia mi circondano interamente, cerco un rifugio. È grande e grosso, non proprio come lo avevo lasciato all'età di sedici anni, ma i suoi occhi però sono gli stessi.
«Nives...» se ne sta in piedi con il cappotto fra le mani, mi stacco dal moro come se fossi scottata. Blake lo guarda in cagnesco e lui fa lo stesso, entrambi non cedono.
«Nives entra dentro fa freddo qui fuori!» propone, mentre con una mano afferra il braccio sinistro. Vorrei dirgli che non dovrebbe nemmeno toccarmi, ma preferisco restare in silenzio.
Ghiaccio contro Fuoco.
«Scusami, ma lei resta qui...» vengo afferrata dal pugile, prima che possa dire qualunque cosa, Blake si avvicina con uno scatto fulmineo.
«Tu chi cazzo sei per dirle cosa deve o non deve fare?»
«Sono Hunter McKay e sono il fidanzato di Nives!»
Da una parte l'amore dell'infanzia, dall'altra l'amore che mi ha fatto completamente perdere la testa nell'età adulta.

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