Un po' per quest'anima rimasta bambina,
che indaga, crede, danza,
sfida, a volte frigna,
e a ogni passo asseconda
il mantice che sbuffa in petto.

Un po' per questi occhi luminosi e stanchi,
che ovunque vedon meraviglia,
due fessure incontro al vento;
controvento
orizzonti di aquiloni decollano e si perdono.

Un po' per questo involucro, che ho disprezzato
a lungo.
Indegno, innocente, infine assolto.
Forse comodo in fondo, amato persino;
disarmato e morbido, cinto.
Sollevato.

Un po' per questa guerra che mi porto nelle tasche,
le piane devastate delle mie manie,
l'affanno di chetare, seminare,
condurre al raccolto i viticci,
tutti, anche i più contorti.

E un po' più per questa sera, che ci coglie di sorpresa.
Ricovera, compone, al coprifuoco ci allontana;
palmi e dita intrecciate a calzar gli incastri
delle nostre solitudini,

presenti da scartare in un eterno
giorno di Natale.