Nascondi gli occhi,
sottrai al presente
l'amor salato che i sogni ricaccia
giù in fondo alla gola.
Il suo seme non macchi
le tue lenzuola.
Annega il rimpianto
in broda e stoviglie
impilate al meriggio,
tuo canto d'osanna,
il talamo come diritto
e muta condanna
di chi più non spera
di schiarar la notte e come arma
una candela;
e l'innocenza, un cencio
gettato all'angolo
quando è sera.
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