• Capitolo 5 •

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Quello che l'Akayashi vide era davvero un oggetto....curioso. Un enorme struttura rossa e grigia, in quello che pareva essere metallo -materiale totalmente inutilizzato dalle sirene-, era adagiata su un vulcano sottomarino, perfettamente mimetizzato tra diverse rocce, grosse e piuttosto alte ed appuntite. Il tritone non ci mise molto a capire che quella costruzione doveva essere per forza opera degli umani; lo capì principalmente osservando le grosse braccia meccaniche e gli enormi fari sistemati su quella diavoleria. Akihito ne aveva viste tante simili....ma mai così grosse. Inoltre, a giudicare dalle grandi finestre, quell'enorme 'navicella' doveva probabilmente contenere degli umani, nonostante fosse una cosa piuttosto irrealistica. Il tritone sollevò un sopracciglio, ricordando come sua madre avesse affermato diverse volte che gli umani non avrebbero mai potuto raggiungere gli abissi, essendo troppo fragili ed avendo bisogno di ossigeno ed aria per vivere, al contrario delle sirene, che possono vivere per un massimo di sette giorni fuori dall'acqua. Akihito ricordò anche come, in passato, avesse pensato che gli umani fossero creature davvero ridicole e deboli...ma da un pò di tempo si era ricreduto. Era venuto a conoscenza dei progressi tecnologici fatti negli ultimi anni dagli umani, ma non avrebbe mai immaginato che sarebbero riusciti a creare una tecnologia che gli potesse permettere di immergersi a tali profondità. Sospirò, scuotendo leggermente la testa; non era detto che lì ci fossero effettivamente degli umani e, probabilmente, stava solo fantasticando, influenzato dai diversi libri che aveva letto sull'argomento.
'Questa è la vita reale, non un libro...gli umani non costruiscono scatolette di molluschi tanto giganti e, soprattutto, non vi ci si infilano all'interno per esplorare un mondo misterioso e potenzialmente mortale come il nostro...'
Pensò, sebbene, in fondo, gli sarebbe piaciuto giocare qualche scherzetto agli umani creando spaventosi miraggi...ma quella non era certo la sua priorità. Dopo aver sproloquiato in quel modo fra sè e sè, decise di recarsi nella biblioteca locale, dove aveva più volte trovato libri che trattavano di invasioni apocalittiche da parte di umani sconsiderati che, circa l'ottanta percento delle volte, finivano con l'essere uccisi.....
'Che storie assurde...'
Pensò, prima di allontanarsi dall'enorme 'scatoletta di molluschi'.

Anche Alon era davvero incuriosito dagli umani e, proprio in quell'istante, ne aveva incontrato uno. Aveva i capelli bianchi -esattamente come i suoi- e gli occhi di un azzurro cristallino, che ad Alon ricordavano la superficie del mare...o forse il ghiaccio? L'Hachi non l'aveva mai visto dal vivo, solo tramite illustrazioni. Alon si soffermò sulle....'gambe' -gli sembrava si chiamassero così- del ragazzo. Non aveva mai visto un umano per intero così da vicino....quelle 'gambe' gli facevano quasi impressione....erano così sottili...e lunghe...le code erano decisamente meglio, sicuramente più comode ed, ovviamente, più belle.
Renè era, invece, più confuso che altro. Quello che aveva davanti....insomma, si trattava di un vero tritone? Insomma, lo scopo della missione era trovare delle sirene, ma Renè non pensava che sarebbe stato davvero così facile, anche perchè, in primis, non credeva con troppa convinzione all'esistenza di creature simili. Il francese osservò il tritone; aveva dei capelli bianchi -simili ai suoi e quelli di Nicolas, suo fratello minore- e dei particolari occhi dorati. Ovviamente, i particolari che colpivano di più l'umano erano la coda e le pinne sulle orecchie di Alon, tutte di un colore tendente al marrone...o forse al dorato? Alon non era troppo illuminato, dato che tutti i fari erano ancora spenti, non essendo passate nemmeno le undici del mattino, orario in cui le ricerche tramite braccia meccaniche e fari sarebbero dovute iniziare. Comunque, nessuno dei due mosse un muscolo, piuttosto si fermarono a squadrasi a vicenda. Il tempo parve fermarsi ed entrambi trattenevano il respiro, provando delle emozioni confuse, tra stupore, curiosità e paura.
Abigail, Alice, Ithillbor e Jo rimasero nascosti nell'ombra, osservando a loro volta il ragazzo dai capelli bianchi, totalmente illuminato e ben visibile. La luce proveniente dalla sala svago non era troppa, tuttavia iniziò a danneggiare la vista di Abigail, che, ad un certo punto, si voltò, strizzando gli occhi.
"...allontanati.."
S

ussurrò Alice, ma l'Hachi non l'ascoltò minimamente. Invece, si avvicinò leggermente al vetro della finestra, inclinando la testa, incuriosito. Dalla sua parte, Renè non aveva nemmeno fatto un passo, avendo paura di spaventare il tritone. Improvvisamente, un forte rumore fece sobbalzare tutti e, senza pensarci due volte, Jo afferrò Alon per il polso con un gesto fulmineo, portandolo accanto a sè ed al resto del gruppo.
"Gah- Ma- Che fai?!"
Fece lui, stupito ed un pò confuso dal gesto del ragazzo, che teneva lo sguardo alzato al sottomarino e, principalmente, alle braccia meccaniche installate su di esso, facendole notare anche ad Alon.
"Woah..." Mormorò poi l'Hachi, spostando la sua attenzione sulla struttura in sè "Sembra...una scatoletta di molluschi...."
Osservò, facendo scappare un sorrisetto a Jo.
'...ha ragione..'
Pensò Ithillbor, inclinando la testa.

"Che fate qui, signor Moreau?"
Il rumore che aveva spaventato Renè e le sirene era stato semplicemente provocato da Gina, che aveva spalancato la porta della stanza, sbattendola inevitabilmente contro il muro.
"Oh, nulla...d'importante.."
Il francese si ricompose subito, lanciando un'occhiata al luogo in cui prima si trovava Alon.
'È andato via....'
Pensò, per poi voltarsi verso la cameriera.
"Comunque, sono le undici. I suoi colleghi la cercano"
"Certo, arrivo subito"
I due umani lasciarono la stanza e, subito dopo, Alon riuscì a riavvicinarsi al vetro, ignorando le proteste degli altri.
"Uff...è andato via.."
Mugugnò. Jo ed Alice gli si avvicinarono cautamente, osservando l'interno della sala svago.
"È simile...ad una biblioteca..."
Osservò il ragazzo, mentre Alice ed Alon annuirono, continuando a studiare ogni dettaglio della stanza. Ithillbor decise di approfittare della confusione per allontanarsi, quando Abigail la notò.
"Dove vai, Ithillbor?"
La richiamò, mentre Kóin si avvicinò all'Akayashi.
"Uhm....in giro..?"
Ithillbor si strinse nelle spalle, guardandosi attorno. Abigail inclinò la testa, per poi sorriderle.
"Vabbè, d'accordo! Spero di rivederti, prima o poi!"
Esclamò la minore, ricambiando il saluto con la mano che Ithillbor le rivolse insieme ad un sorrisetto che parve quasi forzato, sebbene non lo fosse, o almeno non totalmente.

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"Quindi...mi stai dicendo che i cetrioli di mare sono...vivi...?"
"Si, esatto! Sono animali esattamente come la tua Asagi"
Rokuro guardò Ayaka, un pò confuso, per poi voltarsi prima verso Asagi, poi nuovamente verso la sirena.
"Quindi....ai cetrioli di mare piacciono gli abbracci?"
Chiese l'azzurrino, inclinando la testa. La maggiore lo imitò, un pò confusa dalla domanda.
"Credo....di sí...?"
Fece Ayaka, leggermente esitante. Iniziò a preoccuparsi della reazione che Rokuro avrebbe potuto avere a quella risposta, ma il tritone alzò le braccia, con gli occhi che gli brillavano.
"Allora la prossima volta che ne vedrò uno lo abbraccerò!!!"
Esclamò, beccandosi un rimprovero da parte di diverse sirene che stavano cercando di leggere, mentre Ayaka gli fece segno di fare silenzio, piuttosto imbarazzata.
"Non penso...ti convenga-"
Mormorò poì, grattandosi la tempia.
"Mhhh? E perchè?"
"Rokuro! Siamo tornate!"
Il tritone spostò la sua attenzione su Alice ed Abigail, facendo tirare un sospiro di sollievo ad Ayaka, alla quale non sarebbe piaciuto rovinare i 'sogni' del povero Rokuro, che l'aveva ascoltata parlare dei temi più disparati per circa un'oretta. Alla ragazza non era dispiaciuto affatto, anche perchè il tritone trovava interessante tutto ciò che lei avesse da dirgli e non le pareva il tipo che avrebbe potuto giudicarla per un qualsiasi motivo.
"Spero che tu non ti sia annoiato troppo"
Iniziò a dire Alice, venendo subito interrotta da Rokuro, i cui occhi blu non avevano smesso di brillare nemmeno per un istante.
"No! Affatto! Ayaka mi ha fatto compagnia!!"
Esclamò, voltandosi verso la sirena dai capelli rosa, che salutò dimidamente Alice ed Abigail, che le sorrisero.
"Grazie mille per esserti presa cura di nostro cugino"
Disse la prima, mentre Abigail le si avvicinò, stringendole la mano.
"Comunque, io sono Abigail Karseye e lei è mia sorella Alice, piacere!"
"Ayaka Hana Watanabe....piacere mio"
Sorrise la rosa, un pò in imbarazzo. Non le piaceva troppo presentarsi con il suo nome intero, tuttavia non riusciva a farne a meno, doveva essere l'abitudine.
"Ooh, che nome regale! Mi piace!"
Esclamò Abigail, assumendo un atteggiamento simile a quello di Rokuro, che Ayaka colse subito, notando come i due si somigliassero in certi aspetti.
"Ehy, ragazzi...credete che sia il caso di parlare con la bibliotecaria riguardo a ciò che abbiamo visto?"
Fece, improvvisamente, Alice, rivolgendosi anche ad Alon e Jo, rimasti più indietro rispetto a lei e sua sorella. I due si guardarono, per poi voltarsi verso le sirene.
"Credo proprio di sì...la presenza di umani nella periferia non è certo uno scherzo..."
Osservò Jo. Alon fece per dire qualcosa, venendo subito interrotto da Rokuro ed Ayaka.
"Umani?!"
Si sentì praticamente solo la voce del ragazzo, essendo Ayaka decisamente più contenuta. Jo annuì, un pò esitante per paura di aver detto qualcosa d'inopportuno in presenza dei due.
"C-Ci sono degli umani..."
"..nella periferia?"
Chiesero poi l'azzurrino e la sua nuova amica, l'uno decisamente più preoccupato dell'altra.
"Non è sicuro, Rokuro, stà tranquillo....potremmo esserci impressionati...."
Abigail provò a tranquillizzare il cuginetto, che non venne completamente convinto dalle parole dell'Hizuki. Lanciò un occhiata a Jo, sperando che il ragazzo ritirasse le sue parole, ma lui si limitò a sostenere lo sguardo del minore per qualche secondo, per poi girarsi verso Karen. Fece cenno ad Alon, Abigail ed Alice di seguirlo, ma, istintivamente, Rokuro ed Ayaka fecero lo stesso. I sei si diressero così dalla bibliotecaria, incrociando uno strano Akayashi, dai capelli di una scura tonalità di viola ed uno strano sfogo di squame sulla tempia sinistra. Teneva sottobraccio un libro scuro, il cui titolo era coperto dal braccio dello stesso tritone. Akihito non prestò minimamente attenzione al gruppetto ed uscì velocemente dalla biblioteca, fermandosi di colpo non appena sentì le parole pronunciate da Abigail.
"Karen, dovremmo parlarti...tu che sai molte cose sulla tecnologia umana..."
Le rivolse un'occhiata fulminea, della quale Ayaka si accorse, prima di allontanarsi nuovamente, riflettendo su quello che aveva visto e le parole della giovane sirena. Dentro di sè, era sicuro che l'enorme 'scatoletta di molluschi' fosse collegata agli umani...tuttavia c'era qualcosa che la rendeva più sospetta degli altri apparecchi che, precedentemente, avevano scansionato i fondali abissali...forse la sua dimensione? Forse le finestre? Akihito non lo sapeva con precisione e decise di lasciar perdere...indagare sarebbe stato troppo complicato e la macchina avrebbe potuto percepirlo....meglio non rischiare. Prese a cercarsi un punto tranquillo in cui leggere in santa pace, provando a non dare troppa importanza alla questione.

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"Ack---"
La roccia andò in frantumi, mentre l'Hizuki, ansimando, si tenne il braccio destro.
"Ahh....penso che per oggi possa bastare...."
Mormorò fra sè e sè, osservando gli appuntiti pezzi di almeno una decina di rocce che giacevano attorno a lui. Si stiracchiò, per poi sorridere, soddisfatto. Notò, in quel momento, di essersi praticato un piccolo taglietto sull'avambraccio sinistro, ma non vi diede troppo peso. Si tolse dei residui di sabbia dalla coda e, nuotando davvero velocemente, si diresse verso casa, una catapecchia piuttosto malridotta e situata in uno dei numerosi e stretti vicoli della città. Bussò per tre volte alla fragile porta in legno e, subito, una vocina chiamò il suo nome.
"Shiro..?"
"Il solo ed unico!"
L'Hizuki ridacchiò, mentre il rumore di un'inesperta sirenetta che armeggiava con diversi catenacci rimbombò all'interno del silenzioso vicoletto. Dopo poco, la porta si aprì, rilevando la sorella minore di Shiro, Akemi Takeshi. Accolse il fratello con un sorriso sincero, lasciando che entrasse prima di richiudere la porta, o almeno prima di provare a richiudere la porta.
"Aspetta, lascia fare a me"
Si offrì subito il tritone, richiudendo abilmente i diversi catenacci, secondo lui addirittura in un tempo record.
"Bentornato, Mama!"
Lo accolse, con un sorrisetto, un tritone evidentemente più grande. Teneva in mano un grosso libro di storia, pieno zeppo di post-it colorati e fogli bianchi.
"Ciao anche a te, Kats...."
Shiro si voltò verso di lui, tenendo le mani sui fianchi, ricambiando il sorrisetto del fratello maggiore, che si sistemò gli occhiali prima di prendere due piccoli libri da un robusto tavolo in legno, sistemato nella sala da pranzo, poco lontana dall'ingresso.
"Sei venuto per questi?"
Chiese poi, porgendo i volumi a Shiro, che sgranò gli occhi.
"Ahhh! Sei entrato nella stanza proibita! DI NUOVO!!"
Gonfiò le guancie leggermente arrossate, facendo il finto offeso e riprendendosi i suoi libri.
"Oops..."
Katsuo ridacchiò, mentre Shiro gli fece la linguaccia, stringendo i libri al petto pieno di cicatrici. Akemi li guardò sorridendo timidamente, passandosi una mano nel ciuffo di capelli che le copriva l'occhio destro, spostandolo leggermente.

"Allora io vado in biblioteca...tu stà lontano dalla stanza, ti tengo d'occhio, eh....anzi, Akemi, controllalo, mi raccomando!"
"Certo..!"
"Pfui.."
La ragazzina sorrise al fratello più giovane, mentre Katsuo giocò a fare il finto offeso, salutando Shiro con un singolo gesto della mano, che venne ricambiato dal figlio di mezzo. Una volta chiusa la porta dietro di lui, l'Hizuki si guardò attorno, non vedendo anima viva.
'Se la zona fosse un pò più movimentata non sarebbe male...'
Pensò, voltandosi un'ultima volta verso il vicoletto prima di lasciarlo per recarsi alla più grande biblioteca della città in modo da restituire i libri presi in prestito un paio di settimane prima.

Salve!~
Eccomi tornata con un capitolo brevino, nel quale non succede troppo. Ci avvicinamo, però, all'azione~~
Come succede spesso per questa storia, il capitolo non mi convince troppo, ma vabbè, prima o poi mi abituerò-
Oh, comunque, ho cambiato qualcosa della scheda di Rokuro, ma non ho voglia di modificarla, quindi lo farò direttamente alla fine della storia, durante la revisione, tanto non è un punto troppo importante per voi (come si comporterà all'interno di una relazione). Nel prossimo capitolo saranno presenti sia sirene/tritoni che esploratori, e niente, la cosa mi rende davvero felicia :'3
Well, non ho altro da dire....ci vediamo con il prossimo capitolo!^^

×Flame×

P.s.
Ribadisco ció che ho scritto alla fine dello scorso capitolo di AsG ^^

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