♧Capitolo 5♧

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"Dai, muovetevi!!!"
Esclamò Martine, correndo verso la piazza principale del villaggio. Era molto larga, piena di diversi tipi d'arbusti e cespugli, con una grande fontana posta al centro.
"Aspetta!! Sono le nove del mattino, ho sonno!!"
Continuava a lamentarsi Lorenne, seguita da Flora. Quando le tre Vege-people arrivarono alla loro destinazione, trovarono un ragazzo seduto sul bordo della fontana. Lui le vide subito, salutandole con un semplice cenno.
"Ohhh, aspetta, non dirmi il tuo nome...."
Fece Martine, cercando di ricordare il nome del ragazzo, che sollevò un sopracciglio. Flora, notandolo, si voltò, leggermente intimorita.
"Non fare...la timidona..."
La riprese Lorenne, sbadigliando.
"L-Lorenne!!"
Flora avverdì, prendendo il braccio dell'amica.
"Mhhh..scusala, coso..."
Fece poi la principessa, muovendo una mano su e giù, continuando a sbadigliare.
"Ah, figuratevi!"
Fece il ragazzo, sorridendo.
"PIERRE!!"
Esclamò, all'improvviso, Martine, indicando Pierre, che applaudì.
"Esatto, brava"
"Oh, eccovi! Buongiorno"
Ètienne fece il suo solito inchino, sorridendo. Lorenne gli saltò letteralmente addosso.
"Ètieeeeennneee, ciaoooo~~ Mi sei mancatoooo~~~~"
Flora, però, la prese per il braccio.
"Uh, scusala..."
"Figurati!"
L'insolito gruppetto rimase ad aspettare le altre Vege-people. Passò circa mezz'ora ed arrivarono tutti i 'Liberatori', fatta eccezione per un certo Apke Schulz. Le tre organizzatrici della spedizione si erano sistemate in un angolino, controllando che, apparte Apke, fossero tutti presenti.
"Okay...Pierre ed Ètienne li ho già segnati..."
Fece Martine, spuntando i nomi dei ragazzi da una lista. Le altre due, invece, si fermarono a guardarli. Pierre era ancora seduto sulla fontana e stava parlando con una ragazza. Una cosa che la contraddistingueva erano i capelli: lunghi e di un verde molto acceso, mischiato ad un giallo oro. I due stavano parlando tranquillamente del più e del meno.
"Chi è quella ragazza?"
Domandò Flora, voltandosi verso Martine.
"Si chiama Ambre ed ha dei capelli bellissimi!"
Disse subito lei, con gli occhi che le brillavano.
"Mh, già.."
Ad Ambre e Pierre si aggiunse anche un'altra ragazza. I suoi capelli erano corti e disordinati ed indossava degli occhiali da aviatore.
"Io invece sono Hâi-kuì Liu, piacere!"
Si presentò ai due, mettendosi le mani sui fianchi e sorridendo. Poco lontano dai due c'era Camille, che stava giocherellando con il suo bagaglio. Era palesemente annoiata e non la smetteva di guardare i volti dei suoi comagni di spedizione e la strada, in attesa del fantomatico Apke.
"Che mancanza di professionalità questo qui..."
Disse, fra sè e sè, appoggiandosi ad un albero.
"Potrebbe aver avuto un imprevisto, diamogli fiducia!"
Esclamò una ragazza, seduta su una roccia poco lontana da Camille, che sollevò un sopracciglio.
"Sarà...."
La quattr'occhi rimase in silenzio, abbassando nuovamente lo sguardo.
"Io mi chiamo Rosie Green, e tu?"
Rosie tentò di attaccare bottone, anche se Camille glielo rese quasi impossibile. Infatti, la ragazza si limitò a presentarsi freddamente, rimanendo con lo sguardo basso.
"Camille Dupont"
Camille non sembrò voler continuare la conversazione, ma Rosie non si arrese.
"Io sono una Creator, e tu?"
Camille sollevò lo sguardo, lanciando un'occhiata a Rosie.
"....Magical...."
Rispose l'occhialuta, giocherellando con una ciocca di capelli. Rosie sorrise, notando un cambiamento nell'atteggiamento della ragazza.
Amall, non conoscendo nessuno, era rimasto in disparte per tutto il tempo, seduto ai piedi di un albero. Stava osseravando gli altri, non sapendo cosa fare. Non amava i luoghi affollati, tuttavia l'idea di intraprendere l'intero viaggio senza rivolgere la parola ai suoi compagni non gli piaceva tantissimo. In effetti, con lui non ci sarebbe stata sua madre, quindi sarebbe rimasto....solo. Improvvisamente, venne colto da una leggera inquietudine, ma scosse subito a testa: non doveva pensarci. Si perse nei suoi pensieri, quando delle voci lo riportarono alla realtà: un ragazzo stava parlando con Lorenne e Martine.
"Si, sono io Apke..."
Fece, con tono annoiato e grattandosi la nuca. Amall rabbrividì, quel tipo lo inquietava, anche se non ne capiva il motivo. Fece un effetto simile a Flora, che iniziò a chiedersi cosa avesse spinto un tipo del genere a partecipare alla spiegazione.
"Okay, siamo tutti e tredici, possiamo partire!"
Esclamò, improvvisamente, Lorenne.
"Tredici? Io ne ho contati dodici....dov'è Jules Lacroix..?"
Mormorò Martine, confusa.
"Sono qui"
Fece poi il ragazzo, apparendo dietro di lei.
"KYAAAAAH-- Oh. Okay. IN MARCIA!!!"
Tutti la guardarono, perplessi, ed un silenzio imbarazzante annunciò l'inizio della spedizione. L'insolito gruppetto si diresse verso il vasto bosco che circondava la città e Martine prese ad esaminare il posto.
"Ecco, è questa la direzione! Ci vorrà circa una settimana di cammino...siete tutti pronti?"
L'esploratrice si voltò verso gli altri, che annuirono con decisione.
"Allora andiamo!!!"

Nel frattempo, al castello, la regina Eveline non riusciva a darsi pace. E se fosse successo qualcosa a quei ragazzi? Si sentiva una vera imbecille. Sospirò, prendendosi la testa fra le mani. Non poteva perdere anche sua figlia, era l'unica che le rimaneva....
"Agh, al diavolo"
La regina uscì dalla sala del trono, andando a parlare con le sue guardie del corpo, che si trovavano, come al solito, davanti le porte della stanza.
"Cyril, Bernard...ho bisogno del vostro aiuto"
I due uomini si avvicinarono subito ad Eveline.
"Certo, mia regina, cosa le serve?"
Chiese subito Bernard, il più anziano dei due. Insomma, anziano per modo di dire, dato che aveva quarantadue anni. Era piuttosto alto, dagli occhi azzurri ed i lineamenti molto eleganti. Cyril era più basso e più giovane di circa quattro anni. I suoi capelli erano più scuri ed i suoi occhi erano di un rosso davvero acceso. Eveline si avvicinò ai due, sussurrandogli qualcosa.
"Mia regina, ma lei è pazza!"
Esclamò subito Cyril, sulla difensiva.
"Cyril, lo so che per te gli umani sono un argomento piuttosto delicato, ma..."
L'uomo scosse la testa, incrociando le braccia.
"Lei non può correre un rischio del genere. Bernard non può correre un rischio del genere. E nemmeno io posso correre un rischio del genere, anche se voi due in particolare!"
Bernard rimase in silenzio, mentre la regina strinse un pugno.
"Non so se l'hai capito, ma tra quei tredici c'è anche mia figlia...io non posso permettere che gli umani la uccidano!"
Il resto delle guardie e le cameriere del palazzo si fermarono ad osservare la scena, incuriosite: era davvero raro che Eveline alzasse la voce.
"Ed io non posso permettere che gli umani uccidino lei e Bernard!! Lui..ha una moglie, due bambini...e lei è la nostra regina..."
"Anch'io ho una bambina!! E se non faccio qualcosa morirà!! Se non faccio qualcosa moriranno tutti!!"
Cyril rimase in silenzio e sospirò.
"D'accordo...."
Dopodichè, si girò verso Bernard.
"Bernard, vedi di non far provare a tua moglie ed a tua figlia lo stesso dolore che ho provato io"
Disse la guardia, per poi allontanarsi. Bernard degludì, voltandosi verso Eveline.
"Quindi...ne è sicura al cento per cento?"
"Si. Se vuoi, puoi anche rimanere qui...."
"No, accompagnarvi è un mio dovere"
L'uomo si mise una mano sul petto, assumendo un'espressione seria. Eveline accennò un sorriso.
"Va bene....allora...partiamo subito..."

Al laboratorio, era arrivato il famoso 'giorno di tregua'. Era stata un'idea di Madeline e Bete un paio d'anni prima. In passato, durante il 'giorno di tregua', gli scienziati evitavano di fare esperimenti sulle Vege-people. Tuttavia, quel giorno sarebbe stato diverso. Infatti, gli scienziati avrebbero permesso alle Vege-people di uscire dalla C.C. , acronimo di Cella Comune, per quasi ventiquattr'ore. Thomas, diretto alla C.C. , sbuffò.
"Odio quest'inutile giorno..."
"Dai...non è così male..."
Mormorò Bete, temendo una reazione aggressiva da parte del collega, che si limitò a guardarla male.
"Infatti! Si meritano un pò di pausa!" 
Intervenne Madeline, apparendo dietro Thomas, che sobbalzò. La donna non indossava il solito camice, bensì portava un vestito bianco ed un largo cappello e portava a tracolla un grande borsone grigio.
"Ma come diamine sei conciata?!"
Chiese, acido, Thomas. Madeline ridacchiò.
"Non ricordi? Vacanza da mia madre!~"
Esclamò la bionda, mostrando dei biglietti aerei. Thomas sospirò e scosse la testa, mentre un sorrisone apparì sul volto di Bete.
"OOOOOOOOOOH, ti prego fai tante foto!!! Adoro la città dove vive tua madre!!"
"Certo, Bete! La prossima volta porterò anche voi!"
"Solamente se Thomas migliorerà il suo italiano, altrimenti io non ci vengo"
Disse Vivianne, con un sorrisetto.
"EHY, NON È COLPA MIA SE IN ITALIANO PANE E QUELL'ALTRA COSA SI SOMIGLIANO PIÙ DEL DOVUTO!!"
Vivianne e Bete scoppiarono a ridere, mentre Madeline sorrise.
"È adorabile come le brutte figure di Thomas siano l'unica cosa che riesce a far sorridere Vivianne"
Commentò, per poi allontanarsi. Vivianne la guardò con un truce sguardo omicida che inquietò i suoi colleghi.
"Mi sono...perso qualcosa..?"
Chiese Rupert, mettendosi accanto a Thomas.
"No, nulla"
Vivianne tornò seria e si diresse verso la CC facendosi spazio tra i due ragazzi, spintonandoli. Thomas sembrò ricordarsi di qualcosa e corse verso le scale che l'avrebbero portato alla serra.
"MADELINE, NON PROVARE AD ANDARTENE, DEVO PRIMA CHIEDERTI UNA COSA"
La bionda, per fortuna del ragazzo, si era fermata ad osservare dei fiori della serra.
"Cosa c'è?"
"Il comando in tua assenza passa a me, quind-"
"No, non dirmi nulla. Non voglio sapere nulla di lavoro....avvertimi solo se uno di loro muore..."
Madeline si massaggiò le tempie, avvicinandosi all'uscita.
"Non voglio avere telefonate, intesi?"
Thomas roteò gli occhi.
"Non è nei miei piani..."
Disse, con poca convinzione. Madeline lo guardò negli occhi, seria.
"Ugh, e va bene! Non morirà nessuno..."
"Bene"
La donna andò via e Thomas la guardò allontanarsi, scuro in volto. Diamine se la odiava. Non riusciva a sopportarla. Non sopportava lei, sua madre e, sopattutto suo padre. Chi si credeva di essere? Comprare la serra come se fosse un semplice oggetto....e lasciarla alla figlia.
'Incompetenti...sono solo degli incompetenti....'
Pensò, iniziando ad alterarsi. Dopo poco scosse la testa, passandosi una mano tra i capelli.
'Adesso calmati..'
Tornò silenziosamente nei piani sotterranei, notando, con disgusto, che le Vege-people erano state già liberate. Non appena vide Rupert, quasi gli saltò addosso.
"Hai chiuso a chiave i miei laboratori e la mia stanza, VERO?!"
"S-Si"
Fece l'altro scienziato, indietreggiando. Thomas non disse altro, allontanandosi. Rupert lo osservò, per poi scuotere la testa e dirigersi in uno dei suoi laboratori. Yvèl aveva assistito a tutta la scena, nascosta dietro un muro. Il cuore le batteva all'impazzata e le faceva male lo stomaco, vedere Thomas arrabbiato le faceva questo effetto. Si toccò, involontariamente, la guancia sinistra, rimanendo in silenzio. Quando sentì Rupert andare via, la ragazzina si decise ad uscire dal suo nascondiglio. Iniziò a girovagare senza meta per il piano, tormentarsi le mani. Dopo un pò, si perse, arrivando ad un corridoio stretto e buio.
'Un attimo...io non ho mai visto questo corridoio...'
Un brivido gelido attraversò la spina dorsale della Vege-people, che si voltò. Dietro di lei c'era un muro.
'Dove...'
La ragazza cadde in ginocchio, terrorizzata.
"Ohi, ohi....tranquilla, non voglio farti del male..."
"E-EEEH?!"

Rose e Margot, nel frattempo, stavano esplorando il laboratorio. Rose, avendo passato praticamente più di metà della sua vita in una cella d'isolamento, era davvero curiosa. Le due visitarono perfino la serra insieme a Bete, anche se, tecnicamente, non avrebbero potuto.
"Questa parte della struttura è davvero bellissima..."
Osservò Margot, affascinata dalla grande varietà di piante che si trovavano lì. Bete annuì.
"Già...."
Rose, che non le aveva ancora rivolto parola, si voltò verso di lei con aria di sufficienza, per poi guardare le enormi porte trasparenti della serra. Non sembravano  chiuse a chiave e, anche se lo fossero state, il vetro sembrava molto sottile e fragile, romperlo sarebbe stato un gioco da ragazzi. La Vege-people rimase a guardare le porte, fino a quando non venne riportata alla realtà da Margot, che le poggiò una mano sulla spalla. Rose si voltò verso di lei e l'altra Vege-people scosse semplicemente la testa. Rose annuì, abbassando lo sguardo. In fondo, se fosse scappata, cosa avrebbe fatto? Sarebbe stata libera, si, ma non avrebbe avuto un posto dove andare. E poi, tutti sarebbero rimasti nel laboratorio....era questo che Rose voleva? Certamente no. Dopo un pò, Bete richiamò le due ragazze, riportandole nei piani sotterranei.
"Grazie...."
Mormorò Margot, anche a nome di Rose.
"Di nulla....sono felice...che voi due non mi odiate a morte..."
Fece Bete, abbassando gradualmente la voce. Infatti, le due Vege-people sentirono a malapena il 'di nulla', figuriamoci il resto. Rose e Margot andarono via, cercando un posto dove stare in tranquillità.
"Ah, eccovi!"
Leper salutò le ragazze, avvicinandoglisi. Margot ricambiò il saluto, accennando un sorrisetto, mentre Rose si limitò ad un cenno della testa.
"Che fine avevate fatto?"Domandò il ragazzo, prendendo in mano lo stuzzicadenti che stava masticando.
"Niente di che, siamo andate ai piani di sopra..."
Spiegò, frettolosamente, Margot, evitando di rivelare troppi dettagli. Se Thomas o Vivianne fossero stati nei paraggi, Bete avrebbe passato un bel guaio.
"Ci stavi cercando?"
Chiese Rose, mettendosi a braccia incrociate.
"No, cioè si, cioè era giusto una...curiosità, niente di che"
Fece Leper, gesticolando.
"Non è vero, era molto preoccupato~~"
Esclamò Léna, raggiungendo il gruppetto.
"E va bene, lo ammetto-"
La ragazza ridacchiò, mentre Rose fece per allontanarsi dal gruppetto, un pò a disagio. Marielle si avvicinò al gruppo, grattandosi la nuca.
"Ragazzi, per caso avete visto Yvèl?"
Chiese. Léna poggiò un dito sul mento, riflettendo.
"No, non mi pare..."
"Perchè, che succede?"
Leper si allarmò subito, anche se non lo diede troppo a vedere.
"Non la trovo..."
Disse, semplicemente, la Magical. Il ragazzo annuì.
"Va bene, ti aiuto a cercarla"
"Anche io!! Le mie esplosioni possono essere utili!"
Esclamò Léna, con un gran sorriso.
"Veniamo anche noi"
Annunciò Margot, prendendo Rose, che nel frattempo stava cercando di andarsene, per il polso.

Intanto, al quinto piano sotterraneo, Ethan era appena uscito dalla stanza di Rupert.
'Che babbeo, lasciare la porta aperta...'
La Vege-people aveva rimediato due pacchetti di sigarette ed un accendino nuovo di zecca e stava tornando nella C.C. per fumare in pace in un angolino.
'E dopo rubo qualche avanzo...senza la bionda sarà molto più facile....'
Pensò, soddisfatto. Poco prima di salire le scale per giungere al quarto piano, Ethan notò che la porta della stanza di Thomas era socchiusa. Scosse la testa, facendo per salire, quando andò a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
"Ma che cazzo..."
Mormorò, massaggiandosi la testa.
"Oh, sigarette. Sai che con queste puoi rovinarti la vita?"
Fece Clary, osservando i pacchetti di Malboro che il ragazzo aveva lasciato cadere.
"Ehy, fatti gli affaracci tuoi"
Ringhiò lui, riprendendoseli velocemente. Clary si strinse nelle spalle con disinteresse, notando a sua volta la porta della stanza di Thomas.
"Ohi, lo vedi anche tu?"
La ragazza indicò la stanza, prendendo Ethan per la manica della felpa.
"Si, non sono cieco"
I due si guardarono.
"Non ci provar-"
"ESPLORAZIONE!!!!"
"IDIOTA ALMENO NON URLARE--"
"....cosa pensate di fare?"
I due si voltarono, vedendo Florence. Teneva il suo libro in grembo e la testa inclinata, anche se non appena i due la guardarono l'abbassò. Perchè aveva parlato? Non lo sapeva nemmeno lei, le era uscito spontaneo. Non ottenendo una risposta, fece per scusarsi, ma Ethan la interruppe.
"Niente, risaliam-"
Il ragazzo fece per salire le scale, ma Clary lo prese per il cappuccio.
"Andiamo nella stanza di Thomas, forza, vieni con noi!"
"Va bene..."
Sebbene non volesse farlo, Florence ubbidì. Conosceva i modi violenti di Ethan e quasi le faceva paura. Clary invece....era apposto. Forse un pò troppo rumorosa ed impulsiva....ma era gentile, al contrario del ragazzo. Le tre Vege-people s'intrufolarono nella stanza, chiudendosi la porta alle spalle. La camera di Thomas era molto più piccola della C.C. , ma era comunque larga. Clary accese la luce, rivelando un parquet color mogano e delle pareti tinte di un grigo scuro. Nella stanza c'erano anche un letto singolo, una scrivania, un comò ed un armadio altissimo.
"Ihh, che noia, non c'è nulla d'interessante qui.."
Si lamentò la ragazza dai capelli corti, iniziando ad andare in giro per la stanza.
"Ma che t'aspettavi?"
Fece Ethan, prendendo l'accendino e facendo per accendere una sigaretta. Florence si allontanò leggermente da lui, non gradendo affatto il fuoco. Non appena Clary sentì odore di fumo si coprì la bocca ed il naso.
"Puah, leva quella cosa"
Florence si fece da parte, osservando l'altra ragazza. Ethan la guardò male, spegnendo la sigaretta sul comò.
"Contenta?"
Clary annuì, soddisfatta, mentre Ethan sbuffò.
"Fossi stata un'umana te l'avrei spenta sul braccio"
Florence rabbrividì, stringendo il libro. Ethan, ormai incuriosito, iniziò a frugare tra i cassetti della scrivania, trovando solamente vecchie lettere e bollette, alcune risalenti anche a più di trent'anni prima. Il ragazzo non si soffermò a leggerle tutte e prese una lettera casuale.
"Lo sfigato si è fatto lasciare, pff-"
Commentò, rimettendo a posto una vecchia lettera dell'unica ragazza che Thomas aveva mai avuto, con la quale si era lasciato diversi anni prima. Florence lo guardò, pensando che quello che stesse facendo fosse estremamente sbagliato, tuttavia non disse nulla. Abbassò lo sguardo, avvicinandosi al letto, sul quale si sedette.
'Se non faccio nulla...non potrò sbagliare...'
Pensò, guardando Ethan.
"Ragazzi, venite qui..."
Chiamò, dopo un pò, Clary, prendendo una teca contenente un piccolo fiore viola. Un anemone, per l'esattezza. Era piuttosto rovinato, i petali erano sbiaditi e pieni di chiazze nere, simili a muffa.
"Sembra....Afidia...."
Disse poi. L'Afidia era una malattia che solamente le Vege-people potevano contrarre, molto simile alle Afidi delle piante. Solitamente, non era pericolosa, tuttavia, se non curata, avrebbe potuto portare perfino alla morte.
"Questo significa che in passato ha fatto anche esperimenti su malattie...che schifo...."
Commentò Ethan, avvicinandosi a Clary. Florence lo imitò, passando accanto alla porta. Improvvisamente, s'immobilizzò.
"S-Sento...dei passi....."
Le due ragazze si nascosero sotto il letto, mentre Ethan s'infilò nell'armadio. Thomas fece capolino nella stanza.
"Lo sapevo che quell'imbecille non l'aveva chiusa bene...e non ha manco spento la luce..."
Sbuffò, chiudendo la porta a chiave e spegnendo la luce. Una volta accertatesi che il pericolo fosse passato, le due ragazze uscirono dal loro nascondiglio.
"Siamo....chiusi nella stanza di Thomas..."
Ethan, aprendo la porta dell'armadio, cadde in avanti con un tonfo sonoro.
"PUAH, CHE PUZZA---"
Vadim, che stava passando di lì, sentì l'ambiguo rumore ed appoggiò l'orecchio alla porta, capendo in poco tempo in che situazione si erano trovati i suoi poveri compagni di cella. Essendo annoiato fece un sorrisetto, rimanendo ad ascoltare.

CIAO.
SONO TONNATA.
DOPO TIPO UN MESE.
MA CON ME HO PIÙ DI 3000 PAROLE.
OSSHY GUYS, C'HO L'HYPE PER I PROSSIMI CAPITOLI, CREDEVATE CHE NON VI AVREI FICCATO TRAME SECONDARIE EHEHEH
Comunque, ecco a voi le majestiche guardie del corpo di Eveline~
Cyril

Bernard

Aspettatevi tante cose da questi due u.u
Comunque, non ho approfondito tutti gli Oc, I know, è che preferisco non farlo in modo forzato e, se non riesco ad avere idee per inserire un dato personaggio, lascio perdere. Spero non vi dispiaccia ;w;
Oh, vi sarete accorti che mi sto prendendo delle libertà nel creare qualche amicizia in più, spero non vi dia fastidio-
Oki, qui ho finito, adios~

×Flame×

-L'ANGOLINO DELLA SCIENZA#2: Le malattie delle Vege-people (anche sta volta, direttamente dagli archivi di Thomas!)-
L

e Vege-people, essendo in parte umane ed in parte piante, non possono contrarre malattie esclusive di una delle due specie, o, almeno, è molto raro che lo facciano. Negli anni, sono state scoperte due malattie contraibili esclusivamente delle Vege-people, simili a normali malattie contraibli da piante. Esse sono l'Afidia [Ha un effetto molto simile a quello delle Afidi, le cui infestazioni possono anche uccidere le piante più giovani. In seguito ad un attacco di afidi, le foglie appaiono deformi e sopra vi può apparire una muffa nera. Nelle Vege-people, la muffa si manifesta su tutto il corpo sotto forma di chiazze violacee e doloranti, praticamente dei lividi, che si possono ritrovare anche sul fiore vitale, che inizia a deformarsi ed appassire. Se non trattata, può uccidere le Vege-people più giovani e quelle più anziane] e l'anguillula [Il nome usato per questa malattia è uguale a quello usato per indicare una malattia delle piante. Solitamente, l'Anguillula non è letale, ma è molto, molto fastidiosa. Si tratta di vermi bianchi sottilissimi, simili a sanguisughe, che, nel caso delle Vege-people, s'infilano sotto la loro pelle per nutrirsi del loro sangue, simile alla clorofilla]. Le Vege-people possono, inoltre, contrarre febbre e tosse.
Nota: Il fumo arreca molti danni ai loro polmoni, più di quanto ne arrechi a quelli umani.

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