♧Capitolo 9♧

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"Questo secondo te va bene?"
May si rigirò tra le mani un rametto corto e sottile, leggermente scheggiato ed, in alcuni punti, privo della sottile corteccia che lo ricopriva.
"Non credi sia troppo sottile?"
Disse subito Hâi-kuì, esaminandolo velocemente. May si strinse nelle spalle, gettando via il rametto. Amall aveva osservato la scena e, quasi meccanicamente, si avvicinò al ramo gettato dalla Creator. Si abbassò, osservandolo.
Era piccolo, fragile ed insignificante. Si voltò a guardare i rami raccolti dalle due ragazze, erano in totale cinque, tutti grossi, robusti e lunghi. L'Healer degludì, riabbassando lo sguardo verso l'insignificante rametto adagiato accanto a lui. Lo prese in mano, osservandolo nuovamente.
"Che fai, Jul?"
Lo approcciò Hâi-kuì, avvicinandoglisi. Amall, come era solito fare in seguito all'inizio di una conversazione, trasalì. Strinse con una mano il rametto, scuotendo la testa.
"Nulla..." Mormorò, con un mezzo sorriso "...pensavo...credo..."
Terminò la frase sussurrando, quasi per paura che la ragazza avesse già portato la sua attenzione su qualcos'altro. Invece, quando rialzò lo sguardo, gli occhi verdi di Amall incontrarono quelli di Hâi-kuì, che si era fermata a 'studiare' il ragazzino. Aveva, in particolare, notato quanto il piccolo rametto che teneva in mano gli 'somigliasse' ed era certa che anche Amall l'avesse fatto.
"Mh, okay. Andiamo dagli altri, qui non c'è più nulla di utile"
Fece la Creator, stiracchiandosi. May si sistemò i guanti, mantenendo la sua solita espressione rilassata, che Amall trovava piuttosto cupa ed, a tratti, anche inquietante. Il ragazzo si alzò, continuando a tenere il ramo in mano, nascondendolo involontariamente dietro la schiena, senza nemmeno accorgersene. Hâi-kuì si avviò verso il luogo di ritrovo stabilito circa un quarto d'ora prima da Ètienne, dove trovò già quest'ultimo, Pierre ed Ambre. Il primo si era seduto a gambe incrociate su un grosso ceppo, giocherellando con uno dei suoi coltelli sotto lo sguardo di Ambre, visibilmente impressionata e seduta a sua volta su un ceppo leggermente più piccolo. Si era però stancata presto ed aveva iniziato a tormentarsi una ciocca di capelli, osservandosi attorno nella speranza di vedere gli altri tornare. Quando vide Hâi-kuì per poco non le saltò addosso: aveva aspettato fin troppo e non vedeva l'ora di ripartire. Pierre, invece, si era sistemato vagamente in disparte e custodiva i rametti trovati in seguito alla perlustrazione del lato di bosco che gli era stato assegnato. Stava giocherellando distrattamente con un ramo sottile, dotato di una piccola foglia, decisamente non secco.
"Quanti ne avete trovati?"
Si chiesero, quasi in coro, Ambre ed Hâi-kui, attirando l'attenzione dei due ragazzi.
"Noi ne abbiamo trovati pochi, non ce n'era quasi nessuno..."
Spiegò la più grande, sistemando le mani sui fianchi. In quel momento, arrivarono anche May ed Amall, seguiti da Flora, che sembrava essersi persa. La ragazza aveva il fiatone e le guancie di un verde pallido, colorito probabilmente dovuto all'imbarazzo, che s'incupì quando la ragazza incrociò, per qualche frazione di secondo, lo sguardo di Pierre.

"Credo che, tutto sommato, bastino. Andiamo dagli altri?"
Propose, con un sorriso sincero, Ètienne, ottenendo una risposta affermativa dall'intero gruppo, Amall compreso. Il ragazzo stringeva ancora il piccolo rametto e si fermò ad osservarlo. Degludì, finendo quasi in trance, mentre gli altri avevano iniziato ad allontanarsi. Una lieve bottarella sulla nuca lo riportò alla realtà.
"E-Eh?"
Il ragazzino inclinò la testa, osservando Pierre con uno sguardo confuso ed interrogativo, che suscitò una risatina nel maggiore.
"Perchè continui a....'contemplare' quel coso?"
Amall esitò e fece per dire qualcosa, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono. Teneva lo sguardo basso, evitando di guardare l'altro negli occhi. Pierre se ne accorse, stringendosi poi nelle spalle.
"Non devi dirmi per forza ciò che ti turba....ma qualsiasi cosa sia, non pensarci troppo"
Detto questo, il ragazzo incrociò le braccia dietro la testa, allontanandosi con nonchalance, subito seguito da un esitante Amall, che non aveva affatto intenzione di perdersi. Nel raggiungere il gruppo, l'Healer lasciò cadere il ramo, che, una volta toccato il terreno, s'intranse a metà, cadendo su un sassolino appuntito. Emise un lieve rumore, che Amall percepì appena e non si soffermò sulla perdita di quel fragile ed inutile rametto.

"Phew, non ce la faccio più..."
Bernard si appoggiò ad un albero, sbadigliando. Cyril lo guardò male, con le braccia incrociate al petto, mentre Eveline ridacchiò, coprendosi subito la bocca con la mano.
"Non stiamo aspettando da tanto..."
Sospirò il brawler, continuando a guardare con uno sguardo di sufficienza Bernard.
"Eh, facile da dire per te! Bevi quintali di caffè al giorno! Io sono vecchio!!!! Ah, beata gioventù...."
Iniziò a dire lui, agitando una mano come per scacciare una mosca. Cyril si limitò a scuotere la testa, portandosi una mano alla fronte.
"Dai, è normale che si stanchi!"
"Ecco, lei si che mi capisce!"
"Dici che sono vecchia?"
"nOo-"
Bernard e la regina presero a scherzare e Cyril notò come la donna fosse stranamente più allegra. Non disse nulla, voltandosi a guardare il gruppo degli esploratori che stavano seguendo, fermatosi da un pò accanto ad una fonte. Sembrava stessero avendo qualche problema con il raccogliere l'acqua e questo fece sorridere la guardia, che trovava la scenetta piuttosto divertente. Dopo un pò sospirò e, mentre abbassava lo sguardo, il suo sorriso svanì. Si fermò forse a riflettere, forse non pensò a nulla, rimanendo semplicemente in trance, aspettando nuovi ordini da Eveline.
"Cyril?" Lo richiamò lei, facendolo scattare subito sull'attenti, sebbene il tono di voce della donna fosse calmissimo "È tutt-"
"Sto bene"
Cyril divenne improvvisamente freddo e, dopo essersene reso conto, fece subito per scusarsi. Bernard ridacchiò, avvicinandoglisi e battendogli una mano sulla spalla.
"Per dinci, vedi di rilassarti un pò!"
Lo rimproverò giocosamente, sebbene fosse sinceramente preoccupare per l'amico; non l'aveva mai visto tanto teso in sei anni -o forse sette, nemmeno lui lo ricordava bene- di servizio alla corte della regina Eveline. Cyril annuì distrattamente, osservando il nulla più assoluto.
"Eh, si.."

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"Chi cazzo si crede d'essere qual bastardo...."
Thomas, steso sul suo letto, sollevò il braccio destro
come per afferrare il nulla. Si soffermò sulla sua mano, che tremava in modo evidente, quasi come una fragile foglia durante una tempesta. Osservandola, la rabbia prese ad aumentare ed il francese si morse il labbro inferiore per evitare che continasse a tremare, mentre strinse la mano in un pugno. Ovviamente non ottenne alcun risultato e scese controvoglia dal suo stretto letto, dirigendosi verso il comò posto accanto alla porta d'ingresso. S'inginocchiò, arrivando al cassetto posto più in basso, aprendolo con un gesto violento. Prese con decisione uno scatolino cilindrico, cercando di svitarne il tappo azzurro. Non ci riuscì subito ed imprecò più volte, tirando giù l'intero albero genealogico di chiunque avesse inventato quel genere di contenitori. Una volta riuscito ad apire il barattolo di tranquillanti, si fermò ad osservare le tonde pillole bianche per qualche secondo, quasi ipnotizzato. Scosse la testa prendendo una singola pillola, per poi richiudere con poca attenzione il povero scatolo, che, in seguito, venne gettato nel cassetto. Lo scienziato, prima di prendere la pillola, sospirò rumorosamente.
"...V-Vaffanculo....papà..."
Mormorò, ingerendo la sgradevole pasticca. Adesso doveva solo aspettare e, soprattutto, calmarsi. Decise di rimanere nella sua stanza, dato che la visione di Anderson, Vivianne, Bete, Rupert o una qualsiasi Vege-people gli avrebbe dato fin troppo sui nervi e non voleva certo rischiare un infarto come quel coglione di suo padre.
Strinse la mascella, sedendosi lentamente sul suo letto.
Non doveva pensare a suo padre, dannazione....quell'uomo gli faceva ribollire il sangue nelle vene, lo odiava ancora più di quanto odiasse Anderson, se avesse potuto l'avrebbe ucciso con le sue stesse mani....ma alla fine, quell'onore l'aveva avuto un'altra 'persona'....bah, che ingiustizia.
Il quattr'occhi si distese su un fianco e prese ad osservare il vuoto, finendo con l'addormentarsi dopo poco.

Bete bussò timidamente alla porta di uno dei numerosi laboratori del Laurier-Rose, degludendo. Sperava con tutta sè stessa che Thomas fosse andato via, in modo da poter parlare da sola con Vivianne ma, quando la ragazza aprì la porta, la giovane scienziata potè scorgere Drew dietro la collega, intento ad esaminare quelli che parevano essere campioni.
"Cosa c'è?"
Chiese subito Vivianne. Aveva un'aria piuttosto scocciata e Bete giunse alla conclusione che doveva aver litigato per l'ennesima con Thomas o Drew.
"Io e Rupert volevamo parlarti in privato...se è possibile, ovviamente..."
Drew, nel sentire quelle parole, si avvicinò alle ragazze, poggiando le mani sulle spalle di Vivianne, che si dimenò subito, ringhiando.
"Che diamine vuoi?!"
"Volevo solo dirti che puoi andare tranquillamente con lei, ai campioni ci penso io~"
Fece l'americano, sfoggiando un sorriso a trentadue denti. Vivianne lo squadrò da capo a piedi, per niente convinta. Non si fidava di Drew, tuttavia decise di lasciarlo da solo, anche perchè la sua presenza la infastidiva non poco.
"...Non fare danni"
Disse solamente la rossa, raggiungendo Bete all'interno di uno dei numerosi e lunghi corridoi della struttura. Drew salutò le due con un gesto della mano, osservandole mentre si allontanavano, per poi tornare al suo lavoro, chiudendosi a chiave nel laboratorio.

"Quindi?"
Vivianne si sistemò gli occhiali, osservando Rupert e Bete. Entrambi erano esitanti, la rossa li metteva piuttosto in soggezione, anche se mai quanto Thomas.
"Volevamo chiederti delle informazioni sulla....uhm..."
"Sulla....'stanza'....ed anche su...Drew...e Thomas..."
Bete terminò la frase per Rupert, che le rivolse una rapida occhiata, per poi prendere a guardarsi attorno. I suoi sottili occhi violacei avevano ormai scorto ogni particolare dello spazio che li circondava, fatta eccezione per quelli che riguardavano l'espressione di Vivianne. Rupert stava evitando con tutti i mezzi possibili il contatto visivo con la scienziata, al contrario di Bete, che la stava osservando con insistenza, studiandone il comportamento. La rossa parve incupirsi e la solita rabbia nel suo sguardo parve svanire per qualche secondo.
"Drew...è sempre stato una specie di 'rivale' per Thomas...non c'è molto da dire. Sono come cane e gatto, quei due. Drew non si è mai fatto problemi a stuzzicare Thomas ed a prenderlo in giro, anche in seguito...alla morte prematura di sua madre. Lo chiamava...'orfanello'....ed un giorno, come risultato, Drew si è trovato con il naso rotto...se ci fate caso, ha una piccola cicatrice qui..." Vivianne s'indicò un punto situato dietro la narice sinistra, poco prima di riprendere a parlare "Quanto alla stanza..."
La rossa si fermò, degludendo. Il suo solito sguardo crucciato scomparve una seconda volta dal suo volto pieno di lentiggini e venne sostituito da un'espressione quasi triste.
"...quella stanza...è molto importante per Thomas. Lì, da ragazzino, ci passava moltissimo tempo insieme ad una sua amica, nonostante il signor Norbert non volesse. Ma....Ma la sua amica morì in seguito ad una malattia e....e...e basta, fine della storia...."
Vivianne sembrò piuttosto turbata ed andò improvvisamente via, riassumendo il suo solito atteggiamento e sbattendo la porta 'alla Thomas'. Bete si era portata una mano alla bocca, mentre Rupert aveva quasi dimenticato come respirare.
"Quindi...quel libro...quel letto...dovevano essere..."
Riuscì a mormorare la ragazza, voltandosi verso il più alto, che si limitò ad annuire. Un brivido gelido percorse le spine dorsali dei due, che si scambiarono uno sguardo d'intesa.

"Bambini...che palle..."
Bofonchiò Ethan, osservando Caroline giocare con Marielle, Leper e Léna. A detta sua, stavano facendo fin troppo rumore, cosa che avrebbe potuto anche tollerare, se solo quelle dannate teste di cocco l'avessero lasciato fumare!
'Ethan, c'è una bambina! Vedi di contenerti!'
Che razza di deficenti, quella lì sarebbe morta comunque rimanendo in un posto del genere. Ethan sbuffò scocciato, essendo ormai arrivato al limite. Non tollerava Caroline, affatto. Non tollerava la sua vocina stridula, non tollerava le sue risate e, soprattutto, non tollerava il suo continuo chiamare gli altri 'fratellone' e 'sorellona'. 'Fratellone guardami!' di quà, 'Sorellona abbracciami!' di là...era tremendamente irritante.
"Il fratellone glielo ficco su per il naso..."
Borbottò il Brawler, a denti stretti.
"Come siamo violenti..! Sei davvero un essere privo d'eleganza...."
Commentò Vadim, seduto su di una brandina poco distante dal solito nascondiglio di Ethan, ovvero una larga rientranza del muro dovuta ad un difetto di costruzione, sfuggito perfino agli scienziati.
"Per Dio, non ti ci mettere anche tu, principino di sto cazzo"
Lo zittì subito Ethan, allontanandosi dall'Healer, che roteò gli occhi; le parole di quel piccoletto riuscivano a farlo infuriare a velocità record.
"Sai solo insultare tu, eh? Scommetto che il tuo repertorio di vocaboli è pari a quello di una piccola ed insignificante ameba...sempre che tu sappia cosa sia, un'ameba, s'intende..."
Vadim sfoggiò un irritante sorrisetto, passandosi una mano nei lisci capelli, diffondendo nell'aria un vago odore di shampoo, che si mischiò a quello emanato dal fiore di Ethan, il cui sangue stava iniziando a ribollergli nelle vene.
"Haaah?! Ma te la sei inventata quella parola, imbecille!"
Fece subito Ethan, senza nemmeno ragionare. Vadim, a quel punto, iniziò a sentirsi attaccato personalmente. Come poteva, quel dannato mocciosetto, insinuare che lui, Vadim Syosev, fosse arrivato ad inventare una parola per mostrare la sua ovvia superiorità? Ethan si rese conto, dopo averci pensato su, che la parola 'ameba', effettivamente, esisteva, solo che non ne conosceva il significato. Aveva sentito Thomas usarla, quindi giunse alla conclusione che doveva essere una parola dispregiativa, o anche un insulto.
"Vedi di informarti prima di sputare insulti a destra e a manca, ottuso ragazzino che non sei altro"
Lo apostrofò Vadim, lasciando che le sue labbra si curvassero in un'espressione serissima. Lo sguardo che il maggiore rivolse ad Ethan non era affatto di buon auspicio, ma il Brawler non battè ciglio, digrignando i denti e scoprendo i canini appuntiti.
"Non voglio spaccarti il cranio, potresti andartene? Pulire il sangue è noioso..."
Ormai Vadim era sicuro che quell'impertinente avesse bisogno di una sana lezione d'umiltà.
"Ooh, che paura....Sappi di essere davvero patetico, mi ricordi tanto...un umano. Mhh...si, assomigli davvero ad uno 'sporco umano'..."
Sentire quelle parole fece imbestialire Ethan e, per la seconda volta, prese Vadim per il colletto della candida camicia, iniziando a minacciarlo.
"NON PROVARE A PARAGONARMI AD UNO DI QUEGLI ESSERI INFIMI, CH-"
"Ti stai comportando esattamente come gli 'esseri infimi' che tanto critichi...giusto per la cronaca..."
Lo interruppe Vadim, senza battere ciglio e per niente intimorito dal ragazzo, che fece per tirargli un pugno.
"Va bene, basta...."
Margot poggiò il palmo della mano destra sulla schiena del ragazzo, facendolo addormentare istantaneamente. Rivolse uno sguardo a Vadim, che non era affatto sorpreso dal gesto della ragazza, anche se un pò infastidito.
"Me ne sarei potuto occupare io"
Disse, ma Margot non rispose, limitandosi a stringersi nelle spalle, trascinandosi dietro Ethan per la manica della felpa.
"Tch"
L'Healer ritornò a farsi gli affari suoi, non sopportando il comportamento della Magical.

"Oh, credo sia morto...."
Clary punzecchiò la guancia di Ethan, ormai addormentato da un paio d'ore, voltandosi poi verso Margot, che si strinse nelle spalle.
"Mh, meglio così! È cattivo!"
Disse Caroline, incrociando le braccia.
"Eeeh? Non dire queste cose..!"
La riprese Marielle, leggermente stupita dall'affermazione della bambina, che ridacchiò.
"Dai, scherzo!~"
Esclamò, allargando le braccia. La Magical le sorrise dolcemente.
"Ah! Non me l'aspettavo...!"
Mentì, fingendo dello stupore. Caroline si diede dei colpetti sul petto, orgogliosa.
"Ci so fare, io!~"
"Ovviamente!"
Marielle, provando a non farsi notare dalla bambina, fece un mesto sorriso. Caroline era davvero adorabile, ma la Magical non poteva fare a meno di pensare a cosa sarebbe potuto succedere se gli scienziati l'avessero trovata. A quanto aveva capito, la bambina era in possesso di abilità piuttosto singolari...quindi questo poteva significare solamente una cosa: molti esperimenti lunghi e dolorosi. Anche le sue abilità erano uniche o, meglio, davvero variegate e, nei cinque anni passati rinchiusa nel laboratorio, Marielle era stata forse una delle Vege-People che se l'era vista peggio per via delle sua particolari abilità, ma nessuno ne era a conoscenza. Sospirò, sistemandosi un ciuffo di capelli ricadutole sulla fronte, osservando Caroline armeggiare con un ago improvvisato -e, soprattutto, non troppo appuntito- e del filo. Marielle aveva provato ad insegnarle a cucire, sebbene i risulati non fossero stati ottimali. Anche Yvél, dall'alto di una brandina, osservava la piccola. Ne aveva quasi paura, dato che, ogni volta che le si avvicinava, un brivido gelido accompagnato da un inspiegabile presagio le attraversava la spina dorsale, muovendosi a zig-zag attraverso ogni sua singola vertebra e facendola rabbrividire. Marielle si accorse dell'Healer ed alzò lo sguardo, invitandola subito a sedersi accanto a lei. Inizialmente, la minuta ragazzina era piuttosto esitante, ma accettò, scendendo agilmente dalla stretta e fredda brandina sulla quale si era sistemata pochi minuti prima.

"Secondo voi...che fine farà?"
Rose indicò col mento Caroline, attirando a sè gli sguardi di Margot e Leper, abbastanza confusi dalla sua domanda.
"In che senso?"
Domandò il ragazzo, sebbene avesse già compreso dove la rossa volesse andare a parare.
"L'hai capito...."
Fece, infatti, Rose, giocherellando con una ciocca di capelli. Margot rimase in silenzio, mentre Leper prese a martorizzare uno stuzzicadenti, riflettendo prima di parlare.
"Sinceramente....non ne ho la più pallida idea. Spero che riesca, in un modo o nell'altro, a scappare dalle grinfie degli scienziati...."
Disse poi, prendendo fra due dita lo stuzzicadenti che stava mangiucchiando, quasi fosse una sigaretta. Si accorse subito del gesto, rivolgendo involontariamente un'occhiata ad Ethan, ancora addormentato. Leper trovò davvero strano vederlo in quelle condizioni, con un'espressione quasi rilassata. Era, infatti, evidente che non stesse facendo bei sogni o che il suo sonno fosse disturbato, probabilmente dal brusio che animava la C.C..
"Ne dubito...anche se potrebbe rendersi invisibile e scappare con molta faciltà..."
Osservò Rose, guardandosi distrattamente la mano. Margot annuì.
"Infatti....fino a prova contraria, poi, non le è stato nemmeno iniettato il siero..."
La voce di Margot era estremamente calma e controllata e la sua espressione non sembrava voler cambiare, rimanendo la stessa di sempre, pacata e neutrale, facendola apparire quasi 'vuota'. Rose, in questo, le somigliava non poco, sebbene lei avesse un atteggiamento più deciso e combattivo, non che la Magical mancasse di forza di volontà, anzi. Leper si fermò ad osservarle in silenzio, beccandosi un'occhiataccia da parte della maggiore.

"In ogni caso...." Riprese a parlare Rose "Dobbiamo capire come ci sia finita qui"
La rossa portò le mani ai fianchi, voltandosi verso le sbarre della cella.
"Lei ha detto di essere passata da lì...non so altro..."
Disse Leper, inclinando la testa. Si avvicinò alle sbarre, constatando che erano effettivamente troppo strette, perfino per la bambina.
"Alcuni dicono che abbia poteri assurdi...per me ci è passata attraverso..."
S'intromise Clary, senza essere in alcun modo interpellata. La cosa, però, non infastidì nessuno ed, anzi, Rose parveapprezzare il suo intervento.
"Potrebbe...però questo implica che lei sia effettivamente una Vege-people e, più precisamente, una Magical...ma non sembra possedere un Fiore..."
Iniziò a mormorare Rose, talmente assorta nei suoi pensieri che iniziò ad abbassare la voce.
"Ha ragione..."
Si limitò a sussurrare Margot, voltandosi a guardare la bambina.
"Beh, il suo Fiore potrebbe essere nascosto tipo...dietro al ginocchio oppure...bah, non lo so! Avevo uno zio col Fiore nel-"
"Molto interessante, Clary, ma abbiamo cose più importanti a cui pensare, non trovate-----"
La ragazza guardò male Leper, fingendosi offesa per l'interruzione, tornando seria dopo un paio di 'richiami' da parte di Rose.
"E se le chiedessimo di che tipo è il suo fiore e dove si trova?"
Propose Margot, avviciandosi ai tre.
"Non credi sarebbe una domanda un pò 'inappropriata'?"
Osservò Leper, giocherellando con un altro stuzzicadenti.
"Io non credo, adesso vado a chiederglielo"
Clary si allontanò velocemente, ignorando totalmente Leper, ma tornò quasi subito.
"La bambina è scomparsa"
Annunciò, con le mani sui fianchi. Leper notò che pareva fin troppo tranquilla ma, a giudicare dal suo continuo guardarsi attorno, Clary era tutt'altro che tranquilla.
"Scomparsa?!"
"Si, insieme a Marielle, Florence e Yvél. Scomparse. Evaporate. Poof"
Clary fece un gesto con le mani che avrebbe dovuto ricordare un'esplosione.
"Nessuno ha visto nulla?"
Chiese, giustamente, Rose, ma ottenne una risposta negativa.
"Lèna stava armeggiando con i suoi intrugli e Vadim...che ne so, si starà facendo una docc-"
"E invece sono qui~"
Vadim, quasi come un ninja, apparve dietro alla ragazza dai capelli corti, che fece quasi un balzo.
"Eek-"
"Vadim, sai che fine hanno fatto Marielle, Yvèl, Florence e Caroline?"
Rose gli si avvicinò, squadrandolo la capo a piedi. Era abbastanza alto, ma non così tanto dalla prospettiva della rossa, dato che a separarli c'erano si e no una decina di centimetri scarsi. Rose non era affatto intimorita dall'Healer e non battè ciglio davanti la sua espressione palesemente irritata.
"No, perchè dovrei?"
Rispose lui, forzando un antipatico sorrisetto.
"Huh, sospetto..."
Commentò sottovoce Clary, accarezzandosi il mento in modo a dir poco comico.


Oh, ciau- Il capitolo è fin troppo lungo, ho tolto una parte chilometrica ed arriviamo sempre alle 3400 parole, sigh------
Cooomunque, prevedo che il prossimo capitolo sarà brevino, o meglio, succederanno poche cose ed i catturati quasi non saranno presenti, ma mi farò perdonare, lo prometto uwu
Stavo anche pensando di fare un'Ova su Norbert e Rick, poi capirete il motivo ewe
EeeeeeeeeeeEEEEEeeeeeeeeEEEEeeeeE niente, amo far litigare Vadim ed Ethan-
Okay, detta questa cosa super importante...ci si vede~

×Flame×























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"ꁲꌚꌚꈼꁅꋊꁲꋖꂑ, ꉣꈼꌅ ꐇꋊꁲ ꋰꐇꂦꋊꁲ ꀰꂦ꒒ꋖꁲ.....
ꋊꂦꋊ ꀯ'è ꉣꂑù ꋊꐇ꒒꒒ꁲ ꂠꁲ ꄞꁲꌅꈼ, ꋖꍩꂦꂵꁲꌚ"

"ꋊꂦꋊ ꀯ'è ꂵꁲꂑ ꋊꐇ꒒꒒ꁲ ꂠꁲ ꄞꁲꌅꈼ, ꈼꍩ?! ꉣꌅꂑꂵꁲ ꂵꁲꂵꂵꁲ....ꈼꂠ ꂦꌅꁲ ꒒ꈼ ꂑ......ꀰꁲꄞꄞꁲꋊꀯꐇ꒒ꂦ, ꉣꁲꉣà!!"

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