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Mร u nแปn
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Chiแปu cao dรฒng

Ero pronta a togliere la vita a Sebastian con le mie stesse mani, senza essere attanagliata da alcun rimpianto.
Seguendo il programma prefissato, in tarda serata avevamo lasciato la sua accogliente abitazione per raggiungere quella di Jason e partecipare alla riunione del Branco.

Jason Campbell era un ragazzo all'incirca sui vent'anni. Era considerato, da un po' di tempo fino a quel momento, una specie di Alpha del Branco per anzianitร . A lui spettavano decisioni piรน pericolose e ragionate.

Nonostante fossi stata insospettita dal fatto che Sebastian avesse ceduto subito e permesso di partecipare alla riunione, avevo preferito ignorare lo scetticismo. Di fidarmi.

Non avrei dovuto.

Ignorare ciรฒ che mi diceva il mio istinto non era mai stata un'idea eccelsa. Questo non errava quasi mai, contrariamente alla mia mente conscia.

Immediatamente mi era parso che la riunione fosse, piuttosto, una cena. Un pretesto per rilassarsi, dato il dramma che si aggitava, esterno e incontrollato, fra le oscure ombre che non mi era permesso scorgere.
Era chiaro che non sarei riuscita a carpire una notevole quantitร  di informazioni da quell'incontro.

ยซSu, Rosie!ยป Borbottรฒ Ashley. La sua voce suonรฒ infantile e un po' cantilenante. ยซNon mettere il broncio, ci siamo noi qui con teยป mi rassicurรฒ. Era quel tipo di ragazza che vede sempre il bicchiere mezzo pieno, ma che quando invece si arrabbia non ci vede piรน e basta.
I suoi capelli erano sempre stretti in una coda alta, di un colore fra il castano e il rossiccio. Quando li lasciava ricadere sulle spalle le circondavano il visetto ovale come una fiera criniera.

Fece un ampio gesto con le braccia, magroline e fragili, che nascondevano un'impensabile forza distruttiva. Indicรฒ il lungo tavolo di legno e le ragazze sedute vicino a me. ยซChe cosa vuoi di piรน?ยป proseguรฌ, retorica.

Incrociai le braccia sotto il seno, piegando le labbra. Ero seduta alla sua sinistra, stipata in una sedioletta e circondata da gente. ยซSapere chi, o che cosa, รจ entrato a scuola stamattinaยป ribattei senza esitazione.

Sbuffรฒ. Con una scrollata di spalle, accostรฒ la testa alla mia. I suoi ciuffi rossicci si mischiarono ai miei, un'unione di due tonalitร  diverse. Cospiratoria e munita di un un sorrisetto beffardo, puntรฒ gli occhi nei miei ยซVa bene, allora te lo dico io...ยป.
La sua bocca rosso ciliegia si mosse a malapena, sottile.

Ma fu con un uggiolio che scattรฒ via, tirata indietro da Kelly. L'aveva afferrata per la coda di cavallo, tenuta su da un elastico marrone. La sedia cigolรฒ sotto il suo dondolio.

Bailey, di fronte a noi, le mani sotto il tavolo, probabilmente sulle cosce, arricciรฒ le labbra rosa in un sorriso intenerito. Chris le versรฒ un bicchiere d'acqua, mormorandole qualcosa.

ยซAlloraยป schizzando da una parte all'altra della sala, Val si fermรฒ davanti a noi, lasciando ricadere le mani sui fianchi. ยซรˆ buona la cena?ยป Valerie Mitchell era in realtร  il suo nome. Proprietaria di quella casa. Amichevolmente detta Val.
Sorrise, inconsapevole di aver appena interrotto Ashley, probabilmente pronta a esprimere a Kelly il proprio affetto, tramite un'adorabile sfilza di insulti.

Cercai di ricompormi e ricambiai alla ragazza quel sorriso gentile. ยซSรฌยป affermai, accompagnando le parole con un cenno del capo ยซJason รจ davvero fortunato ad avertiยป. Una frase di circostanza che mi sarei potuta risparmiare.

Lanciai un'occhiata al diretto interessato, posto al capo opposto del tavolo. Parlava di qualcosa con Sebastian, che indossava una maschera di pacato disinteresse. Gesti goffi ed esagerati andavano di pari passo con le parole dell'Alpha.

Sembrava che solo io mi fossi accorta del reale desiderio di Sebastian di staccare la testa al proprio Alpha.
Il resto dei licantropi presenti, mi erano, per la maggior parte, poco familiari. In totale eravamo probabilmente una ventina.

Soffiando un ricciolo lontano dal mio viso, incrociai le caviglie sotto il tavolo. Mi volsi verso una faccia conosciuta alla mia sinistra. ยซChloeยป, richiamai. Lei si voltรฒ in un turbinare di capelli color caramello e mi sorrise.

Arrossii leggermente, accorgendomi di aver interrotto la sua conversazione. Si limitรฒ a farmi un gentile cenno, incoraggiandomi a continuare.

Stretta nelle spalle, mossi timidamente un angolo della bocca verso l'alto. ยซDi cosa stanno parlando?ยป Chiesi. Comprese i soggetti della mia domanda senza che io avessi bisogno di esprimerli. Sebastian e Jason.
Con aria dispiaciuta, ma al contempo divertita, scosse la testa, un boccolo le scivolรฒ lungo la clavicola. ยซAlla mia testa ci tengoยป si limitรฒ a informarmi.

Mi accigliai, non comprendendo il significato delle sue parole. Non potei interrogarla ulteriormente. Smise di prestarmi attenzione, voltandosi nuovamente verso Corinne. Bevve un sorso d'acqua e riprese l'animato discorso con la ragazza.

Mi accorsi di due familiari iridi grige, posate su di me.
Scostai un ricciolo ramato dal viso con stizza, infastidita dalla mancanza di sinceritร  che colmava quella stanza dalle pareti nivee.
Nello stesso istante, senza preavviso, nรฉ alcun genere di permesso, un urlo acuto squarciรฒ l'aria con prepotenza.

Il terrore che invadeva quella probabile invocazione di aiuto mi raggelรฒ il sangue. Per un momento parve aver deciso di cessare di scorrere nelle vene, sotto la mia pelle di porcellana, spaventato da qualcosa che rimaneva ignoto.

Con scatti rapidi e competenti, i licantropi saltarono fuori dalle loro sedie. Veloci come era veloce a calare la falce, che gravava su tutti noi, la morte.
Solo io, Valerie e Bailey restammo nella stanza. Lo sguardo di ognuna vagava alla ricerca di quello delle altre, come se vi avessimo potuto scorgere la risposta ai nostri quesiti e timori.

Fu Valerie a rompere il silenzio, sforzandosi di consolarci, forse sentendo il peso che l'avere pochi anni piรน dei nostri poteva porre sul suo spirito.
Mosse la mano in modo casuale, accasciandosi su una delle sedie che erano rimaste vuote a capotavola. Il braccialetto d'argento che portava al polso tintinnรฒ. ยซState tranquille, ragazzeยป affermรฒ, fiduciosa. La voce tremolava nell'incertezza ยซSono sicura che torneranno prestoยป.

Io e Bailey annuimmo in sincrono. Il trauma fece la sua parte nel lasciarmi esprimere quelle successive parole. ยซAlmeno adesso scoprirรฒ cos'รจ successoยป borbottai. Le due ragazze al mio fianco proruppero in una risata, lievemente isterica, a cui mi unii.

I ragazzi tornarono poco dopo. Affacciandosi alla porta, ci lanciarono brevi occhiate confuse.
L'ultimo che oltrepassรฒ la soglia, mi parve ricordare, si chiamava Nate Baker. Fra le braccia, a mo' di sposa, tratteneva una ragazza, svenuta.

Ci alzammo dai nostri posti, i volti tesi nel medesimo genere di preoccupazione. Val consigliรฒ ai ragazzi di spostarla sul divano.

Era minuta. Un piccolo caschetto di capelli biondi e mossi le incorniciava il visetto fine, troppo pallido. Foglie erano incastrate fra ciuffi aggrovigliati. I vestiti erano sporchi: Jeans strappati e una maglia bianca che era diventata grigia.
Sarebbe sembrata una fatina dei boschi, se non avesse avuto del sangue asciutto, che aveva imbrattato la sciarpa con cui le dovevano aver fasciato il collo.

Non potei notare alcun altro dettaglio, Sebastian mi coprรฌ la visuale. Ormai alcune ombre si erano diradate dalla mia mente. Avevo raggiunto la conclusione della ricerca alle risposte. Parte di ciรฒ che si nascondeva nell'oscuritร  in quel momento mi fu chiaro e, nella mia mente, si fece spazio un pensiero ironico.
Mi parve di essermi tuffata fra le pagine di un fantasy scadente.

Posarono la ragazza sul divano con delicatezza.
Quella giornata era cominciata nel peggiore dei modi, e il mio unico desiderio era vederne la fine.

Poi arrivรฒ la proposta di Jason: ยซCredo che le ragazze umane dovrebbero restare, magari le sarebbero di confortoยป.
Arricciai il naso, non gradendo la maniera in cui ero stata classificata. Tuttavia concordavo e stavo per esprimere il mio consenso quando Sebastian mi interruppe.

ยซPreferirei portare Rose a casaยป ribattรฉ con insofferenza. I suoi ricci corvini si erano notevolmente scompigliati, probabilmente nella foga del salvataggio. Gli cadevano sugli occhi.

Jason assunse un'aria stizzita ed io mi mossi a disagio. Non volevo provocare inutili animositร . ยซNoยป intervenni pacatamente ยซVa bene, voglio restareยป. Ignorai la strana occhiata che Sebastian mi aveva lanciato.

Alla fine scrollรฒ le spalle, le iridi fisse sul suo Alpha, strette come punte di spillo. ยซCome vuoiยป Rispose, senza guardarmi.

Val intervenne, la bocca sottile piegata in una smorfia tesa, le guance pallide. ยซรˆ meglio se vi riposate un po' mentre attendiamo che la ragazza si svegliยป consigliรฒ. Accompagnรฒ me e Bailey in una camera degli ospiti sulle tonalitร  del rosa antico.

Una volta sole, ci accomodammo sul letto dalle fantasiose lenzuola a pois. I colori sgargianti sembravano dominare. Tra qualche chiacchiera, ci rilassammo. Fuggimmo alle estenuanti fatiche di quella giornata, rifugiandoci fra le braccia di Morfeo.

Neanche i miei sogni, perรฒ, mi concessero gioia. Furono popolati da mostruose creature della notte, alla disperata ricerca di sangue. Denti affilati, pregni di veleno e pronti a scattare, erano impegnati nella ricerca di una preda.

Sebastian venne a svegliarmi poco dopo. Mi comunicรฒ che la ragazza stava parlando con le altre, Bailey le aveva giร  raggiunte.
Dopo essermi sciacquata il viso, mi ritrovai a scendere le scale assieme a lui. Non mancรฒ di prendermi in giro per il nido che avevo in testa. Sentivo le ossa terribilmente indolenzite e stanche.
ยซChe cosa mi sono persa?ยป gli chiesi con calma, ancora lievemente intontita.

Scrollรฒ le spalle. ยซNullaยป disse ยซNate ha percepito un legame con lei, Bailey e Valerie sono elettrizzateยป sbuffรฒ un sorriso forzato e pieno di denti.
Si portรฒ le dita fra i capelli e strizzรฒ gli occhi, in un guizzare di palpebre, come rimettendo a fuoco. ยซAh, sรฌยป riprese ยซsi chiama Erika Grayยป.

Annuii cercando di non fargli comprendere quanto mi sentissi colpevole. Mi morsi le labbra.
Abituata ai suoi limiti praticamente inesistenti, avevo continuato a spingerli. Avevo scordato che erano due giorni che non chiudeva occhio per piรน di un'ora, impegnato a proteggere me.

Entrando nella stanza il mio morale si risollevรฒ leggermente.
Valerie e Bailey stavano cercando di essere il piรน gentili possibili con la piccola figura leggermente tremante sul divano, ma anche di indagare.

Nate sembrava pronto ad assolvere qualunque compito pur di renderla felice. Questo mi fece ritornare alla mente Sebastian, ma non volendo illudermi con effimere illusioni, scacciai via quel pensiero con rapiditร .

ยซRose!ยป Esclamรฒ gioiosa Bailey appena mi vide, come fossi la soluzione a tutti i suoi mali. Sorrisi, avvicinandomi, ยซSei sveglia!ยป.

Ashley, aveva comunque deciso di restare, assieme a Kelly, per: ยซInaugurare la venuta di una nuova ragazza nel nostro gruppo, che possibilmente non avrebbe indossato un perenne broncioยป.
Come aveva detto.
Si rivolse alla ragazza seduta sul divanetto azzurro come se stesse parlando con una bambina spaventata. ยซErika, lei รจ Roseยป scandรฌ candidamente, la bocca schiusa in un sorriso infantile.

Erika mi sorrise timidamente e, con un esitante cenno della mano pallida, mi salutรฒ. Ricambiai il gesto.
Aveva le gambe strette al petto e la schiena ferma contro lo schienale del divano. I suoi occhioni verdi, grandi ed espressivi, si rivolsero a Sebastian, per poi spostarsi nuovamente sulla parete.
Per qualche ragione Sebastian sembrava avere questo effetto sugli estranei: una specie di involontaria intimidazione.

Appresi che i genitori di Erika erano morti. Viveva con la zia, che era spesso in viaggio, si era trasferita nei dintorni da poco e aveva pensato di fare una passeggiata.
Aveva finito con il perdersi nel bosco.
Valerie aveva deciso di lasciarla stare da loro per un po', in modo da poterla tenere d'occhio. Sebastian non mi parve molto lieto della scelta, ma non disse nulla.

A casa, stesa fra le sue braccia, il sonno prepotente come non lo avevo mai percepito, ripensai alla giornata trascorsa. Mi ripromisi di non dare piรน la forza di Sebastian per scontata.
Ogni essere vivente aveva dei limiti e il mio egoismo, nel non preoccuparmi di considerare i suoi, mi aveva sconvolto. Non volevo che soffrisse per la mia mancanza di accortezza.

Lui proteggeva me da ogni oscuro male che si agitava nelle ombre al di fuori delle nostre case. Io avrei protetto lui da quelle che si muovevano nel suo stesso cuore, portandolo sempre a credere di meritare fatiche, dolori e assurde punizioni.

Gli incubi non mi tormentarono piรน, non solo perchรฉ lui era con me, ma anche perchรฉ io ero con lui.
La certezza che ciรฒ non sarebbe mai cambiato, non me l'avrebbe mai rubata nessuno.

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