↷Iɴᴀʙᴀ Jᴜɴɪᴄʜɪ; Fᴏʀ Tʜᴇ Cʀᴏᴡɴ

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↷Nᴏᴍᴇ...
Junichi [順一]
[Nome formato dai kanji di '順', 'obbediente' e '一', 'uno'/'primo'. Il significato del nome, quindi, potrebbe essere 'il primo ad essere obbediente'/'il primo ad obbedire' o 'colui che è obbediente'. Di solito, con le persone con cui è in confidenza preferisce semplicemente il soprannome di 'Jun']

↷Cʟᴀɴ ᴅɪ ᴀᴘᴘᴀʀᴛᴇɴᴇɴᴢᴀ...
Inaba [稲葉]
[Il clan Inaba, da '稲', 'pianta di riso' e '葉', 'foglia' si tratta di un clan poco conosciuto e dalla popolazione piuttosto ridotta. Le vere origini del nome del clan ormai sono andate perdute nella storia, essendo l'Inaba un clan molto antico, ma è facile immaginarle. Infatti, ancora al giorno d'oggi la sua gente continua a sostenersi grazie alla coltivazione del riso...ma gli anziani del villaggio di Jun sostengono che, in passato, un giovane e potentissimo mago fosse arrivato nelle terre del clan Inaba, al tempo totalmente deserte, e che gli abbia donato la vita, partendo proprio da una pianta di riso. Molti non credono nella leggenda, anzi, ormai sono in pochi perfino quelli che la ricordano]

↷Eᴛà...
Junichi ha venticinque anni, compiuti verso la fine dell'inverno e quindi metà marzo. Più precisamente, è nato il diciotto, ed alle sedici precise, prematuro di circa cinque settimane. Ciò, comunque, non gli ha provocato grossi problemi di salute, anzi, dopo un paio di mesi di molte cure ed attenzioni da parte del padre è diventato un bambino normale...cioè, relativamente normale.

↷Aꜱᴘᴇᴛᴛᴏ...
In passato, Junichi era piuttosto magrolino e basso...ma, in seguito ai suoi numerosi allenamenti e grazie alla pubertà -che però pare essersi concentrata solo sulla sua altezza- è riuscito ad ottenere un fisico niente male. Non ha spalle e petto troppo larghi, e lo stesso vale per i fianchi e la vita -che, anzi, sono un pò stretti-, ma può vantare degli addominali niente male, da molti ritenuti addirittura impressionanti se paragonati al resto del suo corpo, magro e dalla muscolatura non troppo evidente, soprattutto quando Jun è vestito. È, grazie ad un vero miracolo, arrivato all'altezza di un metro ed ottant'uno, ma riesce a superare questa cifra di un paio di centimetri quando indossa un paio di scarpe ((segretamente)) rialzate. Però, se la pubertà è stata molto generosa con la sua altezza, lo è stata un pò meno con i tratti del suo volto, che sono ancora piuttosto dolci: la mandibola è fine, non troppo definita e lo stesso vale per il mento, un tempo appuntito ma adesso leggermente ammaccato. Il naso è all'insù, leggermente a patata ed in passato coperto da una spruzzatina di lentiggini, adesso interamente scomparse e visibili appena alla luce solare. Le sue labbra, spesso curvate in un sorrisetto, sono pallide -in effetti contrastano un pò con la pelle rosata- e sottili. Al tatto, sul lato destro del labbro inferiore, è possibile avvertire una piccola cicatrice verticale, alla vista quasi invisibile. Jun ha il vizio di mordicchiarla e ciò non l'ha affatto aiutato nel processo di guarigione del taglio, che continuava ad aprirsi grazie ai continui interventi di colui che, all'epoca, era appena un adolescente. Le sue orecchie sono piuttosto normali, leggermente a sventola ma non si nota troppo...anche perchè sono sempre coperte dai suoi capelli. Sono di un bel castano scuro, dal colore simile a quello del cioccolato fondente, e verso le punte sfumano in un colore leggermente più chiaro. Spesso ciò è esaltato dall'ombra creata dal cappuccio del suo amato haori, che indossa non appena può: il cappuccio lo fa sentire misterioso, uhuhuh~ Anche 'grazie' al suo cappuccio i suoi folti capelli -che, per la croncaca, gli arrivano più o meno al mento, fatta eccezione per una specie di frangia imprecisa che gli ricade sul naso ed un paio di ciuffi che gli incorniciarno il volto fermandosi sugli zigomi- appaiono sempre spettinati e sistemati senza alcun tipo di criterio...ma è qui che spesso ci si sbaglia! I suoi capelli non sono sistemati, non li sistemerebbe nemmeno a pagarlo: gli piacciono sbarazzini. Adesso, parliamo dei suoi occhi...del resto, il meglio va lasciato per ultimo, non è vero? Hanno una forma tagliente, ma il suo sguardo è leggermente 'addolcito' da folte e lunghe ciglia ed, in generale, dall'espressione rilassata di 'default' che spesso Jun assume. Però è comunque reso un pò inquietante dalle pupille del ragazzo, piuttosto piccole e strette e che paiono quasi sfumare nel colore delle iridi del castano...o forse, dovrei dire colori. Infatti, per quanto incredibile possa sembrare, entrambi gli occhi di Junichi sono affetti da una forma di eterocromia parziale che è più evidente sull'occhio sinistro. Il colore 'base' dei suoi occhi è un castano ambrato, che verso il basso sfuma quasi in un color dorato, mentre il colore che le sue iridi assumono nella parte sinistra -sul destro circa un quarto, mentre sul sinistro praticamente metà- è un blu profondo quanto indefinito, che sfuma quasi in un indaco, a seconda della luce bluastro o violaceo. Ciò, naturalmente, non gli porta alcun problema alla vista ed, anzi, a lui piacciono molto i suoi occhi...anche perchè in passato un uomo credeva fossero l'effetto secondario di una maledizione, e da allora Jun spiega così la particolare colorazione dei suoi occhi: un perfido mago l'aveva maledetto, ma lui, ovviamente, riuscì a spezzare la maledizione...ma i suoi occhi rimasero segnati per sempre. Ama inventarsi questo tipo di storielle, ma non fa lo stesso per le numerose cicatrici che ricoprono il suo corpo: ricorda la storia di tutte. Quella in alto, sul polpaccio destro? Si è tagliato scivolando su un sasso quando aveva otto anni. Quella sul fianco sinistro? Un affondo che per poco non l'ha ucciso. E la scottatura su quasi tutto il palmo sinistro? Ah, quella si che è una storia divertente...ma ve la racconteremo più tardi.

↷Aʙʙɪɢʟɪᴀᴍᴇɴᴛᴏ...
In generale, Jun non fa molto caso a ciò che indossa...o meglio, prima che diventasse un cavaliere, non faceva affatto caso a ciò che indossava...adesso, almeno un minimo, cerca di essere presentabile. Quando non deve indossare nulla in particolare e non deve allenarsi -cosa piuttosto rara, lasciatemelo dire- indossa un haori blu notte dotato di un cappuccio sopra un kimono bianco dotato di dettagli blu ed un pantalone largo bluastro. Tutto è tenuto in vita da una cintura bianca e blu, sistemata piuttosto in basso in modo da lasciare che il kimono si apra leggermente sul petto di Jun, sul quale è in bella vista una cicatrice verticale proprio sullo sterno. Nel caso non gli venga chiesto direttamente dal proprio nobile, Jun non si sistemerà mai la scollatura del kimono e non proverà nemmeno a coprire le proprie cicatrici, delle quali va fierissimo: secondo lui avere tante cicatrici significa aver vinto tante battaglie, perchè con cicatrici come le sue, se avesse perso sarebbe sicuramente morto.
Al piede porta degli stivali neri dotati di ornamenti bianchi, e che lasciano scoperti tallone e buona parte del piede, coperti da calzini bianchi.


-fate finta che i colori siano quelli e che non abbia quei cOsI sull'haori (???credo sia un haori???) thanks-

>Formale..
Jun non è un grande amante degli abiti formali...ma ne possiede comunque due: il primo è quello che lui preferisce, anche se è piuttosto particolare. Certo, non è nulla di eccessivo...ma diciamo che si fa notare, ecco. Si tratta di un lungo kimono nero -o forse è blu scuro? Nessuno l'ha ancora capito- tenuto in vita da una cintura dello stesso colore e dotata di ornamenti dorati che richiamano una fantasia presente sulla scollatura del  kimono, decisamente meno 'rivelatoria' di quella del suo normale kimono. Sulle spalle indossa il pezzo forte di questo completo: una sorta di 'mantello' dotato di un alto colletto e colorato di un acceso porpora (fucsia???), provvisto di bottoni dorati e, su un lato, un motivo simile a quello sul kimono. Jun lo indossa in caso di occasioni non troppo formali, anche perchè le maniche del kimono lasciano scoperta un pò troppa pelle, e le sue cicatrici sono evidenti. Sotto richiesta del suo nobile, potrebbe coprirle con delle bende...ma unicamente sotto la sua esplicita richiesta, e lo stesso vale per quelle sul petto.


Il suo secondo kimono è quello che, in verità, utilizza più spesso, essendo quello più 'classico'. È composto da due parti: una specie di sottoveste azzurra a motivi floreali ed un kimono blu dalla scollatura e la fine della gonna decorate da motivi geometrici azzurri e dagli orli rossi tenuto in vita grazie ad una cintura formata da due pezzi di stoffa, uno verde ed uno rosso, ornati da un fiocco ed una specie di bouquet di fiorellini azzurri, naturalmente finti. Sopra al kimono porta un haori azzurro decorato da motivi che riprendono i fiori sulla cintura. Sotto ad entrambi i kimono porta dei classici sandali...ovviamente in coordinato con i colori del kimono scelto!

>Armatura..

Anche in questo caso, il viziatello ne possiede due: una che utilizza praticamente solo durante gli allenamenti ed eventuali incontri importanti ed una vera e propria, da battaglia. La prima è formata da diverse parti: prima di tutto, una tuta blu notte, sopra alla quale vanno indossati separatamente i diversi pezzi dell'armatura, che proteggono le spalle, il torso, le braccia i fianchi e le gambe. L'armatura è in un materiale leggero ed, allo stesso tempo, resistente, ma Jun non si sente molto al sicuro quando la indossa...la ritiene fin troppo leggera. Insieme all'armatura indossa anche una cintura di cuoio alla quale può fissare la propria spada e, quando non deve combattere, un drappeggio azzurro, che tende ad indossare solo in eventi formali.

La sua seconda armatura, e quella che preferisce, è decisamente più complessa della prima..ed anche più appariscente. Copre quasi l'intero corpo del cavaliere: torso, spalle, intere braccia e gambe ed anche i fianchi, anche se questa è una miglioria apportata con il tempo. L'armatura è dotata di dettagli di stoffa blu in più punti: sulle braccia, a mò di maniche, ed attorno al collo. È anche provvista di lana di pecora in modo da renderla più calda, ma Jun non ne ha davvero bisogno...però è morbida al tatto! Quindi va bene. Infine, quest'armatura ha perfino un cappuccio! Jun l'adora soprattutto per questo....insomma, ha un cappuccio! Dell'altra stoffa, dotata di ornamenti biancastri, di un colore simile a quello dell'armatura, parte dai suoi fianchi e ricade libera verso il basso, per puro scopo estetico. Inizialmente infastidiva il cavaliere, ma ormai ci si è abituato.


>Pigiama..

Jun non utilizza molti pigiami, anzi, ne possiede pochissimi...questo perchè tende a dormire in armatura o vestito, dato che spesso si arrende al sonno solo quando è stremato. Non è raro che, dopo una giornata di allenamenti, crolli nello spazio in cui si allena verso le tre di notte per poi alzarsi all'alba...perfettamente fresco e riposato. Non ha mai avuto il bisogno di dormire molto -ma c'è da dire che il suo corpo si è anche abituato a questo stile di vita piuttosto poco salutare-, ma quando viene obbligato a riposare indossa un semplice yukata grigiastro dagli orli neri, provvisto di una cintura del medesimo colore sistemata piuttosto in basso. Lo yukata, come il suo kimono, tende ad aprirsi sul busto, ma a Jun non importa: tanto il freddo non lo infastidisce. Nelle stagioni invernali indossa una grossa veste blu sul suo yukata, questo perchè gli piace molto ed è molto morbida, ogni tanto la indossa anche d'estate, beccandosi sguardi straniti da parte di tutti...tranne da parte del suo nobile, ovviamente, che conosce la causa dei suoi strani comportamenti.


↷Cᴀʀᴀᴛᴛᴇʀᴇ...
Junichi è....un tipo a dir poco particolare. La principale caratteristica che colpisce i suoi conoscenti è sicuramente la sua estrosità ed il suo peculiare modo di fare. È estremamente estroverso ed ama conoscere altre persone, anche per scambiare solo un paio di parole. Gli piace conoscere i punti di vista di altre persone e conoscere le loro storie, ciò che le ha portate a sviluppare determinate opinioni, paure, pregiudizi...è estremamente affascinato dalla natura umana, oltre ad essere davvero curioso. Non si fa problemi a porre qualsiasi tipo di domanda, anche nel caso dovesse risultare un pò indiscreto, e lo stesso vale per un qualsiasi commento. Nel caso dovesse rendersi conto di aver offeso qualcuno o di aver esagerato farebbe subito qualche passo indietro, scusandosi umilmente e mettendo su un'espressione da cucciolo pentito che farebbe intenerire chiunque e che spesso è stata una vera e propria arma...soprattutto con le signore! Insomma, dopo un occhiolino di troppo ha spesso rischiato di beccarsi qualcosa in testa, ma è più forte di lui! Non appena vede una donzella che incontra i suoi standard deve farglielo sapere. Farebbe lo stesso anche nel caso dovesse incontrare un bel ragazzo, ma spesso evita di porre le proprie avances a uomini per evitare conseguenze spiacevoli...l'ultima volta si è quasi preso un boccale di birra in faccia! Ah, perchè deve beccarli tutti etero od in denial?! Non che non si sia beccato delle belle batoste anche da ragazze...insomma, è un pò sfortunato in amore, ma lui alla fine si diverte, anche perchè non cerca nulla di serio, la maggior parte delle volte flirta solo per divertimento...ma del suo rapporto con l'amore ne parleremo dopo. Adesso, torniamo al suo carattere, dato che siamo solo alla punta dell'iceberg. Jun è infatti il classico 'conoscente di tutti ma amico di nessuno', questo perchè, nonostante il suo essere estroverso ed amare sinceramente la compagnia degli altri, non riesce ad aprirsi facilmente, nemmeno con coloro che sono ritenuti i suoi più grandi amici. Non c'è un motivo preciso, semplicemente...non ci riesce. Sente che c'è qualcosa a frenarlo, come una vocina che continua ad urlargli che non ne vale la pena, che comunque nessuno potrà mai capirlo...che lui è troppo diverso. Per questo, gli piace giocare a fare il misterioso, cercando di rivelare sempre il meno possibile sulla propria vita personale agli altri. Insomma, di quella volta in cui un cane l'ha morso sul didietro e che per poco non gli ha fatto perdere la chiappa destra -e, come direbbe Jun, ancora porta il segno! Volete vedere?- parla con piacere, ma, per quanto riguarda altro...preferisce non parlare, no....gli succederebbe di nuovo...
Riesce ad evitare con abilità domande troppo personali, anche a costo di risultare scortese, cosa che lui in verità odia....non vuole che gli altri pensino sia antipatico, lui detesta le persone antipatiche...ma per proteggersi deve fare pur qualche sacrificio, può perfino arrivare a mentire. Odia anche le bugie, a meno che non siano a fin di bene o assolutamente necessarie, ed odia sia che gli vengano raccontate che raccontarle, per quanto sia abile nel farlo. In effetti, durante la sua vita si è ritrovato a mentire molto spesso...ma crede che mentire riguardo quello sia assolutamente giustificato. Ah, non fate quella faccia, prima o poi saprete di cosa sto parlando...siate pazienti! Parlando di pazienza, Jun probabilmente non sa nemmeno cosa sia, è una della persone più impazienti ad aver messo piede su questa terra: si annoia molto facilmente, soprattutto se non ha nulla da fare e, per questo, passa sempre il suo tempo libero ad allenarsi, non avendo molti hobby....anzi, togliendo il bighellonare di osteria in osteria -sempre che si possa ritenere un hobby-, non ne ha praticamente nessuno...in effetti, se non fosse per tutte le storie che ama raccontare ed il suo senso dell'umorismo, sarebbe una compagnia piuttosto noiosa, e lui ne è cosciente. Con gli anni, la sua unica particolarità è stata ritenuta sia come una maledizione che come una benedizione, ma in ogni caso veniva visto come un fenomeno da baraccone, indicato, emarginato e perfino deriso...cosa c'era da deridere, poi! Non l'ha ancora capito...ma i bambini possono essere davvero crudeli. Penso abbiate capito che io non mi stia riferendo ai suoi occhi...affatto. Quelli non furono causa di grandi prese in giro, anzi, sono sempre passati in secondo piano davanti la sua vera 'maledizione'. Che maledizione? Eheh, lo scoprirete più avanti....back to Jun!

Sotto gli strati più superficiali, Jun è in realtà piuttosto insicuro. È naturalmente cosciente delle sue abilità come cavaliere e combattente, però non riesce a fare a meno di dubitare di sè stesso. Ha paura di non essere abbastanza e, soprattutto, di non riuscire a difendere il proprio nobile o le persone a lui care nel caso ce ne fosse bisogno...insomma, la vita è imprevedibile. Potrebbe succedere di tutto da un momento all'altro, e Jun lo sa...ma ha sempre cercato di non pensarci. Ha provato a rassegnarsi, a vivere con la filosofia del 'se dovrà succedere, succederà...' ma non ci è mai riuscito. È estremamente cocciuto, cosa che un pò cozza con la sua educazione ed il suo desiderio di andare d'accordo con tutti, ma è più forte di lui: non permette che gli altri gli mettano i piedi in testa -con le faccende serie, naturalmente- e, soprattutto, non sopporta le persone che approfittano delle debolezze altrui per ottenere favori o semplificarsi la vita...ha ideali di giustizia molto forti. Non esita a difendere i più deboli, questo perchè è estremamente coraggioso, impulsivo ed anche stupido. Non che sia realmente stupido, anzi, è abbastanza intelligente...ma quando si arrabbia il suo buon senso zompetta via come un piccolo passerotto, lasciando spazio alla furia del castano. In generale non si arrabbia molto spesso e cerca sempre la pace, ma quando si fa scappare un commentino od una domanda di troppo e finisce con l'iniziare una discussione non si fa problemi ad affrontarla ed, anzi, trova che una sana litigata occasionale sia piuttosto divertente e liberatoria -poi, ama provocare chi si arrabbia fin troppo facilmente!-, finchè non arriva ad arrabbiarsi sul serio. La sua collera può essere scatenata, oltre commettendo delle ingiustizie, andando ad insultare pesantemente una persona a lui cara o che ha conquistato la sua fiducia ed il suo rispetto. Se infervorato può diventare piuttosto pericoloso, anche perchè non vuole sentir ragioni, cerca solo delle sincere scuse e se non le ottiene subito non fa altro se non arrabbiarsi ancora di più. I giochi di parole, poi...lo fanno infuriare a morte! Non è però il tipo da fare sfuriate, se non darà addosso allo sfortunato di turno entro i primi dieci secondi -cosa un pò improbabile- si allontanerà e cercherà di far sbollire la rabbia, probabilmente prendendo a pugni un albero o la prima cosa che gli capiti a tiro: è il modo più veloce che ha per calmarsi. Per questo, spesso lo si può vedere con le nocche spaccate o fasciate....vi sarete resi conto che quando si arrabbia seriamente -e soprattutto quando continua a venir provocato- può diventare piuttosto violento...però rimane comunque cosciente e nella collera è raro che colpisca qualcuno. Anzi, spesso finisce con l'immagazzinare la propria rabbia nel caso non possa sfogarsi subito, per poi rilasciarla nei suoi allenamenti o in combattimenti, durante i quali spesso va in quella che potremmo definire una sorta di...rage mode? Insomma, in certi casi -e soprattutto se alimentato dalla rabbia- si fa prendere dall'adrenalina e si ferma solo una volta completato il proprio 'obiettivo', che sia sconfiggere un nemico o semplicemente allenarsi.
I

nfine, si intristisce ancora più raramente di quanto non si infervori (ma è italiano? bOh-): vederlo triste è davvero rarissimo, se non impossibile. Questo perchè non appena si sente un pò giù inizia ad allenarsi oppure cerca una distrazione...semplicemente, non sopporta essere triste. Si sente terribilmente vulnerabile e la tristezza gli porta alla mente ricordi che preferirebbe dimenticare.

↷Lɪᴠᴇʟʟᴏ ᴅɪ ғɪᴅᴜᴄɪᴀ ᴇ ᴄʀᴇᴅɪʙɪʟɪᴛà...
Conquistare realmente Jun è molto difficile, ed il fatto che non si fidi realmente di nessuno dei suoi attuali amici ne è la prova. Ottenere la sua simpatia, infatti, è un conto...ma ottenere la sua fiducia....è assolutamente tutto un altro paio di maniche. Iniziamo con il dire che per Jun, le parole ed il carisma sono assolutamente inutili: lui cerca i fatti. Così, del resto, intende sempre dimostrare il proprio valore: con i fatti. Attualmente, la sua fiducia è riposta unicamente nel suo nobile e nei suoi compagni cavalieri...ovviamente in maniera limitata. Di solito, invece, tende ad ispirare fiducia agli altri nonostante i suoi modi di fare spesso un pò eccentrici, probabilmente grazie alla gentilezza ed educazione con cui si pone per la maggior parte delle volte.

↷Aʙɪʟɪᴛà...
>Resistenza<
[Non è propriamene un'abiltà, ma sopporta molto la fatica, il dolore e sia il caldo che il freddo e ciò lo aiuta molto in combattimenti prolungati. Riesce anche a correre per molto senza stancarsi, però è un pò lento per via dell'armatura e, non che pecchi d'agilità...ma diciamo che non è proprio il suo più grande punto di forza, ecco]

>Combattimento<
[Sia a mani nude che con la sua spada, Jun è molto abile nel combattimento...anzi, abilissimo. Quando combatte diventa una vera e propria macchina da guerra: attacca, attacca ed attacca ancora, incurante dei danni subiti, dei quali quasi non si accorge]

↷Aʀᴍᴀ...
La sua arma -che possiede da circa...cinque, o sei anni- è una spada piuttosto pesante e dalla lunghissima lama. Potrebbe, in verità, rientrare senza problemi nella categoria degli spadoni, ma Jun la utilizza con una sola mano, nonostante il suo peso. La lama è estremamente affilata ed in un particolare metallo opaco, che la fa apparire quasi in pietra e per questo, spesso, viene sottovalutata. Invece, si è spesso rilevata una preziosa alleata ed un'arma a dir poco letale, soprattutto se utilizzata da qualcuno come Jun. Anche l'impugnatura è nera ed incredibilmente fredda, dotata di motivi scolpiti sulla sua superficie e che a Junichi facilitano la presa sull'arma, anche se spesso sono motivo di calli o tagli sulle sue mani.

↷Pᴀꜱꜱᴀᴛᴏ...
||Warning: è molto lungo e ci sono scene un pò cruente ed anche del sangue ah :') Chiedo perdono (jk, soffrite insieme a Jun. Cioè--- ok no quello è spoiler, prendete dei pop-corn e ringraziatemi che ho resistito alla tentazione di descrivere i cadaveri in dettaglio. Oooops spoiler-)||
Appena nato, Junichi era un bambino estremamente magro e fragile. Da subito venne dato per scontato che sarebbe morto, e per un pelo non venne ucciso per evitargli inutili mesi di sofferenze...ma suo padre insistette per lasciarlo in vita e così, dopo qualche mese, Jun venne considerato fuori pericolo. I suoi genitori erano ancora molto giovani, ma suo padre s'impegnò moltissimo per diventare un bravo genitore...al contrario della sua compagna, che ignorava totalmente il bambino, ritenendolo solo una perdita di tempo ed essendo sicura che comunque, prima o poi, sarebbe morto. Junichi era, infatti, un bambino davvero passivo e non piangeva quasi mai, praticamente solo da neonato e solo quando aveva fame. Suo padre, sinceramente, lo trovava un pò strano....ma non ci fece troppo caso. O meglio, non ci fece troppo caso fino ai tre anni del bambino, quando fece un ruzzolone giù per le scale della piccola veranda che si trovava davanti l'ingresso della loro modesta abitazione. Anche sua madre lo vide, ma suo padre, spaventato a morte, fu l'unico ad andare in suo soccorso. Jun, dopo la caduta, si rialzò subito, scoppiando a ridere ed urlando di volerlo fare di nuovo. Però, stava sanguinando dalla tempia. Suo padre lo soccorse e, quando gli fece notare la ferita, Junichi ne fu sorpreso. Qui Tatsuo, suo padre, iniziò ad avere qualche sospetto che qualcosa con suo figlio non andasse e lo stesso valeva per sua madre Mei, sorpresa dal comportamento del bambino. Quando arrivò l'autunno, i due ne ebbero la conferma: Jun giocava senza problemi in pantaloncini e canotta nella pioggia, senza accusare minimamente il freddo. Così, i genitori lo portarono da un medico che, inizialmente, credeva si trattasse di lebbra, date le numerose lesioni su mani e piedi che il bambino spesso si procurava ma, fatte altre 'analisi', scoprirono che non era lebbra...bensì una benedizione. Jun aveva un dono: non poteva provare dolore fisico, freddo o caldo....ciò avrebbe fatto di lui un fantastico guerriero. Così vennero spiegati anche i suoi strani occhi: quella colorazione era un effetto secondario della benedizione di Jun. Dopo il decreto del 'medico', la madre di Jun s'interessò improvvisamente al figlio, mentre Tatsuo ne fu inizialmente spaventato. In tutto questo, Jun non aveva capito un tubo, sapeva solo che sua madre adesso gli voleva bene e che lui era speciale.
In poco tempo, Jun iniziò a farsi una sorta di...'reputazione' all'interno del villaggio, ed a otto anni aveva già una grandissima fama...peccato fosse negativa. Veniva allontanato da tutti, gli veniva dato del mostro, quando andava in giro con sua madre le donne allontanavano i propri bambini, i suoi coetanei lo schernivano e tra gli anziani del villaggio girava la voce che fosse stato maledetto e che sua madre fosse una maga. Nonostante le numerose proteste di Tatsuo e Mei, la famiglia rischiò più volte di essere allontanata dal villaggio...fino a quando un uomo -un forestiero- non si interessò al bambino. Non era troppo anziano e sembrava che, da giovane, fosse stato un cavaliere....era un tipo un pò strano. Si presentò dicendo di voler trasformare Jun in un guerriero e che la sua condizione era fin troppo conveniente per non essere sfruttata. Tatsuo inizialmente rifiutò, ma Mei lo convinse ad accettare, facendo leva sull'affetto che l'uomo provava per il bambino: i guerrieri sono ammirati dal popolo, loro figlio non sarebbe stato più discriminato! E loro, poi, non avrebbero dovuto più preoccuparsi dell'esilio...ed avrebbero ottenuto parte delle ricchezze guadagnate da Junichi...e non avrebbero più dovuto lavorare! Così, anche se un pò riluttante, Tatsuo acconsentì e gli allenamenti di Jun iniziarono a soli nove anni. Lui li trovava davvero divertenti e stravedeva per Daiki, il suo maestro, un uomo paziente ed intelligente...il primo dopo suo padre a non trattarlo come un mostro! Gli allenamenti erano sempre sorvegliati da Tatsuo, che si assicurava che Daiki non sforzasse mai troppo il corpicino di Jun, che non conosceva limite. Anche allora non faceva altro se non allenarsi, anche dopo le visite del maestro...dopotutto, non aveva altro da fare! Per questo, suo padre voleva che si trovasse qualche hobby od imparasse almeno a lavorare come tessitore -proprio come lui, del resto- o panettiere nel caso la carriera di guerriero, cavaliere o qualsiasi cosa fosse si fosse rivelata inadatta a lui...ma Junichi era assolutamente irremovibile. Passarono gli anni ed il ragazzo divenne un adolescente, crescendo tra allenamenti mirati a migliorare la sua abilità con la spada, la sua resistenza ed, in generale, le sue capacità nel combattimento. Durante questo lasso di tempo Jun venne viziato, servito e riverito continuamente da tutti, ottenendo sempre ciò che voleva in modo da non 'stressarlo troppo con gli allenamenti', sotto suggerimento di Mei e Daiki che, sotto esortazione della donna, si trasferì perfino in casa di Jun quando il ragazzino aveva dodic'anni e, da allora, gli allenamenti di Junichi divennero sempre più frequenti, ma ciò non pesava sul ragazzo, anzi...li trovava davvero divertenti. Il pensiero che, un giorno, avrebbe combattuto contro dei veri nemici lo eccitava e non vedeva l'ora di crescere e diventare un vero cavaliere. Daiki e Mei lo incitavano, mentre Tatsuo si era allontanato sempre di più dal figlio...quasi non lo riconosceva più. Il bambino sorridente e curioso che un tempo amava era stato sostituito da un ragazzo impulsivo ed, ai suoi occhi, violento, il cui unico obiettivo nella vita era praticamente quello di uccidere....ogni volta che lo vedeva impugnare una spada Tatsuo avvertiva un brivido. L'uomo, nonostante la giovane età, iniziò a stare male sempre più spesso e Mei e Daiki dovettero accudirlo. Jun aveva appena quindic'anni quando, passando davanti la stanza dei suoi genitori, sentì Tatsuo confidarsi con Mei. Le disse di non riconoscere più il suo bambino, che avrebbe voluto tanto che Junichi fosse stato un bambino normale e che lei non avesse mai dato luce a quella...sottospecie di mostro! Le confessò che era arrivato ad aver paura del suo stesso figlio e, con davvero poco tatto, Mei definì Jun come una perfetta macchina da guerra ed un'occasione d'oro per arricchirsi e vincere centinaia di guerre...bastava aspettare un altro pò e poi...BAM! Avrebbero potuto proporlo come cavaliere a qualche nobile da strapazzo! Junichi sentì tutto ed, imbestialito, fece per entrare nella stanza, ma udì qualcuno bussare alla porta principale. Sapendo che non sarebbe potuto essere Daiki, il ragazzo rimase per un attimo confuso...erano le undici da sera, chi poteva mai essere? Fece per andare ad aprire, ma Daiki lo richiamò sul retro della casa per sistemare le sue spade e della legna precedentemente tagliata da Tatsuo ed, allora, fu Mei quella che andò ad aprire.
Un urlo fece trasalire Daiki e Junichi e, ancora prima che i due potessero processare ciò che stava succedendo, si ritrovarono addosso due banditi travestiti da mendicanti. Junichi afferrò d'istinto la prima arma che gli capitò a tiro e fece, letteralmente, in due uno dei banditi, per poi urlare a Daiki di nascondersi dopo i secondi di shock iniziale. Il secondo bandito borbottò qualcosa, poi gli piantò un pugnale nella spalla destra -sembrava mirasse alla testa del ragazzo, ma qualcosa sembrò farlo mancare- e lui, senza batter ciglio, sollevò il braccio ferito e piantò con incredibile sangue freddo un'ascia nella testa dell'uomo. Si estrasse il pugnale dalla spalla con nonchalance, per poi intimare a Daiki di rimanere chiuso nel capanno sul retro..lui sarebbe andato a controllare lo stato dei suoi genitori, armato di spada ed ascia. Nonostante il risentimento che aveva provato nei confronti di suo padre poco prima e quello che aveva provato nei confronti di sua madre praticamente per tutta la sua vita, iniziò a pregare di trovarli vivi, magari nascosti sotto il letto, oppure nell'armadio...però, entrato in casa, lo accolse solamente un sonoro pugno sul naso, che lo destabilizzò per qualche secondo. Il ragazzino poi attaccò un terzo bandito, confuso dalla sua prontezza e reazione fulminea, con l'ascia e, senza fare troppi complimenti, gli provocò un enorme squarcio al ventre. Non lo uccise, ma gli impedì comunque di muoversi...quindi Junichi decise di lasciarlo lì, a morire lentamente, sul pavimento reso cremisi dal suo sangue che continuava a scorrere dalla ferita sulla spalla e da quello dell'uomo. Adesso, forse, avrebbe potuto cercare i suoi genitori in pace...li chiamò a gran voce, cercando di farsi sentire in tutta la casa, in modo da assicurarsi che non ci fossero altri banditi. Non ebbe alcuna risposta e così, iniziò a guardarsi attorno...fu allora che notò, accanto alla porta d'ingresso, accasciato su un lato, il corpo senza vita di sua madre. Jun lasciò cadere le armi e corse verso di lei, non sapendo cosa fare. Provò a chiamarla, ma a giudicare da tutto il sangue che aveva perso da una profonda ferita sul collo...c'era decisamente poco da fare. Jun iniziò a versare qualche lacrima, che si mischiò al sangue che stava continuando a perdere dal naso...quindi, quello era il tanto famoso dolore? Era così che ci si sentiva quando ti tiravano un sasso sul naso? Junichi tenne il corpo della madre per quella che parve un'eternità, fino a quando Daiki non lo riportò alla realtà, annunciandogli di aver trovato il corpo di suo padre nella stanza da letto. Il ragazzino provò ad avvicinarsi al maestro ed a suo padre, ma collassò al pavimento...aveva perso fin troppo sangue.
Si risvegliò in un letto improvvisato fatto di foglie e terra, con Daiki al suo fianco, una strana fasciatura alla spalla destra ed una strana ma piacevole brezza sul volto. Però, dopo aver realizzato gli eventi e per la prima volta in anni, Jun pianse. Si lasciò andare tra le braccia del maestro, fino a quando, esausto, non si addormentò...ed in tutto questo il poverino aveva solo quindic'anni, ve lo ricordo perché son cattiva. Il mattino seguente, Jun e Daiki fecero il punto della situazione: dovevano scappare ed allontanarsi dal villaggio, perchè pareva che lui fosse stato l'obiettivo di quegli uomini...insomma, voi non provereste a mettere le mani su uno strumento tanto potente? Certo, forse il modo non era proprio il migliore...ma lo sforzo c'è stato, su.
Ignorando le proteste del ragazzo, Daiki rimase al suo fianco...era pur sempre un adolescente! I due iniziarono a viaggiare di villaggio in villaggio, guadagnandosi da vivere con piccoli lavoretti e continuando in segreto gli allenamenti di Jun, che, inizialmente, era piuttosto restio nel riprendere in mano una spada. Insomma...aveva ucciso a sangue freddo. Avrebbe potuto farlo di nuovo, era pericoloso. Daiki, però, fece del suo meglio per convincerlo che ciò che aveva fatto era giustificato: lui si stava solo difendendo. Del resto, se non avesse attaccato quei manigoldi...probabilmente nè lui nè Daiki si sarebbero salvati. Ciò bastò a convincere Jun di non essere un mostro od uno sporco assassino e le parole dell'uomo contribuirono a motivare ancora di più il ragazzo: sarebbe diventato un cavaliere per difendere i deboli ed evitare che altri passassero ciò che lui aveva passato.
Passarono degli anni, e Jun crebbe...mentre Daiki invecchiò. Una notte, i due si fermarono in un villaggio abbastanza piccolo ed isolato, dalla popolazione di poco più di una trentina di persone e si fermarono a dormire in una locanda. Faceva particolarmente freddo, e Jun aveva dato tutte le proprie coperte a Daiki, ormai anziano e pieno di acciacchi...ci mancava solo un raffreddore! Il ragazzo era sveglio: non aveva sonno, mentre l'uomo dormiva nella stanza accanto alla sua. Nel più totale silenzio, Junichi riusciva perfino a sentire il suo maestro russare....ma un'esplosione lo fece trasalire. Ancora prima che potesse realizzarlo, il villaggio era sotto attacco. Subito, il ragazzo scese dal proprio letto con un balzo, prendendo la propria spada e precipitandosi fuori dall'edificio: Daiki stava ancora dormendo, sarebbe stato al sicuro. Ciò che lo preoccupava, piuttosto, erano i civili...
Appena arrivato in strada avvertì una strana sensazione alla schiena, quella strana sensazione che aveva imparato a riconoscere come un affondo. Subito si voltò con uno scatto ed in una manciata di secondi la testa dell'uomo che lo aveva attaccato si ritrovò misteriosamente per terra. Wow, quella sua nuova spada era davvero potente. Ma non era il momento di pensare alla sua spada: quello che aveva ucciso non era l'unico bandito. Vi risparmio tutto ciò che fece Jun quella notte....vi basta sapere che mise fine a qualche vita, salvandone però il doppio. Dopo un pò di tempo un inquietante silenzio avvolse il villaggio, e Junichi tornò in se, mentre l'adrenalina scivolava via dal suo corpo....il suo primo pensiero fu Daiki: che fine aveva fatto? Si diresse verso la locanda in cui l'aveva lasciato quando, nel vederlo, una donna urlò. Lui sguainò la spada, in allerta, ma, dopo aver avvertito un colpo alla testa, tutto divenne nero. Si risvegliò in una cella, con i polsi incatenati al muro...dannazione, era stato catturato dalle guardie della città, dovevano averlo scambiato per uno di quei maledetti assassini. Notò di aver perso molto sangue, ed, a giudicare dal sangue che colava sul naso, doveva essersi anche ferito in fronte, forse svenendo. Rimase fermo per qualche secondo, cercando di capire cosa fare...poi si ricordò di Daiki. Dov'era? Come stava? E soprattutto, era ancora vivo? Cercò di liberarsi dalle manette con violenti strattoni, che risultarono solo in una slogatura al polso destro, della quale Jun, al momento, non se ne accorse nemmeno. Naturalmente non ebbe successo, ma si fermò solo quando udì dei passi familiari: Daiki. L'anziano era pallido in volto e nel vedere Junichi ridotto in quello stato per poco non si fece venire un mancamento. L'uomo era felicissimo di aver rivisto il giovane e, con mani tremanti, entrò nella cella: era riuscito a rubare un mazzo di chiavi ad una guardia, ma non c'era molto tempo. Liberò il ragazzo dalle manette e gli restituì la sua spada, esortandolo a scappare e correre via il più velocemente possibile. Junichi rifiutò, dicendo di non voler scappare come un codardo...ma le voci di alcune guardie gli fecero cambiare idea. Prese Daiki per mano ed i due uscirono dalla cella, ma vennero presto fermati da due guardie, che li afferrarono per le braccia. Jun subito iniziò ad urlare di lasciar andare Daiki, che era solo lui il colpevole, che lui era fragile ed anziano...ma Daiki iniziò a fare lo stesso. Iniziò a dire di essere un mago, di aver maledetto il ragazzo e di averne preso il controllo per distruggere il villaggio. Le guardie ovviamente non gli credettero ed, allora, il vecchio decise di mostrare la sua 'natura di mago'. Chiese così alle guardie di portarlo fuori insieme al ragazzo, in modo da non distruggere involontariamente qualcosa...e gli uomini acconsentirono, chiamando però una terza guardia per controllare Jun. Il ragazzo, intanto, aveva lanciato un'infinità di occhiate al proprio maestro, che gli aveva risposto con un semplice occhiolino. Non sapeva perchè ma, in quel momento, a Junichi venne in mente qualcosa che il più anziano gli disse un pò di tempo addietro.
"Stà tranquillo, Junichi. Il tuo vecchio Daiki è pieno di assi nella manica..."
...che avrebbe tirato fuori uno dei suoi famosi 'assi nella manica'? Una volta arrivati nella periferia della città, Daiki si preparò. Porse un braccio in avanti e parve concentrarsi...e poi, uno scoppio. Un fortissimo vento si alzò, mentre quella che sembrò essere un'onda d'urto sbalzò via i quattro presenti, mentre Daiki era avvolto da correnti d'aria. Urlò a Junichi di scappare e, quando il ragazzo non si mosse, decise di utilizzare le maniere forti. Con un'altra onda d'urto sbalzò via il più giovane, e poi gli impedì di avvicinarsi con quello che pareva essere un campo di forza. Allora, Jun non ebbe altra scelta....doveva allontanarsi. Camminò fino a quando non esaurì le proprie forze, maledicendo a mente quell'idiota di Daiki...si sarebbe fatto ammazzare....ed infatti, venne giustiziato il mattino dopo. Ottenne questa informazione origliando la conversazione tra due uomini, che, a giudiare dagli abiti che potevano, parevano essere molto importanti. Subito Jun venne riconosciuto come il famossimo 'ragazzo maledetto' ed i due lo informarono che il re si era interessato molto a lui...e che sarebbero stati felicissimi di scortarlo a palazzo. E così, a diciannove anni, Jun passò dall'essere un vagabondo al servire un nobile. Nessuno apparte il re, il suo nobile ed i consiglieri che l'hanno portato a palazzo conosce il suo passato...e Jun non ha intenzione a raccontarlo ad anima viva.

↷Fᴀᴍɪɢʟɪᴀ...
-Inaba Tatsuo-Padre-[Deceduto a 33 anni]

[Tatsuo era un semplice tessitore. La sua famiglia era piuttosto povera...ma diciamo che se la cavavano. Era sempre stato un gran codardo ed un tipo piuttosto passivo, che per poco non si fece soffiare da un suo coetaneo la ragazza che amava, l'amica d'infanzia Mei. Fu così che, una sera, le confessò i propri sentimenti e fu proprio quella notte, dietro la casa del maggiore, che Jun venne concepito. Dopo aver saputo di aver messo incinta Mei, Tatsuo venne praticamente cacciato di casa dai suoi genitori, assolutamente indignati dal comportamento del figlio, che trovò lavoro come tessitore per dare un futuro a suo figlio e quella che, due mesi dopo, sarebbe diventata sua moglie. Grazie ad un contributo da parte della donna, che a sua volta l'aveva ottenuto dalla propria famiglia, riuscì ad acquistare una piccola casetta in periferia, immaginando già come sarebbe stata la sua vita da sposato. All'inizio non era molto spaventato dall'idea...era sempre stato un tipo sognatore e romantico (e un pò deviato???), l'idea di metter su famiglia lo stuzzicava (si, era deviato). Certo, era un pò presto, però....avrebbe comunque avuto una famiglia tutta sua. Vi lascio immaginare la sua delusione nello scoprire che sua moglie aveva partorito un figlio maledetto. Inizialmente Tatsuo amava Jun...ma con il passare degli anni iniziò ad esserne terrorizzato. Aveva paura che potesse perdere il controllo ed attaccare lui, Mei e Daiki...al quale si era sinceramente affezionato, per quanto fosse entrato nella sua vita in modo davvero...improvviso. Jun sapeva che suo padre non era altro se non un fragile codardo...ma, nonostante sapesse quanto timore ingiustificato incutesse in lui, gli voleva comunque bene]

-Inaba Mei-Madre-[Deceduta a 32 anni]

[Donna bellissima, era sempre stata oggetto di molte attenzioni da parte di moltissimi coetanei....ed in verità, non aveva mai fatto caso a Tatsuo. Quel ragazzino così timido, insicuro e codardo....le faceva piuttosto pena. Però, alla fine, ebbe proprio lui la sua prima volta, che risultò in un'indesiderata gravidanza. La madre ed il padre di Mei rimasero spiazzati dalla novità e, nonostante ci fosse stata la tentazione di cacciarla di casa proprio come avevano fatto i genitori di Tatsuo, decisero di ospitarla fino a quando il ragazzo non avrebbe trovato una sistemazione stabile per la ragazza ed il loro bambino..o bambina. Mei aveva sperato con tutto il cuore di portare in grembo una fanciulla...anche per lei Junichi fu motivo di delusione. Così tanta delusione che la donna decise di ignorarlo per anni, anche perchè i suoi occhi le facevano senso: erano troppo strani. Quando seppe della presunta maledizione del figlio, però, s'interessò subito a lui. Iniziò a studiarlo, a cercare di capire se avesse dei limiti...facendogli 'cose' non troppo 'belle' e rischiando anche di ucciderlo, ma lui non lo ricorda minimamente. Ad ogni modo, Mei non aveva un briciolo d'istinto materno...però possiamo capire da chi Jun abbia preso la sua curiosità. Vide gli allenamenti di Jun come una scusa per arricchirsi, ed accolse di buon grado Daiki in casa propria, non capendo le preoccupazioni del marito. Lei era colpevole di buona parte della fama del figlio ed, in verità, era stata lei ad offrirsi di venderlo ai banditi che hanno, successivamente, ucciso lei e Tatsuo. Aveva però scatenato la loro ira dicendo che gliel'avrebbe venduto solamente quando Jun avrebbe compiuto diciott'anni e solo se avessero versato prima tre quarti del pagamento. Diciamo che non la presero bene...e che Mei non aveva un gran senso degli affari. Da bambino, Jun la odiava tremendamente...ma crescendo iniziò a capirla ed ad affezionarsi almeno un minimo a lei...del resto, era merito suo se durante la sua infanzia non gli era mancato mai nulla...ma è anche colpevole di non aver mai lasciato che suo figlio sperimentasse il tanto famoso 'dolore'. Il motivo è presto detto: da ragazzina, Mei aveva attraversato un periodo davvero cupo per via delle mancate attenzioni dai suoi genitori...e non voleva che Jun passasse lo stesso. Per questo, cercò di compensare la sua incapacità nell'essere una brava madre con continui regali e premi....ma non con dell'affetto. In effetti era un pò un disastro]

-Inaba Daiki-Maestro-[Deceduto a 79 anni]

[Ah, il nostro vecchietto preferito. Cos'altro ci ha nascosto per tutto questo tempo? Andiamo con ordine. Daiki era un mago, ed i suoi elementi erano quelli del vento e del suono e si può dire che fosse un 'mago d'élite'. Era abilissimo sia con la magia che con le spade, però dopo un incidente nel suo passato -in poche parole, venne esiliato dal suo villaggio per via dei suoi poteri ed additato come mostro...per questo capiva Jun alla perfezione- decise di nascondere le sue abilità sovrannaturali e spacciarsi semplicemente per un ex-cavaliere vagabondo. Aveva sentito parlare di Jun per caso ed, in verità, non credeva alla sua storia: si recò di persona alla sua abitazione per controllare dal vivo. Inizialmente, Junichi gli sembrava un bambino normale -ovviamente, relativamente normale-...ma dopo averlo allenato per un pò si rese conto che aveva del talento. Così, iniziò ad affezionarsi sempre di più al bambino, che poi divenne un adolescente e poi un adulto...aveva intenzione di rivelare i propri poteri a Jun con calma, ma il destino aveva evidentemente piani diversi per lui. Era un uomo bonario, dall'ottimo temperamento ed un grande senso dell'umorismo, che ha trasmetto a Junichi...forse, il nostro cavaliere somiglia più a lui che ai suoi genitori. Jun stravedeva per lui ed è l'unico che, al giorno d'oggi, si sia mai guadagnato la più totale fiducia e lealtà da parte di Jun. È stato decapitato poche ore dopo la fuga di Jun, all'alba]

↷Cᴏꜱᴀ ɢʟɪ ᴘɪᴀᴄᴇ...
>Le mele<
[Sono il suo frutto preferito....croccanti e succose allo stesso tempo! Ne va assolutamente pazzo. Piacevano molto anche a Daiki ed a sua madre]

>Le scommesse<
[Le trova divertenti, anche se finisce spesso con il perderle...ma ehy, fa parte del gioco! L'importante è partecipare....no?]

>Combattere<
[Nonostante tutto, l'idea del combattimento continua ad eccitarlo e riempirlo d'adrenalina...come ho già accennato, per lui è praticamente uno sfogo. Questa sua parte più violenta gli fa spesso paura...ha sinceramente paura di perdere il controllo, per quanto improbabile possa essere...]

>Il vento<
[Molti sono infastiditi dal vento, ma lui lo trova quasi...rassicurante. Per lui, in ogni folata di vento che gli carezza la pelle c'è Daiki. La brezza mattutina, soprattutto, lo calma...non è raro che all'alba si ritiri su un balcone a contemplare il vuoto, parlando da solo di ciò che gli è successo nei giorni precedenti, rivolgendosi ad un certo 'Daiki' di cui nessuno a corte ha mai sentito parlare...fatta ovviamente eccezione per i quattro eletti]

>Fare il cascamorto con le ragazze<
[Le loro reazioni sono le migliori, lo divertono da impazzire! Vorrebbe poter fare lo stesso con i ragazzi, ma ottiene spesso un feedback negativo, quindi ha imparato a starsene buono buono ed al posto suo davanti ad un bel ragazzo...anche se qualche occhiolino non glielo toglie nessuno, ah]

↷Cᴏꜱᴀ ɴᴏɴ ɢʟɪ ᴘɪᴀᴄᴇ...
>I bambini<
[Lui, che si arrabbia tanto per le ingiustizie e difende i deboli a spada tratta...che ha un'avversione verso i bambini? Ebbene, si. Non li sopporta, e parte sempre prevenuto nei loro confronti, ritiene siano quasi tutti dei piccoli infami, ma ovviamente non esisterebbe davanti ad un bambino in pericolo. Con il tempo potrebbe ovviamente arrivare ad affezionarsi ad un bambino...ha pur sempre un cuore, lui!]

>Che gli venga dato del 'mostro'<
[Nel caso qualcuno dovesse dargli del mostro, dimenticatevi il bel Junichi simpatico e zuccheroso: si scurirà in volto e pretenderà subito delle scuse. Ricorda ancora gli sguardi terrorizzati che gli venivano rivolti quando era un bambino se, magari, si era ferito senza rendersene conto...oppure le parole delle guardie che l'avevano rinchiuso. Durante la sua vita gli hanno dato del maledetto, del benedetto, del posseduto, della macchina da guerra...ma ciò che l'ha segnato è 'mostro'. Un mostro può essere ciò che i bambini immaginano uscire da sotto il loro letto di notte....un mostro può essere un tremendo pericolo invisibile ed incombente....ma Junichi non può esserlo...giusto..?]

>La sua 'maledizione'<
[Ora, lasciatemi aprire una parentesi. La sua condizione non è data da una maledizione od una benedizione...bensì da una rarissima malattia denominata CIPA (Congenital Insensitivity to Pain with Anhidrosis, in italiano 'Insensibilità congenita al dolore con anidrosi'), che riguarda il sistema nervoso. È caratterizzata da assenza tattile ed anidrosi (assenza di sudorazione) e l'impossibilità di avvertire dolore, freddo o caldo. Jun è convinto che la sua maledizione sia la causa di tutti i suoi mali...forse, se fosse stato normale...anzi, no. Se fosse stato normale i suoi genitori sarebbero sicuramente ancora vivi e vegeti ed avrebbero avuto una vita normale, e lo stesso vale per Daiki. Ha imparato a convivere con i sensi di colpa, sa che non è propriamente colpa sua...ma non può fare a meno di sentirsi male per loro]

>I pettegolezzi<
[Odia che vengano sparse voci sul conto di altre persone o su di lui...nel caso qualcuno voglia raccontargli uno scoop su una sua conoscenza, Jun arriverebbe ad ignorarlo, spiegando con garbo di non essere interessato]

>I luoghi chiusi o sentirsi limitato in qualsiasi maniera<
[Più che altro, è proprio una fobia: è claustrofobico e non sopporta nemmeno essere trattenuto, gli ricorda troppo la cella in cui venne rinchiuso. Non vi rimase molto tempo, ma gli bastò per fargli sviluppare una simile fobia, che può portare anche ad attacchi di panico]

↷Oʀɪᴇɴᴛᴀᴍᴇɴᴛᴏ ꜱᴇꜱꜱᴜᴀʟᴇ...
È bisessuale, ma con una grande preferenza maschile, anzi, si potrebbe definire quasi omoflessibile...oh, poi è omoromantico. Questo fa di lui una cattiva persona per il suo continuo provarci con le ragazze? ....nah, tanto nessuna l'ha mai voluto--

↷Dɪꜱᴘᴏɴɪʙɪʟɪᴛà ᴀᴅ ᴜɴᴀ ʀᴇʟᴀᴢɪᴏɴᴇ...
Si, insomma...nel caso riesca a trovare qualcuno che lo accetti....è assolutamente disponibile!

↷Cᴏᴍᴘᴏʀᴛᴀᴍᴇɴᴛᴏ ᴅᴀ ɪɴɴᴀᴍᴏʀᴀᴛᴏ ᴇ ᴅᴀ ғɪᴅᴀɴᴢᴀᴛᴏ...
Okaaay, adesso ci divertiamo. Se Junichi si dovesse innamorare, la cosa inizialmente passerebbe come semplice attrazione fisica, quindi rivolgerebbe, come di consuetudine, qualche sguardo e qualche occhiolino al ragazzo oggetto del suo interesse, giusto per sondare il territorio. Non prenderebbe subito la cosa seriamente...inizierebbe a 'spaventarsi' quando insieme ad una semplice attrazione fisica arriverebbe anche una particolare simpatia nei confronti di quel particolare individuo. Poi, arriverebbero sensazioni mai provate prima: la nausea ed il nodo allo stomaco, uno strano pizzicorio alle guance e....la gelosia? Jun inizierebbe ad essere piuttosto geloso della sua cotta ed a provare una sorta di antipatia nei confronti di chiunque mostri affetto nei confronti del ragazzo oggetto del suo interesse...ma identificherà la cosa come una semplice 'antipatia a pelle' e non coglierebbe subito tutti i segnali...o meglio, cercherà di ignorarli come meglio potrà. Cercherebbe di farsi passare la sua sbandata, insomma...la sua cotta meriterebbe senza dubbio di meglio rispetto al mostro che Junichi è, quindi per il suo bene inizierebbe ad allontanarsi dal ragazzo oggetto del suo interesse, cercando di trattarlo freddamente...ma fallendo miseramente, ah. Infatti, per Junichi ogni scusa sarebbe buona per passare un pò di tempo con la sua cotta, la cui compagnia basterebbe a farlo sentire meglio in qualsiasi situazione e, piano piano, inizierebbe a diventare quasi come una droga e Jun a questo punto si arrenderebbe ai propri sentimenti...ma si accontenterebbe di essere un semplice amico per la sua cotta. Non farebbe il primo passo o, almeno...non subito. Se dovesse notare qualcosa di 'strano' -ad esempio l'arrossire spesso oppure il balbettare- nell'altro si diverterebbe a stuzzicarlo, ma essendo Junichi un gran cretino non si accorgerebbe di o non prenderebbe sul serio effettivi 'segni', non credendo che qualcuno possa davvero innamorarsi di lui, che sia per scarsa autostima o per 'convenienza' (non può ferire la sua cotta se lei non lo ricambia, no?) non si sa.
Arriverebbe a dichiarasi solo in due casi: o in una situazione estrema oppure se ubriaco fracido. In entrambi i casi la dichiarazione sarebbe davvero improvvisa e proverebbe a non perdersi in stupidi giochi di parole...ancora, fallendo. Ciò mostra quanto la sua dolce metà sarà capace di mandarlo in corto anche con un semplice sorriso...l'avrà praticamente in pugno. Tornando seri...in una relazione, Jun sarebbe, ancora una volta, inizialmente spaventato...soprattutto spaventato dall'idea che la sua maledizione possa far allontanare il suo ragazzo...perchè ovviamente, prima o poi, si deciderà a raccontargli tutto di lui ed il suo passato. Andrebbe a gradi, partendo da Daiki e probabilmente parlando più di lui che di altro...amerà parlare di Daiki al suo ragazzo, del resto sono anni che non ne parla con nessuno. Jun sarebbe un fidanzato dolce ed all'inizio, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sarà molto impacciato...pur non avendo mai intrapreso una relazione in venticinque anni di vita. La musica cambierebbe senza dubbio nei primi momenti d'intimità essendo Jun totalmente inesperto, ma questi non sono affari nostri...un pò di privacy, insomma! Per il suo lui Jun farebbe di tutto...e dico davvero, assolutamente di tutto, arriverebbe anche a fargli da scudo umano se ce ne fosse il bisogno od a spogliarsi di quasi tutti i suoi vestiti nel caso il suo fidanzato avesse freddo.

↷Iɴᴛᴇʀᴘʀᴇᴛᴀᴢɪᴏɴᴇ ᴅᴇʟʟᴀ ᴘᴇʀɢᴀᴍᴇɴᴀ...
Prima di tutto, trova che la pergamena sia scritta in modo davvero figo. Insomma, attira l'attenzione...cioè, la sua l'ha attirata senza ombra di dubbio, quella degli altri non lo sa. Comunque, come probabilmente tanti, è sicuro che si riferisca a qualche tipo di tradimento tra famiglie reali...insomma, i soliti inciuci tra potenti: chi altri avrebbe potuto dar vita ad un massacro? Ah, e poi c'è la parte della corona che rende ciò davvero ovvio...ma shh, facciamo sentire Jun intelligente per una volta. Mettendo gli scherzi da parte, in tutta sincerità non sa cosa pensare della pergamena, anzi...un pò gli mette angoscia. 'Giustizia non fu resa'...quindi qualcuno potrebbe essere in cerca di vendetta? Non lo sa e, francamente, non vuole nemmeno scoprirlo.

↷Cᴏꜱᴀ ʟᴏ ʜᴀ ꜱᴘɪɴᴛᴏ ᴀ ᴅɪᴠᴇɴᴛᴀʀᴇ ᴄᴀᴠᴀʟɪᴇʀᴇ?
Sicuramente il desiderio di proteggere i più deboli...sembrerebbe una motivazione stupida o scontata, ma è ciò che ha spinto Junichi ad accettare gli allenamenti di Daiki ed ad iniziare la sua effettiva carriera di cavaliere dopo la sua morte. E poi...un pò si sentiva in dovere. Insomma, questo è il minimo che poteva fare per Daiki: gli ha donato i suoi ultimi anni, e poi...lo deve a chiunque l'abbia maledetto. Si crea una macchina da guerra come lui per uno scopo, no?

↷Cᴏꜱᴀ ɴᴇ ᴘᴇɴꜱᴀ ᴅᴇɪ ɴᴏʙɪʟɪ?
Ah, son fortunati loro...hanno una vita facile, pur non facendo nulla sono pieni di soldi, fanno la bella vita e...nient'altro. Junichi non prova il grande rispetto verso i nobili che, invece, deve sempre mostrare per evitare d'essere ripreso...però, francamente, pensa che i nobili siano delle persone come tante, solo più...come dire, fortunate.

↷Cᴏꜱᴀ ɴᴇ ᴘᴇɴꜱᴀ ᴅᴇɪ ᴍᴀɢʜɪ?
Ah...cosa dovrebbe pensare? Da bambino li ammirava tantissimo, così tanto che gli sarebbe piaciuto diventarne perfino uno! Infatti...ricordate la scottatura sul palmo della mano? Bene, se l'è procurata a cinque anni provando a 'controllare il fuoco come un mago'.
Fino ai diciannove anni era convinto di non averne mai incontrato uno, e chiede a Daiki se a lui fosse mai capitato. L'uomo rimase sempre vago...parlandogli dei maghi come misteriosi ed imprevedibili. Ciò non fece altro se non alimentare la curiosità del più giovane, che desiderava con tutto sè stesso vedere e parlare con un mago dal vivo. La sorpresa nello scoprire che per tutto quel tempo l'uomo che era stato al suo fianco non era altro se non un mago fu immensa ed il ragazzo metabolizzò per davvero il tutto solo dopo un pò. Ancora oggi ammira molto i maghi...lo affascinano.

↷Cᴏꜱᴀ ɴᴇ ᴘᴇɴꜱᴀ ᴅᴇʟ ᴄʟᴀɴ Nᴀᴋᴀᴍᴜʀᴀ ᴇ ᴅᴇʟʟᴀ ɢᴜᴇʀʀᴀ ᴛʀᴀ ᴄʟᴀɴ?
Pensa che le guerre siano incredibilmente stupide...ma allo stesso tempo, in qualche modo, necessarie. Per mettere in riga un clan ribelle, magari.... In verità, tollera le guerre, ma solo nel raro caso in cui non coinvolgano dei poveri civili. Quindi, tirate le somme, è quasi sempre contro le guerre. Del resto, Jun stesso è un tipo generalmente pacifista. Per quanto riguarda il clan Nakamura, invece....bah, è un clan come tanti alla fine. Il fatto che il loro duca/la loro duchessa si faccia chiamare principe/principessa, però....porca paletta, se non è abuso di potere questo..! Ovviamente si scherza, hah-

↷Cᴏꜱᴀ ғᴀʀᴇʙʙᴇ ꜱᴇ ғᴏꜱꜱᴇ ᴛʀᴀᴅɪᴛᴏ?
Bruh moment. Okno- Se Jun fosse tradito...beh, senza dubbio non la prenderebbe bene. Però la gravità della sua reazione dipenderebbe dal tradiore. Se si dovesse trattare solo di un suo conoscente, Jun non ci darebbe troppo peso. Insomma, ci rimarrebbe male...ma non così tanto, amen, succede, la vita va avanti. Nel caso si dovesse trattare di un normale amico la sua reazione sarebbe pressocchè la stessa, mentre se si dovesse trattare di un amico stretto..oh boy. Non si farebbe problemi a confrontare direttamente il traditore/la traditrice e non si farebbe problemi nemmeno ad alzare la voce...anzi, lo farebbe con molto, molto piacere. Nonostante sarebbe furioso, prima di tutto chiederebbe il motivo di un tradimento, con un atteggiamento da mamma 'non arrabbiata ma delusa'...ma probabilmente qualsiasi parola detta dal traditore/dalla traditrice non farebbe altro se non far arrabbiare ancora di più Jun, quindi dovrebbe subirse per un pò l'ira del ragazzo...a meno che dietro al tradimento non ci sia una buona ragione, è chiaro. In tal caso, Jun si calmerebbe -lentamente, ma si calmerebbe- e chiederebbe perdono all'altro. Infine, nel caso venisse tradito dalla sua cotta o dal suo ragazzo...probabilmente non troverebbe nemmeno la forza di arrabbiarsi. Scivolerebbe in un cupo stato di tristezza per un pò, che probabilmente si tramuterebbe in furia con la vista dell'amato. Gli andrebbe incontro, esigendo spiegazioni e rischiando anche di confessare i propri sentimenti nel caso non dovesse ancora averlo fatto.

↷Aʟᴛʀᴏ...
>È mancino, e con la mano destra non sa fare assolutamente nulla, a malapena riesce ad utilizzarla per aiutarsi in combattimento anche se, dopo quella pugnalata e quella slogatura, trova un pò complicato fare certi movimenti, ma Jun non ritiene la cosa importante...insomma, son passati anni....non sarà nulla di serio<

>Le pere lo disgustano...non sa il perchè, semplicemente...non gli piacciono. E gli fanno schifo, ew ew ew<

>Preferisce combattere tutto solo, stare in gruppo gli mette solo ansia. Da solo è abituato a combattere, nel caso fosse necessario, fino allo svenimento ed in modo piuttosto....estremo -solo Dio sa come diamine sia sopravvissuto per venticinque anni-, quindi degli eventuali compagni potrebbero frenarlo<

>Non regge minimamente l'alcool...dopo mezzo bicchiere è già brillo!<

>Ogni tanto si dimentica che potrebbe morire per dissanguamento od ipotermia, quindi è sempre bene controllarlo ogni tanto...specialmente in inverno. Per fortuna, adesso sta iniziando a cogliere i segnali con cui il suo corpo gli comunica i suoi disagi...forse così sopravviverà qualche annetto in più<

×Sara-chan04×
×....beh che dire. Quasi 9500 parole. Io sono basita. Vi chiedo umilmente perdono per avervi fatto leggere tipo 2500 parole di passato, giuro che all'inizio non doveva essere così lungo--- E doveva essere anche più bAd BoY, ma alla fine è diventato baby. aH ALSO, fun fact sulla sua malattia:

E niente, fossimo stati nella realtà Jun sarebbe già morto stecchito, bella la vita ve. Comunque, cara Sara, te lo giuro su Innocenzo...se non mi fai vedere almeno una volta Jun sCoMmAtO dI sAnGuE non ti offro più pizzette :<<<<
Anzi, facciamo così: ogni volta che me lo scommi di sangue ti offro una pizzetta :D
Also, mentre scrivevo ho ascoltato questa canzoncina molto sFiZiOsA

https://www.youtube.com/watch?v=XBNR6VwKIDk

Lo so, ho gusti raffinatissimi io~
Parlando un pò di Jun...non so cosa penso di lui- Insomma, mi piace, ma non so se ho esagerato con la storia--- :""")
Okay ora mi dileguo, scusate ancora per questo polpettone--- Ci vediamo (spero) presto con un certo musone puzzone(?) in pieno stile Flame di nome Tooru per una certa storia molto arcobalenosa~~ ;;;)
C ya!×

×Flame×


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