★彡Lᴇɪғ Wᴀʀᴅ; Sᴘɪʀɪᴛ Sᴜʀᴠɪᴠᴏʀ彡★

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×Attenzione: non ho revisionato la scheda perchè hO sOnNo, sono stanca e non ho voglia di rileggere sta schifezzina. Se ho scritto cavolate chiedo perdono, un personaggio del genere aveva decisamente del potenziale, e sento di non averlo sfruttato al massimo...ma ormai ciò che è fatto è fatto, e non ho nè tempo nè voglia di modificarlo un'ulteriore volta.
Detto questo, 'buona' lettura ^^×

ıllıllıEᖇOEıllıl

⟱nσmє...
Leif
[Nome maschile di origine scandinava, deriva dal vecchio nome norreno 'Leifr', e può significare 'erede', 'discendente', oppure 'amato']

⟱cσgnσmє...
Ward
[Cognome piuttosto popolare, di probabili origini gaeliche, deriva dall'antico inglese 'weard', che stava a significare 'guardia']

⟱єtà...
Leif è piccino...ha diciassette anni, e ne compirà diciotto verso l'inizio dell'inverno, quindi tra la fine di dicembre e l'inizio di gennaio.

⟱dí quαlє dєllє trє rєgíσní fα pαrtє...
Leif è originario della regione di Phaeris, la terra più povera ed ostile, anche se vive nella zona che, probabilmente, si potrebbe definire come la più 'tranquilla'.

⟱αspєttσ...
Ragazzo dall'aspetto indubbiamente fanciullesco, Leif viene spesso scambiato per un tredicenne, e la cosa lo infastidisce non poco, nonostante apprezzi la propria statura. Arriva al metro e settanta, ed è veramente magro, sembra non essere in possesso della minima massa muscolare ma, in realtà, a furia di arrampicarsi sugli alberi nel retro di casa sua o di scappare dopo aver giocato con le persone sbagliate, ha sviluppato delle abilità degne di nota, come agilità, resistenza e forza. La sua pelle è estremamente pallida, ed è davvero raro che in inverno arrossisca. Quando Leif si imbarazza, invece, assume sfumature di rosso e viola indecenti ma, per fortuna del ragazzo, è davvero raro che s'imbarazzi, in qualsiasi situazione. I tratti del suo volto sono delicati: le sopracciglia grigiastre naturalmente sottili, le guance paffute, il naso -quasi invisibile- all'insù, le labbra sottili e le orecchie piccole, spesso nascoste dai capelli bianchi e ribelli del ragazzo. Sono sempre spettinati, ed un folto ciuffo sistemato verso sinistra gli copre buona parte della fronte, insieme ad una cicatrice abbastanza grande -dalla forma quasi di una goccia-, attorno alla quale Leif inventa sempre una storia nuova. Sulla testa porta degli occhialini realizzati da lui, che utilizza quando deve costruire un'altra delle sue invenzioni, essendo ipermetrope e facendo fatica a vedere da vicino. I suoi occhi sono rotondi, contornati da lunghe e folte ciglia, dalle iridi di un particolare azzurro molto chiaro, che ricorda quasi il ghiaccio.
Indossa sempre abiti pesanti, ed il suo abbigliamento tipo è composto da, sopra una calda pelliccia, una giacca di pelle, dei pantaloni resi piuttosto aderenti da diverse cinture, degli stivali in pelle ed un paio di guanti bianchi, sempre in pelle. Tutto è stato realizzato da lui.

⟱cαrαttєrє...
Leif è un ragazzo decisamente pratico, dallo spiccato senso d'adattamento e, sicuramente, molto creativo. Spesso viene colpito da idee che egli stesso ritiene addirittura innovative, la maggior parte delle volte nel cuore della notte, quindi non è raro che passi notti insonni a perfezionare il suo ultimo progetto, che ritiene sempre essere il migliore in assoluto, per poi arrivare a smentirsi qualche giorno dopo. Non è mai stato un tipo coerente ed, in tutta onestà, a lui non importa un fico secco di mantere uno straccio di dignità o credibilità ed, in ogni caso, ognuno penserebbe ciò che vuole, anche se si sforzasse di dosare sempre ogni sua singola parola..quindi perchè disturbarsi? Non ha peli sulla lingua, e dice ciò che pensa senza mezzi termini e, soprattutto, senza addolcire la pillola in alcun modo.
Gli fai schifo? Te lo dirà senza troppe cerimonie, ma con un discorso pulitissimo, e totalmente privo di insulti o volgarità. Leif, infatti, odia imprecare od insultare: crede che sia veramente...monotono. Perchè esprimere i propri pensieri in modo volgare e, magari, senza una propria argomentazione? I libri che ha divorato da più piccolo -quando aveva ancora voglia di leggere- l'hanno fornito di un vocabolario incredibilmente ampio, e spesso, durante i suoi numerosi confronti, gli basta usare qualche parolone per confondere il proprio interlocutore. Sarà intuibile, ma Leif ha davvero tanti nemici all'interno di Phaeris, quasi tutti ottenuti 'grazie' alla sua abitudine di dire tutto ciò che gli passa per la mente e, credetemi, la linguaccia di Leif non si fermerà nemmeno se davanti ad un omaccione che, se potesse, potrebbe ridurlo in polpettine con il solo sguardo. Molti, per questo, lo ritengono coraggioso, ma lui non è altro che una spericolata testa di cazzo. Certo, è sicuro delle sue capacità e non ha propriamente delle tendenze suicide...ma sicuramente non programma ogni sua mossa e, come con le sue invenzioni, durante una litigata od uno scontro fisico gli piace improvvisare, poco importa se continuando così finirà ammazzato. Sembra non abbia paura di morire -sostiene (mentendo, ha ancora il suo spirito) di non avere nulla in questo mondo per cui debba averne- e ripete sempe che quando arriverà la sua ora, arriverà e che, quando lo farà, lui sarà li, ad aspettarla a braccia aperte. Fa spesso utilizzo d'ironia e black humour, quindi nessuno sa se faccia sul serio...quasi nemmeno Leif stesso. È davvero raro che lui si fermi a pensare o, più precisamente, a riflettere su sè stesso....gli è bastato farlo una volta sola. Alla luce del giorno, circondato da altre persone, si mostra come il mattacchione sicuro di se stesso che tutti lo credono ma, al calar del Sole, rimasto da solo, Leif si odia. Si è reso conto di avere tantissimi difetti, ed è giunto alla conclusione che le sue doti fisiche e la sua creatività siano i suoi unici pregi.
Infatti, Leif è un bugiardo. Anzi, un ottimo bugiardo. Ogni giorno, inventa storielle nuove, e solo per scappare dalle proprie responsabilità o fare il figo davanti a qualche ragazza.
Poi, è un irresponsabile. Leif scappa dalle sue responsabilità come le lucertole nel retro della sua vecchia casa scappavano dall'antipatico gatto randagio che gli faceva spesso visita..anche se poi viene tormentato dai sensi di colpa e dal rimorso, che cerca di sopprimere come meglio può, anche perchè sa che, nonostante tutto, non farà proprio nulla per rimediare alle propeie azioni.
È anche un egoista: è raro che si affezioni davvero a qualcuno ed, in ogni caso, finirebbe comunque con l'usarlo per i suoi scopi. Altrimenti...perchè rapportarsi agli altri? Tanto, in ogni caso, finirebbe con il ferirli...quindi meglio farlo direttamente di proposito.
Ad aggiungere alla lista di 'pregi', poi, c'è anche il suo essere un bravissimo ladro. Accidenti, rubare è sempre stato come una droga per Leif. Lo ha sempre divertito un mondo, che si trattasse di una semplice mela, una collana d'oro od un giocattolo. Ha sempre amato l'adrenalina che prova in seguito ad ogni furto.
Ed, infine, è un assassino.
Ma la cosa peggiore è che sa di dover cambiare, o almeno di doverci provare, ma lui, puntualmente, si arrende subito. Non che sia una persona che butta facilmente la spugna...è che, semplicemente, si è convinto che, anche se ci provasse, non riuscirebbe a cambiare.
Quindi perchè provare?
Insomma, Leif è una persona terribile. E lui lo sa, e detesta saperlo. Avrebbe preferito vivere nell'ignoranza ma, una notte, mentre stava lavorando a qualche suo progetto, la verità lo colpì, dritto in testa, insieme alla scheggia di metallo che provocò la ferita sulla fronte che ha lasciato la tanta odiata cicatrice.

⟱stσríα...
Sarebbe dovuto essere il primo dei tanti, sani e felici figli dei coniugi Ward, sposatosi da pochi mesi in seguito ad un'accesa discussione tra le famiglie dei due, da tempo membri di 'bande' rivali. I due innamorati ne avevano passate tante insieme ma, finalmente, il loro primo figlio avrebbe messo fine a tutte le sofferenze, coronando il loro sogno d'amore e dando inizio ad un nuovo, ben più felice capitolo nelle loro vite...ma, per Warren Ward e Katherine Addington, il destino aveva piani ben diversi. La donna morì di parto qualche ora dopo la nascita di Leif. Warren ne uscì ovviamente devastato, ma cercò di soffocare il suo dolore..per Leif. Lui, nei suoi primi anni di vita, non capiva perchè il padre sembrasse essere sempre...triste...malinconico...depresso...perennemente dallo sguardo vuoto. E non capiva nemmeno perchè tutti i suoi coetanei avessero una mamma ed un papà, mentre lui della sua mamma non aveva mai sentito parlare. Viveva in una baracca piuttosto isolata, praticamente in periferia, circondata da una finestra ed un grande giardino, dove si trovava un enorme melo, sul quale Leif amava arrampicarsi. La sua vita, quindi, procedeva bene, nonostante gli occasionali strani comportamenti del padre e l'assenza di una mamma, tuttavia, un giorno, quando aveva appena nove anni -quasi dieci- sua nonna materna gli rivelò accidentalmente la verità su sua madre. Insomma, in verità non è proprio colpa sua: Leif stava, infatti, origliando una conversazione che il padre stava avendo con due persone che non aveva mai visto in vita sua. Sembravano essere davvero ricche, o almeno questo è ciò che i loro vestiti ed i gioielli della donna lo portavano a pensare. Stava origliando come suo solito, e per pura curiosità, ma venne a sapere che, presto, sarebbero passati dieci anni dalla morte di Katherine -nome che non aveva mai sentito in vita sua- e la donna pretendeva che...suo padre lo consegnasse a lei? Iniziò ad avere paura: chi era quella vecchia bacucca e chi era il tipo con lei? E cosa volevano da loro? Venne a sapere, poi, che alla morte di questa 'Katherine' suo padre si era rifiutato di ucciderlo, e che consegnarlo a loro era il minimo che potesse fare. Sembrava anche che questa non era la prima volta che i due facevano una proposta del genere. I tre continuarono a discutere, lasciandosi scappare fin troppi dettagli sulla vicenda passata, fino a quando Leif non si fece scoprire, singhiozzando. I tre adulti si bloccarono subito: sul volto del padre c'era solamente terrore, mentre su quello della donna e dell'uomo disgusto.
"Io....ho ucciso la mamma.."
Mormorò solamente Leif e, prima che il padre gli si potesse avvicinare per consolarlo, lui scappò. Senza ragionare, corse verso la camera da letto, uscendo dalla finestra, posizionata proprio accanto al letto a due piazze, con un lato schiacciato contro il muro.
'Ecco perchè papà non lasciava che nessuno si mettesse lì'
Aveva pensato il bambino, proseguendo nella sua irrazionale fuga. Non si allontanò troppo, decise infatti di rifugiarsi nella foresta che si trovava accanto alla sua piccola abitazione, sperando che suo padre venisse a cercarlo. Non fu così.
Passò un'intera notte da solo, al buio, nella foresta, e solo all'alba decise di far ritorno a casa. Trovò la finestra da cui era scappato ancora aperta, e ne approfittò per antrare nuovamente in casa. Provò a chiamare il padre, ma non ottenne alcuna risposta. Lo cercò, disperato, per tutta la casa, ma non riuscì a trovarlo. Era come se fosse...scomparso.
Come ultimo tentativo provò a cercarlo nel giardino e, finalmente, lo trovò...senza vita, impiccato allo stesso melo sul quale, fino a pochi giorni prima, Leif si arrampicava, ed ai piedi del quale i due avevano sempre giocato.
Leif non emise alcun suono e, dopo essere rimasto a guardarlo per quella che parve essere un'eternità, provò inutilmente a chiamarlo, sperando che fosse ancora vivo, ma non ci fu, ovviamente, nulla da fare.
Ed eccola, la sua seconda vittima.
Allontanandosi, aveva ucciso suo padre.
Ancora una volta, scappò lontano, nella foresta.
Corse, corse e corse, fino a quando non arrivò in un villaggio sconosciuto, dove, inizialmente, rischiò quasi di venir ammazzato. Il fabbro del villaggio, però, lo prese sotto la sua ala, e, da quel tremendo giorno, Leif iniziò a vivere con lui. Gli ci volle un pò, ma riuscì ad abituarsi alla vita lì, e tornò ad essere felice...anche se per pochi anni. Ne aveva appena tredici, quando il villaggio venne attaccato. Durante l'attacco, lui era seduto sul tetto di una casa, e stava provando a creare qualcosa con della pelle. Si sporse leggermente dal tetto per provare a capire cosa stesse succedendo, quando un terribile scoppio gli fece perdere l'equilibrio. Scivolò e cadde. Sapeva che, data l'altezza dell'edificio, probabilmente non sarebbe morto, ma che l'impatto avrebbe sicuramente fatto male. Cadde, invece, in mezzo a delle balle di fieno, attirando l'attenzione di alcuni uomini che, presto, attaccarono subito le persone che si erano nascoste nella casa sulla quale Leif si era precedentemente appollaiato. A giudicare dalle urla, dovevano essere almeno un uomo ed una donna, abbastanza giovani. Lui rimase totalmente immobile, e quando avvertì il calore delle fiamme -addirittura..?- che si avvicinava decise di muoversi e scappare, lasciandosi ancora una volta alle spalle le proprie vittime.
Perchè si, quelle persone le aveva uccise lui, cadendo come un imbecille. Forse, se non fosse stato per lui, si sarebbero salvati e, magari, sarebbero scappati. Ed, allo stesso modo, se non fosse stato per lui, i suoi genitori sarebbero ancora vivi. Realizzò ciò dopo esserse arrivato ad una distanza di sicurezza dal villaggio, e crollò.
Dopo aver passato diverse notti in solitudine, incontrò Merek, il suo Spirito Bestiale, e decise di prendere in mano la sua vita. Insieme allo spirito, raggiunse un luogo piuttosto isolato di Phaeris, dove ancora oggi, quasi cinque anni dopo, vive in sua compagnia, mantenendosi di piccoli furti nel villaggio vicino, dove è molto conosciuto.

⟱σríєntαmєntσ sєssuαlє...
Leif è bisessuale, con una preferenza maschile -anzi, si potrebbe ritenere omoflessibile-, anche se preferisce fare il cascamorto con le ragazze, che gli danno decisamente più corda.

⟱cσmє sαrєввє dσvutσ mσrírє...
Suicidio.
Ne ha passate tante, sarebbe potuto morire in mille modi diversi, eppure nulla è riuscito ad ucciderlo...Leif, quindi, pensò di doverlo fare da solo. Provò ad uccidersi qualche giorno dopo essere scappato dal villaggio, puntandosi, con le mani tremanti, un'appuntita roccia alla gola. Aveva perso, per la seconda volta, tutto ciò che aveva di caro, che senso aveva continuare a vivere e, soprattutto, continuare a danneggiare gli altri? Per fortuna, Merek riuscì a salvarlo giusto in tempo, anche se non nella maniera più carina...

⟱cσsα pєnsα...

⟱dєl suσ grαndє spírítσ...
È..un grandissimo scemo. Perchè salvarlo? Perchè legarsi ad un imbecille come lui? Ammira molto Merek -anche se non lo ammetterebbe mai-, eppure...non riesce a capire perchè si sia legato proprio a lui, non lo capisce proprio. Gliel'ha chiesto più volte, ma lo spirito non gli ha mai dato retta ed, alla fine, Leif si è rassegnato: probabilmente non saprà mai il motivo della scelta di Merek, e finge che gli stia bene. In verità, muore dalla curiosità di saperlo, perchè, francamente, lui non si sarebbe scelto. Le sue abilità fisiche e nel lavorare tessuti e pelle non bastano.

⟱dєí lєttσrí...
Uh...chi era sta gente? Oh, vero, quegli imbecilli che hanno portato distruzione in tutte le regioni. Beh, francamente, lasciate che ve lo dica: a Leif non importa un fico secco di questi 'Lettori', ma cerca di convincersi di avercela con loro. Lui è la causa di tutti i suoi problemi, e lo sa, ma cerca di scaricare la colpa sui Lettori. I suoi genitori e quella famiglia sono stati uccisi da seguaci, lui non c'entra assolutamente nulla. Ed anche lui, stava per essere ucciso da dei seguaci, ma poi Merek l'ha salvato. È così che è andata, in realtà, è così che è andata...non è vero?
Sta provando a convincersi di ciò, e questo è quello che ha raccontato a chiunque, perfino a Merek...ma, alla fine, sa che non vuole accettare la realtà, che, dal suo punto di vista, risulta comunque distorto.

⟱dєí suσí cσmpαgní...
Troverà il viaggiare in compagnia piuttosto....strano...ed, inizialmente, sarà spaventato dall'idea di dover passare troppo tempo con i propri compagni -e finire con l'affezionarsi a qualcuno- con i quali si comporterebbe, ovviamente, come il normale Leif, senza sconti. Anzi, potrebbe comportarsi in modo un pò più cinico per evitare che gli altri si interessino troppo a lui, insomma, proverebbe ad usare le sue battutine come un modo per dire 'attenzione, non approcciatemi'. Avrà, in generale, il terrore di causare la morte di/ferire uno di loro.

díspσníвílє αd unα rєlαzíσnє? sє sì, cσmє sí cσmpσrtєrєввє? sαrєввє díspσstσ αnchє αd αввαndσnαrє lα guєrrα єd íl suσ spírítσ pєr lєgαrsí αllα pєrsσnα αmαtα є vívєrє lσntαnσ dα tuttσ є tuttí?
Si, è disponibile, ma se dovesse rendersi conto di essersi innamorato sarebbe davvero....spaventato. Avrebbe il terrore di finire con il ferire la persona amata, e cercherebbe di dimenticarla, ma sarà piuttosto difficile. Se innamorato, infatti, Leif avrà il costante bisogno di passare del tempo con la sua lei/il suo lui, e gli basterà anche starle/gli vicino fisicamente, senza scambiare parola. Le/gli rivolgerebbe spesso sorrisi scemi -soprattutto quando la sua cotta lo sorprenderà a fissarla in modo quasi inquietante- e, quasi senza accorgersene, inizierebbe a parlarle/gli di diverse 'imprese' che ha compiuto...esagerando un pelino. Ma giusto un pelino.
Si arrenderebbe ai propri sentimenti una volta dopo aver realizzato di essere proprio cotto, e di non riuscire più a stare senza la persona amata, ripromettendosi di punirsi -e chiedendo perfino a Merek di farlo- nel caso, per qualsiasi motivo, dovesse ferirla. Si aprirebbe sul proprio passato lentamente, e confesserebbe tutte le proprie bugie all'amata/o, non avendo intenzione di mentirle/gli mai più. In una relazione, sarebbe forse un pò appiccicoso, spaventato dall'idea di perdere la propria dolce metà ed avrà spesso paura di poterla/o ferire, cosa che lo porterà a dosare le sue parole con attenzione, in modo da non poter essere frainteso. Sarebbe, inoltre, molto dolce ed affettuoso, forse anche troppo ma, col tempo, si darebbe una regolata. Una cosa è sicura: all'inizio della relazione non sarebbe decisamente impacciato. Inoltre, realizzerebbe piccoli regali per la sua lei/il suo lui, ma glieli donerebbe solo se li ritenesse assolutamente perfetti.
Per la persona amata potrebbe abbandonare la guerra -lo farebbe ad occhi chiusi, lui non è un tipo tanto 'eroico'- ma Merek....Merek è Merek. I due hanno un rapporto...strano. Non se lo sono mai detti chiaramente, ma non si separerebbero per nulla al mondo.

⟱scєglíєrєввє mαí, pєr quαlsíαsí mσtívσ, dí schíєrαrsí cσn íl nєmícσ?
Uh, dipende. Se tra i suoi compagni non dovesse avere nessuno di caro e, magari, fosse da poco uscito con una discussione seria con Merek....perchè no? Lo farebbe più come ripicca verso quest'ultimo, che avrebbe dovuto offenderlo davvero pesantemente. Però, probabilmente, si pentirebbe della propria scelta, e dopo essersi riappacificato con lo spirito -o almeno dopo averci provato- tornerebbe ufficialmente con i suoi compagni...forse non prima di aver fatto un pò di doppio gioco, è chiaro. Sarebbe una strategia rischiosa...ma ne varrebbe la pena. Se, invece, dovesse avere qualcuno di caro tra i suoi compagni, potrebbe comunque valutare l'opzione di 'tradirli' solamente per fare il doppio gioco, e ricavare informazioni sui nemici.

⟱cσmє rєαgírà quαndσ scσprírà chє luí nσn è αltrσ chє lα rєíncαrnαzíσnє dí unσ dєglí єrσí?
Sarà...piuttosto scioccato. Insomma..lui? Un Eroe? Inizialmente non ci crederà, spaventato dalle responsabilità che un ruolo simile gli potrà portare, e rimarrà sulla difensiva. Però, presto o tardi, si vedrà costretto ad accettare la cosa, anche se continuerà ad avere qualche dubbio, preoccupandosi di non essere abbastanza per essere effettivamente la reincarnazione di un Eroe. La cosa lo spingerà, finalmente, a tentare un cambiamento, e, che sorpresa, inizierà effettivamente a cambiare, anche se molto lentamente e con un pò di fatica, ed inizierà ad essere perfino più responsabile. Inoltre, smetterebbe di mentire, e confesserebbe quasi ogni sua bugia, volendo diventare una persona onesta. Qualche vizietto, però ahem-rubare ed origliare-ahem non lo riuscirà ad abbandonare.

⟱cσsα αmα?
×I suoi occhiali×
[Sono la sua prima effettiva creazione! Li adora, e ne è molto fiero, anche per questo gli piace indossarli molto spesso]

×Il freddo×
[Lo sopporta piuttosto bene...al contrario del caldo]

×Litigare×
[Lo trova estremamente divertente, soprattutto quando esce vittorioso da un qualsiasi scontro. Ovviamente non gli piace litigare con le persone a cui tiene -in questo momento, solo Merek- ed, al contrario, con i suoi conoscenti od anche con totali sconosciuti ama attaccare briga]

×Il pollo×
[Lo mangia davvero raramente, ma è di sicuro il suo piatto preferito, se potesse lo mangerebbe ogni giorno...anche se, in questo modo, perderebbe la sua 'magia']

×Arrampicarsi×
[Nonostante sia caduto diverse volte, ama arrampicarsi su alberi, case o qualsiasi cosa gli capiti a tiro. Grazie all'aiuto di Merek, poi, è diventato molto abile]

×Rubare×
[È divertente...e, in tutta onestà, se non ne avesse la necessità, lo farebbe lo stesso. Non ruberebbe mai, però, da una persona di cui si fida -attenzione, non una persona che si fida di lui, ma di cui lui si fida- ed a cui tiene]

cσsα σdíα?
×I codardi×
[Si vive una volta sola, andiamo! La vita bisogna viverla, e per farlo per bene, ogni tanto, bisogna anche rischiare]

×Le giornate troppo calde×
[Odia il caldo! Non lo sopporta, per niente, e nelle giornate più calde vorrebbe solamente immergersi in una botte d'acqua gelata...ma vai a trovarla, una botte e, soprattutto, dell'acqua!]

×Essere rimproverato×
[Odia le strigliate con tutto sè stesso, chi si credono di essere gli altri per riprenderlo? Merek è l'unico a poterlo rimproverare, anche se, per una questione di orgoglio, Leif farà storie anche con lui]

×Non avere nulla da fare×
[È quando non ha nulla da fare che inizia a pensare...per questo realizza spesso oggettini inutili, solamente per impiegare il proprio tempo]

×Le responsabilità×
[Ne ho già parlato abbastanza..non trovate? Leif e le responsabilità non vanno affatto d'accordo, chissà se riuscirà a superare questa sua 'paura']

×Le mele×
[Gli ricordano il melo nel giardino di casa sua, quello al quale s'impiccò suo padre. Ogni tanto le ruba ancora, ma le abbandona in giro dopo poco, rifiutandosi di mangiarle]

⟱íl suσ lєgαmє cσn lσ spírítσ...
Come ho già accennato, Leif e Merek hanno un rapporto...singolare. Inizialmente, il più giovane si mostrava ostile nei suoi confronti -anche perchè ne aveva paura, dato che per salvarlo gli era letteralmente saltato addosso- e Merek dovette armarsi di molta pazienza per ottenere finalmente la fiducia del ragazzo, il quale ora potrebbe dare, letteralmente, la vita per il suo spirito. Non si scambiano molte parole affettuose, anzi, questi due bisticciano continuamente, ma entrambi provano rispetto nei confronti dell'altro ed, anche se potrebbe sembrare strano, ammirazione reciproca.

⟱αltrσ...
×Si sarà capito, ma non ha mai provato effettivamente a cambiare ed/od abbandonare qualche suo vizio×

×Quelle poche volte in cui s'imbarazza, tende a balbettare, gesticolare in modo sconnesso e guardarsi attorno, evitando lo sguardo di altre persone×

×Prima di aver incontrato Merek, aveva paura dei felini×

×Suo padre gli aveva insegnato a leggere×

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ıllıllıGᖇᗩᑎᗪE ᔕᑭIᖇITOıllıllı

⟰nσmє...
Merek
[Antico nome maschile di origini apparentemente germaniche, il suo significato potrebbe essere 'forte sovrano'/'governante']

⟰spєcíє dí spírítσ...
Merek è uno Spirito Bestiale, quindi ha l'aspetto di un animale e poteri legati agli elementi.

⟰αspєttσ...
Essendo uno Spirito Bestiale, Merek ha l'aspetto di un animale e, nel suo caso, si tratta di un enorme leopardo delle nevi, decisamente più grande del normale. Infatti, se un normale leopardo ha un'altezza alla spalla di circa sessanta centimetri, lui arriva più o meno al metro. Può, quindi, apparire davvero minaccioso se consideriamo anche l'espressione spesso crucciata e le enormi -decisamente più grandi del normale- zanne. I suoi occhi sono di un colore che va a metà tra il giallastro ed il verdastro, che assume toni quasi metallici ed, a tratti, dorati. Durante la notte sono piuttosto inquietanti, e non è raro che, involontariamente, Merek faccia venire un accidente al povero Leif. Il suo pelo folto è incredibilmente morbido -Leif sa quanto Merek sia infastidito dagli abbracci, e per questo motivo non perde mai l'occasione per gettarsi su di lui- e perennemente candido, dato che Merek tiene molto all'igiene personale.

⟰cαrαttєrє...
Merek è uno spirito molto serio, saggio e disciplinato...forse fin troppo. Non ha senso dell'umorismo, e non capisce mai l'ironia o le battute di Leif, arrivando a rimproverarlo o preoccuparsi per dell'innocente sarcasmo. Il ragazzo lo trova a dir poco esilarante, e spesso, per questo motivo, lo prende in giro. Merek, da bravo signore, se ne sta in silenzio e subisce, per poi sospirare e dare ragione a Leif, comportandosi a metà tra il perplesso e lo scocciato. Gli scherzi e le prese in giro di Leif, per quanto a qualcuno potrebbero sembrare irritanti, non lo hanno mai infastidito ed, in verità, Leif lo diverte. Addirittura, a furia di stare con lui, ha anche iniziato a capire qualche sua battuta..e anche quanto facciano pena. Ogni tanto ne fa anche lui, mantenendo la sua solita espressione serissima, ed ogni volta Leif rimane totalmente spiazzato, per poi spaccarsi in due dalle risate. Anche se non è difficile, Merek è felice ogni volta che riesce a far sorridere Leif, essendosi affezionato veramente tantissimo al ragazzo e, credetemi, per Merek non è una cosa da poco 'affezionarsi a qualcuno'. È, infatti, un tipo generalmente freddo, che ha aperto il suo cuore solamente al suo precedente Eroe e Leif. Non ha amici tra gli altri grandi spiriti e la cosa non gli è mai pesata, ritiene la maggior parte di loro noiosa, e lo stesso vale, senza dubbio, per gli altri. Infatti, essendo anche un felino, quando Merek non ha nulla da fare lo potrete trovare stravaccato all'ombra di un albero...non che sia pigro, attenzione! Anche a lui, come a Leif, piace molto arrampicarsi, ma ci sono certi giorni in cui non vorrebbe fare altro se non oziare...a meno che non debba portare a termine un compito. È molto responsabile, e sta cercando di trasmettere i propri valori anche a Leif, ma sembra che le sue prediche gli entrino da un orecchio e gli escano dall'altro...e, francamente, Merek non lo biasima, nemmeno lui vorrebbe un vecchio gattone a fargli la predica ogni volta che fa qualcosa di sbagliato, quindi ogni tanto, nel caso dovesse star esagerando, lo riconosce e si scusa con Leif. Allo stesso modo, però, quando ce n'è bisogno sa farsi rispettare. E Leif lo sa. Bene.
Inoltre, Merek è molto paziente, ed aspettare per lui non è un problema. Potrebbe passare le ore ad aspettare, ed in passato l'ha anche fatto, il suo record è di cinque ore e mezzo, ma è sicuro di poter fare di meglio. Infatti, Merek mette sempre in discussione i propri risultati migliori, cercando, quando ne ha l'occasione, di migliorarsi ed imparare sempre cose nuove. Vorrebbe che anche Leif assumesse un atteggiamento del genere e che, sopratutto, riconosca di essere in possesso dell'abilità di cambiare in meglio e modificare il proprio comportamento. Infine, informazione top secret: Merek può essere veramente protettivo, e guai a parlare male di Leif! Merek vi farà a fettine, e ciò vale anche per Leif stesso, non sapete quante codate in testa si è preso per aver detto qualcosa di male su se stesso!

⟰sєssσ...
È un maschio, e la cosa si capisce molto facilmente grazie al suo vocione.

⟰cσmє è mσrtσ íl suσ єrσє nєl tєntαtívσ dí sαlvαrlσ?
Il suo Eroe -Mary Danneville- è semplicemente morta in battaglia, e Merek non è riuscito a salvarla. Al contrario, lei ha salvato lui, a costo della vita. È stata colpita da un fendente alla gamba, e poi da un secondo allo stomaco.

⟰cσsα pєnsα...

⟰dєí cσmpαgní chє sí sσnσ lєgαtí αí lєttσrí...
Insomma, che dire...di certo non li biasima. Comprende il loro dolore ed, in verità, per qualche attimo aveva persino pensato di fare lo stesso...ma, per fortuna, la sua razionalità ha avuto la meglio. Quindi, in sostanza, non crede di essere 'migliore' degli spiriti che si sono legati ad un Lettore ed, anzi, li sente molto vicini. Nonostante le loro azioni non siano delle migliori, per la scelta compiuta hanno la sua più totale comprensione, ma non il sostegno, affatto. A mente lucida, infatti, condanna assolutamente le azioni dei Lettori.

⟰dєll'umαnσ α cuí sí è lєgαtσ...
Trova che Leif sia...decisamente un tipo particolare. Ammira molto la sua creatività e praticità, che gli ricordano, a tratti, di Mary. Anche lei era molto creativa, ma, al contrario di Leif, si dedicava alla pittura. I due Eroi sono piuttosto differenti, eppure Merek trova che siano, per certi versi, simili. Mary era dolcissima, e l'affetto che lei gli dimostrava in 'modo normale' Leif glielo dimostra con prese in giro, scherzi ed i suoi improvvisi abbracci, che Merek finge tanto di odiare. Vede Leif come una sorta di fratellino minore, al quale deve costantemente badare e che, prima o poi, crescerà fino a superarlo, e Merek attende quel giorno con trepidazione, anche se il Leif di adesso spericolato ed un pò scemo gli mancherà...ma la strada da fare è ancora tanta. Non nasconde che è preoccupato per Leif -insomma, l'ha salvato dal suicidio- e vorrebbe che facesse pace con se stesso anche se, si rende conto, non è affatto facile. Del resto, anche lui, al giorno d'oggi, s'incolpa per la morte di Mary, anche se non ne ha mai parlato apertamente con Leif.

⟰dєglí αltrí grαndí spírítí...
Come ho già accennato, li trova quasi tutti...noiosi, e la cosa è reciproca. Chi è troppo esuberante, chi troppo 'assatanato', chi troppo pigro...Merek, se sapesse scrivere, potrebbe fare una lista chilometrica dei difetti dei suoi compagni...ma riconosce che, di difetti, ne ha anche lui, quindi non si lamenta troppo. Non ha grandi antipatie, e si può dire che 'sopportava' un pò tutti, anche se ha sempre preferito farsi gli affari suoi piuttosto che socializzare, quindi non ha mai avuto grandi rapporti con gli altri grandi spiriti.

⟰pєrchè sí è unítσ α quєstσ umαnσ?
Bella domanda. Probabilmente, se la domanda gli venisse posta, Merek inizialmente non saprebbe rispondere. Come sostiene Leif, 'le abilità fisiche e quelle nella lavorazione di pelle e tessuti non bastano', ed ha pienamente ragione. E nemmeno le similitudini che Merek ha trovato tra lui e Mary, seppur importanti, non sono abbastanza. Allora, cos'è che lo ha spinto ad unirsi a questo umano? Sinceramente...Merek non lo sa. Potreste pensare che si sia mosso a pietà o qualcosa del genere ma, in verità, trova Leif molto intrigante. Potrebbe sembrare strano, ma crede che Leif, con il giusto sforzo, potrebbe diventare un ottimo Eroe. Non gliel'ha mai detto per non fargli montare la testa e non ha intenzione di dirglielo..almeno fino a quando Leif continuerà ad essere convinto di non poter cambiare e non diventerà un pó più maturo.

⟰pσtєrí...
Può generare -e, successivamente, manipolare- cristalli di ghiaccio, dalla grandezza e dallo spessore variabili. Può utilizzare i più piccoli/sottili come proiettili, oppure creare enormi colonne di ghiaccio piantando l'estremità di un cristallo nel terreno. Non gli è possibile creare blocchi di ghiaccio o neve, i suoi poteri sono 'limitati' ai soli cristalli.

×5076 parole×
×F3reline, ecco il mio Oc! Spero vada tutto bene, nel caso ci dovessero essere problemi non esitare a contattarmi~
Ora scusatemi..ma vado a deprimermi per il cognome- ;-;×

×Flame×

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