Affreschi

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L'elfa si sedette di fianco a Nasuada che occupava il posto a capotavola della lunga tavolata. Di fronte a lei si mise Orik, che appena si accorse che quella che aveva davanti era proprio Arya, che non vedeva dalla sconfitta di Galbatorix, scatto in piedi e andò ad abbracciarla. Poi tornò a sedere.
Arya, abbastanza sorpresa dal saluto del re nanico, gli chiese come andavano le cose sui monti Beor e lui rispose con un generico "si tira avanti".
Arrivò anche Roran che si sistemò vicino al nano.
<<Qualcuno sa quando arriverà quando dovrebbe arrivare Eragon e i
cavalieri???>> chiese Orik.
Roran sospirò.
Nasuada guardò Arya.
L'elfa scosse la testa.
<<Doveva arrivare oggi per poi seguirci domani a Gil-ead...>> spiegò Arya.
<<Ma come puoi notare...>> iniziò Nasuada.
<<...Non c'è>> concluse Orik.
<<Speriamo che stia bene>> commentò Roran, preoccupato per il cugino.
I quattro caddero in un silenzio teso.
Arya osservò il salone: era affrescato con tutta la storia dell'Impero. Si potevano trovare tutte le grandi imprese di imperatori e imperatrici che avevano regnato per secoli e secoli.
In quegli ultimi quattro anni passati dopo la vittoria dei Varden, avevano aggiunto un capitolo: l'affresco illustrava una maestosa Nasuada con un occhio di drago azzurro come sfondo. Di fianco a lei era raffigurato un ragazzo castano con una spada fiammeggiante in mano: Eragon. Dall'altro lato c'era... lei. Era strano vedersi raffigurata in un dipinto del genere. Era stata dipinta con i lunghi capelli neri che svolazzavano al vento, e l'arco in mano con la freccia incoccata, pronta a colpire. Vicino a lei c'era Orik con l'ascia lucente e la barba scompigliata, mentre vicino a Eragon c'erano due giovani che identificò essere Roran e Murtagh. Poi quasi attaccata a Nasuada si poteva vedere Elva, la bambina allungava la mano indicando la parete opposta e dietro di lei Angela le appoggiava amorevolmente la mano sulla testa.
L'elfa segui il dito di Elva e guardo la parete opposta. Notò che li c'era l'elenco di tutti i cavalieri di draghi e le loro storie. Era stato aggiornato. Ora Eragon era al centro, tra lei e il fratellastro Murtagh.
Guardò la propria parte d'affresco. Era in piedi a capo chino e le gambe in una posizione di corsa, l'arco nella mano sinistra. Attorno a lei c'erano una serie di piccole immagini. Sopra a tutti c'era lo Yawë in mezzo agli alberi d'abete della Du Weldenvarden. Quella seguente raffigurava lei di spalle che guardava fuori dalle finestre di una cella. Quella dopo erano lei, Eragon, Saphira e Murtagh che combattevano con degli Urgali con un monte nello sfondo, probabilmente a Fathen Dür.
In quella dopo lei stava colpendo al cuore lo spettro Varaug. E nell'ultima ci vedeva una mano appena sopra la testa di un piccolo drago verde.
Vedendola così interessata ai nuovi dipinti, Nasuada le sorrise.
<<Ti piacciono le nuove aggiunte?>> le chiese.
<<Si>>rispose Arya.

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