Il Rapitore

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Arya aprì gli occhi.
Era avvolta da una calda coperta, quasi quasi avrebbe fatto meglio ad addormentarsi di nuovo...
"No, aspetta" pensò.
"Che ci faccio avvolta da una coperta? Non stavo combattendo contro... oddio devono avermi presa! E ora?"
Sentì delle braccia sollevarla e trasportarla a piedi.
"Per essere stata rapita mi stanno trattando bene però. Un rapitore non mi trasporterebbe con tanta gentilezza." Sentì il rumore di una porta che si apriva.
Poi l'adagiarono su quello che poteva essere un divano.
<<Ufff, che fatica>> sentì sussurrare.
Sentì dei passi allontanarsi.
Decise di sbirciare fuori dal suo caldo e morbido bozzolo e vide una figura maschile di spalle che si toglieva il mantello.
Scattò in piedi e sguainò la spada, che aveva scoperto avere ancora nel fodero, e gliela puntò alla gola.
Il Rapitore si girò.
Era troppo buio perché capisse chi fosse.
<<Chi sei?>> sibilò allora.
<<Arya, metti giù la spada...>>
<<Come fai a sapere il mio nome?>>
<<Arya, sono io...>>
<<Io? Non conosco nessun Io!>>
<<Potresti mettere giù la spada?>>
L'elfa scosse la testa.
<<Dimmi il tuo nome>>
<<Andiamo! Non ce ne bisogno, accendi la luce e lo capirai da sola!>> disse divertito.
Senza abbassare l'arma l'elfa si voltò a guardare una torcia appesa alla parete della stanza.
<<Brisingr>>
La luce traballante del fuoco della torcia invase la sala.
Ad Arya per poco non venne un infarto quando riconobbe il giovane.
Lasciò cadere la spada e saltò al collo del ragazzo.
<<ERAGON!!!!>>
<<Arya... ehm... mi stai... sofficando...>> boffonchiò il Cavaliere nell'abbraccio dell'elfa.
<<Ops, scusami>>
Staccandosi da Eragon, fece un movimento strano e che le ricordò di essere ferita.
Un dolore lancinante le scaturì dal fianco.
<<Ahi>> sussurrò.
Poi rialzò lo sguardo su Eragon.
<<Non dovresti essere a Ilirea?>>
<<Anche tu dovresti esserlo, ma sei qui. Comunque ho avvisato Nasuada che ero arrivato in anticipo qui e mi ha affidato questo posto come casa. Tu che ci fai qui?>>
<<Sono partita prima del tempo per... smaltire i brutti... ehm... ricordi>> disse abbassando lo sguardo.
<<Capisco...>> rispose Eragon facendo lo stesso.
<<Ma chi erano quelle persone con cui combattevi?>>
<<Non lo so stavo andando al Vecchio Carcere quando mi hanno attaccata. Dovevano essere anche maghi o qualcosa del genere, perché non sono riuscita a contattare Firnien. A proposito sai dov'è?>>
<<Lo contattato io, ora è con Saphira. Stanno cacciando credo. Ma cosa dovevi fare al Vecchio Carcere?>> chiese Eragon.
Arya chinò di nuovo il capo.
<<Volevo vedere la mia cella. Volevo lasciarci queste>> disse tirando fuori dalla tasca una freccia e una rosa.
<<Ah. Vieni, ti medico le ferite>> disse imboccando una porta.
Arya lo seguì.
Entrarono in quello che l'elfa riconobbe come il bagno e si sedette sulla sedia che Eragon le aveva indicato.
Arya si tirò su i pantaloni fino alle ginocchia e si slacciò la camicia.
Il giovane le fasciò i tagli sulle gambe e le impomatò quelli sul fianco e sulla schiena.
<<Te li avrei curati con la magia ma sono troppo stanco. E tu devi riposare, non puoi usare energie per questo>> poi guardandole i vestiti laceri aggiunse: <<Aspettami qui>>
Uscì dalla porta e tornò con un'altra camicia e degli altri pantaloni e glieli porse.
<<Sono miei, ma credo che ti andranno lo stesso. Avrei potuto darti qualcosa di Ryannah però uno, se scopre che le ho preso qualcosa senza chiederle nulla è capace di ammazzarmi, due, i suoi vestiti sono troppo femminili per i tuoi gusti, tre, non ci tengo a frugare tra la sua roba>>
<<Chi è Ryannah?>> gli chiese Arya dopo essersi cambiata.
All'imprivviso la porta d'ingresso s'aprì e una ragazza dai capelli biondi entrò esclamando: <<Eragon, sono tornata!>>
<<Lei è Ryannah! Ry, ma dove sono gli altri?>> disse il Cavaliere.
<<Boh, ci stavano provando con delle tipe in piazza>>
Eragon alzò gli occhi al cielo.
Arya ridacchiò.
<<NON RIDERE! Mi fanno disperare quei due!!>> le disse sorridendo.
Poi si rivolse alla nuova arrivata.
<<Ry, ti presento la mia amica Arya!>>
<<Piacere! Non puoi capire quanto ci ha stressato Eragon con "Arya di qua" "Arya di là" "Arya di su" "Arya di giù"!!!>> disse la giovane.
<<Eragon!>> lo sgridò l'elfa sorridendo.
<<Piacere Ryannah>> disse poi.
<<Comunque fuori c'è Saphira con un drago verde che mangia un capriolo>>
<<Ah sono tornati!>> disse Arya.
Uscì dalla porta e corse in contro al suo drago.
<<Firnien!>>
<<Ehi tutto bene, piccola mia???>> rispose mentalmente il drago.
<<Adesso sì. Ciao Saphira!>> esclamò poi.
<<Salve Arya!!!>> la salutò la dragonessa.
Poi atterrò un drago viola, più piccolo degli altri due.
<<Ehi Moël ti presento Firnien e il suo Cavaliere, Arya>> aggiunse Saphira espandendo la mente fino a toccare anche quella dell'altro drago.
<<Piacere!... Ryannah è dentro?>> chiese.
Arya annuì.
In tanto arrivarono altri due draghi, uno arancione e una bianca, poi si presentarono: quella bianca era Ilirett, mentre quello arancione era Vúry.
Poi arrivarono anche due ragazzotti, un elfo alto e moro, e un umano d'altezza media e i capelli rossicci.

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