Era appena sorto il sole quando Eragon si svegliò.
Non riusciva più a riaddormentarsi, si girava e si rigirava nel letto senza prendere sonno.
Allora decise di alzarsi.
Si vestì e si incamminò fuori, verso il luogo dove i draghi dormivano.
Andò verso Saphira.
"Sei sveglia?" chiese.
"Si" rispose la dragonessa aprendo un occhio.
"Vuoi volare con me, come ai vecchi tempi?"
"Perché no! È da tanto che non vi concediamo un po' di tempo per stare insieme" osservo Saphira.
Eragon sorrise.
"Già" pensò.
Sistemò la sella sulla dragonessa e ci salì sopra.
Con alcuni battiti d'ali Saphira si librò nell'aria fresca del mattino.
Sorvolarono gli alberi in torno alla casetta.
La campagna scorreva veloce sotto di loro.
Eragon si sentiva felice come non si sentiva da tanto tempo. Rideva sereno mentre Saphira si destreggiava in acrobazie spettacolari.
Ma quel momento di pura pace non durò molto.
Infatti dopo un quarto d'ora Eragon fermò Saphira.
"Cos'è quel puntino rosso lassù? " chiese alla dragonessa.
"Non lo so ma si avvicina"
Solo dopo un minuto capirono cosa fosse.
Era un drago. Era Castigo.
Videro Murtagh con altre due persone sopra. Una ragazza e un ragazzo sconosciuti alla dragonessa e a il suo cavaliere.
Gli andarono in contro.
<<Eragon, Saphira>> li salutò Murtagh.
Eragon guardò gli altri due.
<<Te lo spiego dopo, con Arya e gli altri, fratellino>> disse.
<<Murtagh da quando Eragon è tuo fratello?>> sussurrò il ragazzo all'orecchio del cavaliere di Castigo.
<<Fratellastro>> dissero in coro Murtagh e Eragon, che aveva sentito la domanda del giovane.
<<Andiamo a prendere gli altri e poi andiamo da Nasuada?>>