𝚒 𝚕 𝚘 𝚜 𝚝 𝚖𝚢 𝚑 𝚎 𝚊 𝚛 𝚝 𝚝𝚘 𝚝𝚑𝚎 𝚘 𝚌 𝚎 𝚊 𝚗
𝚊𝚗𝚍  𝚠𝚒𝚝𝚑 𝚒 𝚝 𝚊 𝚙 𝚒 𝚎 𝚌 𝚎 𝚘𝚏 𝚖𝚢 𝚜 𝚘 𝚞 𝚕

Alysha Thompson è una giovane adulta di 24 anni, dall'aura misteriosa. Il suo nome deriva dal francese antico Aliz o Aalis, forma tronca di Adelais, a sua volta un ipocoristico di Adelaide (che significa "di nobile stirpe", "nobile"). In alcuni casi viene ricondotto invece al greco ἁλυκή (halykḗ) da ἁλυκός (halykós), ovvero "[di acqua] salata, marina", "del mare". In rarissimi casi può essere un ipocoristico di Doralice. Thompson è un cognome che significa "figlio dell'uomo conosciuto come Thom, THOMP, Thompkin, o un'altra forma diminutivo di Thomas (doppia)." Senza la "p", il cognome Thomson è spesso di origine scozzese. E' generalmente uno dei cognomi più diffusi in australia.
La ragazza è del segno del cancro
✈︎ 𝚌𝚊𝚗𝚌𝚎𝚛: si colloca in pieno solstizio d'estate: per questo motivo è un segno ricco di vitalità, gioioso, emotivo, con una voglia di mettere al mondo la vita. Amante della famiglia e non a caso è governato dalla Luna, una figura femminile legata alla maternità. Inconsciamente i nati sotto il segno del Cancro appaiono irrazionali e volubili, ma in realtà sono molto intuitivi e percepiscono gli altri dandogli molto valore, enfatizzando sia le emozioni che l'empatia. Il Cancro è il primo segno d'acqua dello zodiaco: rappresenta e simboleggia l'acqua di sorgente e di ruscello: fresca, vivace e spumeggiante che raccoglie e trascina le emozioni anche di coloro che gli stanno intorno. Non a caso è un segno che attrae a sé chiunque gli stia intorno. Questo fa del nato nel segno del Cancro una persona facile alle lacrime, sia di tristezza che di gioia, una persona che si deprime facilmente e che viene spesso ferita inconsciamente da chi è meno incline alla delicatezza e sensibilità. I nati sotto il segno del Cancro sono morbosamente attaccati ai ricordi, al passato, e se avvertono un pericolo o una situazione difficile tendono a rintanarsi nel guscio e ad alzare la corazza proprio come farebbe il granchio che ne rappresenta il segno. Inoltre questo animale acquatico è molto incline a farsi trascinare dalle fasi lunari: il suo incedere trasversalmente può indicare proprio il suo non volere andare avanti lasciando il passato ma cercando sempre di stare nel mezzo per paura di perdere per sempre la sua precedente vita. Nonostante il nato sotto il segno del Cancro sia di indole pigra non si tira mai indietro quando c'è da difendere la famiglia, la casa e la patria. Ama la natura e vive bene in una casa comoda nel verde con tanti bambini. Quando trova un compagno teme un tradimento mentre difficilmente lui tradirà visto il suo amore viscerale per tutto quello che è la sfera familiare e per il suo disinteresse alla vita mondana e avventurosa. Sempre alla costante ricerca di affetto e attenzioni, il Cancro vive in un altalenarsi di emozioni che mostrano all'esterno la sua fragilità di sentimenti; sempre molto dolce e premuroso, ha una personalità perfetta per rapportarsi con i bambini. Questo è dovuto, forse, al fatto che nei sentimenti è anch'esso un po' bambino.

l' a t t i v i s t a
La personalità dell'Attivista è un vero spirito libero. Le persone con questa personalità sono spesso il nucleo della festa, ma sono meno interessate al puro entusiasmo e piacere del momento di quanto non godano dei collegamenti sociali ed emotivi che creano con gli altri. Affascinanti, indipendenti, energici e compassionevoli, il 7% della popolazione che essi costituiscono può certamente essere percepito in qualsiasi folla. Tuttavia, più che semplici persone socievoli e gradevoli, gli Attivisti sono modellati dalla loro natura visionaria, che gli consente di leggere tra le righe, con la curiosità ed energia. Essi tendono a vedere la vita come un grande e complesso puzzle dove tutto è collegato – ma a differenza dei tipi di personalità del gruppo Ruolo analista, che tendono a vedere quel puzzle come una serie di macchinazioni sistemiche, gli Attivisti guardano attraverso un prisma di emozioni, compassione e misticismo e sono sempre alla ricerca di un significato più profondo.
Gli Attivisti sono fieramente
indipendenti, e molto più che stabilità e sicurezza, bramano creatività e libertà.

Molti altri tipi di personalità sono inclini a trovare queste qualità irresistibili, e se trovano una causa che scatena la loro immaginazione, gli Attivisti portano un'energia che li spinge spesso sotto i riflettori, sorretti dai loro pari come leader e guru – ma questo non è sempre il luogo in cui gli Attivisti amanti dell'indipendenza desiderano essere. Peggio ancora, se queste personalità si ritrovano afflitte da compiti amministrativi e di manutenzione routinari che possono accompagnare la posizione di leadership. L'autostima degli Attivisti dipende dalla loro capacità di trovare soluzioni originali; essi hanno bisogno di sapere che hanno la libertà di essere innovativi – che possono rapidamente perdere la pazienza o avvilirsi se vengono intrappolati in un ruolo noioso. Per fortuna, le persone con il tipo di personalità dell'Attivista sanno come rilassarsi, e sono perfettamente in grado di passare dall'idealista appassionato e motivato nel luogo di lavoro allo spirito libero entusiasta e fantasioso sulla pista da ballo, spesso con una subitaneità che può sorprendere persino gli amici più stretti. Essere nel mix offre loro anche la possibilità di connettersi emotivamente con gli altri, dando
loro un'intensa visione di ciò
che motiva i loro amici e colleghi.

Essi ritengono che tutti debbano dedicare tempo a riconoscere ed esprimere i propri sentimenti, e la loro empatia e socialità fanno di ciò un argomento di conversazione naturale. Le personalità degli Attivisti devono stare attenti, però – se si affidano troppo sull'intuito, presumono o prevedono troppo sulle motivazioni di un amico, possono leggere erroneamente i segnali e vanificare piani che un approccio più diretto avrebbe reso semplici. Questo tipo di stress sociale è lo spauracchio che tiene sveglia di notte questo tipo di personalità focalizzata sull'armonia. Gli Attivisti sono molto emotivi e sensibili, e quando pestano i piedi a qualcuno, ciò viene percepito da entrambi. Gli Attivisti trascorrono parecchio tempo ad esplorare relazioni sociali, sentimenti e idee prima di trovare qualcosa che gli suoni vero.
Ma quando, infine, queste personalità
trovano davvero il loro posto nel
mondo, la loro immaginazione,
empatia e coraggio saranno in grado
di produrre risultati incredibili.

𝙻𝚒𝚏𝚎 𝚒𝚜 𝚝𝚘𝚘 𝚜𝚑𝚘𝚛𝚝 𝚝𝚘 𝚜𝚙𝚎𝚗𝚍 𝚒𝚝
𝚛𝚎𝚐𝚛𝚎𝚝𝚝𝚒𝚗𝚐 𝚎𝚟𝚎𝚛𝚢𝚝𝚑𝚒𝚗𝚐 𝚠𝚎
𝚑𝚊𝚟𝚎𝚗'𝚝 𝚑𝚊𝚍 𝚝𝚑𝚎 𝚌𝚘𝚞𝚛𝚊𝚐𝚎 𝚝𝚘 𝚝𝚛𝚢

Beware, so long as you live, of judging men by their outward appearance ("Fa attenzione, finché vivrai, a giudicare le persone dal loro aspetto esteriore") -Jean de La Fontaine. Questa frase, seppur possa sembrare banale, ha un posto speciale nella vita di Alysha, tanto che -in parte- la ragazza ci si rispecchia. Sinceramente, delle opinioni delle persone sul proprio aspetto, ci ha sofferto molto fino a qualche anno fa, anche se per fortuna ad oggi si fa meno paranoie, meno problemi, e ignora i giudizi altrui, quelli negativi per lo meno. Fin da quando era piccola è sempre stata una ragazza molto alta rispetto alle sue coetanee e, finita la crescita, all'età di 24 anni raggiunge ormai il metro e ottanta; questa sua caratteristica non l'ha mai infastidita più di tanto, anzi, sentirsi superiore agli altri -almeno fisicamente-, vedere tutto da un'altra prospettiva, l'ha sempre rassicurata. La folta chioma sbarazzina è una delle caratteristiche fisiche più evidenti della ragazza, contraddistinta dai marcati ricci castani che le ricadono lungo le spalle. Le piace spesso cambiare taglio di capelli, negli anni ne ha provati a centinaia, a migliaia, e appena può si reca dal parrucchiere per cambiare look: trova tutto ciò una sorta di valvola di sfogo nei "momenti no", un qualcosa che può facilmente gestire e controllare. Ella possiede un viso fine, dai lineamenti molto delicati e per nulla aggressivi; la pelle è sempre stata priva di imperfezioni, anche durante l'età adolescenziale, fatta eccezione per qualche neo o qualche piccola macchia, diciamo che sotto questo punto di vista è stata fortunata. Il colore ambrato caratteristico della sua carnagione multietnica, fa molto contrasto con il colore di capelli della ragazza e con le tonalità di abiti che solitamente indossa; esso le è stato donato principalmente dalla melanina della madre, originaria dello Zimbabwe. Fisicamente, oltre all'altezza piuttosto spiccata, Alysha è molto magra, probabilmente sia per via di tutti gli sport che pratica sia per costituzione. Il girovita piuttosto stretto è ancor più accentuato dalle snelle ed esili gambe della giovane donna, che le donano un aspetto ancora più slanciato di quanto già non sia. Molte persone le hanno consigliato di sfruttare questa sua corporatura e di intraprendere una carriera da modella, ma lei ha sempre rifiutato, puntando al suo sogno più grande: vincere il ASP World Tour, uno dei più importanti campionati professionistici di surf. Gli occhi della ragazza, sottili e dello stesso marrone scuro dei capelli, insieme alle folte sopracciglia conferiscono allo sguardo un'intensità unica, che spesso lei gioca a suo favore. Alysha, per quanto possa, sorride spesso e ciò mette in evidenza i suoi denti, curati e bianchissimi -ogni tot mesi se li fa sbiancare dal dentista- che di certo non passano inosservati. Per quanto riguarda l'abbigliamento, durante il suo tempo libero ella punta spesso e volentieri alla comodità: un paio di jeans (rigorosamente lunghi), una maglietta e un paio di sneekers non guastano mai. Ha uno stile piuttosto semplice e sportivo, anche se con gli accessori non scherza: per domare la chioma irrequieta spesso usufruisce di un capellino rosso, con la visiera, che usa ogni qual volta che va sullo skateboard. Questo non è però l'unico accessorio che la ragazza indossa quotidianamente, infatti va matta per i bracciali della fortuna, ne ha le braccia piene e oltre ai diversi buchi alle orecchie (sempre ornati da orecchini variopinti e particolari) ha anche un paio di piercing, per la precisione un eyebrow e un tongue. Oltre ad essi, tempo fa, si è fatta un tatuaggio sulla caviglia sinistra, esso è molto significativo per lei e raffigura un'onda dalle sfumature del mare. Alysha non è una ragazza molto fine ed elegante, fatta eccezione per le occasioni importanti, quali cene di famiglia o feste, dove a quel punto si concede di indossare abiti un po' più "femminili"; raramente però si ritrova ad utilizzare scarpe col tacco, e non solo per il fatto che con esse potrebbe praticamente toccare il cielo con un dito, è più una questione pratica e fisica. Frequentemente, data la sua passione legata all'oceano, non indossa abiti comuni, proprio come dice la giovane, il costume da bagno è la sua seconda pelle. Alysha, però, sono anni che non indossa una tuta da surf, o un costume a due pezzi, per un fatto estetico, di insicurezza: è una cosa troppo personale per farla vedere in giro, per mostrarla ai quattro venti, per parlarne, infatti spesso la nasconde. Col tempo, sì, ha imparato ad accettare la sua "disabilità", o come la definisce lei, la sua unicità, ma non è ancora pronta a mostrarla così com'è. Questa sua caratteristica che la differisce dai giovani della sua età, o per lo meno da molti, è stata causata da un avvenimento, un incidente avvenuto da pochi anni ed ora la ragazza si ritrova , dopo l'amputazione dell'arto inferiore destro, a convivere con la sua protesi trans-femorale. Per lei è stato un duro colpo e la situazione non è stata ancora del tutto accettata da Alysha, ma non si da per vinta, è tornata a fare normalmente tutte le cose che faceva prima dell'operazione, o quasi. Da questa sua "sfortuna" può però sopraggiungere qualche vantaggio: l'esperienza ha emotivamente segnato la ragazza e, anche per questo, il
suo carattere ne ha guadagnato in meglio.

𝙱𝚎𝚒𝚗𝚐 𝚍𝚒𝚏𝚏𝚎𝚛𝚎𝚗𝚝 𝚒𝚜 𝚗𝚎𝚒𝚝𝚑𝚎𝚛 𝚊 𝚐𝚘𝚘𝚍
𝚗𝚘𝚛 𝚋𝚊𝚍 𝚝𝚑𝚒𝚗𝚐. 𝚒𝚝 𝚘𝚗𝚕𝚢 𝚜𝚒𝚐𝚗𝚒𝚏𝚒𝚎𝚜 𝚝𝚑𝚊𝚝
𝚢𝚘𝚞 𝚊𝚛𝚎 𝚋𝚛𝚊𝚟𝚎 𝚎𝚗𝚘𝚞𝚐𝚑 𝚝𝚘 𝚋𝚎 𝚢𝚘𝚞𝚛𝚜𝚎𝚕𝚏

Era una fresca serata d'inverno, quando la piccola Alysha decise di venire al mondo. Il 7 luglio dell'anno 1996, alle 11.30 di notte -dopo ore di infiniti dolori- per tutto il reparto maternità del Sydney Hospital si sentì un forte e sonoro pianto, quel pianto che i signori Thompson tanto agognavano. La bambina piangeva, era nata, era sana. Dopo troppe complicazioni durante quei nove lunghi mesi, Alysha era finalmente tra le braccia dei suoi genitori, che tanto la desideravano. Ella ha sempre avuto la fortuna di avere una famiglia molto unita, dalle dimensioni ridotte, ma estremamente amorevole ed apprensiva nei suoi confronti; questo probabilmente, oltre all'immenso affetto che provano i genitori della ragazza l'uno per l'altra, è dovuto anche al fatto che i signori Thompson hanno cercato per molto tempo di avere figli, ma tutti i tentativi, prima dell'arrivo di Alysha, sono sempre andati a finire male, o in modo "tragico" per i due. La madre, Shona Tshuma, estremamente ed esageratamente apprensiva, ha un rapporto abbastanza complicato e tortuoso con la ragazza: le due spesso si scontrano, litigano anche per le cose più inutili e alle volte capita che entrambe arrivino a non parlarsi per giorni in seguito ad una delle loro discussioni. Entrambe testarde ed estremamente fiere, di rado riescono a non dibattere anche solo sulla colazione: "i pancake sono troppo duri, sembrano fatti di cartone", "potresti mangiare con la bocca chiusa?", "certo che una cuoca migliore me la meriterei", "certe schifezze te le ha insegnate tuo padre, sei proprio uguale a lui" e così via. Per fortuna, e per la sanità mentale del marito, la donna si trova molto spesso al lavoro, essendo un cardiochirurgo in un ospedale della zona lavora su turni e quindi rimane raramente a casa per più di qualche ora e così ha sempre fatto, anche quando Alysha era piccola. Forse è anche per questo che la figlia ha instaurato un legame migliore con il padre. I due infatti hanno un rapporto più che familiare, quasi di amicizia. Sin da quando Alysha era piccola, avendo abbastanza tempo libero, si è sempre occupato di lei. Con gli anni questa cosa li ha avvicinati maggiormente, soprattutto anche grazie al lavoro del padre, che ha sempre affascinato la ragazza. Patrick Thompson, questo è il suo nome, è un insegnante di surf ormai da tempo immemore e, passando così tanto tempo con la figlia, ne ha approfittato per farla divertire insegnandole, già dai sei anni, a cavalcare e dominare le onde. Alysha si è innamorata sin da subito di questo sport che, ben presto, divenne una delle sue più grandi passioni, insieme allo skateboarding. Il padre, nel confronti di Alysha, è sempre stato comprensivo, premuroso e protettivo, ma ogni qual volta che tra lei e la moglie nasce una lite l'uomo non si intromette mai (onde evitare di peggiorare la situazione già burrascosa prendendo le parti di una delle due). Per il resto la loro famiglia termina qui, è abbastanza ristretta, ma perfetta così. I genitori di Alysha avrebbero voluto avere anche altri figli, ma nonostante la giovane età non ci sono mai riusciti e alla fine hanno lasciato perdere. Per quanto riguarda gli altri famigliari, da parte della madre la ragazza li vede raramente, dato che si trovano praticamente tutti ancora nell'altro continente, mentre dalla parte del padre non ha più nessuno. Aysha ha avuto un'infanzia semplice, abbastanza agiata e felice, passata per la maggior parte del tempo a cavalcare l'oceano, insieme al padre: quello è sempre stato il loro passatempo. La schiuma tra i capelli, sulla pelle, che ogni tanto si infilava nel costume...rendeva a suo agio la giovane, e così ha fatto per parecchi anni. Man mano che il tempo passava Alysha non ha mai smesso di utilizzare la sua tavola da surf e con l'esercizio è diventata sempre più brava, tanto da partecipare anche a diverse gare già dall'età adolescenziale. Ma non soffermiamoci troppo su questo aspetto, se pur importante, della sua vita. La scuola, non in quanto istituzione in se, ha avuto una grande importanza nella formazione del carattere di Alysha, l'ha resa molto più forte, preparandola poi a reagire quando sarebbe venuto il momento. Avendo lei origini, o caratteristiche fisiche, non prettamente caucasiche capitava a scuola che la prendessero in giro, utilizzando terminologie anche offensive. Questi eventi iniziarono a manifestarsi maggiormente durante gli anni dell'high school -si sa, a quell'età i ragazzini non hanno nulla di meglio da fare se non giudicare gli altri-; inizialmente la ragazza ci rimaneva male, ma con il tempo ha imparato a reagire, anche col sorriso, a non farsi mettere i piedi in testa, a mostrarsi fiera di quello che è realmente. Terminato il periodo delle superiori Alysha ha deciso di smettere gli studi, si stava già creando una carriera che le piaceva, che amava, perché sprecare il suo tempo sui libri? Il talento e l'infallibile tecnica della giovane con la tavola da surf, infatti, avevano già dato i loro frutti facendole vincere molte gare giovanili nel corso degli anni, tanto che a soli 22 anni è riuscita a raggiungere il suo sogno, o quasi, quello di partecipare all'ASP World Tour, nella categoria Junior, uno dei campionati mondiali di surf più importanti a cui un surfista possa presentare. Questa sua gloria, notorietà, fu però stroncata -come la sua carriera- da un avvenimento improvviso. Ricorreva l'anno 2018 ed Alysha, avendo superato le qualificazioni per il campionato da poco, si stava dirigendo da alcuni amici, per festeggiare il successo della ragazza. Stava guidando in totale tranquillità, con la radio in sottofondo; riecheggiava "me too", di meghan trainor, che la ragazza stava tranquillamente canticchiando mentre teneva le mani ben salde al volante. Fu un singolo attimo di distrazione, forse era colpa della musica, o dei mille pensieri che aveva per la testa, ma probabilmente anche se si fosse accorta dell'accaduto in tempo non avrebbe potuto evitarlo in tempo. Lo schianto fu inevitabile. La musica smise di suonare. Inizialmente Alysha non capì cosa fosse successo, era in uno stato di shock, di confusione, solo all'arrivo dei soccorsi si rese conto di essere stata travolta da un camion. A causa di alcune complicazioni i pompieri e i paramedici ci misero parecchio, forse troppo, a tirarla fuori da lì e a risentirne fu soprattutto la gamba destra della giovane. Di ciò che è successo una volta arrivata in ospedale la ragazza, intontita per via delle alti dosi di morfina, si ricorda veramente poco di quello che le sia successo, pertanto fa affidamento a quello che le è stato raccontato dai genitori. La situazione non era per nulla rosea, essendo rimasta con l'arto incastrato sotto il massiccio peso del camion per tutto quel tempo, si era procurata una pesante sindrome da schiacciamento, susseguita poi dalla necrosi dei tessuti: l'unica soluzione possibile era l'amputazione, per evitare un'ulteriore espansione della necrosi. Alysha, dopo l'incidente, ha sofferto molto per l'accaduto, sia fisicamente che emotivamente. La riabilitazione è durata parecchi mesi, sopratutto per il fatto che doveva abituarsi a camminare con quella protesi. Abitando ancora con i propri genitori le hanno coperto loro tutte le spese e non hanno di certo badato a spese per la protesi, infatti è una tra le migliori sul mercato (e ne possiede di diverse tipologie). Il primo anno è stato abbastanza complicato dal punto di vista dell'accettazione dell'accaduto da parte di Alysha, prima di mettere la protesi ha sofferto ricorrentemente della sindrome dell'arto fantasma (è la sensazione anomala di persistenza di un arto dopo la sua amputazione o dopo che questo sia diventato insensibile: il soggetto affetto da questa patologia ne avverte la posizione, accusa sensazioni moleste e spesso dolorose, talora addirittura di movimenti come se questo fosse ancora presente. Nell'uso delle protesi la presenza dell'arto fantasma è particolarmente utile alla riabilitazione del paziente) che è andata pian piano a risolversi. Con il tempo Alysha ha raggiunto lo stato di accettazione, all'incirca, e ha cercato di prendere il meglio da tutta quella situazione. Proprio grazie a ciò caratterialmente è cambiata, e parecchio: ora cerca di affrontare tutto con il sorriso, anche le situazioni peggiori e di non abbattersi mai, qualunque cosa sia ha passato di peggio. Si presenta spesso e volentieri agli altri come una ragazza sociale, estremamente sportiva ed amichevole, l'anima del gruppo, della festa, ed infondo è ciò che è. Sotto la resistente pellaccia di Alysha si nasconde però un altro aspetto del suo carattere, oscurato e messo in secondo piano dalla sua fluente parlantina e dallo spiccato sarcasmo: ci sono alcuni momenti in cui si rinchiude in se stessa, soprattutto quando si ritrova da sola a pensare, momenti in cui è insicura di se stessa, del proprio corpo, di tutto, momenti di debolezza, ecco com'è normale che sia. Questo lato di se, proprio come il suo passato e ciò che ne consegue, lo tiene nascosto agli occhi degli altri e, durante la sua vacanza in Italia, spera di abbandonarlo lì, tra i granelli di sabbia, catturato tra le onde. Ella, infatti, da quando ha ripreso la propria autonomia ha deciso di iniziare a viaggiare per il mondo -come faceva un tempo-, di starsene lontana da casa il più possibile, senza una dimora stabile, per svuotare la mente, per provare a cancellare tutto quello che ha passato; ha i soldi necessari per farlo, ricavati da tutte le sue vittorie sportive, e l'età giusta, perché privarsene? Forse, una volta finita quella che i suoi genitori definiscono una "fase" Alysha inizierà a dare lezioni di surf, è qualificata e certificata per farlo, ma di ciò lei ancora non ne è sicura, vorrebbe solamente riprendere a fare surf e ad andare sullo skateboard, anche se al momento sembrano solo dei traguardi irraggiungibili. Durante questa sua sosta sulle coste italiane non ha previsto di relazionarsi con gli abitanti del posto, o altre persone in generale, ma conoscendo se stessa e il proprio carattere finirà sicuramente per trovarsi molti amici. A suo vantaggio ha uno spiccato umorismo, alle volte anche nero, e una socievolezza tale da fare amicizia molto facilmente. E' un'amica fedele, farebbe di tutto per i suoi "compagni di avventura" e non li farebbe annoiare nemmeno per un momento. Ama il brivido, ma non le persone gelide: per quanto possa avere delle preferenze in campo di amicizia, tende a stare lontana da questo tipo di persone, tende a tener loro testa, soprattutto se queste vanno contro ai suoi cari, amici o familiari che siano, Alysha è molto territoriale. Nonostante ciò cerca di relazionarsi con tutti positivamente, senza troppi pregiudizi: prima una persona deve conoscerla veramente. Per quanto riguarda le relazioni un po' più complicate, la giovane si trova un po' in difficoltà, ma così è sempre stato: difficilmente si riesce a piacerle in quel senso, ha dei gusti davvero particolari che nemmeno lei riesce a capire e, a causa di ciò, spesso e volentieri tende a non notare le avance che qualcuno le fa, anche se esplicite. Sa perfettamente di non essere eterosessuale, in passato -soprattutto in piena adolescenza- ha avuto diverse esperienze, relazioni anche con altre ragazze, ma non conoscendo ancora benissimo i propri gusti sotto quel punto di vista preferisce non definirsi. Nel caso in cui arrivi quel qualcuno che riesca a conquistare il cuore di Alysha, farle perdere la testa, c'è però da avvisarlo: è una ragazza da toccare con i guanti. Per quanto non sembri ella è parecchio gelosa, ma nei limiti, ha un fiuto per le bugie che arriva lontano un miglio e sa riconoscerle. Non perdona facilmente, infatti tende a cercare di non infatuarsi di molti -anche se non ha un "tipo" ideale-, vorrebbe evitare di rimanerci male nel caso in cui la situazione non andasse a buon fine. Se nemmeno lei riesce a capire le proprie emozioni, i propri sentimenti, figuriamoci qualcun altro. Ma, nonostante ciò, Alysha è una ragazza istintiva, nel caso in cui succedesse, che succeda, ben venga!
Sotto il punto di vista delle relazioni
interpersonali cerca di non darsi mai
un limite, di godersi le giornate, di vivere
ogni momento come se fosse l'ultimo.

✈︎ 𝚌𝚛𝚞𝚜𝚑 𝚜𝚢𝚗𝚍𝚛𝚘𝚖𝚎: la sindrome da schiacciamento (detta anche rabdomiolisi post-traumatica o sindrome di Bywaters) è una grave condizione clinica causata da una forte pressione prolungata su uno o più arti. Essa è caratterizzata da shock ipovolemico e insufficienza renale acuta conseguenti ad una lesione da schiacciamento a carico di un muscolo scheletrico e alla conseguente liberazione del muscolo compresso, con danno da riperfusione. Si possono verificare casi di sindrome da schiacciamento durante eventi catastrofici come terremoti, bombardamenti, valanghe, incidenti sul lavoro, esplosioni in miniera, demolizioni, crolli, e via dicendo, dove le vittime rimangono intrappolate sotto le macerie. Si distinguono un trattamento generale e uno locale. Il trattamento generale ha come scopo principale il controllo dell'iperkaliemia (eccesso di potassio nel sangue) e la prevenzione dell'insufficienza renale. Il pericolo più importante è la liberazione di potassio e l'acidosi. Una volta che la mioglobina è scomparsa dal sangue e che il potassio si è normalizzato, la terapia può essere interrotta. L'amputazione va presa in considerazione in casi con compressione prolungata oltre le 9 ore ove siano presenti lesioni locali importanti, e al di sotto delle
9 ore qualora si verifichino persistenza
dello shock o aggravamento
dell'insufficienza renale con elevazione
del livelli di potassio e azoto nel sangue.