𝐱𝐒𝐒.

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La scala da prendere per arrivare ai dormitori maschili Γ¨ esattamente accanto a quella per arrivare ai dormitori femminili. Spero con tutto il mio cuore che non scenda nessuno, mentre io salgo. Teoricamente dovrebbero essere tutti a mangiare, a parte Xavier e Kent.

Inizio a camminare nel corridoio, avvicinando l'orecchio a tutte le porte. Solo quando arrivo davanti ad una, in fondo al corridoio, sento dei movimenti all'interno. Non delle voci, ma solo dei movimenti. Come se qualcuno si stesse rotolando sul letto.

Senza pensarci, busso alla porta. I movimenti si interrompono immediatamente, e nel corridoio cala il silenzio. Col cuore in gola, spero solo di aver bussato alla porta giusta.

Davanti a me compare Xavier, senza la giacca della divisa e con i capelli abbastanza scompigliati. Forse era davvero sul letto, e probabilmente stava anche dormendo.

-Ti disturbo?- chiedo, mentre lui sbadiglia.

-Mi stavo addormentando, non ho molta fame- risponde lui, scrutandomi con la fronte aggrottata -perchΓ© sei nel dormitorio maschile?-

-Io...stavo cercando te e Kent- replico, e subito un ghigno gli compare sul volto.

-Il tuo accompagnatore per il ballo? Se n'Γ¨ andato poco fa, mi dispiace-

Sento il sangue gelarsi nelle vene, mentre Xavier continua a sghignazzare. Non Γ¨ divertito, sembrerebbe quasi infastidito.

-Pensavi che non lo venissi a sapere? Kent Γ¨ uno dei miei migliori amici, e tu pensavi che non avremmo parlato del ballo? Se dovevi mentirmi, saresti dovuta essere piΓΉ originale-

Rimango completamente immobile, senza sapere davvero cosa aggiungere. Sono arrivata troppo tardi. Xavier intanto chiude la porta dietro di me, costringendomi ad entrare nella stanza. Effettivamente, se fosse passato qualcuno mi avrebbe visto.

-Xavier, io...mi dispiace. Non so neanche perchΓ© ti ho mentito...-

-Celia, avresti potuto dirmi semplicemente che non volevi venire al ballo con me. Giuro che l'avrei presa molto meglio-

-Ma non Γ¨ vero!- esclamo, e finalmente riesco a cogliere la sua attenzione -Io volevo venire al ballo con te-

Xavier si siede sul letto, prendendosi la testa tra le mani. Con quest'ultima frase, credo di essere riuscita a fare breccia dentro di lui.

-PerchΓ© mi hai mentito?- continua, sempre con la testa tra le mani -Io non riesco a capirlo-

-Io non voglio farti del male, Xavier- rispondo, con le lacrime che minacciano di uscire dagli occhi -Io non posso rischiare di farlo...-

-Tu non mi faresti mai del male- mi interrompe lui, prendendomi alla sprovvista, alzandosi dal letto -Vero?-

-No- rispondo, deglutendo rumorosamente -Ovviamente no-

Xavier si avvicina sempre di piΓΉ a me, costringendomi ad indietreggiare. Arrivo a sbattere contro la sua scrivania, e solo allora si ferma.

-Io ho invitato Bianca al ballo- dice, con lo sguardo che vaga dal basso verso l'alto -non posso ritirare l'invito. La conosci, darebbe di matto-

-Okay- rispondo -okay, sono...io ad aver sbagliato. Non dovevo mentirti. E ora non ho neanche un accompagnatore per il ballo-

Ridacchio, ma Xavier non fa lo stesso.

-Prova a chiedere a Kent- risponde, con tono freddamente ironico -magari questa volta davvero-

-Va bene, ho capito, sei arrabbiato- replico, staccandomi dalla sua scrivania e iniziando ad avvicinarmi alla porta -quando avrai finito di odiarmi, chiamami-

Sono quasi arrivata alla porta, ma subito sento la mano di Xavier stretta intorno al mio polso. Trattenendo il respiro, mi volto lentamente verso di lui.

-Non potrei odiarti neanche se volessi- dice, e mi attira a sΓ©. Sento il suo respiro caldo vicino al mio orecchio, col cuore che mi batte fin troppo veloce in petto.

-Dimmi di fermarmi- sussurra, posando una mano sul mio fianco e tenendo l'altra intorno al mio polso -Dimmi di fermarmi, e io lo farΓ²-

Io rimango in silenzio, col respiro affannoso. Non pensavo che la conversazione avrebbe preso questa piega.

-Dimmi...con chi volevi andare al ballo?- continua, facendo scivolare la mano verso la serratura della porta e chiudendola a chiave -Con chi volevi andare?-

-Con te- rispondo, osservando la sua mano che ritorna sul mio fianco e l'altra che, staccandosi dal mio polso, mi fa voltare verso di lui. In un nanosecondo, mi ritrovo premuta contro la porta.

-Con me?- ripete, mettendo anche l'altra mano sul mio fianco -Sicura non volessi andare con Kent?-

-Se nomini un'altra volta Kent giuro che me ne vado- rispondo, e lui ride profondamente.

-Vuoi andartene? Basta girare la chiave della porta, non ti fermerΓ²-

-E tu...- lo interrompo, stanca di lasciare tutto il divertimento a lui -con chi volevi andare al ballo? Con Bianca?-

Faccio scivolare le mani dall'orlo della sua camicia fino al suo collo, per poi cingerglielo. Lui segue tutto il movimento, con un sorrisetto storto.

-No...- mormora, passando alla mia schiena e tracciando con le dita tutta la line della mia colonna vertebrale -Volevo andarci con te...-

-Sicuro?- incalzo, tirandogli leggermente i capelli che mi capitano tra le dita.

-Oh, ma cosa devo fare per fartelo capire?- risponde, per poi fiondarsi sulle mie labbra. E questa volta non ho alcuna intenzione di staccarmi.

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