Capitolo 8

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Ok, credo di aver leggermente sottovalutato Scott.

Qualche ora dopo sono andata, insieme a Lydia, ai famosi allenamenti e, mentre Stiles è effettivamente caduto un paio di volte (suscitando le mie risate), Scott è sembrato uscire da una lezione di ginnastica artistica.

No, dico sul serio. Non sto scherzando.

Ha continuato a scartare avversari su avversari con un'agilità mai vista. Per non parlare di quante volte ha segnato!

Così a fine giornata mi ritrovo con dieci dollari in meno e molte domande per la testa.

Scott non è mai stato così veloce. O così forte, o agile. E ora che ci penso non l'ho mai visto usare il suo inalatore! Strano... Scott ha sofferto d'asma fin da piccolo, e mi ricordo che era una cosa frequente e dura da sopportare per lui.

Un giorno, in quarta elementare, lui e Stiles fecero gli sbruffoni con un altro gruppo di bambini. Li sfidarono a fare quindici giri di corsa attorno alla scuola.

Vi dico soltanto che finì con uno Stiles con un ginocchio sbucciato, e uno Scott portato d'urgenza all'ospedale preda di un forte attacco d'asma.

Melissa gli impedì di fare educazione fisica per un mese.

Per questo mi sembra così strano che sia diventato bravo. L'asma non si cura da un giorno all'altro. Certo, io non lo vedo da tempo, e in tre anni ne possono succedere di cose, ma mi sembra comunque strano.

È possibile che... no, non può essere. Scott non...

<<Perché è così complicato!>> urlo per strada, facendo spaventare anche un paio di piccioni appollaiati su un cavo elettrico.

Non è possibile che Scott sia... un licantropo. No, non lo posso accettare. Sarebbe come rendere reale quella parte della mia vita che ho sempre cercato di sopprimere.

Sbuffo esasperata. Devo scoprire se i miei sospetti sono fondati. E se lo sono... odio dirlo, ma dovrò cercare di stare lontano da lui.

•☽︎✫☾︎•

Minuti o ore?

Non ho idea di quanto tempo sia passato da quando ho iniziato a pettinarmi i capelli. Questo nodo è persino più intricato dei pensieri nella mia testa! E ce ne vuole!

Un urlo di frustrazione sfugge alle mie labbra, mentre getto la spazzola dall'altro lato della stanza. Wow, c'è mancato poco che la gettassi fuori dalla finestra!

Sto per buttarmi sul letto, ormai arresa alla possibilità di rendere i miei capelli perfettamente lisci, quando il suono del campanello al piano di sotto mi fa sobbalzare.

Guardo l'orologio appeso alla parete, e lo vedo segnare le cinque del pomeriggio. A quanto pare sono stata effettivamente un'ora davanti allo specchio. Stupidi capelli!

Io e Lydia ci dovevamo vedere a quest'ora per farmi conoscere Allison. L'avevo implorata di incontraci a casa sua, ma lei mi aveva risposto di no. A quanto pare la casa serviva a suo padre per un incontro di lavoro.

È per questo motivo che adesso sto correndo giù per le scale. Devo arrivare alla porta prima che-

<<Oh, ma chi abbiamo qui? Posso fare qualcosa per voi signorine?>> sento chiedere la voce di Marina.

Le mie gambe fanno uno sprint così veloce che credo abbia fatto invidia anche a Quicksilver. Senza dare il tempo a Lydia di rispondere, mi metto davanti mia madre adottiva, fregandomene dell'occhiataccia che mi lancia.

<<Ehi ragazze, non pensavo sareste arrivate così presto!>> dico, mentre la mia voce assume un tono stridulo.

Le vedo scambiarsi un'occhiata interrogativa.

Mi rivolgo a Marina: <<Loro sono delle mie amiche! Le ho... conosciute oggi a scuola! Non ti daranno nessun problema, sono solo venute ad aiutarmi con i compiti di inglese. Sai... non lo parlo da tre anni...>> faccio un sorriso forzato.

<<Oh, ma certo! Entrate pure! Solo non fate rumore, le mie due principesse stanno dormendo e non le vorrei svegliare.>> esclama mia madre adottiva <<Sapete che siete due bellissime ragazze? Come mai due perle come voi perdono tempo con la mia figliastra? Meritereste molto meglio!>> conclude.

Loro sentendo queste parole spalancano leggermente gli occhi, rivolgendomi uno sguardo subito dopo. Io rispondo semplicemente con un leggero sorriso e un'alzata di spalle. Ormai ci sono abituata.

Un silenzio carico d'imbarazzo cala nella stanza.

È Lydia a romperlo: <<È stato un vero piacere conoscerla signora! Ma adesso dobbiamo proprio andare a studiare. Sa, questa settimana abbiamo un compito molto importante!>>

Senza aspettare un secondo di più prendo entrambe le ragazze per un polso, trascinadole al piano di sopra.

Arrivate in camera mia, chiudo immediatamente la porta, appoggiandomici con la schiena.

<<Oh mio Dio, non sapete quanto mi dispiace che abbiate dovuto sorbirvi i discorsi di quella donna!>> dico coprendomi il viso con le mani.

<<È tua madre?>> chiede una nuova voce.

Tra le dita sulla mia faccia, osservo quella che dovrebbe essere Allison. È una ragazza molto bella. È alta e magra. Dei capelli mori, lunghi e leggermente ondulati le incorniciano il viso. Il naso è piccolo e alla francese, mentre le labbra sono rosee e carnose. Gli occhi, invece, sono di un marrone che ricorda la corteccia degli alberi.

Io sorrido tristemente, e nego scuotendo la testa. Se lei fosse veramente mia madre non credo sarei qui adesso.

<<No... mia madre e mio padre... loro... non sono più con me da tanto tempo.>> rispondo, un po' titubante.

Vedo Allison guardarmi con uno sguardo carico di compassione: <<Mi dispiace...>> dice.

Io le rivolgo un altro piccolo sorriso. Ho sempre odiato quel tipo di sguardo. Chiunque me lo riservi non sembra mai sincero. Ma dopotutto, come potrebbe esserlo? Se non hai provato questo dolore sulla tua pelle non puoi capire. Per questo ormai non ci faccio più caso.

<<Non importa... allora? Tu devi essere Allison! Lydia mi ha parlato tanto di te!>>le dico, cercando di ricacciare indietro quelle brutte emozioni.

<<Ok, adesso sono preoccupata. Chissà Lydia cosa può averti detto di me!>> ridacchia la mora.

Io scoppio a ridere, sapendo bene cosa vuol dire avere a che fare con Lydia. Quest'ultima, infatti, sentendosi chiamata in causa, sbuffa, mettendo le mani sui fianchi.

<<Ehi, se ve lo foste dimenticato io sono qui! E vi sento benissimo! Non vi permetto di parlare come se non ci fossi!>> esclama, ma dopo un po' anche lei scoppia a ridere.

Il resto del pomeriggio passa veloce, tra chiacchiere e risate. E sì. Se ve lo state chiedendo, i compiti non li abbiamo fatti.

Allison è veramente simpatica. A vederla sembra la classica ragazza dolce e sempre gentile con tutti, ma parlando con lei ti rendi conto di quanto in realtà sia forte e divertente. La sua famiglia è originaria della Francia ma, fin da quando lei era piccola, ha dovuto spostarsi in continuazione. A quanto pare suo padre fornisce armi alle associazioni governative, e per questo motivo è costretto a portare la sua famiglia ovunque debba andare lui. Prima di trasferirsi a Beacon Hills hanno vissuto per un po' a San Francisco.

Sono ormai le nove di sera quando loro dicono di dover tornare a casa per cena. Le saluto entrambe con un abbraccio, vedendole poi salire in macchina e scomparire nel buio della notte.

•☽︎✫☾︎•

Stesa sul letto, dopo aver finito di cenare, non riesco a smettere di pensare a Scott.

È veramente possibile che sia un lupo mannaro o sono soltanto paranoica? Magari si è solo allenato tanto in questi anni ed è riuscito ad ottenere dei risultati.

Grugnisco, girandomi su un fianco.

Oppure è stato morso da qualcuno, e adesso sarà nel bosco ad uccidere un innocuo coniglietto.

Ripenso a quello che ho letto anni fa sul libro di mio padre.

"Anche se di aspetto molto simile all'uomo, i lupi mannari possiedono forza, velocità e riflessi sovrumani. Gli occhi di questi mutaforma possono cambiare colore durante la trasformazione: rosso per gli alfa, il capo del branco, blu per quelli che hanno posto fine ad una vita innocente, e giallo per quelli che non l'hanno fatto."

Le informazioni coincidono con le capacità di Scott. Tranne che per gli occhi. Non li ho mai visti cambiare.

Mi sfugge un altro grugnito di esasperazione.

Finché non decido che è ora di porre fine ai miei dubbi.

Scatto in piedi, incominciando a cercare per la stanza la mia giacca e mettendomi poi le scarpe.

Dopo aver controllato che tutti in casa stiano dormendo e aver chiuso la porta a chiave, mi calo dalla finestra aggrappandomi all'albero vicino ad essa.

Arrivata con i piedi per terra, mi dirigo senza un minimo di esitazione verso la casa di fronte. Casa di Scott.

Angolo autrice

Ma salve!

Ci stiamo finalmente inoltrando nella trama vera e propria. Tutti questi capitoli sono serviti un po' per definire il carattere e parte del passato della protagonista.

Ditemi cosa ve ne pare, e ricordatevi di lasciare un commento e una stellina!

Arrivederci!

~Giada

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