Fake Love (Jin)🔞

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(Premessa: Il capitolo è più di 14.000 parole ahah ^.^" Non sapevo come dividerlo in due parti, quindi alla fine ho optato per metterlo tutto per intero...quindi non vi spaventate ok? Ahah Spero tanto vi piaccia!! Fatemi sapereeehh)


XIX,

Al largo del Mar Giallo.


In una giornata come quella, per Jin era difficile resistere dall'osservare il panorama. Specialmente nell'attimo in cui il sole faceva capolino dall'orizzonte e dissipava totalmente il buio intenso della notte.

Si avvicinò alla prua e si appoggiò alla balaustra guardando la meraviglia di fronte a lui. Come poteva rimanere indifferente davanti alla prima luce del mattino che si riverberava sullo specchio dell'oceano, oppure nell'osservare le piccole onde che si increspavano al passaggio della loro nave.

Se fosse stato in grado di dipingere, sicuramente tra tutti i paesaggi che aveva mai visto in vita sua, avrebbe scelto quello. Avrebbe cercato di catturare quei colori soffusi, quelle tonalità che si formavano solo in quel preciso momento e avrebbe tentato di imprimerli sulla tela nuda. Sorrise appena al pensiero, sicuramente sarebbe stato uno sforzo vano. Quell'incanto era al sicuro nella sua memoria e sarebbe stato un'azzardo provare a replicare quella perfezione. Chissà magari da anziano quando non sarebbe più riuscito a salpare, ci avrebbe provato e riprovato, così come semplice passatempo. Avrebbe passato la sua vecchiaia in questo modo probabilmente. Scosse la testa, aveva poco più di ventiquattro anni e già pensava a certe cose.

Respirò profondamente e l'odore di salsedine gli arrivò direttamente alle narici. Amava quella sensazione di pace. Sin da piccolo aveva desiderato di fare come lavoro il pescatore, di seguire le orme di suo padre e così era stato.

Alla prima occasione si era imbarcato sulla prima caravella e dopo alcune settimane di assidua pesca era tornato dalla famiglia. Da quando aveva pressappoco sedici anni ad ogni stagione ottimale, si faceva assumere da ogni imbarcazione che partiva dal porto della sua città.

Per lui il mare, era tutto. Era come se sentisse di appartenere più all'oceano che alla terra ferma. Era felice di aver intrapreso quella strada, eppure in quell'unica occasione si sentiva inquieto.

Da quando erano partiti, non una cosa sembrava andare per il verso giusto. Reti che si spezzavano, improvvise falle alla chiglia, parti di vele squarciate e nodi sciolti. E tutti quegli incidenti erano sempre avvolti dal mistero. Questo faceva preoccupare Jin, di solito quando accadevano questi intoppi, in modo così ravvicinato poi, avevano un solo significato. Dovevano attraccare.

Era come se la nave stessa, volesse avvisarli che era giunto il momento di tornare a riva e come poteva dargli torto. Quel viaggio stava durando più del previsto.

Infatti erano in mare aperto da ben tre lunghi mesi e gli accordi presi in precedenza erano nettamente differenti. Quell'incarico sarebbe dovuto durare all'incirca un mese o mezzo o poco più, non per così tanto. Pescavano e giravano in torno allo stesso punto senza un reale motivo. Jin era un navigatore esperto e non era affatto uno sciocco, si era accorto che qualcosa non andava. Era come se la pesca fosse solo un pretesto e che fossero lì per ben altro.


Jin si sistemò i capelli scuri, dopo una folata di vento e sospirò frustrato.

Per quale motivo erano ancora in mare? Cosa stava cercando quel capitano sempre più ansioso ed impaziente? Perché c'era tutto quel mistero?

Era la prima volta che si trovava in una situazione simile e non sapeva bene come comportarsi e di chi fidarsi soprattutto. Infatti aveva già notato che alcune persone tra di loro, non erano affatto chi dicevano di essere. Si vedeva lontano un miglio che non avevano mai navigato prima e non solo, erano alquanto minacciosi e cercavano di intimorire chiunque si avvicinava per sbaglio a loro. Quanto non li sopportava.


Un sospiro lo distrasse dai suoi pensieri e voltò il viso verso il basso.

Un ragazzino piuttosto gracilino dal cappello a coppola, forse di qualche misura più grande per la sua testa, si era messo accanto a lui e osservava in silenzio l'orizzonte.

- Come mai già in piedi, fuggitivo?- chiese Jin girandosi nella sua direzione - Avresti potuto dormire ancora un'oretta almeno -

- Mi sono svegliato - rispose il ragazzo sbadigliando sistemandosi meglio il cappello, poi mettendo un piccolo broncio, cosa che fece ridere il più grande, riprese a parlare stizzito - E poi smettila di dire che sono un fuggitivo...è da quando siamo salpati che mi chiami così. Non è carino!-

Jin scosse la testa, ritornando a contemplare l'oceano - Oh certo, un ragazzino così giovane che si imbarca per una traversata così impegnativa, sicuramente è stato mandato dai propri genitori, giusto? Errore mio pensare che sei scappato di casa -

Questa volta il più piccolo diede un leggero colpo alla spalla di Jin e si indicò - Innanzitutto mi chiamo Haneul e sono stanco di ripeterlo. Poi non sono scappato di casa, ho un motivo per essere qui e per ultima cosa...ho 18 anni! Non sono così piccolo - concluse con un sorriso e Jin lo osservò minuziosamente.

Quella mattina aveva indossato una blusa bianca con sopra un gilet beige, lo stesso colore del cappello, da cui non si separava mai e portava dei pantaloni chiari di un marrone scuro come gli stivaletti. Da quando lo conosceva lo aveva sempre visto con dei vestiti decisamente larghi per il suo fisico, ma non gli chiese mai il motivo, non era certo un ficcanaso.

Nel guardarlo però aveva delle strane sensazioni che non riusciva a spiegare, non solo gli pareva di averlo già visto da qualche parte, ma gli ricordava molto una giovane ragazza. Il sorriso, i suoi occhi lucenti, le sue ciglia lunghe, il corpo esile e aggraziato e quella sua dannata linguaccia. Ognuna di quelle caratteristiche faceva allontanare di gran lunga il pensiero che il suo sottoposto fosse davvero un maschio. Eppure era stato in sua compagnia per oltre tre mesi e non aveva notato niente di compromettente. Le donne erano emotive, avevano i loro momenti di intimità, tuttavia Haneul era molto risoluto, razionale e difficilmente si allontanava da lui.

Jin si costrinse a distogliere lo sguardo, non poteva continuare così, ogni volta che si soffermava sulla sua figura iniziava a fantasticare ed era la prima volta che gli capitava una cosa simile. Ma semplicemente pensava troppo e davvero stare in mezzo all'oceano per tutto quel tempo, effettivamente lo stava logorando più del previsto.

- Li hai compiuti due settimane fa, mi risulta. I tuoi genitori staranno morendo di paura e tu sei un irresponsabile - disse all'improvviso stiracchiandosi, per poi incamminarsi verso la stiva.

- Che importa, parli come un vecchio, sai? Sono grande e posso decidere da solo. Non preoccuparti per loro, ho un reale motivo per essere su questa nave e...- Jin si fermò di colpo nel sentire quelle parole e si girò nella sua direzione - Per prima cosa, parlo da persona con una testa sulle spalle, quella che non hai tu - disse ed Haneul storse il naso piccato - Seconda cosa, continui a darmi sempre la stessa risposta, avanti dimmi questo grande motivo per cui sei così motivato ad essere qui-

Haneul lo guardò con i suoi grandi occhioni lucenti di un nocciola intenso, si torturò un piccolo ricciolo scuro sfuggito dal cappello e sorrise - Voglio diventare un pescatore, ovvio! Diventerò bravissimo, anche più di te!- annunciò ridendo, superandolo con un saltello.


Jin rise alla sua camminata buffa, ma quando vide il capomastro poco distante da loro, si fermò - Haneul va intanto, io arrivo subito - detto quello raggiunse l'uomo dalla grande barba bianca e si sedette sulla balaustra accanto a lui. Era impegnato a mangiare una mela e dal viso stropicciato era evidente che si fosse appena svegliato. Lo conosceva da diversi anni ed ogni volta che cercava nuovi pescatori non ci pensava due volte ad aggregarsi alla sua squadra. Era un uomo saggio e giusto e soprattutto era un vecchio amico di suo padre.

- Oh Jin, mattiniero come sempre vedo - disse l'uomo alzando lo sguardo stanco - Che succede? Vuoi parlarmi di qualcosa?-

Il moro annuì, sapeva che si era già accorto del suo malumore ed era giusto per lui togliersi qualche sassolino dalla scarpa - Signor Pak, mi potrebbe dire la ragione per cui siamo qui?-

L'uomo smise immediatamente di mangiare e lo guardò perplesso - Come? Cosa stai...-

- Non mi prenda per sciocco. So benissimo che non stiamo cercando un banco di tonni o corvine. Siamo qui da tre mesi e abbiamo pescato più di quanto potessimo. Questa è una misera caravella, non può portare altro peso. Quindi cosa stiamo ancora facendo qua?-

Il signor Pak deglutì a vuoto e abbassò lo sguardo - Ragazzo, non essere impaziente, presto torneremo a riva e andrà tutto bene-

Jin strinse un pugno sulla coscia e si morse il labbro nervoso - Devo tornare indietro! Mio padre è da un anno che non torna a casa e sono l'unico che può provvedere a mia madre. E' da sola e non posso lasciarla al suo destino. Ha bisogno di me!-

L'uomo sospirò affranto e mise da parte il frutto - So bene la tua situazione, Jin. Sono preoccupato anche io per tuo padre. Io...-

- Adesso non c'entra lui - disse il moro tornando calmo. Non voleva essere offuscato da quei problemi in quel frangente, aveva solo la necessità di sapere che a casa sua fosse tutto a posto. Certo amava il mare, ma sua madre dopo una vita di sacrifici, meritava un po' di tranquillità e del suo contributo. Quindi doveva capire, doveva assolutamente comprendere perché una persona così irremovibile, avesse quell'espressione titubante - Cosa sta cercando il capitano Min?- domandò ancora e aspettò con ansia la risposta.

- E' ovvio, sta cercando di prendere uno squalo bianco o chissà una balena!- disse un marinaio passando accanto a loro e Jin si alzò guardandolo torvo - Cosa diamine stai dicendo? E' troppo piccola questa bagnarola per prendere esemplari simili, non ha alcun senso-

Il ragazzo dai capelli castani, si accese una pipa e fece spallucce - Pensaci, qui sono stati avvistati dei cetacei ed è l'unico motivo possibile, a meno che...sia pazzo ahah- dette quelle poche parole, li superò e proseguì sul ponte senza aspettare alcuna risposta.

Il moro rimase interdetto per qualche secondo fino a che si girò verso il suo capomastro - Non è questo il motivo, vero? Mi dica che non è così fuori di testa il capitano...- sussurrò ancora frastornato da quella notizia, ma il signor Pak si alzò ansioso guardandosi intorno e lo raggiunse - Non dire queste cose a voce alta, è un uomo poco paziente e...ti chiedo solo di fidarti di me. Tra poche settimane saremo a casa e tu tornerai da tua madre con una bella ricompensa, promesso -

-

Jin decise di accantonare per il momento quel discorso. Si fidava del signor Pak e se gli aveva detto di essere paziente, allora avrebbe resistito. Tuttavia si era concesso due settimane di tempo, se ancora non fosse cambiato nulla, in quel caso sarebbe andato direttamente dal capitano e gli avrebbe parlato a quattrocchi.

Era a conoscenza dell'irritabilità dell'uomo, ma anche lui sapeva farsi valere e non si sarebbe fatto mettere i piedi in testa da nessuno. Quella traversata stava diventando solo ridicola e si era stancato di farsi prendere in giro.

Quindi passò l'intera giornata a pescare e a stare dietro ad Haneul, impartendogli ordini e tormentarlo quando si annoiava. Ormai lo conosceva come le sue tasche, era così permaloso che amava prenderlo in giro quando poteva. Era un ragazzino davvero divertente e l'aveva preso in simpatia, doveva proprio ammetterlo. Poi nel vederlo così determinato a diventare un buon pescatore, lo riempiva d'orgoglio. Aveva solo buone considerazioni sul suo sottoposto e decise pertanto di accantonare alcuni pensieri strani, nati dal nulla anche durante quella giornata.

Non voleva affatto ricordare quando aveva immaginato di avvicinarsi a lui ed asciugare quella maledetta goccia di sudore che scendeva lenta sul suo collo affusolato oppure non desiderava ripensare per niente al suo sorriso raggiante quando era riuscito a realizzare il nodo giusto per legare le vele. No, non voleva.

Quel viaggio stava diventando sempre più surreale, non solo era costretto a stare alle dipendenze di un capitano enigmatico, stava avendo anche pensieri languidi su un ragazzo, cosa mai successa e non capiva perché con lui fosse diverso.

Anche quella sera si sentiva esasperato, si stropicciò il viso e si guardò intorno. Era arrivata l'ora di cena e l'origine dei suoi mali non era da nessuna parte.

Decise quindi di cercarlo, immaginandolo addormentato da qualche parte, stanco dalla giornata che avevano passato.

Si avviò verso il ponte e si accorse immediatamente di un gruppetto di persone di fronte al capanno degli attrezzi da lavoro e si incuriosì. Si nascose e rimase in attesa.


- Ora dimmi, perché è la terza volta che ti vedo girare qui intorno? - chiese spazientito l'energumeno di fronte ad Haneul e lui deglutì nervoso - Il ponte è di tutti, per quale motivo non posso fare una passeggiata qui?-

L'altro compare massiccio dall'occhio di vetro, rise alle sue parole e gli afferrò il braccio con forza - Ci stai stancando! Ti abbiamo già detto che non è accessibile a chi non è autorizzato! Ora parla o ti facciamo fare un giretto in mare ahah-

Il ragazzo d'istinto gli morse la mano e l'uomo lo spinse indietro facendolo scontrare contro il legno della balaustra - Stronzo, mi ha morso! Adesso lo faccio fuori!-

Haneul sentendo quell'affermazione afferrò un piccolo pugnale che aveva nascosto nello stivale e glielo puntò contro - Stammi lontano palla di lardo o ti faccio a fette!-

- Sul serio? Fammi vedere come fai e poi ricordati di salutarmi i pesci ahah- senza alcun timore sferrò un pugno contro il giovane, ma una mano spuntata dal nulla gli afferrò il braccio e con un solo movimento si ritrovò immobilizzato contro il capanno - Non ti azzardare!-

Haneul sgranò gli occhi nel vedere Jin. Con una sola mossa aveva fermato e immobilizzato quel marinaio e si sorprese nel vederlo con quell'espressione omicida sul volto. Sembrava davvero capace di ridurlo in poltiglia.

L'energumeno di fianco a loro si mise di mezzo e spostò il suo collega di lato arrivando faccia a faccia con Jin - Se ci tieni tanto alla vita del tuo simpatico sottoposto, tienilo lontano da qui- disse duramente ed Haneul rabbrividì. Alzò il pugnale e non abbassò la guardia, doveva mantenere il contatto visivo, non poteva mostrarsi debole, era la prima cosa che aveva capito non appena si era imbarcato. Trattenne il respiro in attesa di compiere la sua mossa, ma la grande mano di Jin si posò sulla lama, facendogli cenno di abbassarla.

- Toccatelo solo un'altra volta e di voi due non rimarrà niente. Niente!- la profondità della sua voce gli fermò un battito. Mai aveva sentito il moro così incisivo e minaccioso e si rese conto che non era il solo a pensarla così, perché entrambi gli uomini indietreggiarono a quella minaccia fredda e spietata.


Con uno strattone al braccio venne portato via da Jin e solo quando arrivarono a poppa, lo lasciò andare.

- Cosa ti prende?- chiese furioso - E' la prima cosa che ci hanno detto quando siamo salpati. Senza permesso non si può accedere in quel maledetto posto! Cosa diamine ci facevi lì?-

- Facevo una passeggiata...- rispose lui abbassando il viso e Jin sospirando si sedette su un barile facendogli cenno di sedersi in quello accanto.

- Haneul, per favore...pensavo che ci fidassimo l'un dell'altro, no?- il ragazzo saltò sul posto e in tutta fretta riparlò - Jin, io mi fido di te! Non dirlo neanche per scherzo!-

- Allora che succede? Spiegami -

Haneul si guardò le mani, non sapendo come comportarsi. Credeva in Jin, ma non voleva che dopo avergli raccontato il motivo per cui si era imbarcato, lo giudicasse o peggio lo prendesse per pazzo.

- Sai...- lo risentì parlare ed alzò ancora una volta il capo e si soffermò su di lui. Quella sera stava indossando una camicia larga e scura aperta sul petto, con le maniche arrotolate verso l'alto, portava dei calzoni grigi fumo e indossava degli stivaletti neri. Aveva una postura rilassata e solo per un secondo fissò le sue grandi spalle e le sue mani intrecciate tra loro poste in mezzo alle gambe. Arrossendo leggermente alzò lo sguardo e notò i suoi capelli mori ondeggiare pacatamente nella brezza fresca della sera. Aveva rivolto il viso verso il cielo ed esso venne illuminato dalla luce della luna, i suoi occhi scuri erano ritornati come se li ricordava, belli e vivi, ora non avevano più quell'oscurità ad attorniarli. La sua bocca carnosa si aprì leggermente e con il cuore in gola, attese che riparlasse.

- ...è da un anno che non ho notizie di mio padre, alcuni dicono che sia morto, altri che abbia ricominciato una nuova vita ed io non so davvero dove stia la verità. Ma come mi sono ripromesso, ho deciso di pensare unicamente al bene di mia madre e lei pur essendo preoccupata da morire, non ha fiatato quando decisi di imbarcarmi ancora. Temo che ormai abbia la fobia del mare, non l'ho più vista avvicinarsi alla spiaggia e lei adorava così tanto immergere i piedi nell'acqua. Questo mi rattrista, ma spero che un giorno ritorni la donna allegra che è nei miei ricordi da bambino - mormorò nostalgico, finendo per sorridere amaramente.

- Perché me lo stai dicendo?- chiese il ragazzo in un sussurro - Non mi hai mai raccontato così tanto di te, sei sempre stato piuttosto riservato...-

- Perché ho deciso di aprirmi con te. Ora sai qualcosa che solo in pochi su questa nave sanno, quindi puoi sentirti libero di confidarti. Non voglio forzarti, ma volevo solo farti sapere che sono qui, per te- disse infine, tirandosi in piedi.

Non appena lo vide incamminarsi, la bocca gli si aprì senza nemmeno pensarci - Credi davvero che noi siamo qui solo per pescare pesci, Jin?-

Il moro si voltò guardingo e al suo sguardo serio rispose - Pensi anche tu che siamo qui per cacciare le balene? E' talmente assurdo che...-

- Balene? Oh no Jin...il capitano Min non sta cercando affatto le balene - lo vide prendere un grande respiro e alla fine riparlò - Sta dando la caccia alle sirene -


Jin rise grassamente e si dovette appoggiare al barile per non cadere e rotolare per tutto il ponte - Oddio, non pensavo che fossi tanto divertente -

Vide il ragazzo impuntare i piedi e corrucciarsi - Non è una barzelletta! Mesi fa sono state avvistate delle sirene in questa zona e il capitano è uno tra quelli che ha creduto a quella storia. Se tu andassi in quel maledetto posto in cui c'è tutta l'attrezzatura potrai notare che ci sono strumenti alquanto strani -

Jin smise di ridere e alzò la voce - Quindi ci sei già andato là dentro? Ma che ti dice il cervello?-

- Non stai centrando il problema, diamine!- imprecò Haneul andandogli faccia a faccia - Ci sono delle fiocine, delle maledettissime reti metalliche con degli spuntoni e c'è una cazzo di vasca per imprigionarle! Jin, sta cercando di catturarle e non oso immaginare cosa potrebbe accadere se davvero lo facesse. Dobbiamo fermarlo!-

- Le sirene non esistono!- affermò deciso e si voltò, ma nuovamente il ragazzo si mise di fronte a lui con le lacrime agli occhi - Esistono invece e sono in pericolo! Hai detto che mi sarei potuto confidare con te, aiutami -

Jin si scompigliò i capelli in preda ad una crisi di nervi - Non credevo che mi avresti raccontato una cazzata simile, io mi sono aperto con te e tu mi ripaghi con questa stronzata? Io...aspetta...- si fermò a fissarlo e finalmente riuscì a collegare i pezzi - Sei stato tu! Hai sabotato l'attrezzatura per tutto questo tempo?!-

Dagli occhi di Haneul iniziò a vedere scendere le prime lacrime e smise di respirare. Il suo volto impallidito dagli occhi liquidi, lo misero a disagio. In semi oscurità, la sua espressione così contratta gli fece provare la malsana sensazione di volerlo abbracciare e si trattenne dall'impulso latente - L'ho fatto, per una buona causa - disse in un sussurro - Non meritano di morire -

Jin si schiarì la voce e distolse lo sguardo - Perché sei così convinto che esistano? E se anche fosse, perché vuoi salvarle?-

- Io lo so che esistono! E' vero, sono per metà pesci e per metà umani, ma...- incollò gli occhi nei suoi e con un singhiozzo continuò - ... hanno una famiglia, provano sentimenti, hanno un cuore pulsante esattamente come il tuo! Devono vivere libere e devono stare al sicuro qui, nella loro casa. Jin, ti prego -

Il moro come stregato si avvicinò a lui e gli mise la mano sul viso e catturò una lacrima con il pollice. La sua pelle era morbida e soffice al tatto e senza nemmeno rendersi conto sfiorò appena il labbro inferiore e una scossa lo trapassò. Ritirò la mano e cercò di recuperare il fiato che aveva trattenuto per fare quel singolo gesto.

- Credo...che sia ora di andare a dormire...- nel completo disagio si allontanò in fretta rifugiandosi nella cabina, sperando di poter stare tranquillo almeno lì. Doveva stare lontano da quello che era diventato il suo tormento. Si sedette sul letto e si mise le mani tra i capelli, esausto. Aveva bisogno di riposare e di smettere di pensare soprattutto, tuttavia era a conoscenza che se finalmente avesse preso sonno, avrebbe sognato. Anche quella notte avrebbe sognato lui.

-

- Jin devi venire sul ponte! Il capitano Min vuole parlare a tutti noi! Muoviti!- il richiamo irruento del capomastro lo fece sbuffare. Si alzò dalla branda e si lavò il viso con l'acqua ghiacciata della tinozza. Come aveva previsto aveva dormito poco e niente e il viso dolce di Haneul aveva fatto capolino più e più volte. Si sentiva stremato. Quindi dato che non si sentiva in forma, aveva deciso che per quel giorno si sarebbe fatto sostituire da qualcuno, non aveva la sanità mentale necessaria per lavorare e per vedere Haneul, ma a quanto pareva quel maledetto capitano aveva sempre brillanti idee nel momento meno opportuno.

Dopo quella stupida riunione sarebbe tornato in cabina e avrebbe riprovato a dormire. Sì, si era deciso.

Quando vide ogni marinaio sul ponte, fece una rapida conta e si accorse nell'immediato che mancavano giusto un pugno di persone, tra cui anche il suo incubo. Questo lo impensierì e lo rincuorò allo stesso tempo.

Alzò lo sguardo e vide il capitano Min dietro al timone e dopo aver aspettato qualche minuto per dar loro il tempo di radunarsi sul ponte, si avvicinò. Indossava una blusa color panna, con una giacca scura e lunga al di sopra, esattamente lo stesso colore della calzamaglia. Camminò con gli spessi stivali a punta a passo lento e ad ogni movimento notò la spada e la pistola ondeggiare dentro la cintola. Si fermò a pochi metri di distanza da loro e sollevò il grande cappello di colore nero, per poterli osservare con quegli occhi stretti e sottili. Non gli piaceva per niente il modo in cui li stava osservando.

- Miei fidati collaboratori - annunciò il capitano sorridendo - Vi ho voluti qui per ricordare certe regole. Non sono difficili, ma evidentemente è giusto rinfrescarvi la memoria di tanto in tanto - spiegò camminando in cerchio con tono severo - Dunque come già vi avevo precedentemente spiegato, nessuno deve avvicinarsi all'attrezzatura da lavoro, se non è autorizzato. Ognuno di voi è stato indirizzato ad un lavoro specifico e non potete farne un altro se non è espressamente richiesto. Chi transige alle regole oppure chi potrebbe diventare dannoso per la nostra serenità su questa nave, verrà punito. Naturalmente deciderò io in che modo -

Finito il discorso fece cenno ad alcuni che erano rimasti semi nascosti nella stiva e ricominciò a parlare - Dopo avervi delucidato le mie difficilissime regole, posso finalmente spiegarvi il motivo per cui vi ho riunito. Qualcuno tra voi è stato molto ribelle ultimamente e si è divertito tantissimo a sfidare la mia autorità e pazienza, per cui oggi sarà proclamata la sua pena -

Jin s'incupì, quel discorso non gli era piaciuto per nulla. Quel capitano, si era fatto vivo ben poco durante quei tre mesi di traversata ed ora se ne usciva con tali stronzate. Si voltò sentendo delle piccole urla e vide i due energumeni della sera precedente che stavano trascinando in malo modo qualcuno.

Sgranò gli occhi non appena vide lanciato a terra Haneul.


Senza pensarci fece un passo in avanti, ma venne bloccato dal braccio del capomastro. Il suo viso era una maschera di preoccupazione e lui s'irrigidì. Si morse il labbro dal nervoso e attese impaziente le motivazioni di tale gesto. Il solo vederlo a terra con gli abiti sgualciti e gli occhi arrossati per aver pianto per tutta la notte, gli venne per istinto la voglia di spaccare la faccia a quei bastardi che l'avevano trascinato fino a lì. Si augurò di avere al più presto delle spiegazioni sensate, perché gli stavano prudendo le mani da morire.

- Questo piccolo mozzo, è stato visto più volte aggirarsi vicino all'attrezzatura da lavoro e non solo, è stato sorpreso a disfare delle reti. Quindi ora verrà punito per tale comportamento - disse serio Min, guardandolo come se fosse la cosa più inutile del mondo e Jin non riuscì a trattenersi oltre. Si scostò dal signor Pak, in evidente disaccordo e si avvicinò al ragazzo aiutandolo a tirarsi su - Se il mio sottoposto ha sbagliato, sarò io stesso a punirlo. Lui è sotto la mia responsabilità, è giovane e sta imparando questo mestiere. Le chiedo di dargli un'altra possibilità - disse cercando di mantenere un tono pacato, ma alla grassa risata da parte dell'uomo, lo fulminò con lo sguardo.

- Tu sei Kim Jin, giusto? Oh, il capomastro ti ha lodato in ogni modo possibile, sai? Quindi ignorerò, solo per ora, la tua mancanza di rispetto - disse in un mezzo sorriso - Ora spostati, perché non ho finito -

Jin ricercò la mano di Haneul, ma l'uomo dall'occhio di vetro fu più veloce e lo afferrò in malo modo portandolo via da lui. Gli aveva messo un braccio intorno al collo ed inutili furono le urla e i vari calci che il ragazzo cercava di assestargli.

- Che cazzo! Lascialo andare, non vedi che gli stai facendo male?!- urlò Jin deciso, andando loro incontro, ma ad un cenno del capitano l'energumeno tolse il cappello dalla testa di Haneul ed una lunga cascata di ricci morbidi e scuri, gli scesero sulle spalle ed il moro si bloccò sul posto.


- Non solo ha trasgredito alle mie regole, questo intruso che è salito sulla nostra nave, in realtà è una donna! Incredibile, vero?- chiese ai suoi marinai con un sorriso di scherno e le reazioni da lì a poco, furono varie.

Un mormorio s'innalzò da ognuno di loro, chi era inorridito, chi sconcertato e chi preoccupato. E poi c'era Jin, che si ritrovò impietrito di fronte all'origine del suo tormento durato per tutto quel tempo. Ora si spiegava quelle pulsazioni mai provate e di quella strana voglia che aveva di sfiorarlo, anche solo per un istante. Probabilmente dentro di sé aveva sempre saputo che quel piccolo ragazzino impertinente in realtà fosse una donna.

Stava provando troppe emozioni diverse e non era in grado di focalizzarsi su un solo pensiero concreto. Non riusciva ad emettere un suono, a muoversi, poteva solo guardarla inerme.

I suoi occhi nocciola, ora velati di lacrime, lo fissavano. Non riusciva a capire cosa volesse comunicargli, il suo dispiacere, la sua paura oppure se fosse solo sorpresa anche lei per quello che stava accadendo. La vide aprir bocca, ma la richiuse subito dopo quando l'energumeno strinse di più la presa e le tirò una spessa ciocca di riccioli.

Nel sentirla urlare, Jin si risvegliò e si rivolse freddamente al capitano - Lo...la lasci andare!-

- Come?!- chiese tra i denti lui, infastidito.

Jin deglutì, doveva rimanere fermo e deciso. Era sorpreso, ferito e confuso, ma questo non sarebbe bastato per farlo rimanere immobile di fronte ad un'ingiustizia simile. Quella pazza avrebbe dovuto dargli tante, molte spiegazioni, ma di certo dopo aver risolto quella situazione assurda.

Il moro indurì l'espressione e rigirò lo sguardo verso Haneul e all'uomo che ancora la teneva tra le braccia - Toglile quelle sudice mani di dosso ed è l'ultima volta che ho intenzione di ripeterlo-

Un marinaio uscì all'improvviso dal gruppo che avevano creato e parlò a Jin, incredulo - Cosa stai dicendo? E' una donna, non può stare a bordo...porta male...- disse con voce terrorizzata e venne sostenuto nell'immediato da altri che la pensavano come lui - Esatto, dobbiamo disfarcene. E' per questo che stanno accadendo incidenti continui...forse per riequilibrare le cose, dovremmo ucciderla? - chiese agli altri un uomo dalla cicatrice sull'occhio e alcuni annuirono approvando la sua idea.

Altro mormorio si levò da ognuno dei marinai e Jin incollerito e schifato da tali commenti, sbraitò - Cosa state farneticando?! E' solo una donna non una strega! Piantatela, sembrate dei pazzi!-

Il capitano sorrise ancora lisciandosi il cappello scuro - Non sei nessuno per decidere. Questa donna merita una punizione esemplare. Oltre che aver mentito ed essersi intrufolata tra di noi, ha comunque trasgredito le regole!-

Jin rise freddamente e riguardò quell'individuo - Regole, patti...tsk!- lo indicò furioso - Lei è stato il primo a non rispettare tali comandi. Abbiamo allungato la traversata per stare dietro a lei e alle sue strane idee! Vuole prendere una balena? Uno squalo bianco? Il più folle tra noi è di certo lei capitano!-

Min rise di gusto scuotendo la testa - Questa è bella! Non sono qui per quello ahah! Se fosse stato così facile, a quest'ora saremmo già tutti a casa nostra davanti ad un bel fuoco scoppiettante e a goderci il meritato riposo-

Jin strabuzzò gli occhi, non capendo. Se non voleva prendere una balena, perché diavolo erano ancora in mezzo all'oceano?!


- Le sirene! Il capitano Min sta cercando le sirene!- urlò Haneul in lacrime, continuando a scalciare come un'ossessa - Mai, non le avrete mai!!-

Ogni marinaio si zittì e anche lo stesso Jin si ammutolì nel vedere il viso del capitano contrarsi. Si avvicinò furioso a lei, estrasse la spada e gliela puntò contro il petto - Taci donna!- la intimorì ed Haneul lo infuocò con lo sguardo - Per zittirmi dovrà uccidermi!- gli sputò in faccia ed il capitano alzò il braccio pronto per sferrarle il colpo mortale, ma Jin afferrò la lama con la mano ed un rivolo di sangue scese copioso da essa. L'uomo lo fissò incredulo ed il moro non perse tempo. Lo colpì con l'altra mano stretta in pugno e lo fece barcollare all'indietro.

Accorgendosi che avesse lasciato la presa della spada, la impugnò e la rivolse all'uomo che ancora stava tenendo stretta Haneul - Ho detto che non voglio ripetermi!-

Alzando le braccia l'energumeno indietreggiò e la ragazza cadde sulle ginocchia stremata per aver lottato fino a quel momento. Jin si accucciò senza mai perdere di vista nessuno di loro e l'afferrò per la vita per rimetterla in piedi - Non ti azzardare a svenire, dobbiamo trovare un modo per uscirne da qui vivi e ho bisogno di te, lucida - sussurrò sperando che non avvertisse la sua ansia pressante e la giovane in risposta mise anche lei un braccio intorno a lui - Ci sono...- mormorò ansante, guardando preoccupata la ferita di Jin - La tua mano - Jin scosse la testa con un piccolo sorriso - Stiamo probabilmente per morire entrambi e ti preoccupi della mia ferita? Divertente-

Il capitano si rialzò e incollerito lanciò il cappello a terra - Come osi?! Questo è ammutinamento!-

Jin continuò a indietreggiare tenendo ben stretta la spada e si guardò intorno in cerca di qualcosa, qualsiasi cosa lo potesse aiutare. Erano davvero in una brutta, bruttissima situazione. Più pensava e meno riusciva a trovare soluzioni possibili.

Avrebbe dovuto temporeggiare.

- Sul serio stai cercando le sirene? Come può essere ammutinamento se non sono d'accordo con le scelte di un folle?- disse il moro stringendo di più a sé la ragazza.

- Folle?! Ahah!- rise coprendosi l'occhio gonfio per il pugno e continuò - Solo pochi mesi orsono sono state avvistate in questa zona quelle dannate sirene. Hai idea di cosa vorrebbe dire catturarle? Won! Tanti e troppi won ahah! Le prenderemo, le venderemo al miglior offerente e poi se decidessero di ucciderle o di esibirle come trofei nelle loro abitazioni, a me di certo non importa! -

Jin non poteva credere alle sue orecchie, come poteva avere la certezza della loro esistenza e soprattutto se fosse stato reale, parlare in quel modo di quelle creature gli fece rivoltare lo stomaco. Sentì improvvisamente la stretta di Haneul rinforzarsi sulla sua camicia e la guardò. Il suo viso arrossato era distorto dalla rabbia e la sentì fremere sempre più forte - Calmati Haneul...- le mormorò preoccupato, non l'aveva mai vista con quell'espressione, ma fu tutto inutile provare a tranquillizzarla ormai si era già staccata da lui e non solo, fece un passo in avanti - Io glielo impedirò! Lei non catturerà nessuna sirena, perché la ucciderò prima, schifosa sanguisuga!-

L'uomo dall'occhio di vetro, nel vederla scoperta, si lanciò sulla ragazza con un pugnale e cercò di colpirla, ma Jin fu più veloce e trafisse la spalla dell'uomo.

Il moro estrasse la spada e spinse dietro di sé la ragazza. Lo riguardò a terra e lo sentì urlare disperato, non lo aveva ucciso, ma di certo per un bel po' sarebbe stato inoffensivo.

Il capitano indignato, fissò i due ragazzi e senza dire una parola prese la pistola dalla cintola e gliela puntò contro - Ora mi avete stancato! Jin, se ci tieni tanto a quella donna allora morirai con lei -

Jin alzò la lama ora insanguinata e si guardò ancora una volta intorno. Cosa avrebbe dovuto fare? Come avrebbero potuto salvarsi?


All'improvviso gli venne un'idea, sicuramente sarebbe stato un azzardo, ma era l'unica soluzione fattibile.

Il moro prese la mano di Haneul e gli sorrise freddamente- Va al diavolo Min!- salì sulla balaustra e tagliò le prime corde che tenevano una delle scialuppe poste accanto a lui. Prese in braccio Haneul e ci saltò sopra.

Sentì uno sparo, si girò atterrito e vide il capomastro seguito da altri suoi fidati che si erano lanciati sul capitano e lo avevano distratto facendolo sparare ad una spanna da loro.

Riguardò con gratitudine, per l'ultima volta, l'uomo dalla folta barba bianca e tagliò le ultime corde. La scialuppa cadde con un profondo tonfo in acqua e la ragazza si strinse a lui urlando per la sorpresa.

Jin prese i due remi, che erano ancorati al loro nuovo mezzo di trasporto e iniziò a remare il più veloce possibile.

Erano in mezzo a quell'immenso oceano e non sapeva quale fosse la direzione più giusta, ma la cosa più importante al momento era andare via da lì.

Si sentirono spari, urla e poi più nulla.

Era preoccupato per le sorti del signor Pak e dei suoi uomini, li avevano aiutati quando anche loro per primi erano rimasti scioccati nel vedere chi fosse davvero Haneul. Forse nell'apprendere la pazzia del capitano Min li aveva spronati ad andare contro di lui, oppure semplicemente il capomastro voleva sinceramente aiutarlo in nome del suo vecchio amico. Non lo sapeva con certezza, ma gli sarebbe stato riconoscente per sempre.

Ora per non sprecare il suo intervento avrebbe dovuto allontanarsi dalla caravella e velocemente.


Dopo aver remato disperato per ore senza mai fermarsi, Jin alla fine si arrese, era stremato e doveva riposare. Si distese sulla schiena e guardò il cielo.

Da quando erano saliti su quella scialuppa nessuno aveva fiatato ed era talmente concentrato, che nemmeno per sbaglio aveva guardato Haneul. Era ancora frastornato e confuso da quello che era successo.

Ansimò esausto e si guardò lo squarcio alla mano, per aver maneggiato la spada e dopo aver remato in tale modo, aveva peggiorato le condizioni della ferita - Cazzo...- sussurrò infastidito, appoggiò il braccio sulla fronte e riprese a guardare il cielo con qualche nuvola sparsa.

Come diamine c'era finito in una situazione simile?

Da come si era svegliato quella mattina, mai avrebbe pensato di disertare e di salvare il suo sottoposto che alla fine si era rivelato essere una donna tra l'altro.

Pur non avendone voglia, alzò lo sguardo su di lei e la vide in un angolino ad intrecciarsi i folti capelli ricci.

Sotto la luce del sole i suoi capelli scuri assunsero delle sfumature ramate e pensò immediatamente quanto le donassero. Erano estremamente belli, le attorniavano il viso ovale e le risaltavano ancora di più gli occhi nocciola.

Quando si sentì osservata, Haneul lo fissò anche lei negli occhi e quando cercò di aprir bocca per parlare, Jin si sistemò su un fianco - Proverò a dormire, se vuoi remare sono tutti tuoi- disse lui distaccato e lo vide accoccolarsi meglio contro il legno solido della scialuppa. Sospirò delusa, ma accettò quella chiusura nei suoi riguardi. Avrebbe aspettato paziente un suo cenno e solo allora avrebbe parlato. Più e meno.

Naturalmente Jin voleva delle spiegazioni, ma si sentiva ancora troppo scosso per poter ragionare a mente fredda, era provato e doveva davvero riposare. Dopo aver sentito un flebile "Sì", chiuse gli occhi e si lasciò cullare dalle onde.

-

Era legato, ferito, con una pistola puntata alla testa e davanti a lui c'era Haneul semi svestita che piangeva e gridava come un'ossessa. Aveva paura, lo leggeva nei suoi occhi e lui non poteva fare nulla per poterla aiutare. Urlò anche lui disperato, strattonò con forza i nodi che gli bloccavano i polsi, doveva raggiungerla, ad ogni costo.

Non voleva pensare a cosa sarebbe successo se non fosse intervenuto in tempo.

Delle gocce all'improvviso caddero dal cielo e Jin alzò lo sguardo. Non era mai stato un credente, eppure solo per quella volta si rivolse a qualcuno, a chiunque lo potesse sentire.

- Aiutatemi...vi prego...- pianse sofferente e la pioggia fredda accompagnò quelle lacrime calde che scendevano copiose dai suoi occhi liquidi fino a che...aprì gli occhi.


Jin si tirò su con il cuore in gola e guardandosi intorno, capì che aveva fatto solo un terribile incubo. Si passò la mano tra i capelli scuri per cercare di tranquillizzarsi, ma quando li sentì troppo umidi realizzò che non era solo a causa di qualche schizzo delle onde.

- Cazzo, sta piovendo!- si alzò in piedi atterrito e osservò con preoccupazione le nuvole candide diventate improvvisamente grigie e cariche di pioggia. Anche il vento si alzò con prepotenza e capì subito cosa sarebbe arrivato da lì a poco. Una tempesta.

Trattenne il fiato per quella notizia scioccante. Sentendo un rumore si concentrò su Haneul e la vide avvolta interamente da una coperta che invano stava continuando a remare, provando a contrastare le onde, ora diventate incontrollate.

Camminò a tentoni verso di lei e quando la raggiunse la scosse con forza dalle spalle - Haneul smettila, è tutto inutile! Il mare si sta agitando...io...- si mise nuovamente le mani tra i capelli spaventato.

Una tempesta sarebbe stata difficile da gestire su una caravella, figurarsi sopra ad una scialuppa, sarebbero morti. Avevano rischiato tutto per niente.


Haneul lo fissò attraverso la stoffa e capendo cosa stesse pensando, gli afferrò il viso tra le mani e gli parlò con voce ferma - Ora calmati! Le sirene sono furiose, stanno richiamando una tempesta e aiutate dal loro canto faranno scontrare la caravella contro degli scogli. Non credo che sopravvivrà qualcuno. Spero abbiano pietà almeno del signor Pak...- aprì la coperta e abbracciò Jin rimasto impietrito da quelle parole - Andrà tutto bene, Jin! Fidati di me...-

Il moro sentì il suo corpo caldo al contatto col proprio e anche se grato di quel calore, si allontanò quel poco per guardarla negli occhi - Cosa diavolo stai dicendo? Le sirene non...-

Un canto in lontananza lo distrasse e voltò immediatamente lo sguardo. Era la voce più bella che avesse mai sentito, era come una carezza dolce sulla pelle e ne venne rapito. Cercò di alzarsi, ma Haneul lo trattenne - Jin ascolta la mia voce! Non seguire il canto!-

Ma lui si ribellò alla sua stretta e riuscì ad alzarsi, doveva andare verso quella voce meravigliosa, lo stava richiamando a sé - Arrivo...- mormorò, convinto di vedere in lontananza una donna dai lunghi capelli rossi, era bellissima. Porse il braccio in avanti e non appena fece un passo verso l'acqua, la ragazza alle sue spalle lo colpì con forza con un remo.

Jin avvertì solo una parola di scuse e poi di nuovo il buio lo circondò.

-

Un bel tepore di fianco a lui, lo fece svegliare. Jin aprì lentamente gli occhi e vide tutti i suoi indumenti appesi su una roccia. Confuso si mise seduto e solo allora si rese conto di essere sopra ad una stuoia, completamente avvolto da una coperta.

Si guardò intorno stropicciandosi il viso e capì immediatamente dove fosse. Era all'interno di una piccola grotta, buia e umida, ma perlomeno era vivo e al sicuro. All'esterno di essa sentiva l'inconfondibile rumore di una burrasca e deglutì nervoso. Non aveva abbastanza elementi per capire come fosse arrivato sin lì, ma di certo ne fu grato. Girò il viso e realizzando di non vedere Haneul da nessuna parte cercò di alzarsi, ma un forte giramento di testa lo obbligò a sedersi nuovamente.

- Non mi alzerei se fossi in te, hai preso una bella botta in testa - disse la ragazza entrando dentro la grotta portando con sé almeno due pesci a testa - Hai fame? - prese in mano un pesce, gli aprì la pancia con un coltello e gli tolse le viscere con un gesto, dopodiché mise un bastoncino dentro la sua bocca e lo fece abbrustolire sopra al falò.

- Cosa...cosa è successo?- chiese Jin toccandosi piano il bernoccolo dolorante sulla testa.

- Era da un po' che le sirene di questo luogo non agivano tutte insieme. Hanno usato i loro poteri ed hanno sistemato ciò che le minacciava. L'unico problema è che sono talmente incollerite d'aver creato una tromba marina e non possiamo uscire - mormorò lei infine rigirando il pesce per cuocerlo bene da ogni parte - Comunque, scusa per il colpo...- disse in imbarazzo - Ho dovuto fermarti, stavi per buttarti in mare quindi sono giustificata!- finì il discorso con più sicurezza.

- Cosa stavo per...? Aspetta hai detto tromba marina?!- chiese lui sgranando gli occhi e dopo aver avuto come risposta un'alzata di spalle, continuò confuso - Io...ho sentito un canto, un bellissimo canto e ne sono stato rapito -

La ragazza annuì per nulla sorpresa - Lo so, hai sentito il famoso canto delle sirene e sei uno dei pochi che è sopravvissuto dopo averlo ascoltato. Ritieniti fortunato, ma se accetti un consiglio spassionato non raccontarlo in giro - sorrise appena e si riconcentrò sul fuoco.

Jin non rispose e si guardò ancora intorno - Come siamo arrivati qui?-

- Fortuna - rispose distaccata - Quando sei svenuto, ormai eravamo vicini a questa piccola isola e ti ho trascinato qui dentro. La scialuppa però è andata distrutta -

Il moro sospirò mettendosi una mano sul viso - Che giornata di merda! Non una cosa sta andando nel verso giusto!-


Haneul girò lo sguardo su di lui e lo fissò. Quando a fatica lo aveva trascinato dentro la grotta, lo aveva spogliato interamente, non poteva di certo lasciarlo con i vestiti fradici addosso e al ricordo arrossì. Aveva sempre immaginato che il suo fisico fosse ben messo, ma i vestiti non gli rendevano affatto giustizia.

Si soffermò sulle clavicole sporgenti e sulla vena del collo pulsante e solo allora si accorse del suo sguardo indagatore su di sé.

Girò il viso e cercò di riconcentrarsi sul pesce - Qui siamo al sicuro, per il momento almeno-

Sapeva di avere il viso arrossato, ma sperò che Jin desse la causa al tepore del fuoco sulla pelle e non perché fosse lui a provocarle quelle sensazioni.

Quando era stata costretta a fingersi un ragazzo si era trattenuta più volte dal fare gesti poco appropriati. Convivere per tre mesi con lui e trattenere certi impulsi, le stava diventando davvero difficile. Jin era divertente, capace, un ottimo insegnante e bello. Era davvero tanto bello.

Titubante lo guardò ancora e si porse una domanda.

Avrebbe potuto essere onesta con lui fino alla fine?


Mangiarono in silenzio e quando Jin bevve da un coccio concavo l'acqua piovana, Haneul prese coraggio - Jin, mi dispiace. Non avrei mai voluto che lo scoprissi così, io...-

- Niente balle!- la interruppe e lei si morse il labbro - Voglio la verità, solo la verità! Se non hai intenzione di dirmela, allora evita -

La ragazza abbassò il capo e posò la sua cena su una roccia - Se ti dicessi esattamente come stanno le cose...non mi crederesti mai Jin...-

Notò fare al ragazzo il suo stesso gesto e sospirare subito dopo - Giuro che non ti interromperò e ascolterò in silenzio dall'inizio alla fine-

Lei scosse la testa - E' inutile, non posso dirti tutto. Non posso, non posso...-

Jin si avvolse la coperta intorno alla vita e si avvicinò a lei. Le accarezzò i capelli con una delicatezza infinita e le riparlò in modo dolce - Perché non puoi?-

- Perché ti spaventeresti...- mormorò infine, il velo di lacrime le ricoprì la lucentezza dei suoi splendidi occhi nocciola e lui s'incupì - Niente di quello che mi racconterai mi potrà spaventare, solo saperti lontano da me mi farebbe paura...- disse d'istinto e solo allora si rese conto di ciò che le aveva appena detto. Quella donna gli stava facendo avere dei comportamenti che mai prima d'ora aveva avuto in vita sua. Alle sue mani delicate sul viso, il suo cuore batté ancora più forte di quanto già non lo stesse facendo - Jin promettimelo...- sussurrò lei a fatica ed il moro annuì rapito dalle sue labbra lucide.


Haneul si allontanò e si guardò le mani, sospirando rassegnata - Non so da dove iniziare...- commentò tormentandosi le dita, poi riparlò - Mi sono travestita da ragazzo perché dovevo salire a tutti i costi su quella caravella. Per colpa di un mio stupido errore di ingenuità, alcuni marinai videro delle sirene e...da lì iniziarono a raccontare certe storie. Alcuni non credettero alle loro parole, ma il capitano Min se ne convinse immediatamente. Avevo già sentito parlare di quell'uomo, era crudele e spietato e lo spiai. Quando seppi delle sue reali intenzioni presi questa decisione. Lo avrei fermato in ogni modo - disse d'un fiato e riguardò Jin, che come promesso rimase in silenzio.

- Io...ho sabotato le attrezzature e ho squarciato parti di vele per rallentare la nostra traversata e quando ho visto quelle fiocine...- nuovamente Jin notò i suoi occhi lucidi e le afferrò la mano per tranquillizzarla - E' stata colpa mia, le hanno viste e dovevo fare qualcosa...- disse ancora e trattenne un singulto.

Vedendola così scossa allora provò a farle una domanda - Perché è stata colpa tua?-

Lei si asciugò gli occhi e lo fissò, un'ombra terrorizzata le attraversò lo sguardo e Jin si preparò mentalmente a ciò che gli avrebbe detto da lì a poco.

- Volevo rivedere una persona che mi aiutò tempo fa, mi aveva salvato la vita e volevo solo sapere se stesse bene. Non mi sarei fatta scoprire, volevo solo...- girò il viso verso il fuoco e sospirò - ...mi sono esposta e le mie sorelle mi hanno seguito preoccupate, non volevano che mi allontanassi troppo e così non ci siamo rese conto di una nave nella nostra direzione e ci hanno viste-

Jin chinò il capo di lato e corrugò lo sguardo - Cosa vorresti dire? Puoi essere più chiara?-


Haneul si alzò e camminò verso un passaggio al lato della grotta, Jin tenendosi la coperta stretta alla vita la seguì confuso. Dalla sua postazione non aveva notato quell'apertura attraverso le rocce, ma non andarono troppo lontano perché dopo aver fatto qualche passo si rese conto che di fronte a loro si trovava una pozza d'acqua. Fissò la ragazza che si era immobilizzata davanti ad essa e le chiese impaziente - Cosa succede Haneul? Parlami...-

Senza dire nulla s'incamminò verso l'acqua ed entrò lentamente all'interno. Jin non capendo le sue intenzioni cercò di afferrarla, ma si bloccò quando vide del vapore uscire dal suo corpo. In pochi secondi l'umidità riempì l'intera area e la visibilità diventò scarna - Haneul, dove sei? Haneul!

- Sono qui...- disse lei quasi intimorita e quando Jin finalmente riuscì a vedere oltre a quell'esalazione nata dal nulla, cadde a terra per la sorpresa.

Di fronte a sé aveva la sua Haneul, ma era diversa, totalmente. I suoi riccioli scuri, erano diventati di un blu intenso, i suoi occhi nocciola ora erano di un azzurro mare, ma la cosa che lo fece balbettare dallo sconcerto fu la sua coda verde-acqua al posto delle sue gambe.

La fissò incredulo e la vide abbassare lo sguardo in imbarazzo e a coprirsi come poteva il seno nudo visibile dalla sua blusa bianca, ora bagnata e trasparente.


- Sei inorridito da me, vero?- mormorò lei, per nulla sorpresa dalla sua reazione - Jin mi dispiace...- continuò rialzando il viso vedendolo ancora con la stessa espressione - Per colpa della mia ingenuità ho reso visibili me e le mie sorelle e dovevo impedire che trovassero loro o il mio popolo. Avrei pagato anche con la morte, ma le avrei salvate tutte! Perciò se pensi che sia un mostro, se vuoi odiarmi io...-

Jin deglutì e fece cenno a lei di fermarsi - Un...un attimo. Dammi solo un attimo...- si alzò e ritornò per qualche minuto davanti al fuoco. Doveva assolutamente assimilare ciò che aveva appena assistito.

Non solo il suo ragazzino dalla lingua lunga era una donna, la verità era ancora più incredibile, Haneul era in realtà una...sirena.

Si stropicciò i capelli scuri e prese profondi respiri per calmarsi.

In un giorno aveva scoperto fin troppe cose sconcertanti e si sentiva sopraffatto, ma come aveva superato ogni ostacolo che la vita gli aveva messo davanti, avrebbe affrontato anche quello di petto. Non poteva di certo rimandare e poi era stato chiaro con lei. Voleva solo la verità.

Dopo aver superato lo sconcerto iniziale ritornò da lei e la osservò mentre stava giocando con l'acqua, sollevandola con la coda. Inspirò ed espirò più volte e poi con coraggio le riparlò - E' per questo che eri così convinta della loro esistenza, lo sei tu stessa quindi...-

Haneul girò il busto ed i suoi lunghi ricci blu ondeggiarono sulla sua schiena - Sono la più giovane del mio popolo e sono stata la più pericolosa per loro. Quando misi in pericolo il nostro segreto, mi allontanai e decisi di porre rimedio da sola a ciò che avevo fatto -

Jin si sedette accanto a lei ed alzò la coperta per permettersi di immergere le gambe, con un arto sfiorò la sua coda e le squame lo pizzicarono leggermente al contatto, rimase incantato dalla lucentezza e la brillantezza di quelle sfumature che passavano dal verde al blu, ma si sforzò di rimanere concentrato e parlarle nuovamente - Dunque, avevi già dimostrato il tuo essere irresponsabile. Facevo bene a chiamarti fuggitivo, allora -

La sirena girò il viso imbronciato verso di lui e Jin ringraziò di notare quel piccolo particolare che, anche in quelle nuove vesti, dimostrava di essere sempre lei - Io ho fatto tutto questo solo per salvare la mia famiglia! -

- Facendoli probabilmente morire di paura. Pensaci, loro non sanno dove tu sia finita e non solo, sono a conoscenza che il segreto sulla loro esistenza è stato compromesso. Come pensi che stiano adesso? Credo che avrebbero voluto che tu stessi con loro e successivamente avrebbero pensato ad un modo per uscirne -

Haneul si zittì e guardò l'acqua di fronte a sé - Capiranno...-

- E se pensassero che tu sia morta?- mormorò affranto riottenendo la sua attenzione - Io ho sempre speranza che mio padre torni un giorno, ma...non ho la certezza che sia ancora vivo, capisci quello che ti sto dicendo?-

Haneul strette le labbra tra di loro. Non aveva mai pensato ad un eventualità simile, da quando aveva preso la decisione di attuare il suo piano non aveva più toccato l'acqua marina. Credeva che in questo modo avrebbe protetto il suo popolo.

E se invece avessero creduto davvero che lei fosse scomparsa o peggio morta?

Non voleva dar loro altro dolore, tutti i sacrifici fatti erano stati unicamente per la sua famiglia.


Jin nel vederla così pensierosa, si sentì in colpa. Voleva solo farla ragionare, non farla deprimere. Con titubanza le prese la mano e le sorrise - Non fare quella faccia. Quando si sarà tutto calmato qua fuori, sarà la prima cosa che farai e tutto si sistemerà, ne sono sicuro -

Quando Haneul annuì, allora Jin provò a cambiare argomento - Quindi anche tu puoi creare le tempeste?-

- Non esattamente, le sirene prese singolarmente hanno poteri limitati. Ciò che hai assistito è un'unione di energia di più elementi e ne sono rimasta sorpresa anche io. Sai la maggior parte di loro ha davvero un caratteraccio ed è difficile metterle d'accordo, ma evidentemente si erano stancate di essere pressate dal capitano Min e hanno reagito di conseguenza- spiegò muovendo leggermente la pinna a pelo dell'acqua incuriosendo il ragazzo - Incredibile tante piccole Haneul di cattivo umore, le sirene devono essere davvero terribili tutte insieme - scherzò e la sirena lo bagnò agitando la coda - Divertente!- ghignò per poi lanciarsi in acqua - Avanti buttati, voglio farti vedere una cosa!-

Lui scosse la testa e sorrise - Nah, non ci tengo. A meno che tu non mi costringa a farlo usando quel canto incantevole -

La vide pensarci su - Potrei farlo in effetti, sicuro di non volerti tuffare di tua iniziativa? Pensavo fossi un giovincello coraggioso, invece sei davvero un vecchio timoroso ahah- rise ancora e lui sbuffò cogliendo la provocazione.

S'immerse nell'acqua e posò la coperta che lo avvolgeva sulla terra ferma e nuotò nella sua direzione. La sirena arrossì incredibilmente quando fu accanto a lei - Che succede? Pensavo fossi tu la coraggiosa tra noi due...- disse con voce bassa, prendendola palesemente in giro.


Haneul sentendosi sfidata si mosse andandogli ancora più vicino e iniziò a cantare. Gli prese una mano e s'immerse seguita a ruota da lui. Sapeva che quel canto lo stesse completamente intontendo, ma non poteva cavarsela dopo essersi burlato di lei. Diamine era completamente nudo, come poteva non arrossire? Senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi, ora completamente focalizzati su di lei, mosse la mano libera e vari turbini marini li avvolsero creando vari disegni e divertenti giochi acquatici. Smise di cantare e l'espressione meravigliata del ragazzo valeva più di qualsiasi parola. Finalmente ora poteva mostrarsi per chi era, lui poteva vederla davvero. Aveva creduto che raccontandogli la verità, sarebbe scappato a gambe levate, invece era rimasto e come al solito le aveva fatto la morale. Ma Jin aveva sempre avuto ragione in fondo, forse era troppo impulsiva e non ragionava abbastanza sulle scelte che prendeva.

Quando si accorse che il moro cercò di risalire per riprendere fiato, Haneul lo fermò e si chiese se stesse facendo un'altra scelta sbagliata, ma decise che avrebbe avuto altri momenti per seguire il buon senso. Lo raggiunse, avvolse le braccia intorno al suo collo e premette le labbra sulle sue.

Chiuse gli occhi e lo invitò con pazienza ad aprire la bocca, quando lo fece rilasciò una boccata d'aria e dopo averlo baciato con dolcezza, risalì velocemente lasciandolo indietro.

La sirena ritornò davanti al punto in cui era scivolata in acqua e si sentì le orecchie bollenti. Finalmente era riuscita a lasciarsi andare, anche se era stato un semplice bacio, lo aveva fatto. Era da quando era salita su quella maledetta caravella che voleva farlo.

Sentì alle sue spalle Jin e si girò titubante. Non aveva avuto il coraggio di guardarlo mentre lo baciava quindi non sapeva come l'avesse presa, ma nel vedere quegli occhi liquidi, pensò che forse non gli fosse dispiaciuto troppo.

Il fisico possente di Jin inchiodò Haneul contro la parete della grotta e con un gesto afferrò una ciocca bluastra dei suoi capelli, ora bagnati e glieli portò dietro all'orecchio - Vorrei risponderti alla domanda che mi hai posto non appena ti sei rivelata...- disse in un sussurro - Mi hai chiesto se ti trovassi orripilante, ma sai una cosa? Di certo sono rimasto sorpreso, ma non ho pensato neanche per un millisecondo che tu lo fossi, Haneul. Pensare che ti trovavo attraente anche da ragazzo ahah - rise per qualche istante per poi ritornare serio - Ho scoperto molte cose in un giorno solo ma...-

- Jin baciami e basta, ti prego...- alla sua risposta impaziente sorrise, scuotendo la testa - Aah...cosa devo fare con la tua linguaccia? Lo sapevo che mi avresti reso la vita impossibile...-


Il moro le sfiorò la guancia e sentì il suo calore sulla pelle, lo fissò intensamente e si chiese se riuscisse a sentire i battiti impazziti del suo cuore. Notò le gocce scendere lentamente dai suoi capelli zuppi e proprio in quel momento pensò che fosse il ritratto della bellezza. Anche lei aveva il desiderio di toccarlo e quando sfiorò con esitazione la vena pronunciata del suo collo con la mano, Jin ridusse la distanza che ancora li allontanava e la baciò con impazienza.

Si sentì avvolgere tra le sue braccia, senza mai interrompere quell'incontro di labbra e lei si lasciò completamente trasportare. Schiuse le bocca e venne invasa dall'irruenza della lingua di lui. Fremette nel sentirlo così passionale e si arpionò alla sua ampia schiena. Aveva guardato di nascosto quelle spalle possenti per tutto quel tempo ed ora finalmente poteva toccarle con mano. Sfiorò ogni muscolo, ora contratto, con le dita e sentì nell'immediato la presa farsi più stretta, gemette.

Jin si staccò dalla sua bocca per guardarla e la vide completamente alla sua mercé, il suo sguardo languido non poteva mentirgli - Non hai idea di quante volte io abbia desiderato di baciarti...- mormorò a fatica contro le sue labbra - ...di stringerti forte a me e...- con la mano le sfiorò il collo fino alla base e scese lentamente verso il primo laccetto della blusa ormai completamente trasparente - ...di farti fremere di piacere con il mio tocco - notando finalmente il seno scoperto glielo strinse con forza e lei ansimò.

Ricercò le sue labbra morbide e intensificò il bacio. Si era trattenuto molto in quei mesi, cercando di ricacciare indietro ogni istinto, ogni impulso e avrebbe anche agito con calma se ne avesse avuto le capacità, ma era davvero al limite. La desiderava da morire.

Le pizzicò il capezzolo con due dita e senza pensarci troppo si incaponì su di esso. Lo lambì più volte con la lingua e lo morse piano facendola gridare. I suoi gemiti vennero amplificati dal rimbombo della grotta e sorrise. Dopotutto era una fortuna essere lì, se l'avesse mai presa sulla caravella avrebbero svegliato chiunque e lui non voleva alcuna scomoda interruzione. Le tolse quell'inutile indumento che ancora aveva addosso e riprese a torturarla con la bocca.


Haneul credette di impazzire, la stava toccando con possesso, con fame e lei voleva fare altrettanto. Per lui era sempre e solo stata piccola ai suoi occhi e voleva fargli capire quanto si stesse sbagliando. Aiutata dalla coda riuscì a darsi spazio di manovra e ad invertire le posizioni, ora era lei che aveva intrappolato Jin contro la parete e con gioia poté esplorare il suo ampio petto. Lasciò vagare le dita per tutta la lunghezza del busto, per poi scendere verso gli addominali appena accennati. Appoggiò le labbra sulla pelle abbronzata e lasciò dei morsi sparsi nel percorso verso il basso. Quando vide la mano di lui alzarsi per poterla toccare, lei schioccò le dita e delle alghe imprigionarono i suoi polsi, rimettendoli lungo i fianchi - Eh no, sei nel mio elemento ora, qui comando io! Sarai il mio sottoposto ubbidiente?- sorrise maliziosa lasciando la domanda in sospeso e seguì il percorso della leggera "V" dell'inguine con la lingua fino ad arrivare al pelo dell'acqua, sotto al quale sapeva bene cosa avrebbe trovato.

Dopo averlo guardato ancora una volta s'immerse e vide la sua erezione tesa e pulsante. Arrossì e ringraziò di non essere sotto lo sguardo di lui, voleva mostrarsi sicura e così si sarebbe comportata.

Passò le mani su tutta la superficie delle cosce strizzandole al passaggio e posò la bocca verso il suo interno coscia e Jin sobbalzò non aspettandoselo.

Dopo averci girato attorno quanto bastasse, finalmente arrivò al suo obiettivo. Accarezzò il membro per tutta la lunghezza e lo sentì trattenere un gemito. Con una calma straziante iniziò una lunga e lenta lappata dal basso verso l'alto e quando fu soddisfatta lo inglobò con la bocca. Passò la lingua bollente intorno ad esso e aiutata dalla mano prese a muoversi in sincrono. Lo sentiva pulsare ad ogni movimento e con l'altra mano iniziò a palpargli un gluteo. Sentendolo gemere sempre più forte intuì quanto gli stesse piacendo e se ne compiacque. Risalì e inglobò più volte l'erezione percependo il sapore delle prime gocce di pre eiaculazione, quindi decise di aumentare il ritmo, voleva davvero farlo impazzire.


Jin era sul punto di esplodere già da un po', ma stava cercando di trattenersi in ogni modo. Non voleva che finisse con un lavoro di bocca. Voleva possederla in ogni modo possibile e quelle maledette corde fatte di alghe lo stavano bloccando dal fare qualsiasi gesto. Le strattonò con forza inutilmente e appoggiò sconfitto la testa sulla roccia nuda. Sentiva la sua bocca morbida avvolgerlo interamente e la coda sfiorargli le gambe, era una sensazione strana, ma decisamente piacevole.

- Cazzo Haneul...- mormorò frustrato tra un ansimo e l'altro, voleva toccarla, Dio solo sapeva quanto. All'ennesima lappata emise un grugnito esasperato e con concentrazione abbassò lo sguardo per individuare la sirena. Ammirò i suoi lunghi capelli blu ondeggiare nell'acqua e ogni movenza per dargli piacere.

Cercò di farfugliare qualcosa di senso compiuto, voleva fargli capire le sue intenzioni, anche se sapeva che era difficile. Sicuramente l'acqua stava attutendo ogni suono da lui prodotto o semplicemente era troppo dispettosa per dargli retta. Pensò nell'immediato che non appena l'avrebbe avuta tra le mani l'avrebbe torturata esattamente come stava facendo con lui.

Haneul intanto continuò a stuzzicarlo e leccarlo con voracità fino a chè sentì la sua voce spezzata e si fermò, quindi decise di riemergere, tuttavia non volendo fermare il suo operato, continuò a stimolarlo con la mano.

Ansante, Jin finalmente la rivide riemergere e con impazienza avvicinò il viso al suo - Haneul, non ce la faccio più! Ti voglio...- quasi implorando rimarcò il concetto - Ti voglio!-


Dopo quelle parole la sirena si bloccò e lui potè respirare di nuovo. Le alghe si tolsero dai suoi polsi e quando cercò di ritoccarla, la vide uscire dall'acqua. Non capendo la seguì con lo sguardo e non appena portò la sua splendida coda dalle sfumature sempre più incredibili sulla terra ferma, nuovamente del vapore acqueo uscì dal suo corpo.

Quando si diradò, la vide in piedi, nuda e con un espressione sensuale in volto - Ti aspetto vicino al fuoco, pescatore...- disse camminando all'indietro, ritornando al focolare.

Jin non perse tempo, uscì in velocità dall'acqua, recuperò la coperta e la seguì. La ritrovò semi sdraiata sulla stuoia che aveva recuperato dalla scialuppa, in attesa. Il moro si passò la lingua sulle labbra e si inginocchiò davanti a lei. La contemplò in tutta la sua bellezza, aveva mantenuto lo stesso colore degli occhi e dei capelli di un blu intenso, il corpo minuto e provocante, il seno piccolo e pieno, il ventre piatto, il sedere sodo e le gambe toniche.

Non aveva mai desiderato tanto una ragazza in vita sua come in quel momento.

Si sentiva travolto dalle sensazioni e gli si seccò la gola nel vederla muoversi sensualmente, invitandolo ad avvicinarsi.

- Sei perfetta...- mormorò toccando quasi con titubanza la gamba. Era così liscia al contatto che quasi si stupì che poco prima era invece una lunga e bellissima coda dalle mille sfumature verde acqua.

Posò le labbra sul piede e glielo baciò mantenendo lo sguardo fisso sui suoi occhi marini, risalì lentamente con la bocca la gamba, mentre con l'altra mano accarezzò con delicatezza la sua gemella. La vide trattenere il labbro tra i denti e desiderò ardentemente di morderlo lui stesso, ma lo avrebbe fatto in un altro momento, ora che era tra le sue mani non poteva non approfittarne. Le leccò il percorso dell'interno coscia, fino ad arrivare verso il suo punto più caldo.

Con semplici movimenti mirati, le aprì sempre di più le cosce, fino a mettersi in mezzo ad esse.

Questa volta fu lei a gemere quando lui marcò la sua pelle lattea con un morso e dopo aver ammirato con compiacimento il suo lavoro, si avvicinò piano al fulcro del piacere e dopo averla sentita sussultare per l'impazienza, si ritrasse concentrandosi sull'altra gamba.

La osservò curioso e sorrise nell'accorgersi del suo sguardo insofferente - Jin, ti prego...- implorò in un soffio.

Jin si fermò con espressione confusa e con finta ingenuità sfiorò la sua intimità lentamente con un dito - Si? Dimmi...- lei lo fissò mordendosi il labbro - Vuoi seriamente che ti dica il motivo per cui ti sto pregando?- il moro premette il pollice sul clitoride gonfio e lo mosse in modo circolare - Non sarebbe male...-

Haneul scosse la testa cercando di non dargliela vinta, ma quando il ragazzo passò leggermente la lingua intorno alla sua perla pulsante, allora gemette senza controllo - Jin...- singhiozzò -...toccami, leccami, ti voglio dentro di me! Ti basta?! -

Jin si leccò le labbra, negli ultimi giorni aveva visto quella ragazza in molte e vesti e quella versione lo stava facendo davvero impazzire. Il suo sguardo lo stava facendo impazzire.

Le stava chiedendo in ogni modo di regalarle piacere e lui lo avrebbe fatto molto volentieri.

Avvicinò il viso alla sua femminilità e notò già del liquido trasparente luccicare attraverso le sue labbra, un forte odore di eccitamento lo inebriò e si rese conto di quanto fosse impaziente di percepire il suo gusto sulla lingua. La sfiorò ancora una volta con l'indice e ripercorse l'intera entrata più volte facendola tremare, per poi inserirlo dentro di lei. Il calore l'avvolse e dopo averlo ritratto ritornò a spingere in lei, sentendola fremere avvicinò il viso al clitoride gonfio e lo prese tra i denti, succhiando piano. Quando Haneul gridò, Jin sorrise - Brava, lasciati andare- sussurrò prima di focalizzarsi nuovamente sul suo obiettivo. Fece entrare una seconda falange e aumentò il ritmo gradualmente senza mai smettere di tormentarla con la lingua. Sforbiciò e arricciò le dita sapendo quanto potesse piacerle e la sua espressione goduriosa era la conferma.

Haneul boccheggiò sopraffatta da quella sensazione meravigliosa che le stava regalando. Alzò il viso guardandolo in mezzo alle sue gambe e constatò che era decisamente migliore di qualsiasi suo stupido sogno erotico avuto su di lui. Aveva immaginato tante situazioni piacevoli osservandolo nelle sue misere vesti da ragazzo e si era toccata più volte di nascosto nell'osservarlo senza maglietta, che rinforzava i nodi delle reti sotto il sole cocente abbronzando la sua pelle, ora dorata.

Gemette ad ogni lappata e spinta e si ancorò ai suoi capelli riuscendo a malapena a mormorare qualche sporadico "Sì" per invogliarlo a non smettere.


Jin intanto la stava scrutando dalla sua posizione. Era bellissima, i suoi ansimi erano incantevoli, il suo sguardo perso era meraviglioso ed il suo implorare di continuare era musica per le sue orecchie.

Succhiò e lambì la sua piccola perla con foga e le stuzzicò con la mano libera il capezzolo turgido.

Era ancora incredulo di ciò che stava vivendo. Avere Haneul contorta dal piacere tra le mani, prossima all'orgasmo, era davvero dell'incredibile. Se prima era combattuto anche solo per sfiorarla, ora era arrivato a conoscerne il suo sapore più intimo e non si sarebbe mai stancato di assaggiarlo ancora ed ancora.

Quando la riempì con un terzo dito, avvertì le pareti contrarsi ed aumentò il ritmo pompando con foga dentro di lei - Avanti Haneul, vieni! - le disse guardandola negli occhi e infatti da lì a poco si lasciò completamente andare gemendo più forte.

Il moro ritirò le dita lentamente con un sorrisino soddisfatto e l'osservò nuovamente, gli occhi blu mare di lei erano così intensi in quel momento che ne venne quasi inghiottito da essi.

- Vedi, essere sincera infondo ha i suoi vantaggi, non credi?- la schernì e la ragazza si leccò le labbra infastidita per la frecciatina.

A fatica la vide alzarsi sulle ginocchia tremanti e con un gesto estremamente sensuale si misse a gattonare nella sua direzione. Lo spinse piano, ma il giusto da farlo ricadere sulla schiena e senza smettere di fissarlo, salì a cavalcioni su di lui - Ti ho chiesto anche di entrare dentro di me, ma non lo hai ancora fatto mi sembra - gli mormorò col fiato corto e dopo aver massaggiato il suo membro per rinvigorirlo, si portò le dita di lui, quelle che poco prima erano state dentro di lei, alla bocca e con lentezza lo fece entrare dentro di sé.

Entrambi sospirarono per quel contatto bollente e tanto desiderato e con lentezza Haneul prese a muoversi. Dopo avergli leccato minuziosamente le dita, assaporando il proprio sapore, senza mai aver interrotto il contatto visivo, gli arpionò alcune ciocche corvine con la mano e glieli tirò verso il basso - Ora basta giocare, direi di fare sul serio- disse con voce provocante scendendo su di lui per baciarlo con passione.

Jin non sapeva se essere affascinato o spaventato da quella creatura, ma lasciò quel pensiero ad un altro momento. Ora voleva solo farla sua. L'aiutò prendendola dai fianchi a sollevarsi ed abbassarsi ad un ritmo incalzante, la baciò con trasporto seguendo la sua urgenza e l'esplorò con voracità la sua cavità orale. Sentiva il sapore agrodolce di lei sulla sua lingua e lo fece infiammare ancora di più. Si staccò dalla sua bocca solo per poterla guardare, la osservò col viso arrossato dal piacere cavalcarlo ed i suoi capelli blu scesero a cascata sui seni coprendoli e scoprendoli ad ogni movimento. Era così bella da volersi imprimere quell'immagine per sempre nella sua memoria.

Con un movimento deciso la fece sdraiare sotto di sé e le fece chiudere le gambe attorno alla sua vita - Hai ragione Haneul - ansimò dando una spinta più vigorosa - Ora basta giocare!-

La ragazza si ritrovò in uno scempio di gemiti continui con i polsi bloccati dalle grandi mani di Jin sopra la testa. Lo fissò e si godette ogni immagine di lui.

I suoi capelli scuri che gli ricadevano sugli occhi velati di piacere, la sua bocca carnosa rossa dai baci ed il suo collo ricolmo di vene pronunciate.

I muscoli delle braccia erano tesi e si sentiva totalmente sovrastata dal suo fisico imponente. Il suo odore di sudore mischiato alla salsedine le stava dando alla testa esattamente quanto le spinte energiche che le stava assestando. Era impetuoso quanto il mare in tempesta e focoso quanto il fuoco che stava bruciando accanto a loro, eppure il modo in cui la guardava, il modo in cui la sfiorava era più letale di qualsiasi altro gesto compiuto.

Sapeva di avere il suo stesso sguardo e non voleva dargli un vero significato, non se la sentiva e sinceramente ne aveva paura.

Non sapeva cosa sarebbe accaduto dopo il loro amplesso, ma non voleva complicare le cose. Lei era fin troppo complicata.

- Haneul...- sentendosi richiamare lo fissò negli occhi e lui la baciò con ardore - Voglio il tuo sguardo su di me, voglio che mi baci mentre entro ed esco da te, voglio che vieni ancora ed ancora e soprattutto voglio che tu sia con me e non altrove. Non quando ho la possibilità di farti mia-

Prese a spingere con maggior intensità e con una mano le sfiorò il clitoride e la ragazza ansimò maggiormente sentendo rimontare l'orgasmo con velocità - Avanti, vieni ancora una volta per me- le sussurrò all'orecchio non smettendo di penetrarla e tormentarla con le dita e lei fremette e ansimò in modo incontrollato - Haneul...sei mia, solo mia-

Quello fu il colpo di grazia, si sgretolò nel piacere più impetuoso e dopo alcune spinte decise, anche Jin uscì da lei e si riversò sul suo ventre. Ansimando distrutto appoggiò la fronte sulla sua e mormorò ancora una volta - Sei mia...- ed Haneul sorrise per quelle parole accarezzandogli il viso dolcemente - Sono tua...-

Dopo averla aiutata a ripulirsi, sfiniti si accoccolarono accanto al fuoco e Jin ricoprì entrambi con la coperta. Anche se fuori la tempesta non accennava minimamente a placarsi, i loro cuori si ritrovarono a battere all'unisono in una pace che finalmente avevano ritrovato dopo tempo.


Quando Jin si risvegliò, il fuoco si era già spento accanto a loro. Voltò il viso ancora assonnato verso il basso e si accorse con gioia che Haneul era ancora addormentata tra le sue braccia. Le spostò una ciocca blu dal viso e l'ammirò rapito. Tante volte sulla nave aveva osservato il suo volto senza essere visto ed ora poteva farlo con tranquillità. Era così piccola e indifesa tra le sue braccia che gli venne d'istinto rinforzare la presa per tenerla più vicino a sé. Si rese conto di come stesse nascendo velocemente quel desiderio di volersi prendere cura di lei, che quasi lo spaventò.

Eppure doveva guardare la realtà. Lei era una sirena e lui un semplice essere umano, come poteva prendersi cura lui di una creatura magica?

Lei apparteneva al mare e pur quanto lui l'amasse, avrebbe sempre dovuto ritornare sulla terra ferma. Sospirò frustrato. Come avrebbe mai potuto lasciarla andare?

Gli occhi blu mare di Haneul si aprirono con lentezza e si specchiarono in quelli scuri e cupi di lui - Buongiorno Jin- mormorò lei in un sorriso gentile e lui ricambiò con un bacio leggero sulle labbra - Buongiorno a te- le sussurrò per poi ribaciarla ancora.

- Credo sia l'alba...- disse la ragazza in un sospiro - E' ora di andare- si alzò e cercò i vestiti sparpagliati nella grotta per rivestirsi e lo stesso fece Jin con uno strano presentimento nel cuore. Haneul aveva evitato di guardare il moro negli occhi da quando si era svegliata, ancora una volta avrebbe dovuto spiegare qualcosa di doloroso e non aveva la forza di affrontarlo.

Sentendosi richiamata si voltò nella sua direzione - Cosa succede?- le chiese incerto, dopo aver bevuto un sorso di acqua fresca che gentilmente lei gli aveva offerto - Io...-

- La verità...- disse avvicinandosi - ...voglio solo la verità-

La ragazza si morse il labbro, come faceva sempre a capire il suo stato d'animo? Era un libro aperto oppure era lui molto intuitivo?

- Questa notte, quando stavi dormendo, ho sentito la tempesta attenuarsi e...ho chiamato, con i miei poteri le mie sorelle - disse in un sussurro tormentandosi le mani - Erano sollevate di risentirmi, avevano pensato al peggio, proprio come avevi ipotizzato tu. Come già ti avevo accennato mi hanno confermato di essere state loro a creare la tromba marina e hanno fatto scontrare la caravella contro gli scogli, scagliandosi successivamente contro l'equipaggio. Ho spiegato cosa fosse successo a bordo e grazie a questo, hanno deciso di graziare il capomastro e pochi altri. Il capitano Min invece è morto-

Jin si sentì confortato da quelle parole. Il signor Pak e coloro che si erano messi in pericolo per farli fuggire si erano salvati e quel maledetto capitano invece era passato a miglior vita. Dopo tutti quegli avvenimenti che l'avevano scombussolato forse ora le cose stavano andando nel verso giusto.

Eppure non era uno sciocco, la ragazza di fronte a lui era sempre più un fascio di nervi e questo lo impensierì. Le alzò il viso con le dita per incontrare i suoi occhi evasivi - Dovresti essere sollevata anche tu, quindi perché eviti il mio sguardo Haneul? Cosa devi dirmi?-

- Stanno venendo a prendermi- disse in un fiato e Jin deglutì nervoso - Capisco, vogliono vederti è normale. Allora ti aspetterò qui, quando farai ritor...-

- Non tornerò...-


Il moro s'irrigidì e scosse la testa confuso - Aspetta! Cosa stai dicendo? Perché non dovresti tornare? E' vero avere una relazione potrebbe essere complicato però, troveremo un modo - disse accarezzandole il viso ed una lacrima gli bagnò le dita.

- E' più complicato di così, mi dispiace - concluse abbassando lo sguardo sulle mani - Il capitano Min era la persona più dannosa per noi ed ora che è morto, il mio popolo è più tranquillo ma...nessuno deve sapere della nostra esistenza. E' troppo pericoloso -

Haneul s'incamminò dopo quelle parole e raggiunse l'uscita della grotta, avviandosi con calma verso l'oceano. Jin la seguì a ruota e prima di poterla fermare, lei indicò un punto indefinito della spiaggia - Dietro quegli scogli c'è una scialuppa, le mie sorelle sono riuscite a trovarne una. Se prosegui a nord ovest per un'ora, raggiungerai la terra ferma-

Jin deciso afferrò per il braccio Haneul e la girò su se stessa - Perché continui a non guardarmi e a evitarmi? Quindi mi stai dicendo che ci separeremo per non incontrarci mai più?! E' questo che stai cercando di dirmi?-

La ragazza si morse l'interno guancia e cercò di rimanere sulle sue posizioni - Jin, grazie per tutto quello che hai fatto per me, però ora ognuno di noi farà la propria vita e...-

- Allora quello che c'è stato, quello che c'è tutt'ora tra noi...per te non significa nulla?- domandò arrabbiato ricercando i suoi occhi - Haneul, davvero hai il coraggio di andartene via e di far finta che io non sia mai esistito? -

La ragazza provò a liberare il braccio dalla sua stretta, ma Jin rimase immobile a fissarla - Perché non mi rispondi? Voglio...-

Haneul batté un pugno contro il suo petto e finalmente alzò lo sguardo - Vuoi la verità! Bene...- si alzò in punta di piedi e lo baciò con trasporto infilando le mani tra i suoi capelli - Io ti amo Jin, è questa la verità!- disse all'improvviso ed il ragazzo rimase sbalordito non aspettandoselo, ma quando cercò di dire qualcosa una terza voce si unì alla loro - Haneul, dobbiamo andare!-

Jin guardò verso l'oceano e vide una bellissima donna dagli occhi di un grigio perla e dai capelli rossi quanto il fuoco. Essi erano talmente lunghi da coprirle il seno pieno e metà ventre e a pelo dell'acqua intravide la lunga coda da pesce di un rosso corallo. Lo fissava con riluttanza e lui si sentì improvvisamente inquieto.

- E' una delle mie sorelle - spiegò la ragazza sciogliendosi dal suo abbraccio - Devo seguirla, non ho scelta...mi dispiace...-

Jin scosse la testa e parlò direttamente con la sirena in acqua- Aspetta, io provo un forte sentimento per tua sorella, non me la portare via! Non racconterò a nessuno di voi, ve lo giuro! - disse serio ed Haneul s'irrigidì sorpresa.

- Non sei cambiato di una virgola Jin. Strafottente, arrogante e irruento, esattamente come eri da fanciullo - disse con tono imperioso la sirena, riguardò la sorella e sorrise con scherno - Andiamo, nostro padre ci reclama -


Jin si voltò meccanicamente verso la ragazza in cerca di spiegazioni, ma lei rassegnata si mosse verso l'oceano in silenzio e nuovamente la creatura marina riparlò - E' troppo codarda per spiegarti le cose come stanno! Non è vero sorellina?-

Al contatto con l'oceano, anch'essa divenne sirena e con rabbia le scagliò contro un'ondata, travolgendola - E tu parli troppo Jae - disse furiosa e voltandosi verso il moro, notò che era già entrato nell'acqua con lei - Ci conoscevamo già?- le sussurrò confuso - Non capisco, Haneul parlami...-

Jae riemerse ridendo e nuotò verso di loro - Oh Jin, la mia adorata sorellina quando era piccola aveva già messo in pericolo il nostro segreto e tu adesso come allora, avevi scoperto la verità. Ti avevamo fatto dimenticare della nostra esistenza e tutto era tornato come prima, eppure qualche mese fa abbiamo scoperto che quest'incosciente era solita a fare delle improvvisate al tuo villaggio per osservarti. Era pericoloso e abbiamo cercato di fermarla, ma questo ci ha rese meno attente e come risultato ci ha visto l'equipaggio di quella stupida imbarcazione -

Jin si voltò verso Haneul - Noi...perché non me lo hai detto? Sei sempre venuta a trovarmi quindi? Ero io quella persona di cui mi hai raccontato? - lei sospirò guardando male la sorella che intanto era arrivata accanto a loro - Sei stato il mio primo e unico amico umano, ho conservato dei bei ricordi e volevo solo vedere come stessi, nient'altro io...-

Il moro scosse la testa - Ora capisco quella sensazione strana che provavo nel guardarti...era forse nostalgia?-

Una lacrima scese dal viso di Haneul - Ho messo in pericolo anche te, mi dispiace Jin. Devo starti lontana, è la scelta giusta. Ti devi di nuovo dimenticare di me -

- Aspetta...-

Jae senza farlo finire gli arrivò alle spalle, gli chiuse gli occhi con le mani e parlò in una lingua sconosciuta. L'ultima cosa che ricordò Jin di quel momento, fu solo un pianto in lontananza.

-

Il sole era alto nel cielo e il caldo estivo aveva risvegliato l'allegria del piccolo villaggio marittimo in cui era nato e cresciuto Jin.

Dopo la grande tempesta, che aveva scosso tutte le coste meridionali della Corea, molte imbarcazioni erano andate distrutte e solo quelle poche rimaste in piedi decisero di rimettersi in mare.

Jin era uno dei tanti che prese la decisione di non imbarcarsi di nuovo. Aveva trovato lavoro come venditore al mercato del pesce e per il momento gli andava bene così.

Anche quel giorno aveva preparato il banco e mentre stava sistemando il ghiaccio per posizionare la pescata della mattinata, sentì uno strano discorso.

- Hai sentito? Mesi orsono sono state avvistate delle sirene... io dico che sono state loro a creare quella terribile tempesta - disse l'uomo anziano al nipote che di tutta risposta rise - Ma piantala, sono solo leggende-

- Tsk! Ti dico...-

Jin si voltò infastidito e andò loro incontro - Quante stronzate devo sentire già dal primo mattino?! Se volete un po' di pesce fresco prego, se no andate a fanculo!-

Il ragazzo si mise sulla difensiva allontanando il nonno spaventato- Cosa le prende?! E' pazzo?- Jin sorrise di scherno - Voi parlate di certe stronzate e poi sarei io il pazzo?!- indicò i due con astio - Smettete di divulgare certe stupide fantasie senza senso! Le sirene non esistono!- ritornò alla sua bancherella e chiese il permesso di assentarsi per un po'.

Odiava chi straparlava in quel modo. Le persone avevano la tendenza a incolpare sempre qualcuno quando accadevano delle disgrazie. Era solo stata una stramaledetta tempesta, come se fosse la prima che avessero mai visto in vita loro.

- Tsk! Che stupidi- commentò arrabbiato e sbuffò nell'accorgersi di dove fosse arrivato camminando a volto basso.

Era mattina inoltrata e non sarebbe stato affatto male farsi una bella birra per calmarsi.


Entrò quindi nella taverna del paese e fece il suo ordine. Quando arrivò l'oste, lo vide guardare in un punto preciso e ridere, sorpreso aggrottò le sopracciglia - Per quale motivo sta ridendo?- l'oste alzò il capo e indicò degli uomini ad un tavolo lontano da loro - Quel ragazzino si farà ammazzare! Si sono aperte le scommesse se vuoi partecipare ahah-

Jin bevve un sorso indeciso, non erano affari suoi e di certo quel giorno era partito male per sentire altre stronzate. Ma alla fine si lasciò vincere dalla curiosità e s'incamminò a passo lento verso la piccola folla che si era riunita.

- Voglio sapere chi è che sta dando la caccia agli squali bianchi!- disse il giovane ragazzo dal grande cappello e di tutta risposta ricevette una lama alla gola - Sparisci bimbo!-

Il giovane senza paura, tirò fuori una bisaccia dal gilet e sorrise - Ad ogni informazione, ci sarà un pagamento ovviamente - l'uomo dal dente d'oro e dalla lunga barba rossa guardò la sacchetta con interesse - Allora prima paga!-

Una perla nera uscì dal sacchetto in cuoio e gliela fece vedere, l'altro fece per prenderla, ma lui fu più veloce - Voglio la mia informazione, stronzo!-

L'uomo si passò la lingua sul dente d'oro e sorrise - Oggi a mezzogiorno, partirà una nave. Sta cercando personale tra l'altro...-

Soddisfatto dalla risposta, il giovane lasciò la perla sul tavolo e fece per andarsene, ma venne fermato da dei marinai dall'aria losca - Dove vai così in fretta? Hai tante altre cose interessanti in quella bisaccia, no? Resta con noi! - riparlò l'uomo dalla barba rossa, guardando divertito la scena.

Il ragazzo sospirò e tirò fuori una piccola lama dalla cintola - Non voglio farvi del male ragazzi! Levatevi di torno!- un marinaio rise nel vederlo così agguerrito - E cosa vuoi fare con quel coltellino, piccoletto? - l'altro accanto a lui si trattenne dal ridere più forte - Crede di farti paura amico pff!!- all'ennesima risata, il giovane rinforzò la presa sull'arma, pronto ad usarla, ma si ritrovò sovrastato dal corpo possente di qualcuno.

- Vediamo se avete ancora voglia di ridere dopo questo...- una sedia lanciata con forza prese entrambi gli uomini facendoli cadere a terra. Sorpreso dalla scena il ragazzo rimase a bocca aperta incredulo e non capendo cosa stesse accadendo si ritrovò a correre come un disperato trascinato dal suo salvatore fuori dalla locanda, fino a che si fermarono esausti. Alzò il viso stremato e si rivolse a lui con un sorriso di gratitudine - Grazie amico, mi hai salv...- gli si seccò improvvisamente la gola e senza dire nient'altro si voltò - Ora devo proprio andare, addio-


Jin prese un grosso respiro e riparlò - Certo che fai davvero schifo con gli addii, fuggitivo...- il ragazzo s'immobilizzò e il moro riprese a parlare - Non hai perso il vizio di cacciarti nei guai, vedo-

- M...mi sta confondendo con...- provò a farfugliare, ma Jin le tolse il cappello rivelando la sua bellissima cascata di riccioli scuri - Smettila di raccontarmi balle, Haneul!- la rimproverò, mettendosi davanti a lei - Credi davvero che sia uno stupido? Ti riconoscerei tra mille!-

La ragazza trattenne il fiato e indietreggiò - Tu...ricordi...-

Il moro annuì - Ricordo tutto. Anche io ero confuso, pensavo che tua sorella mi avesse fatto dimenticare di te, invece la mia memoria era perfettamente intatta non appena ripresi i sensi sulla spiaggia - strinse i pugni al pensiero di abbandono provato nel constatare che si fosse risvegliato da solo - Non appena arrivai sulla terra ferma, ho fatto delle ricerche sotto banco e ho scoperto che le lacrime delle sirene sono molto potenti. Prima di uscire dalla grotta mi hai dato da bere dell'acqua. Erano all'interno, vero? Mi hai fatto bere le tue lacrime perché avevi già capito che tua sorella mi avrebbe fatto dimenticare ogni cosa...- vedendola distogliere lo sguardo, si avvicinò a lei addolcendo la voce - ...se è vero...allora perché non sei tornata a cercarmi? Perché tu...-

- Non ero sicura che avrebbe contrastato una magia così potente e avevo paura di scoprirlo. In realtà da una parte avevo voglia di tornare, ma dall'altra lo pensavo davvero che tu saresti stato bene senza di me. Ma comunque sia, non volevo che ti dimenticassi di me... di noi - rivelò intimorita, per poi riparlare con sicurezza - Mi dispiace, la nostra relazione è impossibile, il mio popolo sarebbe contrario. Avrebbero paura che tu potresti rivelare il nostro segreto. Non ci lascerebbero stare Jin!-

Il moro le prese le mani e le sorrise con dolcezza - Allora li convinceremo!- Haneul lo fissò come se fosse pazzo - Tu non hai idea di come sono fermi nelle loro idee, loro...-

- Non mi importa!- disse convinto - Anche se dovrò sbattere più volte contro un muro, conquisterò la loro fiducia. Non ti lascerò sola, mai più - le tese la mano e sorrise - Ora andiamo a fermare insieme quegli stronzi che pescano gli squali bianchi! - lei lo guardò sbigottita - Cosa stai dicendo Jin?-

- Sto dicendo che qualsiasi controversia tu voglia intraprendere, voglio essere al tuo fianco! Le tue battaglie saranno anche le mie. Non mi interessa se la nostra relazione sarà difficile e se ci saranno molti ostacoli da affrontare, io ti amo che tu sia sirena, ragazza o ragazzo. Io ti amo che tu sia irresponsabile e istintiva. Io ti amo perché tu sei tu - le diede un bacio a fior di labbra - Starò con te, anche se dovrò convincere il Dio del mare in persona!-


Haneul si commosse a quelle parole e Jin baciò e catturò una piccola lacrima nata dai suoi occhi, con la bocca - Non piangere più per me - dopo aver rinforzato la presa della mano, guardò verso l'orizzonte - - Questa volta sarai tu ad insegnarmi come manomettere l'attrezzatura a bordo?- scherzò riposando gli occhi su di lei - Sei... sicuro?- gli chiese incerta e lui rise - Ti ho aspettata per mesi, non ti liberai mai più di me, credo che tu abbia smesso di essere un fuggitivo... almeno per me dico ahah- felice come non mai Haneul gli saltò al collo e lo baciò con trasporto - Ti amo e non scapperò mai più da te, promesso!-

Jin l'abbracciò a sua volta - Haneul, niente promesse da marinaio!- disse ridendo e lei annuì - Ti faccio un giuramento sincero. Qualsiasi cosa accada, saremo insieme e adesso...andiamo a distruggere tutto!-


Con un rinnovato sorriso e uno scopo di vita, s'incamminarono in quello che sarebbe stato il loro modo di stare insieme. Anche se profondamente diversi, avevano in comune la cosa più importante un cuore pieno d'amore.



- The End -



Ciao a tutti!!

Sono riuscita nell'impresa, ho completato le 7 os su tutti i membri! Yeee!!

Naturalmente non sono finite qua, con molta calma ne arriveranno delle altre. Quindi aspettatemi, ok? ;)

Riparlando di questa one shot comunque cosa ne pensate? E' stata lunghissima me ne rendo conto eheh, ma spero che vi sia piaciuta! Mi ha fatto penare un po', lo ammetto...ma sono abbastanza soddisfatta di come sia venuta ^.^

Il nostro pescatore Jin ha avute tante sorprese da parte di Haneul, ma voi lo avevate capito chi realmente era? Avreste reagito come lui?

Aspetto nei commenti i vostri pareri, sono molto curiosa :)

Già che ci sono vi auguro Buon Natale e Buone Feste!! Passate queste vacanze con spensieratezza e felicità, ve lo meritate tutti!

Il pifferaio magico arriverà quando meno ve lo aspettate, perciò preparatevi a tutto ahah

A prestooo!!!

Un grosso bacio Ekylove ;*

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