Her (Yoongi) 🔞

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Non gli sembrava vero, eppure il riuscire ad intravedere, dal finestrino del suv, il fiume Han poteva dire solo una cosa.

Casa.

Yoon-gi dopo aver concluso il suo tour mondiale, di cui ogni tappa era andata sold out, stava tornando felice come non mai nella sua preziosa abitazione.

Era stanco e provato ma incredibilmente soddisfatto.

Quando solo un anno prima, lui e i suoi membri, avevano annunciato agli Army la pausa di gruppo, avevano avuto il timore che le cose sarebbero peggiorate inevitabilmente. Che l'intero fandom voltasse loro le spalle, non accettando quella nuova obbligata condizione. Quel giorno, per costrizione, non erano riusciti a spiegare esattamente cosa stava per accadere nelle loro vite, creando così solo malintesi dove purtroppo i giornalisti impiccioni ne avevano subito approfittato per alimentare e fare allusioni non vere intorno a loro, ottenendo così solo un gran caos mediatico.

Personalmente Yoon-gi non li sopportava i reporter in generale, sempre pronti a cercare lo scoop del secolo senza prima accertarsi se una notizia fosse vera o meno. Ma purtroppo anche quelle persone erano tasselli necessari per quel mondo fatato e a volte fin troppo crudele.

Dopo quell'evento e dopo l'inevitabile avviso che a scaglioni sarebbero andati al servizio di leva, avevano iniziato il periodo da solisti e fortunatamente gli Army si erano dimostrati incredibili e li avevano sostenuti e protetti come solo loro potevano fare.

Confermando l'affetto che provavano verso i Bts, tutte le sue paure erano man mano svanite, era orgoglioso di avere dei fan così coesi e solidali.

Rilassò le spalle sullo schienale della macchina e guardò le luci dei negozi scorrere veloci sotto il suo sguardo appesantito dal sonno che lo stava richiamando prepotentemente.

Il suo ultimo concerto proprio a Seoul, finito solo poche ore prima, era stato pazzesco. Era stata la chiusura che aveva sempre sognato di fare in un suo tour da solista.

Vedere quell'oceano di persone reclamare il suo nome ed il bis di qualche canzone in particolare, non lo avrebbe mai dimenticato. Era un'esperienza che avrebbe sempre voluto fare, ma se doveva essere onesto fino in fondo, quanto gli erano mancati i suoi fratelli sul palco.

Perché non erano solo colleghi, amici o persone stimate, loro erano la sua famiglia.

Li aveva portati con sé, sotto forma di chitarra con le loro preziose dediche sul palco e li aveva sentiti vicino come non mai e non aspettava altro di poter fare un altro tour, ma di nuovo tutti insieme.

Sarebbe stata un'emozione inimmaginabile, lo sentiva già sotto pelle.

Sorrise inconsciamente al pensiero, perché di certo sarebbe rimasto tale, non lo avrebbe mai confessato a voce alta. Non era il tipo da farsi prendere dai sentimentalismi, specialmente quando Ho-seok, Jimin o Tae-hyung erano nei paraggi. Diventavano fin troppo smielati e appiccicosi per i suoi gusti, fatti di abbracci calorosi e frasi imbarazzanti, non che comunque a volte gli dispiacesse, ma questo non lo avrebbe mai e poi mai ammesso.

Guardò il cellulare sentendo una leggera vibrazione da esso e sorrise al messaggio ricevuto.

Era felice di tornare a casa anche per un altro motivo.

Lei.

Così l'aveva salvata in rubrica la prima volta che aveva avuto la fortuna di conoscerla e non l'aveva più cambiato.

Era arrivata alla Hybe quel giorno con il cibo d'asporto che avevano ordinato, stava piovendo a dirotto ed era arrivata fradicia da testa a piedi. Solitamente chi andava a prendere la consegna era un impiegato dell'agenzia, ma quel giorno il destino si era messo di mezzo.

Essendo nei paraggi si era accorto di quella nanetta con un'improponibile impermeabile giallo completamente zuppa che stava sbraitando a destra e manca per essere calcolata da qualcuno. Gli strappò un sorriso quella scena comica e d'istinto s'incamminò verso di lei allungandole quell'asciugamano che si era dimenticato di prendere nello spogliatoio, motivo per cui era ancora in giro e non insieme ai suoi compagni nella palestra.

Quando incrociò il suo sguardo rimase sorpreso, si aspettava un sorriso, un viso sconvolto o per lo meno una reazione che di solito avevano le fan quando li vedevano.

Invece gli lanciò, letteralmente, l'ordinazione tra le braccia lamentandosi di quanto stesse aspettando lì sulla porta e se ne andò con ancora il suo asciugamano tra i capelli corvini.

Dire che lo lasciò senza parole era dir poco.

Non aveva mai visto una ragazza simile e questo lo incuriosì.

Ogni giorno richiamava lo stesso numero del negozio di pollo fritto all'angolo della strada e chiedeva espressamente di quella singolare dipendente.

Lei.

Ogni volta l'aspettava a braccia conserte sullo stipite della porta, quando arrivava gli lasciava l'ordinazione e senza neanche guardarlo se ne andava come se niente fosse.

Più si comportava così e più la prendeva quasi come sfida.

Non era uno che si vantava o che pretendeva di attirare l'attenzione delle ragazzine, ma diamine non si aspettava neanche la totale indifferenza.

Dopo settimane, i membri iniziarono a lamentarsi con lui, non ne potevano più di mangiare ogni giorno pollo fritto, quindi lo obbligarono a parlare con quella ragazza. Perché come al solito, avevano capito ancor prima di lui cosa gli frullava per la testa.

Non poteva continuare a chiamarla "Lei" tra l'altro, doveva associare quel viso dolce ad un nome.

Choi Yon. Fiore di loto.

Sentendo quel nome sussurrato timidamente, si sentì stranamente nervoso, come se fosse stata la rivelazione del secolo. Ora aveva un nome la sua "Lei", un nome che non avrebbe mai dimenticato.

Dopo varie insistenze, era riuscito a far breccia in quel suo muro invalicabile ottenendo anche un incontro al di fuori dell'agenzia, sempre sotto osservazione compiaciuta degli altri ragazzi che non si sarebbero mai persi di vederlo in un'occasione imbarazzante come quella.

Si erano incontrati in un posto sicuro da occhi indiscreti e se in un primo momento aveva creduto che fosse timida e riservata, si era rivelata decisamente esuberante e con un caratterino mica da ridere.

Era buffa, divertente ma con le idee chiare.

Una nanetta che sapeva il fatto suo insomma. Le sue espressioni gli facevano allargare quel sorriso che a volte pigramente non sfoggiava, ma con lei era impossibile non farlo.

Era tutto nato per caso, eppure dopo quella sera di tante chiacchere e risa, quel bacio dolce c'era stato e da quel momento non si erano più lasciati.

D'allora erano passati ben tre lunghi anni e anche se con ostacoli e difficoltà, avevano trovato una certa sintonia.

Per il lavoro che faceva era spesso fuori casa, ma in un qualche modo lei non gli faceva mai sentire quella distanza che si creava inevitabilmente tra di loro.

Yon compensava le sue mancanze. O almeno era convinto di questo, di certo si sentiva diverso. Sicuramente più sereno e con meno preoccupazioni.

Aveva passato un periodo decisamente difficile e grazie ai suoi compagni era riuscito a ritornare a galla, ma chi veramente era stato con lui in quelle notti così buie e soffocanti era la sua dolce nanetta Yon.

Lei, il suo fiore di loto, che era riuscita a farlo rinascere dal fango.

Era speciale.

Impaziente guardò fuori dal finestrino, era praticamente arrivato. Finalmente.

Non vedeva l'ora di infilarsi dentro la sua bellissima e grande doccia dal vetro temprato con il soffione a cascata con almeno 5 regolazioni e le luci a led per creare quell'atmosfera rilassante che tanto agognava.

Dopo aver passato almeno un'ora a togliersi tutto l'affaticamento della giornata, si sarebbe vestito con abiti comodi e sarebbe corso a casa della sua Yon, come concordato da messaggio. Non poteva finire in modo migliore la giornata.

Era da quasi due mesi che non la vedeva e aveva bisogno di sentirla in ogni modo possibile. Fantasticò sul suo corpo formoso e alla sensazione delle sue dita fameliche tastare ogni centimetro di esso.

Un'altra vibrazione dal suo cellulare lo riportò alla realtà. Guardò curioso il mittente e si sorprese nel trovare un altro messaggio della sua nanetta.

Si erano già messi d'accordo sull'orario, come mai stava scrivendo ancora?

" Perdonami, stasera non possiamo vederci. Ma ci incontreremo domani, promesso! Un bacio!"

Yoon-gi fissò il telefono senza emettere un sibilo. Quella giornata stupenda stava per avere una conclusione dal gusto amaro.

Sbuffò scocciato e rispose con un messaggio frettoloso. Avrebbe scritto qualcos'altro più tardi quando la delusione gli sarebbe passata.

Possibile che dopo due lunghi mesi non fosse riuscita a posticipare i suoi impegni?

Non gli era mancato?

Perché a lui, diamine si. E tanto.

Aveva bisogno di vedere il suo sorriso dolce, sentirla emozionata nell'abbracciarlo e magari assistere a qualche sua espressione buffa nel confermare quanto avesse bisogno di lui.

Si stropicciò il viso stanco. Più passava il tempo e più stava diventando intollerante a tutto. Amava ciò che faceva, era il suo scopo di vita, ma aveva la necessità di condividere tutto quello con un'altra persona e aveva scelto la sua "Lei".

Quando la macchina si fermò davanti al suo palazzo, scese stiracchiandosi alla buona. Effettivamente si sentiva distrutto, dopo la doccia sarebbe andato direttamente a dormire.

Dormire... quanto amava quella parola.

In quei giorni era la cosa che meno aveva fatto, fin troppo emozionato per il suo incredibile tour. Il ricordo gli fece provare nuovamente quel moto di appagamento e positività.

Prese la borsa e la chitarra e dopo aver ringraziato l'autista, si diresse abbastanza velocemente a casa.

Bramava quel riposo di cui sapeva di meritarsi e finalmente raggiunse la porta aperta...

- E' aperta... - guardò perplesso la maniglia in ottone scostata dalla sua guida.

Sospirò amareggiato, stropicciandosi i capelli già scompigliati per il viaggio di ritorno, non aveva pensato ancora all'eventualità dei ladri.

Ma possibile che dovevano esserci i ladri proprio quel giorno?

Per nulla intimorito, ma anzi alquanto incazzato, entrò silenziosamente nel suo appartamento.

Come prima cosa avrebbe dovuto chiamare la polizia, ma in quel momento voleva solo accertarsi di quanti danni ci fossero e soprattutto capire se quel dannato delinquente fosse ancora all'interno.

Posò all'ingresso la sua roba e recuperò il primo oggetto considerato potenzialmente un'arma. A passo felpato con il suo invincibile ombrello blu notte, si addentrò nella sala.

La visibilità era scarna, ma grazie alle alle luci esterne filtrate dalle grandi finestre, riusciva a vedere abbastanza per potersi orientare.

Il salotto sembrava come lo aveva lasciato, il pianoforte sulla destra davanti alla grande vetrata, al centro della stanza il suo bellissimo divano di pelle nera con davanti un tavolino in vetro e affissa al muro una tv a 60 pollici e un grande stereo costoso sulla sinistra.

L'unica cosa stonata erano degli abiti gettati a terra alla rinfusa, che seguendo la direzione con cui erano stati lanciati, sembrava conducessero verso il bagno. Guardingo, con la punta dell'ombrello smosse uno di quegli indumenti, non capendo a chi appartenessero. Ma non ci prestò nemmeno troppa attenzione, doveva cogliere quel disgraziato sul fatto.

Senza indugiare oltre si mise dietro la porta del bagno e al momento giusto l'aprì di getto tenendo l'ombrello ben sopra la testa pronto ad attaccare se ce ne fosse stato bisogno.

Vide una figura all'interno del bagno, immersa nella totale oscurità di fronte al grande specchio a goccia. Strabuzzando gli occhi cercò di mettere a fuoco l'intruso, ma prima ancora di premere l'interruttore della luce, la chiara risata cristallina che sentì lo tranquillizzò improvvisamente. Sapeva esattamente a chi appartenesse.

Non appena la luce si accese vide la sua piccola Yon davanti allo specchio di spalle. Aveva i capelli corvini sciolti che arrivavano a solleticarle il fondo schiena. La squadrò da capo a piedi, era vestita con una leggera vestaglia di seta nera semi trasparente che a mala pena copriva il sedere e che delineava bene le sue forme, mostrando inoltre le sue bellissime gambe bianche.

Trattenne il fiato alla vista.

Era sorpreso? Affascinato? Non lo sapeva nemmeno lui cosa stava provando in quel momento.

Yon finalmente immersa nella luce, rise nuovamente nel vedere il riflesso del suo Yoon-gi dietro di sé armato di tutto punto, ma decisa con il piano ben prefissato, ritornò seria e si girò verso di lui con uno sguardo provocante.

Senza dire nulla si tolse lentamente di dosso la vestaglia e si diresse senza fretta verso la doccia, nel percorso si slacciò il reggiseno di pizzo nero, lasciandolo cadere a terra, per poi entrare in essa sfilandosi infine il perizoma dello stesso tessuto e colore.

Yoon-gi, che non le aveva mai tolto gli occhi di dosso, si ricordò di respirare, era andato in apnea e non se ne era nemmeno reso conto.

Quando la vide raggiungere la doccia, lasciò cadere l'ombrello a terra senza troppi complimenti.

Si soffermò a fissarle le gambe, il suo punto debole.

Da quando aveva scoperto che la sua nanetta amava la corsa campestre, ne era stato estremamente felice. Amava passare delicatamente le sue dita per tutta la loro lunghezza e godersi la sua pelle lattea così morbida ma tonica al tatto.

Non riusciva a distogliere lo sguardo da quella figura sinuosa dentro la doccia che intanto aveva appena aperto l'acqua regolando il flusso e trovando la giusta temperatura tra caldo e freddo.

- Credevo...- si dovette schiarire la voce diventata fin troppo roca - Credevo che non ci saremmo visti oggi...-

Yon sorrise voltandosi nuovamente verso di lui - Neanche l'apocalisse mi avrebbe fermato dall'incontrarci oggi! - disse di getto in risposta, per poi proseguire addolcendo la voce - Diciamo...che ti ho voluto fare una sorpresa... sei sorpreso? - chiese all'improvviso esitante se avesse effettivamente fatto bene a fare quell'improvvisata.

Yoon-gi lentamente si mosse verso di lei, riuscendo a stento a trattenere un sorriso.

- La parola "sorpreso"... sminuisce quello che sento in questo istante...- si passò una mano tra i capelli scuri diventati fin troppo lunghi - ...sono senza parole nanetta...- ammise.

Dal tono che aveva usato Yon si sentì più sicura e tranquilla e continuò ciò che aveva pensato di fare nella sua testa.

- Come è andato il viaggio? Stanco? - chiese facendo la finta innocente, mettendo una mano sotto l'acqua per capire se fosse della temperatura esatta.

- Stanco?!- ripeté la domanda scuotendo la testa e dopo una breve risata riparlò - Chissà perché mi sento stupendamente bene adesso... -

Appoggiò una mano sulla porta semi aperta della doccia, azzerando la lontananza che li separava e sul viso gli arrivò l'intenso calore del vapore che stava fuoriuscendo dal soffione.

Yon ammiccando arretrò all'interno della doccia lasciandosi avvolgere dal tepore dell'acqua che si riversò a cascata su di lei - Davvero? Sai... ho proprio bisogno di una bella doccia, ha fatto così caldo oggi... -

Yoon-gi nel vederla, non ci pensò due volte e si disfò della maglietta nera che aveva addosso, lanciandola dietro di sé.

- Sì... hai ragione - disse come incantato - Troppo caldo... -

Con un rapido movimento si slacciò i pantaloni scuri e li sfilò velocemente insieme ai boxer, facendoli scivolare a terra, ed entrò all'interno raggiungendo la più piccola.

Yon lo studiò accuratamente, non volendo perdersi neanche un gesto del suo bellissimo ragazzo. Da quando era partito i capelli corvini erano cresciuti, ormai gli ricadevano sugli occhi e sbarazzini scendevano sul collo. Amava immergere le dita in quelle ciocche morbide.

Dal basso della sua statura poteva gustarsi ogni cosa di lui, in una rapida occhiata poteva intravedere le gambe affusolate ed il fisico asciutto, con quegli accenni di addominali dovuti alle ore di allenamento per eseguire i vari passi di ballo delle coreografie.

Avrebbe voluto delineare ogni muscolo col passaggio della sua lingua, ma qualcosa la inchiodò sul posto.

Il suo sguardo.

Se lui non era uno che parlava troppo di sé, i suoi occhi si. Da quello poteva capire cosa stava pensando, cosa stava provando. Quegli occhi scuri si insinuavano in lei sin dentro l'anima. Ne era consapevole, ma allo stesso tempo non poteva esimersi dal rimanere senza fiato, ogni singola volta.

Yoon-gi incurante dei suoi pensieri, le cinse un fianco facendola tremare per il contatto pelle contro pelle. Era così dannatamente bella in quel momento.

I suoi lunghi capelli corvini, ora bagnati, erano elegantemente spostati su una spalla, mostrando così una porzione di quel delizioso collo affusolato, dove ogni goccia che vedeva ricaderle sul corpo gli faceva venire sempre più voglia di catturarle una ad una con la bocca e così fece.

Con la lingua ripercorse la lenta corsa di ognuna di loro, lasciandole qua e là dei baci possessivi e bagnati.

Quanto gli era mancato il sapore della sua pelle.

Yon si era ripromessa di rimanere lucida il più possibile, non poteva sempre lasciarsi sopraffare dalle sensazioni che riusciva a donarle in quelle occasioni. Lo guardò intensamente, stringendolo a sua volta contro di sé e gli sfiorò la schiena centimetro per centimetro. Trovava la sua schiena la cosa più bella e sensuale mai vista prima, specialmente sapendo quanto piacere gli desse essere toccato da metà schiena per tutta la lunghezza del collo.

Con una misurata lentezza ci passò le falangi, facendo pressione su diversi punti, ricevendo come sperato un gemito strozzato da parte sua.

In un attimo preso dalla frenesia, Yoon-gi la spinse contro il muro facendo finire entrambi sotto lo scroscio dell'acqua calda e la baciò.

Di certo quello era la cosa più lontana dall'essere un bacio delicato. Era un bacio bisognoso, lascivo, tanto da farle venire le gambe molli. La lingua del giovane cercava disperata la sua e soddisfatto la trovò.

La sua Yon passava dall'essere la creatura più tenera del pianeta ad essere la più sensuale in meno di dieci secondi e anche dopo anni non riusciva a capire come facesse.

La desiderava così ardentemente, la sua piccola gli faceva provare sensazioni che non credeva nemmeno esistessero. Non le aveva mai provate prima di incontrarla.

Aveva avuto diverse esperienze in vita sua, certo, ma dato che per il suo lavoro doveva stare molto attento con chi interagiva, non aveva mai avuto la possibilità di godersele appieno e sinceramente non aveva nemmeno voglia di approfondire certe conoscenze.

Aveva sperimentato ampiamente il piacere carnale, ma niente di più. Ma l'incontro con Yon, aveva cambiato molte cose nella sua vita e del suo modo di pensare.

Fare l'amore e fare sesso erano due cose ben distinte e lo aveva capito solo grazie a lei.

Gli provocava quella insaziabile voglia di farla sua in ogni modo possibile.

La strinse ancora più forte i fianchi e premette di riflesso il bacino contro il suo, voleva che sentisse quanto la stesse desiderando.

Tutta quella passione stava stordendo Yon che famelica afferrò i suoi capelli tirandoli verso di sé.

Le era mancato da morire, avrebbe voluto gridarglielo, ma non poteva.

Sapeva che anche se lui non esprimeva limpidamente i suoi sentimenti, ogni volta che partiva e la lasciava a casa, gli si spezzava il cuore e di certo non avrebbe rimarcato quanto anche per lei fosse pesante la loro separazione che puntualmente arrivava.

Per un tour, per un videoclip, per un viaggio improvviso in qualche punto sperduto del mondo sempre troppo lontano da lei.

Ma quello era il suo sogno, la sua vita e non si sarebbe mai messa di mezzo. Se lo era ripromesso quando aveva accettato di diventare la compagna del ragazzo più ambito del paese e non solo.

Non aveva bisogno di sentire parole, conosceva ogni suo gesto, ogni sensazione che le facevano capire quanto l'amasse e questo le bastava.

Yoon-gi l'accarezzo con possessività senza smettere un secondo di divorarle le labbra, era come se volesse marcare a fuoco quell'incanto che si creava puntualmente fra di loro.

Si staccarono appena per riprendere fiato, ansimarono mischiando il loro respiro pieno di lussuria e di frasi non dette.

- Yon... - sussurrò contro la sua bocca gonfia dal bacio appena ricevuto.

- ... Si?... - mormorò inebriata.

- Dio, Yon... sei...così... - non riuscì a dire altro, si lanciò nuovamente contro la sua bocca, baciandola ancora più intensamente.

Soddisfatto dell'espressione della ragazza totalmente persa nelle sue carezze, si scostò, scivolando verso il basso, lasciando una scia di baci umidi sui seni che gli stavano alla perfezione tra le mani, proseguì sul ventre, fino a raggiungere la sua femminilità, ma non senza prima dedicare attenzione alle sue adorate gambe, accarezzandole minuziosamente come adorava fare.

Dopo aver segnato la sua pelle candida con un vistoso segno violaceo nell'interno coscia, si tuffò nel suo punto più caldo.

Ritrovò il suo sapore agrodolce, linfa per lui e si deliziò concentrandosi nel regalarle il più assoluto piacere. Sentiva i suoi respiri pesanti diventare gemiti sempre più forti e questo lo fece eccitare incredibilmente.

Yon si sentiva sempre di più di perdere il contatto con la realtà, il suo Yoon-gi era un mago a farle provare certe sensazioni, infatti da lì a poco sentì un calore crescente avvolgerla interamente. D'istinto strinse le cosce e si irrigidì per tutto il corpo, improvvisamente sussultò sentendo le sue dita entrare dentro di lei.

- Yoon...gi...-

Lo vide sorridere dalla sua altezza, la voleva fare impazzire, lo aveva capito e purtroppo ci stava riuscendo in pieno.

In un attimo il suo corpo venne invaso da tremori sempre più forti finché raggiunse il culmine del piacere. Ancora persa in quelle sensazioni si lasciò andare contro il muro, le gambe le tremavano a tal punto da risultarle difficile rimanere in piedi. Yoon-gi notando il suo sguardo languido, provò un moto di fierezza nel vederla in quello stato.

Adorava questo della sua Yon, tanto dolce e riservata con tutti, quanto passionale ed intraprendente solo con lui.

Aveva il privilegio di vedere questo suo lato e gli piaceva, eccome se gli piaceva.

Vedendo che lentamente si stava riprendendo da quel torpore che l'aveva avvolta solo poco prima, la costrinse a girarsi e premette il petto contro la sua schiena bianca, facendole poggiare le mani sulle piastrelle del muro.

- S...stai cercando di farmi uscire di testa, è così? - chiese ancora senza fiato e con la vista leggermente annebbiata.

- Sto cercando... o ci sono già riuscito? - rispose con voce roca, sfoggiando il suo tipico sorrisino di gomma tanto particolare.

Le baciò il collo fino ad arrivare alla spalla, dove ci lasciò un leggero morso, ma quanto bastasse per farla fremere tra le sue braccia.

- Yoon..gi..- ansimò, appoggiando la fronte bollente contro le piastrelle fresche - Avrei dovuto io... farti impazzire...-

Il ragazzo sorrise contro la sua pelle - Oh... nanetta... credimi ci sei già riuscita ampiamente...-

Prese il suo membro e lo fece scorrere tra le sue gambe - Dimmi...cosa vuoi? -

Yon arrossì non aspettandosi quella domanda - I...io...- gemette sentendo il continuo strusciarsi contro la sua femminilità, stava diventando davvero insopportabile quella sensazione.

- Avanti...dimmi ciò che desideri e se ne sarò soddisfatto lo farò!- ribaciò e leccò ritmicamente la spalla ed il collo, ormai diventati estremamente sensibili.

- Fammi tua... ti prego... non ce la faccio più!- lo pregò sofferente e finalmente lui entrò con un colpo completamente in lei.

Yon soffocò un gemito sentendosi improvvisamente ricolma della sua virilità e dopo qualche secondo per adattarsi alla nuova condizione, seguì i movimenti mirati e lenti del suo compagno.

Yoon-gi le strinse i fianchi con più foga e anche se era preoccupato che avrebbe lasciato dei segni, non riuscì ad esimersi dal tenerla più forte a sé.

Aveva bisogno di sentirla, di capire che non fosse solo un sogno.

La sua Yon non era solo un miraggio, era sua e lo sarebbe stata per sempre.

Si tirò indietro per poi entrare nuovamente in lei ad un ritmo crescente. La visione di affondare dentro di lei era la visione più intensa e bella del mondo.

Ormai erano due anime in un corpo solo all'interno di quella doccia dove gli ansimi e i gemiti regnavano sovrani.

Si staccò improvvisamente da lei, non aveva intenzione di concludere di già in quello spazio diventato improvvisamente troppo stretto.

La rigirò e rubandole un bacio appassionato, la trascinò fuori dal box, dirigendosi in camera da letto.

Erano totalmente bagnati, ma non gli importava di come sarebbero diventate le lenzuola di seta da lì a poco.

Yon ancora scossa da tutto quello che era accaduto, fin troppo velocemente, si staccò dalla presa del ragazzo e raggiunto il letto lo fece sedere su di esso.

- Ora tocca a me, devo rendere omaggio al grande Rapper del paese...- detto questo si piegò quel poco da afferrare la sua erezione e con lentezza mosse la mano per tutta la sua lunghezza, facendolo gemere.

- Pensavo mi avessi già omaggiato... aah...-

- Non è sufficiente! In questi mesi, chissà quante donne avranno desiderato essere al mio posto...- sussurrò sfiorando con la lingua la punta del membro, continuando la salita dagli addominali, passando per il petto e arrivando al collo - Chissà quante fantasie avrai creato nelle loro menti... - glielo sussurrò all'orecchio mordendo successivamente il lobo.

Yoon-gi emise una risata graffiata, afferrandole il viso per poterla guardare in quegli occhi brucianti di lussuria.

- A me importa solamente di creare fantasie su una sola donna ed ora è qui con me a farmi perdere la ragione...- ansimò girando la testa all'indietro sentendo ancora le sue mani che si stavano muovendo fin troppo velocemente sul suo membro teso - ...Yon...ti prego...-

Ammirando il risultato del suo operato, si mise a cavalcioni su di lui e lo fece entrare dentro di sé gemendo, si sentiva così desiderata in quel momento, quello sguardo di fuoco ne era una prova.

Prese a muoversi con gli occhi fissi sui suoi. Amava prendere il comando, le piaceva essere guardata in quel modo e da quella prospettiva, lo trovava così appagante e sensuale allo stesso tempo.

I movimenti si fecero presto più rapidi, accogliendolo interamente.

Yoon-gi stava letteralmente impazzendo, le accarezzò le cosce e la strinse forte a sé accompagnandola di volta in volta seguendo il suo ritmo.

Era tra le braccia di quella stupenda donna che ogni volta gli faceva mancare il respiro.

Un attimo dopo emise un suono rauco e sentendo anche i suoi ansimi sempre più frequenti, diede un ultima spinta vigorosa e in poco tempo vennero entrambi.

Yoon-gi espirò esausto contro il collo ancora bagnato di Yon, mentre lei si lasciò andare contro il suo petto facendosi cullare dalle sue braccia forti, rimanendo in quell'abbraccio d'amore.

Vedendola rannicchiata e senza difese contro di lui, sorrise tra i suoi capelli senza farsi vedere.

Non riusciva ad esprimere a parole ciò che sentiva per quella donna, per la sua donna, era qualcosa di unico e speciale. La sua unica fonte in quel deserto immenso e a volte spaventoso.

La stese sulle lenzuola ormai sfatte e si intenerì nel vederla addormentata.

Senza fare troppo rumore ritornò nella sala dove aveva lasciato i suoi effetti personali e recuperò una cosa da una delle tasche del borsone.

Silenziosamente ritornò sul letto e con estrema attenzione le agganciò un bracciale sul suo polso sottile. Un piccolo ciondolo di un fiore di loto svettava su tutto il resto.

Dalla scatola che aveva recuperato estrasse un secondo braccialetto che con un gesto della mano si allacciò anch'esso al polso.

Per il suo lavoro non poteva indossare anelli o cose affini, ma aveva fatto un'eccezione. Presto sarebbe dovuto andare al militare e non aveva avuto ancora il coraggio di dirglielo alla sua nanetta, anche se lei era consapevole che presto sarebbe arrivato anche per lui il momento di partire.

Sarebbe stato il periodo più lungo che avrebbero passato lontani e questo lo feriva profondamente. Solo qualche settimana lontano da lei, per lui era fin troppo, figurarsi quasi due anni.

Desiderava che avesse qualcosa di suo. Qualcosa che le facesse ricordare che lui anche se fosse andato in capo al mondo, in realtà era sempre vicino a lei.

Si sdraiò, si mise al suo fianco e l'abbracciò da dietro respirando il suo dolce profumo di fiori dei suoi capelli ancora umidi per la doccia.

Prima di addormentarsi sussurrò un timido - Mi sei mancata amore mio... -

Ma ormai lei era già al sicuro tra le braccia di morfeo, dove con un sospiro la seguì senza alcun indugio.

The End.



Ciao a tutti!!

Ed eccoci qui con la prima one shot interamente dedicata a Yoon-gi!! ^.^

Cosa ne pensate? Spero tanto vi sia piaciuta!

Questa raccolta è nata perché volevo sperimentare la mia capacità nel realizzare le storie brevi e...si anche le smut ahah

Così facendo pratica, sono uscite alcune os, secondo me, carine e mi dispiaceva lasciarle in una cartella sul pc, quindi...

Mi auguro che la mia idea vi sia piaciuta >.<

Ah...giusto!! Il Pifferaio Magico mi ha detto di dirvi che a Luglio arriverà un'altra storia U.U

Chi sarà il protagonista questa volta secondo voi?

Ps: Ci tenevo a ringraziare Chiarazzzz95 che senza il suo supporto probabilmente non avrei combinato nulla :') Mi sopporta sempre e non so come faccia ahah >.<

Vi aspetto alla prossima!!!

Un grosso bacio Ekylove ;*

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