Burrobirra;

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

21 Febbraio 1996

Avrei potuto addirittura scrivere giorno cinque in cui io e Draco ci stavamo evitando. Non che me ne importasse qualcosa, ci tengo a chiarire.
Il nostro rapporto sembrava essersi letteralmente spento, anche se a volte lo vedevo come cercavamo continuamente gli sguardi l'uno dell'altra.

Non sapevo perché capitava, ormai c'erano tante cose che non riuscivo a spiegarmi. Non mi spiegavo perché vedere che mi guardava mi facesse stare bene o che il solo sentire la sua voce mi faceva drizzare in piedi. Ormai che il cuore mi battesse all'impazzata ogni volta che lo vedevo nei corridoi o nella sala grande era diventata una cosa normale.

Persino Daphne si era accorta che qualcosa non andava, non mangiavo al tavolo dei serpeverde da quel giorno ormai. Non mi andava di starmene lì con lui difronte, mentre Pansy gli si attaccava al braccio e gli rubava baci sulle labbra, le stesse labbra che quella sera erano state su di me, che avevano baciato me.

Solo il pensiero mi faceva andare in bestia, dovevo sedermi e prendere un bel respiro, solo l'altro ieri avevo fatto esplodere una caraffa d'acqua sul tavolo grifondoro quando avevo scorto i due che si sbaciucchiavano, o meglio lei che sbaciucchiava lui.

«Che ti prende?» aveva chiesto Hermione vedendo che non avevo toccato cibo.

«Niente.» avevo risposto scuotendo la testa e abbassando di nuovo lo sguardo.

Ora riuscivo a stare allo stesso tavolo dove c'era Fred e mi ero accorta di non rendermi conto neanche se ci fosse o meno. Probabilmente significava che stavo andando avanti, o che stavo ricadendo in un burrone peggiore del precedente.

Quella mattina sotto costrizione della bionda ero stata trascinata con forza a pranzare con loro. Tracey si era accomodata alla mia destra e Daphne alla sinistra.

«Mangia!»dissero in coro spingendomi davanti un piatto con delle polpette e carote tagliate a cubetti.

«Si, si mangio.» sbottai cominciando a mettere qualcosa sotto i denti, ultimamente non avevo appetito.

Mary, una ragazza serpeverde che molto spesso gironzolava dietro Tracey, arrivò insieme a Pansy e Draco sedendosi difronte a noi.
Quest'ultimo non mi degnò neanche di uno sguardo e si sedette a poca distanza da me, in modo tale che avessi dovuto sporgermi per guardarlo.

«Ciao ragazze!» cinguettò allegra lisciando i suoi lunghi capelli color cioccolato, quanto invidiavo quella ragazza.

Amava i suoi capelli più di qualsiasi cosa al mondo e passava le ore a pettinarli e lucidarli, non ci ero mai andata molto d'accordo, non perché fosse antipatica, ma perché era amica del corvo con il caschetto alla sua sinistra, le amiche di Pansy normalmente non mi andavano molto a genio. A differenza delle altre lei era stata sempre simpatica con me, o almeno per quello che poteva, dato che non le avevo mai dato una certa confidenza.

«Cosa fate sta sera?» chiese senza darci il tempo di rispondere al saluto.

«Penso di stare con Blaise.» rispose Daphne.

«Io con Theo, non stiamo insieme da un po'.»

Seh come no.

Ora da buona non chiederlo a me, ti prego. «Tu invece Eve? Hai impegni?»

Alzai lentamente lo sguardo dal piatto che avevo davanti e dopo aver ingoiato il boccone. «No. Credo che resterò in camera a leggere un po'.» alzai le spalle.

«Peccato.» alzò le spalle. «Io, Pansy, Draco e due amici suoi usciamo, andiamo ai tremanici di scopa a bere qualcosa.»

Prima che potessi sorriderle cordialmente e dirle che non avevo nessuna intenzione di andare, soprattutto con due amici di Draco, Daphne mi interruppe. «Oh ad Eve farebbe molto piacere venire!» esclamò.

Draco finalmente alzò lo sguardo su di me. «Potremmo unirci io e Blaise per caso?» chiese e Mary acconsentì immediatamente facendo voltare al cielo gli occhi di Pansy.

La strattonai quando la ragazza si distrasse. «Che ti salta in mente Daphne!» sibilai.

«Beh che ne sei che ti diverti un po' sta sera. Smettila di fare la reclusa.» sorrise storcendo il naso perfetto.

«Io non ci vengo!» sbottai posando poco delicatamente la forchetta nel piatto.



«Stai benissimo Eve!» esclamò la bionda mentre mi sistemavo la gonna con mano.

«Chiudi la bocca Daph!» esclamai prendendo la giacca in tinta con la gonna.

Avevo indossato una gonna di Daphne, troppo corta per me e con un leggerissimo spacco su una gamba. Non si vedeva chissà che ma non era proprio il mio genere. Era a scacchi nera e bianca leggermente stretta sulla vita, all'interno avevo messo una maglietta a nera abbastanza stretta che metteva un risalto le forme che avevo.

Pettinai i capelli cercando di renderli decenti e bevvi la pozione lisciante, era venuta abbastanza bene, infatti i capelli stavano giù normalmente, senza che ci fosse il bisogno di toccarli in continuazione. Mi truccai poco, mettendo un po' di fondotinta sulle occhiaie, abbondante mascara e un lucido trasparente.

Guardandomi allo specchio non mi sentivo io, ma ammisi che ero davvero carina sta sera. Presi un bel respiro e dopo aver afferrato il cappotto seguii Daphne giù in sala comune, dove gli altri ci stavano aspettando.

Come da prassi io cercai Draco tra tutte quelle persone, accorgendomi che lui guardava già me. Stringeva un bicchiere tra le mani mentre faceva scorrere il suo sguardo su tutto il mio corpo. La sua mascella era contratta e dalla sua espressione sembrava incazzato nero.

«Eve lui è...-» Mary cominciò ma subito il
ragazzo prese la parola porgendomi la mano.

«Miles Bletchley, tu devi essere Eveleen.» sulla sua faccia si apriva un sorriso davvero inquietante. Era abbastanza alto, i capelli scuri e gli occhi allo stesso modo. Il sorriso era decisamente perfetto e quasi mi persi a guardare quanto i suoi denti scintillassero.

Annuii.«Preferisco Eve.» lui si leccò impercettibilmente le labbra per poi porgermi il braccio.

Lo guardai per un secondo per poi afferrarlo, non seppi perchè lo feci, ma di sicuro il biondino che ora camminava al nostro fianco non ne era felice.

Mentre ci dirigevamo verso il solito bar che ormai era diventato un vero e proprio luogo abituale, mi persi a guardare per un attimo il ragazzo che ora afferrava saldamente il braccio di Pansy.

Aveva un paio di pantaloni neri e inizialmente pensai che anche il maglioncino che avesse addosso lo fosse, ma in realtà era di un verde scuro con l'inserzione delle sue iniziali sopra argentate.

Narcisista.

Pensai tra me e me.
Alle mani portava un grosso anello, probabilmente della sua famiglia che probabilmente riprendeva la collanina argentata che gli penzolava dal petto, della quale però non riuscì a riconoscerne il ciondolo.

Pansy rise ad una sua battutina in modo sguaiato e mi volta guardando la strada di fronte a me. Miles stava intrattenendo una conversazione con Pucey molto fitta, tanto che quasi non si accorgeva di me, ma molto meglio così.

«Non ti ho mai vista ad una partita Eve.» disse poi facendomi riprendere dai miei pensieri.

«No.» scossi la testa. «Non lo capisco il quidditch.» non l'avessi mai detto.

Attaccò un monologo infinito dove mi spiegò tutti i minimi particolari di un attacco o una parata, capii dopo la trecentesima volta che lui era il portiere. Non vedevo l'ora di sedermi e tracannarmi un minimo di venti litri di burrobirra.

Quando arrivammo mi staccai finalmente dal suo braccio raggiungendo Daphne. «Mi hai lasciata con quella macchinetta vivente!» sbottai e lei rise accompagnata da Blaise.

«Mi dispiace, dai sediamoci vicine.» entrammo nel locale e il caldo mi prese in pieno, letteralmente in pieno il viso. Ci accomodammo in uno dei tavoli affiancati al muro, io decisi di sedermi all'ultimo posto, in modo tale che Miles non potesse accomodarsi al mio fianco.

Presi posto e aspettai che Daphne venisse a sedersi, ma come non detto me la ritrovai difronte, affiancata da Miles e Blaise. Non ci fu bisogno di voltarmi per capire che Draco si era seduto vicino a me.

Daphne mise su un espressione indecifrabile e fissò il biondo stupita, probabilmente non si spiegava perché avesse preso posto vicino a me.
«Tu cosa vuoi?» mi chiese facendomi sobbalzare.

«Una burrobirra.» risposi senza guardarlo e ingoiando un groppone che non sapevo di trattenere.

Le ordinazioni arrivarono fulminee nonostante il locale fosse pieno zeppo di persone e mi avventai subito sulla mia birra, decidendo se prendere o meno parte al discorso.

«Era un dannato fallo Malfoy.» sbottò Miles scuotendo la testa.

«Avanti Miles, da quanto riconosci un fallo?» Puecy rise trascinandoci con lui, mentre il ragazzo cercava compassione nel mio sguardo.

«Eve non può di certo proteggerti, non che ne capisca molto lei.» mi derise Daphne guadagnandosi una linguaccia.

«Non che tu sia meglio, dato che pensi che pluffa e boccino siano la stessa cosa!» sbottai ridacchiando.

«Concordo con lei.» rise Blaise facendo mettere su a Daphne un espressione corrucciata.

Volevo controbattere, rispondere e far sentire un po' la mia voce dato che mi sentivo un fantasma. La mano di Draco strisciò sulla mia coscia afferrandola e facendola scorrere poco sotto la stoffa della gonna.

Le parole mi morirono in gola e il solito rossore avvampò sulle mie guance. «La gonna é un po' corta.» mormorò al mio orecchio quando nessuno ci guardava.

«E a te cosa importa?» chiesi e lui si limitò a sorridere senza spostare la mano di lì.

«Quindi mi hai promesso il tifo alla prossima partita Eve!» ancora con questa storia.

«Promesso?» chiesi confusa.

«Sì, mentre entravamo.»

L'avrò detto per la disperazione, pensai.

«Hai cosí tanto bisogno che qualcuno tifi per te Miles?» Draco prese la parola.

«Avanti capitano, lasciami flirtare un po' con la signorina.» mi fece un occhiolino.

«Io sapevo che ti piaceva un ragazzo Mckinnon.» si rivolse direttamente a me, squadrandomi divertito.

«Ah si?» chiese Daphne. «Davvero?»

Ora tutti e tre mi stavano fissando aspettando una mia risposta. «Non penso siano affari vostri!» esclamai facendo sorridere il biondo sotto i baffi.

Miles si alzò per andare in bagno e Draco si avvicinò un altra volta. «Ti ho messo in difficoltà piccola?»

Questa di sicuro mi mancava, piccola!
Che nomignolo idiota e la cosa più snervante era che il mio stomaco aveva cominciato a contorcersi di nuovo.

«Non mi hai parlato per giorni.» sbuffai. «Non puoi continuare ad ignorarmi?»

«No se mi sculetti davanti vestita in questo modo!» sibilò. «Poi Miles è un idiota, che stai cercando di fare? Vuoi che lo cacci dalla squadra?»

Lo guardai stupita. «Perché mai dovresti cacciarlo dalla quadra?»

«Perché ti guarda un po' troppo.» ringhiò facendomi tremare.

Era geloso?

D'un tratto la cameriera si avvicinò di soppiatto. «Rosmerta mi ha chiesto di avvertirvi che gli Auror saranno costretti per il qualche minuto ad entrare insieme ad dissennatori, non infastidiranno nessuno, quindi vi chiediamo qualche attimo di comprensione.» poi senza sentire le nostre risposte si dileguò dirigendosi all'altro tavolo.

Noi ci guardammo preoccupati. Io ingoiai un groppone che non sapevo di trattenere e respirai pesantemente, odiavo i dissennatori. Daphne mi guardò e io scossi la testa tranquillizzandola, ma dentro di me volevo strillare e scappare. Avevo un perfetto autocontrollo.

Il gelo ad un certo punto invase il locale, facendomi scuotere da brividi e battere i denti impercettibilmente. Cercai di coprirmi le cosce il più possibile con il caldo tessuto della gonna ma era abbastanza inutile. Mi strinsi nel cappotto e la porta di aprì facendo entrare quegli esseri enormi. Il panico mi invase tanto che sentì il mio corpo immobilizzarsi.

La mano di Draco raggiunse la mia che si trovava sulla gonna, intrecciò le nostre dita e mi guardò per assicurarsi che stessi bene. Non so cosa mi prese in quel momento, ma strinsi la sua mano e mi avvicinai quasi nascondendo il viso nel suo cappotto.

Il suo pollice accarezzò il dorso della mano. «Tranquilla Eve. Ci sono io.»

Il gelo dell'esterno sparì per qualche istante a causa delle mie guance che presero fuoco, cercai di nasconderlo con i capelli e cercai una scusa da rifilare a Daphne, che non avrebbe potuto vedere la mia mano e quella del biondo intrecciate.

I dissennatori si mossero tra i tavoli, alla faccia del non avrebbero infastidito, mentre gli auror guardavano attentamente ogni viso. Quando quegli esseri si avvicinarono al nostro tavolo, la mia burrobirra si congelò immediatamente.

Tutti fissarono gli essersi e Draco prese la palla al balzo per afferrarmi velocemente il mento. «Vieni qui.» scoccò un bacio velocissimo sulle mie labbra.

Un sorriso ebete si era aperto sulle mie labbra facendomi sembrare un ebete per tutta la serata, le nostre mani restarono intrecciate e mentre il suo pollice accarezzava il dorso della mia mano, io sentivo le farfalle nel mio stomaco impazzire.

Ero felice.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro