𝐑𝐚𝐜𝐡𝐞𝐥𝐞 𝐏𝐎𝐕

Karen era stata dimessa dall'ospedale dopo un mese. Me ne accorsi perché la incontrai per caso e mi ha raccontato che era finalmente libera. Però era molto triste e mi dispiaceva per lei, anche se non mi ha raccontato tutto. Non mi voleva parlare di nulla e così le mie parole su di lei fecero centro al cuore e si spezzò.
<<SEI UNA STUPIDA KAREN! PERCHÉ CONTINUI AD ARRENDERTI! POSSIAMO TROVARE UNA CURA E TU DICI "NO, LASCIO PERDERE"?! NO, NO IO NON TI PERMETTO DA FARLO, IO CHE VOGLIO SALVARTI E TU RIFIUTI L'AIUTO DELLA TUA MIGLIORE AMICA! SAI CHE TI DICO? CHE LA NOSTRA AMICIZIA FINISCE QUA! NON... NON PUOI TRATTARMI COSÌ...! E IO CHE VOLEVO TANTO ESSERE TUA AMICA...>>
Appena mi resi conto di ciò che avevo detto, lei si accasciò a terra in ginocchio e scoppiò in lacrime. Oddio, avevo appena finito una persona a me importante, e non avrei dovuto!
Scappò via e appena metabolizzai tutte le parole che le avevo rivolto, ero contenta perché prima mi pesavano e non ce la facevo più a tenermele dentro. La odio, e la odierò per sempre!

𝐊𝐚𝐫𝐞𝐧 𝐏𝐎𝐕

Quanto sono stata stupida! Mi sono fidata di un'amica che neanche mi voleva. Oggi le ho chiesto di venire un attimo perché le dovevo parlare, e lei ha acconsentito. Ma quando sono uscita a cercarla, l'ho trovata che stava chiacchierando con le sue amiche e lei ha detto loro che non le importava più nulla di me! Ma quanto sono scema... Ma quanto sono scema!
Mi misi a piangere e me ne scappai ancora. Giorgio mi stava cercando ma non volevo farmi trovare, quindi scappai ancora più lontano.
Finii in una foresta. Era segno che stavo lasciando la famosissima città di Hollywood.
Sfidai la sorte, e lasciai la città. A piedi, giunsi in una specie di foresta a mo' di bambù, ed era davvero strana. Ma mi accorsi che era il Giappone, la città più abitata e popolosa al mondo! È così bella!
Girovagai a lungo e alla fine con l'aiuto di una mappa che mi diede un vecchio anziano prima di andarsene, scoprii di essere a Tokyo, la capitale del Giappone. Ripensai alla mia amica Rachele. Non volevo piangere, così mi trattenni, e smisi di pensare a lei. Forse facevo bene a starle lontana: oppure mi mancava ancora?
Non ci pensai troppo, e improvvisamente mi si apparve davanti un'anziana signora che voleva ospitarmi per la notte, ma rifiutai e feci per andarmene ma lei mi bloccò il braccio e aveva le lacrime agli occhi: mi supplicò più volte di accettare e alla fine dovetti acconsentire.
Mi porse un pigiama pulito e ben accaldato e lo accettai senza fare storie, non volevo che quella povera signora si mettesse a piangere.
Decisi improvvisamente di assecondarla in tutto, darle ragione, accompagnarla ovunque lei volesse, per fare in modo di renderla felice. Ma quando mi raccontò tutta la verità, restai ovviamente senza parole.
<<Cara, io sto morendo. Ho scelto di ospitarti perché prima cosa mi facevi tanta pena tutta sola, e seconda cosa non volevo stare da sola per la notte... volevo qualcuno al mio fianco che mi rendesse felice prima della mia morte... Tu mi hai resa felice... e per questo ti ringrazio...>>
All'inizio non risposi, ma vedendo la signora quasi in lacrime che attendeva impazientemente una risposta, mi decisi a parlare.
<<Signora... non... deve... preoccuparsi... io... ho...fatto...il... possibile...per...aiutarla...e...spero...che...sia... soddisfatta...>>
<<Sta' tranquilla signorina...?>>
<<Karen...>>
<<Karen, ascoltami stellina mia. Sto morendo perché non ho fatto in tempo a rimuovere il cancro. Ho scoperto troppo tardi che ce lo avevo, e ormai mi si era già diffuso in tutto il corpo... Addio...>>
Morì esattamente in questo modo, e io non potei fare a meno di piangere. L'anziana aveva fatto tanto per me e non avrei dovuto permettere che morisse per quel maledetto cancro.
Ad un tratto mi arrivò un messaggio: era... Gabriela?!

Da Gabriela:
Dove diavolo sei finita?! Ti stiamo cercando tutti!
A Gabriela:
Questi non sono affari che ti riguardano Gabriela. Ho lasciato la città.
Da Gabriela:
Perché hai fatto una mossa così stupida?! E ora dove cavolo sei?!
A Gabriela:
Ti ho già detto che non sono affari tuoi! A presto, Gabriela.
Da Gabriela:
Tanto ti verremo a cercare fino al Giappone, anzi il Giappone sarà il primo posto in cui ti cercheremo!
A Gabriela:
Spiacente, sfortunatamente non mi trovo la! 😜
Da Gabriela:
So che stai mentendo, il Giappone ti è sempre piaciuto tesoro, nasconditi bene se non vuoi farti trovare! Ciao, ciao!

Gabriela mi stava cercando. Ma da quando poi?! Era veramente strana. O forse aveva iniziato a cambiare. Ma perché tutta questa sceneggiata?! Solo perché si era finalmente resa conto che io sia interessante, oppure perché mi sta cercando solo per via di Giorgio?! Maledetta.
Il giorno seguente Gabriela, Giorgio e Rachele erano già qui in Giappone.
Mi nascosi in un cespuglio del parco e stavano per arrendersi quando Giorgio vide i miei capelli in un cespuglio enorme.
<<Riconoscerei quei capelli ovunque!>>
Gabriela avanzó verso il cespuglio e disse:
<<Non possono essere che di Karen!>>
Alzò i miei capelli e mi sollevò in aria.
<<Coff, coff! Gabriela...>>
<<Oh mio dio, Karen! Stai bene?!>> mi disse lei spaventata e tremando come una foglia.
<<Più...o...meno...>>
<<Uffa, parli ancora così!>> rispose Giorgio ormai stufo della situazione attuale.
Ci rimasi male e Gabriela se ne accorse, e intuì il mio pensiero.
<<Giorgio, hai offeso Karen! Complimenti al miglior guastafeste di tutto il mondo!>>
<<Stavo solo scherzando!>>rispose lui infuriato.
Rachele continuava a fissarmi con una faccia torva e cupa e per tutto il viaggio di ritorno non mi rivolse la parola. Poi mi lanciò uno sguardo pieno d'odio. Ricambiai il gesto.
Non volevo ancora arrendermi, perché avevo perso un'amica che sarebbe disposta a uscire sempre con me e con nessun'altra?! Sono stata una stupida, ma come potevo farmi perdonare? Quando spiegai la situazione a Gabriela lei mi incoraggiò.
<<Insomma Karen: fatti nuove amicizie! È tempo di voltare pagina!>>
<<Perché... prima...mi...bullizzavi...?>>
chiesi. Volevo sapere come mai mi aveva bullizzata per tutto questo tempo.
<<Perché...>>