Rain

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Annabeth capì che nell'Olimpo c'era qualcosa che non andava quando, tutto d'un tratto, cominciò a diluviare il 20 di luglio.

All'inizio sembrava solo qualche gocciolina di pioggia, ma nel giro di pochi minuti si ritrovΓ² con la maglietta fradicia e i capelli zuppi.

In quel momento si trovava nel bosco a fare una passeggiata per schiarirsi le idee e pensare meglio e il temporale la prese del tutto alla sprovvista.

Nel frattempo tutti i ragazzi del campo presero a correre alla rinfusa, senza un apparente meta, solo per ripararsi dalla pioggia che stava batteva forte sui tetti delle capanne.

Chirone guardava la scena preoccupato, grattandosi la barba sulla punta del mento.

-RAGAZZI ADESSO MENTRE CERCHIAMO DI CAPIRE COSA STA SUCCEDENDO TORNATE NELLE VOSTRE CAPANNE- GridΓ³ cercando di farsi sentire dai semidei, che apparentemente compresero l'ordine e si dissero ognuno nelle loro rispettive capanne.

Annabeth era troppo lontana per sentire l'ordine del centauro, quindi corse verso il primo posto che le veniva in mente, mentre la pioggia le bagnava la schiena e le infradiciava i piedi.

Mentre correva continuava a pensare a quanto fosse un' idea stupida, ma questo non la fermΓ³.

Arrivo alla cabina tre completamente zuppa, dalla testa ai piedi, e bussΓ³ leggermente.
Sì guardó intorno vedendo il campo deserto e sperando con tutto il suo cuore che il suo migliore amico fosse lí.

Il ragazzo comparve sulla porta, i capelli arruffati e umidi e uno sguardo abbastanza sorpreso.
-Annabeth? Cosa ci fai qui?

La ragazza si passΓ³ una mano sul viso asciugandosela dalle gocce di pioggia che ancora solcavano le sue guance.
-Ero nel bosco e ha cominciato a piovere...senza volerlo sono arrivata qui. Posso entrare?...- chiese incerta.

Percy sorrise, uno di quei sorrisi che facevano sciogliere ad Annabeth qualcosa dentro.
-Certo vieni-
Disse aprendo la porta un po' di piΓΊ per farla entrare.

La cabina era esattamente come era ogni volta che Annabeth ci entrava: accogliente, calda e totalmente in disordine.
Vestiti erano sparsi sul pavimento, le scorte di cibo del ragazzo erano completamente esaurite e quello che ne rimaneva erano delle briciole sul letto.

La ragazza non potΓ© fare a meno di sorridere.
Quella stanza era nulla in confronto alla confusione che aveva dentro lei.

Percy non riusciva a smettere di guardarla. Anche coi capelli bagnati e i brividi di freddo era bellissima.
Sapeva che non erano i pensieri che avrebbe dovuto avere un migliore amico, ma in effetti lui era completamente cotto.

All'improvviso di accorse di non aver fatto altro che fissarla fino a quel momento, quindi arrossendo disse: -Oddei devi avere freddo, sei tutta bagnata... Aspetta-

Corse verso un cassetto, e ne tirΓ³ fuori una grande felpa blu, che porse alla ragazza.

Lei la prese abbastanza in imbarazzo.
-Hem..Percy...qui non c'Γ¨ il bagno- gli fece notare lei.

Il ragazzo realizzΓ³ in quel momento cosa significasse e ridacchiΓ³ nervoso.
-Allora, beh...mi giro?...-

Annabeth rise.
All' improvviso tutti i muscoli del corpo del ragazzo si rilassarono. La risata di Annabeth aveva sciolto il blocco di tensione che era stato presente fino a quel momento.

Percy si voltΓ² coprendosi gli occhi con le mani, senza sbirciare minimamente, mentre la ragazza si cambiava.

-Ok puoi girarti- esclamΓ³ lei allegra, soddisfatta della felpa che aveva addosso.
-Come mi sta?- chiese divertita

-Sei stupenda- sussurrΓ³ lui completamente assorto a guardarla ridere e camminare per la stanza.

Lei si voltΓ² sorpresa.
-come?- chiese arrossendo per la millesima volta quel pomeriggio.

-Dicevo che ti sta veramente enorme- rispose lui ridendo.

Lei gli tirΓ³ una leggera gomitata.
-Questo lo so Testa d'alghe, Intendevo se mi sta bene- disse sorridendo.

-Oh beh in questo caso, sΓ­ ti sta davvero bene, a Tyson piaceresti particolarmente- la prese in giro lui.

-Sei un tale idiota Percy Jackson, perΓ³ ti voglio bene-
Disse lei buttandosΓ­ sul letto sorridendo.

-Sai non me lo dici mai- rispose lui stendendosi accanto a lei.

-Cosa? Che ti voglio bene?-

-No, che sono un' idiota. Di solito usi termini come "Testa D'Alghe" oppure "Stupido mezzosangue figlio di Poseidone senza cervello"-

Lei rise di gusto.
-Hey la seconda l'ho usata solo una volta quando ero arrabbiata- cercΓ³ di giustificarsi poi.

-Mhmhh, certo- le fece il verso lui girandosi su di un fianco e voltandosi verso Annabeth.

La ragazza si girΓ³ a sua volta, e i due si ritrovarono coi naso praticamente attaccati.

-PerΓ³ la mia parte preferita Γ© quando mi tiri le gomitate, sono molto piΓΉ comunicative di un soprannome- aggiunse poi lui.

-Ah sΓ­ Testa d'Alghe? Sai cos'Γ¨ ancora piΓΊ comunicativo di una gomitata?- ribattΓ© lei accigliata, sempre perΓ³ sorridendo.

-Un bacio?-
Chiese Percy con un leggero sorriso e le guance in fiamme.

Lo stomaco di Annabeth fece una capriola.
-In realtΓ‘ stavo per dire un buon libro, ma in effetti...-
Disse lei per poi prendergli il viso fra le mani e baciarlo.

Quando si separarono Percy sorrise.
-Adesso se vuoi possiamo leggere il libro di cui parlavi-
DecretΓ³ lasciandole un bacio sulla punta del naso.

-Rettifico, sei il MIO idiota Percy Jackson-
Rispose lei poggiando la testa sul cuscino ed addormentandosi.

Spazio autrice

BUONGIORNO
Prima che diciate qualsiasi cosa SÍ LO SO CHE AL CAMPO NON POTREBBE PIOVERE PERΓ“ VABBÈ
Sono troppo cariniiii AAAAAAA
vabbè torno alla mia inutile vita, adios✌️
Ve se amaπŸ‘ŠπŸ»πŸ’ž

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