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Apro gli occhi, ma non capisco dove sono e per quanto cerco di di sforzarmi non riesco a ricordare cosa sia successo.

Il chè è una cosa abbastanza inquietante a prescindere e dati i miei precedenti, mi sembra logico che io sia letteralmente terrorizzata e ogni minuto che passa la mia paura aumenta, cosa è successo? 

Se c' è una cosa che odio é proprio non avere pieno controllo della situazione.

Forse sono solo in uno dei miei incubi ormai abituali, provo a richiudere gli occhi e riaddormentarmi, sperando di risvegliarmi in una situazione più normale.

Solo quando una mano calda, prende la mia fra le sue e la bacia dicendo "andrà tutto bene" tiro un sospiro di sollievo, perché? 

Perché  so benissimo di chi è quella mano, di una persona che mi ha fatto soffrire, ma mi ha anche fatto perdere la testa. Lo capisco perché quando mi sfiora mi manda letteralmente in confusione.

Così decido di aprire gli occhi. La prima cosa che vedo é Sirius seduto accanto a me, con la mia mano fra le sue e gli occhi pieni di lacrime.

<<Sirius, cosa è successo? Dove siamo?>> chiedo per prima cosa, stabilendo che poi  gli chiederò perchè sia seduto accanto a me dato che io non dovrei parlargli.

<<Non ti ricordi niente? Proprio niente?>> mi chiede.

<<No>> 

<<Bhe, hai presente Lockwood?>> mi chiede.

Già sentire quel nome mi fa gelare il sangue, ma voglio sapere cosa è successo perciò stringo i denti e annuisco. 

<<Bhe, ti ha schiantato, poi ha detto che ti portava in infermeria ma in realtà stava andando al settimo piano. Fortunatamente Lily era nei paraggi e ha capito subito che c'era qualcosa che non andava>

Inizio a tremare e delle lacrime iniziano a rigarmi il viso. Lui se ne accorge e mi stringe a se.

<<Se, sarai con me, niente ti farà del male>> cerca di rassicurarmi stringendomi a se e questo picco gesto mi fa passare quel poco di rabbia che avevo nei suoi confronti.

<<Forse non lo merito>> sussurra<<ma spero che un giorno mi riuscirai a perdonare>> 

<<Ti ho già perdonato>> affermo buttando gli occhi al cielo << vorrei almeno delle spiegazioni e delle scuse, perché hai reagito in quel modo?>>

Lui inizialmente arrosisce e basta poi guarda la sua mano dentro la mia e sorride.

<<Bhe, ero geloso.>> 

<<Di cosa?>>

<<Del fatto che tu stavi con un altro, che l' hai fatto con un altro, ero geloso e lo sono tutt' ora. Ti sono sempre stato accanto da amico, ma non hai la minima idea di quanto sia doloroso.>> mi guarda negli occhi e passa la sua mano tra i miei capello <<Io ti amo con tutto me stesso e quando ho scoperto che ti aveva messo incinta un altro non ci ho visto dalla rabbia. Lo so, può sembrare un discorso possessivo e tu manco ricambi i miei sentimenti, ma ti assicuro che nessuno può capire quanto mi faccia male sapere che ti hanno messa incinta e non sono stato io a farlo. Poi questi mesi, sono stati i più difficili della mia esistenza. E mi sento un codardo per non averti detto quanto ti amo.>>

Non riesco a credere a quello che ha appena detto.

<<Comunque addio, so che non mi guarderei più in faccia, da come ho parlato c'è da spaventarsi.>>

Mi passa un altra volta la mano tra i capelli e poi fa per alzarsi, io gli afferro una mano prima che sia troppo lontano.

Forse è una pazzia, ma una volta tanto voglio quello che desidero.

Anche se può essere impossibile. 

<<Anche io ti amo, e secondo me non sei un pazzo.>> sorrido abbassando lo sguardo <<Forse ho sbagliato pure io... avrei dovuto dirtelo subito, ma l' avevo appena scoperto, ero ancora traumatizzata e speravo con tutto il cuore che mi trovavo sono in un incubo e un bel momento mi sarei svegliata e avrei scoperto che andava tutto bene. 

<<In quel momento avevo bisogno del tuo sostegno, più di quello degli altri, perché sei tu l'unico che mi sa far stare meglio solo con la presenza. Sentirsi dire quelle cose dalla persona che ami fa molto male. Più male che se le avesse dette un altra persona; questi mesi per me sono stati impossibili, perché l'unica persona che mi aiutava a sorridere eri tu.>> 

Si porta le nostre mani intrecciate alle labbra, lasciando un bacio sul dorso della mia mano, poi mi bacia sulle labbra.

<<Mia?>> 

<<Per sempre>> 

Mi bacia di nuovo e ora come mai ho avuto la certezza che per me le labbra di nessuno sono come le sue e mai potranno esserlo; i suoi baci invece, sono dolci, caldi e pieni d' amore, non freddi e distaccati.

<<Dove siamo?>> chiedo a un certo punto.

<<A casa di James>> afferma <<non sapevamo dove portarti e non mi sembrava il caso di lasciarti a Hogwarts, oggi sono iniziate le vacanze di Natale>>

<<A ok, ma è meglio che vada, non vorrei creare disturbo.>>  dico cercandomi di alzare e lui mi fa mezzo sorriso.

<<Penso che se ti avesse sentito James o la signora Potter, starebbero ridendo>> 

Annuisco, sapendo che è la verità.

<<Margot, piccola, tutto bene?>> è la prima cosa che mi chiede la signora Potter appena mi vede entrare in cucina e io annuisco.

Ho già conosciuto la madre di James l' anno scorso, quando sono stata invitata per Natale. 

<<Congrattulazioni, singora Black>> scherza James entrando nella camera dove dormo io, mentre io mi passo la spazzola tra i capelli.

<<Hey, non corriamo troppo>> affermo e lui mi stritola in un abbraccio.

Due colpi di tosse, palesemente forzati annunciano la presenza di qualcunaltro e appena mi volto, mi trovo Sirius alle mie spalle che fulmina con lo sguardo il suo migliore amico.

Sorrido divertita dalla scena, forse, dopo tanto tempo, sto sfiorando la felicità.

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