Capitolo 8

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~Felix~

Non riesco a capire perché devo essere io a spiegare il piano.

L'abbiamo ideato tutti insieme, Luna esclusa ovviamente, ma ho quasi l'impressione che gli altri si fidino solo di me per quanto riguarda le tattiche militari.

Non penso sia proprio una mossa saggia, io ragiono basandomi solo sulla logica, su ipotesi precarie che il mio cervello confeziona al momento.
Potrò anche sembrare intelligente, ma non sono esattamente un esperto a riguardo.

Credo che le persone mi sopravvalutino, forse è per questo motivo che la mia paura più grande è quella di non soddisfare le aspettative altrui.

Non so nemmeno da dove iniziare, mi osservano tutti quanti con occhi colmi di interesse, ma sinceramente l'unico effetto che ciò ottiene su di me è quello di farmi sudare più del dovuto.

Mi passo un mano dietro alla testa, è un semplicissimo gesto che però mi rilassa.
Distendo i muscoli e faccio un respiro profondo.
«Ok, Caeli passami le carte» borbotto con scarsa convinzione.
"Dai Felix, puoi farcela" ripeto silenziosamente cercando di incitare me stesso.

Il mio amico si dirige verso il suo zaino e si inginocchia a terra molto lentamente.
Ci fruga dentro per qualche istante e poi tira fuori due fogli arrotolati.
Noto lo sguardo di Luna abbassarsi e farsi più serio.
Caeli la guarda intensamente, non capisco perché.
Sembra triste, quasi come se volesse rimproverarla.
Lei percepisce il suo sguardo addosso, ma cerca comunque di non darci troppo peso.
Non ho tempo per queste cose, devo restare concentrato.
Ho paura di essere assalito dal panico, di bloccarmi e non riuscire più a proseguire.

«Ecco» mi risponde Caeli con voce ferma e decisa.
Venderei una buona parte della mia intelligenza per la sua determinazione.
Srotolo lentamente il foglio.
È esattamente come mi aspettavo: le pagine sono leggermente stropicciate, le scritte evidentemente copiate di fretta, i disegni abbozzati il meglio possibile.
«Come già sapete...» comincio, nel tentativo di illustrare il mio piano folle.
Vorrei proseguire ma vengo interrotto dalla nuova arrivata -
«Non vorrei risultare scortese, ma io ancora non so proprio nulla»

Arriccio le labbra per quella affermazione, ma qualsiasi rimbecco mi muore in gola.
Intravedo l'ombra del carattere che si sforza di tenere dentro.
È sola, sperduta e sicuramente spaventata.
Nonostante questo sa che non può vacillare, sa che deve essere forte per se stessa.
Ma in fondo è terribilmente fragile, terribilmente sofferente.
Avverto il bisogno di abbracciarla forte e dirle che andrà tutto bene.
Ma io non mento mai.

Benché sia un duro colpo sia per l'orgoglio che per la determinazione, intravedo un senso nelle sue parole.
Non ho pensato a lei, il mio cervello era così impostato sul mio discorso, da farmi dimenticare che Luna conosce ancora troppe poche cose riguardo a noi e alla storia dei suoi antenati.

Io, un Alium con la capacità di avere una memoria praticamente infallibile, ho davvero dimenticato di raccontarle tutto.

«Se siete d'accordo ragazzi, Lu dovrebbe sapere tutto ciò che sappiamo noi»
Vedo che si rilassa e distende le spalle.
Lu, è così che l'ho chiamata per farla sentire a suo agio.

D'ora in poi voglio cercare di avvicinarmi di più a lei, credo sarebbe una amica fantastica per me.
Siamo simili ma diversi allo stesso tempo.

«Allora, Luna, da dove comincio?-» Sospiro cercando di richiamare i miei ricordi e riordinare i pensieri.
Non c'è un modo delicato per raccontarle tutto, ma sicuramente prima saprà e prima potremo andare avanti.

«Non ho il tempo di soffermarmi sui dettagli, ma se non capisci qualcosa sei libera di fermarmi» anticipo per evitare disguidi.
«Devi sapere che molti anni fa ci fu una guerra.
Una guerra terribile, una guerra sanguinosa e spietata.
La "quarta guerra mondiale".
Veniva chiamata così dagli abitanti della Terra.
Prima di lei altre tre erano state combattute dal genere umano, ma parliamo di minuscole battaglie in confronto alla quarta» mi interrompo, non voglio spaventarla più di quanto non lo sia già.
Preferirei evitare di illustrarle le discordie e le catastrofi che questa lotta ha comportato.
Mi si gela il sangue al solo pensiero.

Chiudo gli occhi per un istante e poi riprendo a parlare con tono pacato e più calmo «Durante questa guerra morirono milioni e milioni di persone innocenti.
Coloro che rimasero in vita decisero di creare piccole città a sé stanti, così da evitare che la tragedia si ripetesse ancora.
I nostri antenati si fermarono qui, in questa zona di mondo.
Erano persone comuni, senza classe sociale... solo persone» assaporo questa verità.
Un tempo eravamo tutti uguali.

Luna non sembra sconvolta.
Io, a differenza sua, una volta scoperte queste cose ero rimasto tutt'altro che indifferente.
«E allora i nostri poteri da dove vengono?» mi domanda incrociando le braccia al petto.
Sembra una studentessa curiosa che vuole approfondire l'argomento di cui si sta parlando in classe.

«Ci stavo giusto arrivando» rispondo prontamente chinando il capo.
Esito valutando le opzioni.
Potrei sempre mentire. Forse sarebbe meglio farlo.
Quello che le dirò potrebbe turbarla, anche se vuole farsi vedere così forte e impassibile.
Ma deve sapere.

«I primi Alium non si chiamavano così.
Erano persone quasi normali.
Dico "quasi" poiché durante la guerra furono vittime innocenti sottoposte ad alcuni esperimenti.
Le persone più povere infatti furono condotte in laboratori specializzati in cambio di qualche spicciolo..Non si sa come o cosa abbia aiutato ad acquistare le capacità sbalorditive hai primi Alium, ma una volta fatto non si è più stati in grado di tornare indietro.
Venivano considerati come armi in mano allo Stato, solo utili in battaglia.»
Davanti a me Luna si lascia andare ad un sospiro.

«Grazie» sputa fuori dopo una lunga pausa.
La capisco, so cosa vuol dire restare all'oscuro della verità per troppo tempo.
Ma io non ho ancora finito, anzi ho appena cominciato.

«Vivevamo in armonia, fino alla divisione in classi sociali » metto ardore nelle mie parole come mai prima d'ora «La storia si ripete sempre» raddrizzo la testa mentre mi preparo ad argomentare questa affermazione.

«Non molto tempo fa il governo di Neman cominciò a bramare più potere.
Volevano espandersi infrangendo il giuramento di vivere in pace nella loro città senza disturbare le altre.
Sentivano il desiderio di comandare su tutto e tutti. È così che sono iniziate» stringo i denti e continuo «Dodici anni fa circa, il governo ha dato l'ordine ad alcuni soldati di rapire gli Alium, ma con estrema discrezione» cerco di interpretare nuovamente l'espressione di Luna.

La nuova arrivata nel nostro gruppo interviene interrompendo la mia spiegazione «Dodici anni fa io avevo quattro anni...I miei sono morti in quel periodo»
Non l'avrei mai detto, ma è piuttosto sveglia.

«Cominciarono a portare via tutti gli Alium che avessero più di sedici anni.
Prenderli prima che i loro poteri si fossero manifestati sarebbe stato solo uno spreco.
Avrebbero dovuto mantenere persone in più inutilmente.
Ma se sanno della tua esistenza e hai dei poteri, loro arrivano.
Non sappiamo bene come ci trovino, ma ho alcune ipotesi.
I nostri poteri si trasmettono per discendenza matrilineare, quindi una volta presi i genitori, possono tenere sotto controllo i figli aspettando i loro sedici anni.
Ad esempio è ciò che hanno fatto con te, badando bene di tenere tua nonna in vita per crescerti.
Se sei un Umile è più facile farti sparire inscenando la tua morte, ma è anche più raro che qualcuno decida di addottarti.
Ogni Alium per loro è prezioso, non possono rischiare di perderlo di vista o farlo finire nella famiglia sbagliata.
Ma nonostante questo non si fatto scrupoli» mi fermo a riprendere fiato, sto parlando molto velocemente.

Con la mia famiglia non hanno agito così intelligentemente.
Una volta presi mamma e papà, io sono riuscito a trovare un lavoro a casa di Mira, e quindi a garantire un tetto per Stellina.
Ero piccolo, ma avevo già preso in mano la mia vita.
Da lì probabilmente non ci hanno più rintracciati, ma per noi sarà sempre tutto rischioso finché ci saranno questi sequestri.
Potrei definirmi sfortunato, ma non lo sono stato.
Il governo ha sempre dovuto prestare attenzione alle persone che portava via, non più di quattro in un anno, o la cosa sarebbe risultata sospetta.
I miei genitori sono stati presi poco dopo la nascita di Stellina, ho potuto avere una sorella, ringrazio ogni giorno per questo.

«I tuoi genitori non sono morti» proseguo da dove ero rimasto «sono rinchiusi in una specie di prigione creata appositamente per tutti noi» Mi sarei aspettato qualcosa da lei dopo questa rivelazione, invece mi fissa incitandomi a proseguire « Devi sapere che negli anni i pochi scienziati che vivevano a Neman, e che sono stati obbligati a seguire gli ordini del governo, hanno elaborato vari modi per tenere i nostri poteri sotto controllo ed evitare ribellioni.
La prigione si chiama C.D.S.A ovvero Centro di Detenzione e Sperimentazione degli Alium.
Si trova nel bel mezzo della foresta, dove nessuno andrebbe di sua spontanea volontà.
I più giovani vengono allenati per essere utilizzati al momento giusto, sui più anziani si fanno altro esperimenti per scoprire come dare a tutte le persone "comuni" i poteri che noi possediamo.
Almeno questo è ciò che sappiamo dalle informazioni in nostro possesso»

Ripenso ad una delle più grandi invenzioni create fin ora dagli scienziati: il Sonar.
Un marchingegno di pura genialità, migliore di qualsiasi guardia o soldato contro noi Alium.
Da ciò che mi ha raccontato Caeli, Luna ha avuto la sfortuna di sentirlo.
Il Sonar protegge i confini dell' C.D.S.A notte e giorno, evidentemente i miei amici hanno compiuto l'errore di avvicinarsi troppo alla struttura.
Essendo un ostacolo in più da superare per riuscire nella nostra impresa avevo precedentemente spiegato a Caeli la sua funzione, così sono riusciti ad arrivare qui quasi illesi.
Se Luna fosse stata sola ora non sarebbe qui.

Prendo una delle due carte di Caeli e la passo a Luna « Se cerchi bene, forse troverai i tuoi genitori. Questi sono tutti i nomi di coloro che potrebbero essere rinchiusi e di cui siamo a conoscenza» mi trema la voce.
I suoi occhi divorano nome dopo nome ogni singola riga.
Sembra quasi che possa incendiare la carta con lo sguardo.
Si ferma di botto e indica qualcosa verso la fine della pagina.

«Diana e Christopher » esclama ad un tratto spalancando gli occhi azzurri.
«Loro sono vivi» ripete per convincere più se stessa che me.
«Cosa avete intenzione di fare?» mi domanda senza staccare lo sguardo dalla lista, come se i nomi dei suoi genitori potessero sparire in un attimo.
«Cosa abbiamo intenzione di fare» la correggo per ricordarle che ormai anche lei partecipa alla missione ufficialmente.

Teoricamente cinque ragazzini non dovrebbe essere in grado di penetrare al C.D.S.A e pensare di uscirne vivi, addirittura liberando degli Alium.
Ma questo piano è studiato alla perfezione, dovrebbero funzionare.
Deve funzionare.

Dobbiamo provare, se falliremo cinque persone perderanno la vita, ma saranno morti di poca importanza.
Se dovessimo riuscire nel nostro intento, invece, faremmo la differenza.

«Ora Lu, se sei d'accordo vorrei spiegarti l'unico modo che abbiamo per liberare i tuoi genitori e approssimativamente altri cinquanta Alium» potrei sembrare pazzo, probabilmente perché lo sono.
Questa idea è stata mia e di Caeli, ora non posso più tirarmi indietro.

Conosco i rischi a cui andiamo incontro, ma sono pronto a correrli.
Il problema sono gli altri, se morissi per una buona causa sarebbe un onore per me.
Ma rischiare di far perdere la vita ai miei amici mi distrugge.

All'inizio mi impongo di non pensarci.
Questa missione sarà difficile anche senza soppesare tutte le vite in gioco.
Ma neanche chiudere gli occhi è una risposta.
Per quanto sia difficile guardare, devo farlo.
Anche se dovessi prendere la decisione più dura, devo farlo con gli occhi aperti.
Basta nascondere la paura e il terrore.
Devo provarli se voglio andare fino in fondo.

Ciaoo a tutti.
Allora, riguardo a questo capitolo non ho molto da dire.
Spero che vi sia piaciuto, finalmente avete capito molte cose che prima restavano ancora celate nel mistero.
A proposito di cose misteriose, vi andrebbe di avere un capitolo scritto dal punto di vista di Caeli?
Io sinceramente credo sarebbe una buona idea per farvelo apprezzare e conoscere meglio, ma vorrei sapere il vostro parere.
Ho scelto ( con non pochi sforzi) i nomi dei genitori di Luna e anche della nonna (ovviamente tutti derivati dal latino).
Vi ringrazio tanto per le 300 letture,
Al prossimo capitolo ♥️

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