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-Che cos'è successo?- mi domandò Logan preoccupato.

-Mi sono persa.- risposi a bassa voce guardandomi intorno.

-E la tua amica dov'è?- chiese.

-Non c'è.- dissi.

-Quando arrivo mi spieghi tutto. C'è un punto di riferimento?- domandò Logan.

-L'unica cosa che vedo è un parco.- risposi.

-Madison, sii più specifica.- disse.

-C'è un cartello con scritto Roodville, ti dice niente?- chiesi.

-Arrivo.- disse chiedendomi il telefono in faccia.

Mi trovavo a non so quanti chilometri lontana da casa, ero sola, mi ero persa e la prima persona che ho chiamato è stata Logan. Menomale che volevo stare lontana dai problemi. Ogni tanto controllavo l'ora al telefono, il tempo sembrava non passare mai ed essendomi stancata decisi di andarmi a sedere su una panchina del parco.

Il prato verde era il punto forte del Roodville, c'erano solo alcune altalene e dei laghetti, era davvero un paradiso.

Vedevo i bambini giocare e correre ad abbracciare i propri padri, in quel momento il mio cuore si rabbuiò per qualche secondo, da piccola sognavo sempre di poter avere un bel rapporto con mio padre ma purtroppo non si realizzò, non eravamo legati, lui non c'era mai, al contrario di adesso. Da qualche mese a questa parte sembrava essere più gentile e disponibile, il mio orgoglio non voleva ammetterlo ma mi faceva piacere.

Sentii una presenza sedersi accanto a me, avendo poca fiducia nelle persone mi voltai di scatto per vedere chi fosse. Era una donna, i capelli castani coronavano il suo viso invecchiato, credo avesse una cinquantina d'anni o poco più.

-Sono belli vero?- mi chiese continuando a guardare due bambini che giocavano insieme.

Annuii senza dire nulla.

-Anch'io avevo una bambina, ma poco dopo il parto i medici dissero che non ce l'aveva fatta. Ho avuto solo il tempo di stringerla a me. Pochi giorni dopo mio marito ed io ci separammo a causa dei alcune cose su cui eravamo in disaccordo.- disse.

Perché questa donna si stava confidando con me? Insomma che si aspettava, che la consolassi? Non sono brava in queste cose.

-Mi dispiace.- risposi non sapendo cosa dire.

-Ti sembrerò strana, non ti conosco e ti racconto queste cose private. Sai, un po' me la ricordi, il suo sguardo lo ritrovo in te. Sarà stato il destino a farci incontrare.- disse voltando lo sguardo verso di me.

Feci anch'io lo stesso ed incrociando i suoi occhi mi sentii strana, queste storie mi fanno sempre quest'effetto.

-Mi scusi, devo andare.- dissi alzandomi di scatto.

-Non volevo importunarti, perdonami.- rispose.

-Non si preoccupi.- dissi andandomene via.

La guardai per un'ultima volta e mentre camminavo andai a sbattere contro qualcuno.

-Dovresti guardare dove cammini.-

-Logan!- esclamai abbracciandolo.

Il suo corpo era teso ma poco dopo ricambiò l'abbraccio.

-Mi dici cos'è successo!?- disse allontanandosi da me.

-Non vuoi saperlo davvero.- risposi.

-Mady...- disse lui.

-Sono uscita a mangiare qualcosa ed ho incontrato Thomas, ci siamo fermati a parlare e alla fine mi ha invitata a mangiare qualcosa, ho accettato ma poi si è arrabbiato e se n'è andato.- spigai senza guardarlo in faccia.

Mi aspettavo una scenata furiosa invece lui mi abbracciò.

-La prossima volta cerca di ascoltarmi.- disse accarezzando i miei capelli. -Su andiamo a casa.-

Stavamo camminando quando dentro di me sentii una sensazione strana. Presi la mano di Logan e lo fermai.

-Che succede?- mi chiese preoccupato.

-Devo essere sincera? Non lo so.- risposi.

Mi avvicinai a lui e lo baciai, non sembrava esserne contrario, anzi. Sentivo le sue mani che mi stringevano e così feci lo stesso con i suoi capelli.

Logan si staccò dal bacio sorridendo e disse: -Su, andiamo a casa.-

Mi prese per mano e mi tirò verso la macchina.
Dentro di me sapevo già che mi sarei pentita presto di ciò che avevo fatto.

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30 Gennaio 2022, 11:42

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