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Era qualche giorno che avevo smesso di vedere Thomas, non veniva a scuola da un po', all'inizio mi ero iniziata a preoccupare, pensavo fosse successo qualcosa ma Rebecca mi aveva spiegato che succedeva spesso.

Logan continuava ad essere gentile come sempre ed aveva smesso di pensare oltre all'amicizia o per lo meno così sembrava.

Decisi di mandargli un messaggio: -Questa sera sul tardi hai programmi?-

Non ebbi neanche il tempo di rimettere il telefono a posto che già mi aveva risposto.

-Impegno di famiglia.- scrisse con accanto un emoji esausta.

-Sarà per la prossima.- risposi io.

-Ci puoi contare.- disse.

Visualizzai senza rispondere.
Ero felice di essere tornata sua amica, ogni volta che ricevevo un suo messaggio sorridevo, non poteva essere che una cosa positiva.

Poggiai il telefono sulla scrivania e finii di prepararmi.

I miei genitori erano finalmente riusciti ad organizzare quella cena con degli investitori, era quasi ora di andare così io e Cat stavamo finendo di prepararci. Ci eravamo entrambe messe due vestiti abbastanza eleganti, nulla di troppo esagerato ma era comunque formale, io avevo deciso di indossare un vestito bianco in tweed con dei volant, era a maniche lunghe, aderente sul busto e largo sul resto del corpo. Mentre Cat indossò un abito nero simile al mio ma con uno scollo a V e di un tessuto diverso.

Indossai un paio di tacchi dello stesso colore del vestito, erano a punta, semplici ma d'effetto.

Avevo lasciato i miei capelli lisci sciolti, misi un paio di orecchini pendenti color oro e poi misi i miei soliti trucchi.

Bussai alla porta della stanza della mia migliore amica nonostante fosse aperta.

-Entra.- disse mentre cercava qualcosa nella sua borsa.

Poi si voltò verso di me e disse: -Wow, sei stupenda.-

-Grazie.- risposi facendo un inchino e sorridendole. -Neanche tu scherzi.- dissi.

-Sei pronta?- le chiesi sedendomi alla sedia della sua scrivania.

-Se riuscissi a trovare la mia pochette si.- rispose nervosa.

-Vuoi dire quella accanto a te?- domandai indicando una borsetta argentata.

Mi guardò con gli occhi rassegnati e sussurrò un grazie. Una volta pronte andammo al piano di sotto, mia madre era un incanto e mio padre non era da meno.

Quando capitavano queste occasioni io e Cat ne approfittavamo per metterci i nostri vestiti preferiti, ci piaceva sentirci belle, non lo avremmo mai negato.

-Siate più educate del solito.- ci raccomandò mio padre sistemandosi la cravatta.

-Si papà.- risposi roteando gli occhi al cielo.

-Siete incantevoli.- disse mia madre guardandoci con occhi amorevoli. -John, fa un complimento a queste ragazze ogni tanto.- disse sempre lei lamentandosi.

-Mamma, non ci serve un uomo per sapere di essere belle.- dissi sorridendo compiaciuta.

Mio padre mi guardò, pensavo si arrabbiasse invece sorrise, quell'uomo era davvero strano a volte, ma, al contrario di come si potesse pensare, non era un difetto.

-Andiamo?- chiese mio padre aprendo la porta di casa.

-Si.- rispose mia madre prendendo la sua giacca.

Uscimmo di casa, mio padre prese l'auto e la portò davanti a noi in modo da non farci camminare, quell'uomo poteva anche essere rude, ma era un vero gentiluomo.

Salimmo in macchina ed io e Cat ovviamente andammo a sederci ai posti dietro. Il viaggio durò una decina di minuti e, fortunatamente, a riempire il silenzio c'era la radio che trasmetteva canzoni abbastanza carine.

Mio padre stava per parcheggiare l'auto fuori dal cancello di quell'immensa villa ma un signore in divisa gli disse di poter far entrare la macchina all'interno dell'abitazione.
Il cancello si aprì automaticamente ed entrammo seguendo il viale creato con pietre incastonate.

Una volta parcheggiata l'auto uscimmo, mi guardai un'ultima volta allo specchietto per vedere se fossi ancora in condizioni decenti e fortunatamente lo ero.

Il signore, probabilmente era il maggiordomo, ci accompagnò alla porta d'ingresso, aprì e ci fece accomodare all'interno di quella favolosa casa.
Il colore principale era il bianco che veniva accompagnato dai mobili ed i divani color avorio, era tutto disposto in modo molto ampio, di fronte vi era una televisione che sembrava essere più grande della parete stessa.
Io e Cat ci guardammo come a dire "hai visto?", eravamo estasiate, mentre i miei genitori sembravano non importarsene.

Arrivarono due signori, dai loro abiti raffinati dedussi che erano loro i proprietari di questa villa.
Sorrise e si presentarono.

-Benvenuti, grazie per aver accettato il nostro invito, lui è mio marito Filiph, il mio nome è Dorothea.- disse la donna sorridendo.

-Sei pronta alla serata più noiosa della tua vita?- sussurrai alla mia migliore amica senza farmi sentire e lei rise lievemente.

-Mentre loro sono i miei figli, Logan e Thomas.- disse lei continuando.

A quei nomi alzai lo sguardo e quando vidi i due ragazzi a cui tenevo di più il mio cuore perse un battito. Io e Cat ci guardammo incredule e quando loro mi video i loro sguardi diventarono come i nostri. La mia testa era più che confusa.

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18 Agosto 2022, 10:36

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