Capitolo 9

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 Capitolo 9

Jennifer's Pov

"Dacci subito i soldi",ringhiò il ragazzo altissimo con in mano la pistola.
"Si si va bene, subito, ma perfavore non fateci del male"

Uno schiaffo risuonò forte sul viso di mia madre,mi bloccai di fronte a quel gesto e il sangue dentro di me cominciò a gelarsi.

"Stai zitta o giuro che la prossima volta lo schiaffo andrà a tua figlia ora sbrigati e dacci tutti i soldi che hai",disse un'altro più basso ma sembrava tatuato. Avevano tutti uno strano tatuaggio sul braccio,come un serpente avvinghiato a un ancora almeno credo.
"Si va bene ecco questi sono tutti i contanti che ho,sono piu o meno 500 dollari"
"500 miseri dollari? Solo 500 dollari?",cominciò a urlarle contro il ragazzo
"È tutto quello che ho,non...non vado mai in giro con molti contanti,di solito ho anche meno", rispose mia mamma tenendo stretta la mia mano piangendo mentre io osservavo la scena dietro di lei.
"Tutta questa fatica per qualche banconota,sbrigati togliti quella collana,gli orecchini e l'anello"
"No,quell'anello lo ha regalato il mio papà alla mia mamma non è tuo,zoticone!",urlai all'improvviso.
"Jennifer zitta!"
"Avete visto ragazzi? Pippi calze lunghe è in vena di fare l'eroina"
"No vi prego lasciatela stare è solo una bambina",cercò di dire mia madre tra le lacrime.
"Si una bambina che parla troppo"

Si avvicinò a me,mettendomi la pistola sotto il mento facendomi alzare il volto e guardandolo negli occhi.

"Sei proprio una bella bambina,se ti vendessimo alla mafia russa per i loro giri di prostituzione sicuramente ricaveremmo molto più di 500 dollari",disse a un centimetro dal mio volto,cosi vicino che potevo sentire l'odore di fumo e alcool.
"No ti prego lasciala è solo una bambina,non toccarla,non toccarla!",urlò mia madre.
"Ragazzi prendete i gioielli e la bambina ora,veloce"
"Nooo",e dopo accadde tutto troppo velocemente.

Mia madre che mi strattonò dalla presa del ragazzo e cominciò a correre verso il vicolo,sempre più forte sempre più veloce e poi lo sparo.
Il buio era sempre più fitto e i ragazzi ci raggiunsero,il suono della sirena era vicino.

"Tu uccidi la bambina svelto,poi raggiungici alla base",ordinò uno di loro all'altro,quello più giovane credo.

Le mani piene di sangue,le lacrime scorrevano sempre di più e il ragazzo con la medaglietta mi fissava,continuava a guardarmi con la pistola puntata su di me e poi cominciò a piovere...

*Driin Driin*

Mi sveglio di soprassalto. Tutta sudata con il respiro affannato. Comincio a guardarmi attorno,dove sono? Ah si nella mia stanza d'hotel,nel mio letto. È stato solo un sogno era un po' che non mi succedeva.
Quanto odio la mattina,la odio quasi più dei cartoni per bambini deficienti. Come si chiama già questo cartone? Dora esplora la grotta? L'esploratrice con la scimmia paraplettica? Non mi ricordo,ogni tanto vedo di sfuggita quel cartone quando lascio la televisione accesa.

"Allora bambini dov'e' l'autobus giallo?"
"Dietro di te esploratrice disagiata!",urlo contro la tv.
"Non riuscite a trovare l'autobus?"
"Ma cosa dici? Che è grande come una casa, dietro di te,fottuta daltonica!"
"Oh eccolo siete stati bravissimi!"
"Ah scusa ci voleva una rimpatriata di scienziati,persino quella scimmia è più intelligente di te".

Ma siamo seri? I genitori non dovrebbe vietare ai figli di vedere certe cose?

"Papà io vado a scuola",grido davanti alla porta di mio padre per poi dirigermi verso scuola.

Oggi almeno arriverò in orario quindi passerò a fare colazione al bar qui vicino.
Ma perché la gente sorride la mattina? Dovrebbero abolire il fatto di parlare prima di mezzogiorno,non siamo tutti una fottuta famiglia del mulino bianco!
Oggi sei anche più acida del solito!
E' un bar molto piccolo ma accogliente,mi piacciono gli spazi piccoli con tante cose attorno tutte attaccate. Una luce flebile ma che rende tutto ben visibile entra dalle finestre colorate e un'odore di cornetti e cappuccino invade le mie narici.

"Una cioccolata calda con panna sopra,un cornetto alla nutella,quello più grande che avete e anche quei biscotti li in vetrina,dammene tipo 5"
"Fame signorina?",mi dice la signora anziana da dietro al bancone sorridendo.
"Beh ecco,si...",mi imbarazzo,non mi ero accorta di aver ordinato cosi tanta roba solo per una colazione alla svelta.
"Fai bene tesoro,la colazione è importante e poi voi giovani siete tutte pelle ossa,dovreste mangiare tutte di più",mi risponde l'anziana signora.

E' molto bassa e un po' paffutella,sicuramente molto anziana ma con degli occhi tutt'altro che vecchi anzi hanno una luce molto arzilla. Trasmettono dolcezza e serenità.

"Ecco a te tesoro,questi sono i biscotti più buoni che abbiamo,mangiali tutti",mi dice rivolgendomi uno dei sorrisi più dolci che io abbia mai visto.
"Oh grazie mille ma certo,mangerò tutto",che signora strana,nemmeno mi conosce e mi tratta come se fossi sua nipote.

Divoro tutto il mio cornetto e i biscotti in un batter d'occhio,aveva ragione erano davvero buoni.
Ancora mi stupisco di come tu non sia un'obesa depressa rinchiusa in casa con ventiquattro gatti che venderebbe anche le proprie ovaie per un pezzo di hamburger.
Sei la mia coscienza,non dovresti adorarmi e sostenermi in ogni momento di crisi ?
Se dovessi spuntare ad ogni tuo momento di crisi,non riposerei un'attimo.

Ore 07:50

Mi incammino più stanca che mai. Non so quale forza paranormale mi stesse permettendo di arrivare in classe.

"Jennifeeer,Jennifeer",sento gridare il mio nome.

Ti prego fa che non sia lui,ti prego fa che non sia lui.
Mi giro lentamente con il terrore di ritrovarmi quella chioma castana e ramata ma con mio grande sollievo,un ricciolino biondo,viene contro di me.

"Buongiorno Jennifer",mi sorride sornione Drake.
"Buongiorno un corno",biascico io. Ma poi perché mi saluta?Mica siamo amici.
"Brutto risveglio?",mi chiede sempre con quel sorrisetto stampato in faccia.
"Si e togliti quel sorriso dalla faccia a quest'ora del mattino perché potrei vomitarti sulle scarpe",
"Mi fai morire davvero",dice ridendo. Non era proprio la reazione che aspettavo.
"Hai visto Josh?",rabbrividisco nel sentire il suo nome,ricordandomi ciò che era successo ieri e istintivamente mi sfregai i polsi.
"No e non ci tengo a vedere la sua faccia da adolescente arrapato di prima mattina"

Drake comincia a ridere tenendosi le braccia sullo stomaco come se stesse per scoppiare,ma che problemi ha questo ragazzo?

"Proprio non ti va a genio eh?",continua lui.
"No ma davvero? Da cosa l'hai intuito riccioli d'oro?",rispondo più ironica che mai ma lui ride ancora.

"Si dice che gli opposti si attraggono alla fine" 

Mi fermo di colpo a quella frase priva di senso che io abbia mai sentito.

"Drake...",dico mettendo una mano sulla spalla,"Io sono il sole,lui è la luna,io il bianco lui nero,il giorno e la notte,stiamo bene insieme come una mutanda in un filmino porno.Nel senso che non centriamo nulla l'uno con l'altro".

Continua a ridere come se io fossi la persona più divertente del mondo.

Tranquilla non lo sei.
Non sbucare all'improvviso!

"Vado a lezione ci becchiamo dopo Jennifer",si allontana salutandomi con la mano.

Infondo non mi dispiace la sua presenza,non che mi importa,ma averlo attorno con quella specie di gatto morto in testa non mi crea nessun fastidio.
Mi avvio verso la classe al secondo piano sperando di non perdermi nuovamente senza andare a sbattere in qualche altro altissimo ragazzo muscoloso,bellissimo dall'odore di menta.

Ragazzo muscoloso,bellissimo dall'odore di menta? Che acidi hai preso?

Arrivo nella classe di letteratura sana e salva. Avevo già conosciuto la prof di lettere ieri e mi piace già tantissimo,il suo modo di pensare e insegnare mi rapisce.
Sono già tutti in classe,quindi mi metto in un banco nell'angolo della classe in modo da non dare nell'occhio e anche perché il posto accanto è vuoto.
Ma la mia missione fallisce miseramente. I miei capelli rossi non aiutano a passare inosservata,infatti tutti mi guardano,forse la storia del bisticcio con Melissa e il fatto di essere una Milton è già girata per tutta la scuola. A proposito di Melissa, è su in alto in mezzo alla classe,con un vestito verde ancora più stretto di quello di ieri che mi squadra dalla testa ai piedi.
Dio,Homer Simpson o clown del Mc Donalds,qualcuno di voi mi dia la forza di non soffocarla con la sua stessa treccia bionda.

"Buongiorno ragazzi",entra la professoressa con un sorriso raggiante.

Ma cos'è?Vendono sorrisi per strada?

"Buongiorno",rispondiamo in coro come scimmie ammaestrate. Fatemi tornare nel letto di casa mia vi prego.
"Allora ragazzi,oggi comincieremo un'autore un po' inedito ma che trasmette molto poi leggeremo anche una s...", la porta si spalanca interropendo la frase della prof.

Non potevo crederci,perché a me perché?

"Josh sei in ritardo!",dice con tono severo la prof che con quel viso dolce, non le si addiceva per niente. Esatto è in ritardo lo faccia rimanere fuori.
"Mi scusi davvero prof ma non mi partiva la moto,ho corso a piedi per partecipare alla sua lezione di letteratura",ma perfavore,non regge per niente come scusa,ritirati!
"Va bene Josh per questa volta passi,avanti siediti".

Cosa? Lo lascia entrare? Oh ma avanti.
Scruto in giro per la classe notando le ragazze che improvvisamente cambiano la loro posizione da orango tango che tenevano un secondo prima dell'entrata di Josh a una posizione da seduttrici con petti all'infuori e labbra corrucciate, Tutte brutte copie di Sasha Grey insomma. Ma oltre a quella deplorevole visione delle mie arrapate compagne di classe notai che l'unico posto libero era quello accanto a me. La mia giornata non poteva cominciare peggio di cosi.

"Ciao bellissima,anche tu segui il corso di letteratura ?",mi domanda con un sorriso.

Si è messo li,vicino a me come se ieri non mi avesse quasi violentata contro un muretto.
Quanta faccia tosta in un viso cosi bello,vorrei prenderlo a pugni fino a fargli sparire quel sorrisetto.
Non farlo,rovinare una bellezza simile potrebbe essere un reato!

"Guarda che sto parlando con te rossa!",ripete di nuovo dopo che non avevo volontariamente risposto al suo saluto.
"Ne sono consapevole per questo non ti rispondo"
"Mi dispiace per ieri non volevo spaventarti,stavo solo scherzando",si giustifica con un viso quasi dolce.

Scherzava? Scherzava? Pensavo mi avrebbe uccisa,già pianificavo come perseguitare Melissa dall'aldilà.

"Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando",rispondo più bugiarda che mai.

Sei una bugiarda,una bugiarda patentata senza limiti!
Fece finta di niente e sorrise rivolgendo la sua attenzione alla lezione.

Non avrei mai pensato che gli interessasse la letteratura,chissà quante altre cose non so di lui. Non che mi interessi sapere qualcosa.
Per quanto tempo ancora intendi mentire spudoratamente?
Seguo la lezione,più presa che mai dalle parole di quella poesia che la prof sta citando e chiudo gli occhi per sentire meglio il suono di quelle parole.

"Ehi bella addormentata nel bosco,ti addormenti nell'ora di letteratura?".
"Non sto dormendo,sto assaporando le parole",dico senza riaprire le palpebre.
"Assaporando le parole?",chiede lui con tono incuriosito.

"Si se apro gli occhi sento le parole ma non del tutto. Quando si ascolta una persona non gli si presta mai l'attenzione dovuta perché si è distratti da cio che si ha attorno. Se chiudi gli occhi invece senti ogni suono,ogni parola con la giusta intonazione senza farti distrarre da nulla,capendolo completamente".

Apro gli occhi e quando lo vedo fissarmi con quegli occhi color ombra capisco l'immenso sbaglio che ho fatto. Non so per quale motivo ma con lui mi escono dalla bocca tutti i pensieri che tengo rinchiusi nel mio cervello. La vergogna mi percorre tutto il corpo mandandomi in fiamme le lentiggini mentre lui continua a fissarmi con...ammirazione?Come se fossi un'essere vivente caduto in questo mondo per sbaglio? Perché mi guarda con quel sorriso?Non fissarmi,non fissarmi,non fissarmi.

"O forse si sto solamente cercando di dormire",giustifico come se la mia frase potesse togliermi dall'immenso imbarazzo.
"Sei strana forte Jennifer Milton",si gira sorridendo verso il lato della lavagna dicendo qualcosa silenziosamente ma non riesco a capire,non sono mai stato un genio del labbiale.

Richiudo gli occhi,tanto ormai la mia figura da ragazza psicolabile l'ho già fatta.
'E vidi,da quella piccola finestra,l'albero spogliarsi lentamente,facendo posare le foglie sul prato... '

"Scusi prof ma a me sembra davvero noiosa".

Una voce da oca isterica risuona nella stanza interrompendo quelle dolci parole e purtroppo so già di chi si tratta

"Come hai detto Melissa?",chiede la professoressa speranzosa di aver sentito male.
"Ho detto che secondo me è molto noiosa questa cosa"

Questa cosa? Non sa nemmeno di cosa stiamo parlando,ma perché è in questo corso?
Probabilmente la risposta era seduta al mio fianco.

"E perché questa supposizione Melissa?",richiede la prof sempre più afflita da quell'ondata di stupidità che parla.
"Cioè un'uomo che guarda dalla finestra per giorni e giorni seduto su una sedia perché malato? Quanto potrà mai ancora descrivere?".
"Ma Melissa il significato è un altro..."
"Può esserci il significato che vuole ma è noioso e senza senso"
"E cosa ha senso per te? Le riviste patinate per ragazzine psicopatiche in prenda agli ormoni da un dollaro e sessanta in edicola?",scatto senza nemmeno accorgermi che fossi stata io a parlare,seguita da una risata generale,Josh compreso.
"Ma tu cosa vuoi?",mi chiede acida.
"Ma tu cosa vuoi?",ridico io scimmiottando la sua voce imitandola.
"Non provare ad imitarmi".
"Oh fidati mi farei pestare a sangue piuttosto che assomigliarti anche solo un minimo".

"Ragazze calme perfavore...",dice la prof tutto d'un tratto con voce troppo flebile e docile per farci calmare.

"Anche perché non riusciresti ad assomigliarmi",ribatte lei ignorando completamente la prof.
"Basterebbe mettermi un vestito cosi stretto da non far connettere il sangue al cervello,una parrucca bionda ossigenata e andare in giro sculettando fino a fare uscire le mie anche dal corpo,dicendo parole a caso"

La risata generale aumenta sempre di più e credo di aver intravisto un sorriso anche nel viso della prof di letteratura.

"Sei solo una sfigata che non sa con chi si sta mettendo contro,mi stai dicendo che questa poesia sfigata tanto quanto te ha un senso logico?"

La mia pazienza é al limite,se avessi avuto un'ascia in mano,gli e l'avrei già lanciata addosso.

"Si che ha senso sei tu che hai ia cenere al posto del cervello. L'autore si riferisce alla visione del mondo,di come tutto anche se piccolo può essere estremamente grande,tranne il tuo cervello ovviamente. Si riferisce alla semplicità delle cose,di come noi trascuriamo le azioni quotidiane della vita e ci accorgiamo di aver perso tanto tempo dietro a cose inutili solo quando ci ritroviamo davanti a un bivio della vita. A come il solo guardare fuori da una finestra ti apra la visione vera della vita,ma tu sei troppo scialba per capire una cosa simile", dico tutto di un fiato senza staccare gli occhi dai suoi più arrabbiata che mai.

Mi guardo attorno. Occhi sgranati,risate silenziose,prof di letteratura sconvolta e compiaciuta allo stesso tempo da non essersi nemmeno accorta della campanella.
Prendo il mio zaino in spalle e esco da quella inutile e stupida stanza.
Dopo un'ora di letteratura e due di economia a dir poco strazianti decido di non andare in mensa per evitare altre scenate con 'Miss tubino stretto' e mi metto a mangiare il mio discutibile panino ripieno di qualcosa di irriconoscibile,sotto un'albero del campus. Quanta tranquillità,finalmente.

"Ehi Jennifer fai qui tutta sola? Mi aspettavi per caso?"

Come non detto addio tranquillità.

"No Jonathan,Joe,Jason o come cristo ti chiami".
"Mi chiamo Josh e tu lo sai benissimo Jen".
"Non chiamarmi cosi te l'ho già detto",dico alzandomi di scatto.
"Sisi scusa non avventare la tua ira funesta su di me,non ti è bastata Melissa?"

Mi rimetto a sedere,senza nemmeno rispondere e continuando a mangiare il mio panino.

"Quello cos'è?".
"Un panino ripieno di cose di cui non sono nemmeno a conoscienza",ma perché gli sto rispondendo?
"Mangi davvero quella roba?".

"Certo che si,qualche problema?",
"Mi immaginavo più un insalata con del limone,sai magra come sei e poi essendo una ragazza".
"Chi ti dice che sono un ragazza?".
"Oh lo sei,Jennifer,lo sei",dice avvicinandosi mordendo il mio panino per poi pulirsi con la lingua il labbro superiore.
"Ehi il mio panino!Nessuno ti ha dato il diritto di farlo,cos'è tutta questa confidenza levati?" lo minaccio con so quale forza dopo aver visto la visione di lui leccarsi il labbro.
"Sai oggi mi hai sorpreso",dice guardando un punto nel vuoto "Mi ha fatto riflettere il modo in cui hai parlato,sopratutto la cosa degli occhi chiusi"
"Era una cosa stupida,non farci caso...",rispondo imbarazzata.

Sembri una bambina che è riuscita a fare la pipi per la prima volta su in vasino.

"No invece,ho imparato che niente di quello che dici è stupido,anzi tutt'altro,mi affascina sempre quello che ti sento dire.Quando non mi insulti ovviamente ma a volte è bello anche quello,guarderei per ore le tue labbra,ieri mi ci sono trattenuto sai",dice guardandomi di colpo.

Oh no non guardarmi con quelle pietre nere che mi immobilizzano e ora cosa dico,cosa faccio?

 

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