16 Battiti d'amore, Harrington, Nevada, settembre 2019

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

'Mi avete mentito! Tutti e due!' Bucky, sconvolto, lo sussurrò, non aveva neanche la forza di urlare, ascoltata la confessione di Robin 'Siete due manipolatori!'.

'Lo abbiamo fatto per il tuo bene' la Reynolds aveva gli occhi lucidi 'e Steve non c'entra. Glielo ho chiesto io, anzi glielo ho imposto! Non prendertela con lui!' lo pregò.

'Bell'amico! Eravate le persone di cui mi fidavo di più...adesso non potrò credere a nulla di ciò che mi direte, avrò sempre il dubbio che non sia vero' commentò Barnes e le sibilò, disperato 'Mi hai mai pensato in questi anni? Al dolore che mi avevi provocato con le tue menzogne? A come stavo io?'.

'Ogni minuto!' rispose, intanto che una lacrima le scendeva dall'occhio destro. Era la prima volta che James la vedeva piangere...Pettirosso...sempre forte, attenta, una guerriera, l'attuale Presidente degli Stati Uniti. Lo guardava, disperata, in attesa di una sua parola, del suo perdono. E lui, invece, era tanto arrabbiato, si sentiva defraudato di tre anni di vita, in cui avrebbe potuto fare scelte molto diverse, conoscendo la verità.

Il bussare alla porta interruppe il duro confronto; Lowell si stagliava, con una pila di documenti da firmare e una borsa da lavoro a tracolla 'Torno più tardi, Presidente?' non tirava una buona aria.

'No, vieni pure, Jack' la donna gli dette di nuovo del tu, amichevole, indicando il tavolo. Forse un break era l'ideale.

'Vado a farmi una doccia' Barnes, scattoso, recuperò un asciugamani e parte del cambio che gli avevano lasciato, andando in bagno.

'La volevo informare che ho scelto di essere il suo portavoce e consigliere personale...mi spiace...vi ho interrotto...' si scusò il collaboratore, osservando, in imbarazzo, le lacrime ora copiose scendere sul viso del suo nuovo capo. Le passò un fazzolettino, in silenzio.

'Dimmi che devo siglare!' asciugandosi gli occhi, lei minimizzò, per impiegare il tempo in un'attività pratica e smettere di rimuginare.

Cosa che non poté fare Bucky. Sotto l'acqua calda, la sua mente vagava e si poneva decine di domande ed una in particolare: cosa provasse Robin per lui, se lo avesse dimenticato. Ed anche se valesse la pena chiederglielo e se gli avrebbe detto la verità.

Provò a calmarsi; in fondo, si era rivelato esatto ciò che aveva creduto dall'inizio...Non lo aveva venduto, aveva dovuto salvare Ray...e aveva fatto in modo che fosse il Capitano ad avere l'ultima parola per la sua esistenza...certo, poi non lo aveva cercato mai, in nessuna circostanza!

Su un'ultima riflessione, si bloccò: la certezza che, senza la presenza di Robin, del suo amore, dei suoi battiti, non sarebbe sopravvissuto, a Bucarest e successivamente. Lo aveva salvato, letteralmente, aiutandolo nel recupero della memoria e da un'uscita soft dal condizionamento mentale.

Si tamponò con la spugna e indossò biancheria e pantaloni della tuta blu, tornando nella stanza, incerto sul da farsi.

La Reynolds aveva terminato di mettere firme e si stava preparando per avvicendarglisi in bagno. Lo scrutò, col viso arrossato dal pianto. Era più bello che mai; negli anni di lontananza, era diventato ancora più affascinante, i capelli curati e leggermente più corti di come li ricordasse, il volto sbarbato, il fisico tonico ed allenato.

Notò il torso nudo, con il nuovo arto bionico, il suo cruccio esistenziale, e si espresse in un commento sincero 'Mi piace la protesi, ti dona'. Senza riflettere sul suo gesto istintivo, lo carezzò, delicata, con l'abituale naturalezza, sull'avambraccio sinistro 'puoi toglierla, sarà più facile la sua gestione...finalmente!'.

Lui annuì, colpito dal suo tocco, vedendola muoversi verso la toilette; si infilò la maglietta bianca a maniche corte, intanto che Lowell si era girato, in difficoltà per la loro evidente intimità, evitando di fissare l'ex Soldato, le cui profonde cicatrici e il braccio metallico lo avevano scioccato. Non era un belvedere.

'Sergente...scusi' rimasti soli, lo interloquì 'oltre alla vostra... ehm...relazione di tre anni fa e al romanzo, c'è altro che deve dirmi su lei e Pettirosso? Sa, è il Presidente degli Stati Uniti e vorrei prevenire i problemi. Sono leggermente a disagio ad affrontare un certo tipo di argomenti con una donna che conosco così poco!'

'Che romanzo?' James aggrottò le sopracciglia, incerto.

'Oddio, non è a conoscenza?!...questo qui!' dalla borsa, estrasse un libro con la copertina azzurra e glielo passò.

Barnes trattenne il fiato.

L'autore era Robin Reynolds. Il titolo 'Battiti d'amore'. Al centro della copertina stessa, un'immagine disegnata, probabilmente da un artista: un soldato con l'uniforme dell'esercito statunitense, usata durante la Guerra in Vietnam e un mitragliatore in mano, abbracciato a una giovane dai capelli lunghi castani. Le fattezze dei loro volti ricordavano moltissimo i lineamenti suoi e di Robin!

Lo sfogliò, velocemente, e ne riconobbe qualche brano, avrebbe potuto recitarli a menadito.

Era il romanzo che la mora gli aveva dato da correggere e commentare a Bucarest! Lo aveva scritto lei! Non altri!

Rimase senza parole, soprattutto udendo quelle di Jack 'L'ho letto...è molto bello...purtroppo non ha avuto grande successo editoriale...ed è dedicato a lei, Barnes! È un uomo fortunato...io non sono mai stato il battito del cuore di nessuna donna' Lowell si accomiatò, in silenzio.

James si affrettò a cercare la dedica...la trovò, sulla pagina di destra, successiva a quella iniziale...era molto semplice...'Per Bucky, il mio unico battito'.

'Adesso sai anche del libro...' la Reynolds, ferma sullo stipite della porta, pantaloni della tuta e canotta, i capelli umidi, commentò, triste 'speravo che ti fosse capitato di scovarlo, casualmente, in una libreria...è stato il solo modo che ho avuto per mandarti una sorta di messaggio...che però non ti è arrivato...'.

Lo vide camminare verso di lei, veloce, affiancarla e metterle un dito sotto il mento, per farle alzare lo sguardo, la sinistra bionica che la stringeva a sé per la vita.

Robin poggiò istintivamente le sue mani sul torace maschile, emozionatissima, come nemmeno la prima volta che si erano sfiorati, percependone il ritmo convulso del muscolo cardiaco.

'Pettirosso, il mio cuore non ha mai battuto così forte prima d'ora' le sussurrò Bucky, un attimo prima di poggiare le labbra sulle sue.

***

Steso sul letto accanto a lei, tenendola fra le braccia, la bocca sulla sua tempia, James ascoltava, interessato, il racconto di ciò che era stato 'Appena io e West abbiamo lasciato l'aeroporto di Lipsia Halle, ci hanno portato in una struttura ospedaliera americana su suolo tedesco. Ray è stato operato alla spalla ed al ginocchio. Le ferite che gli aveva inferto la Romanoff non erano mortali, se curate per tempo. Cosa che è avvenuta'.

'Zoppica ancora ed ne porta i segni, per colpa mia' commentò Barnes.

'Non sei stato tu la causa...e lui ti adora, avrebbe affrontato un cerchio di fuoco per te. Ha sofferto moltissimo di non averti potuto contattare...comunque, Ross lo aveva fatto seguire e lo avevano bloccato praticamente da subito, da quando ci aveva lasciato valigia e documenti nel deposito bagagli, per questo il Segretario di Stato credette fossi in aeroporto...trascorso qualche giorno di convalescenza, post intervento, e firmato l'accordo di riservatezza, siamo tornati a Washington, dove il mio collega ha continuato la riabilitazione.

Fury ci aveva assicurato che non era sua intenzione rovinarci la carriera. Formalmente fu così, tuttavia ci parve impossibile che qualcuno si fidasse ancora di noi, tanto da farci lavorare sul serio' sospirò, carezzandogli una guancia, i bottoni di cioccolato che fissavano i suoi fanali azzurri.

'Però qualcosa è accaduto...' l'uomo rise 'Sei Presidente, Pettirosso!'.

'Non prendermi in giro! Sì, ho incontrato una persona eccezionale, John A. Nelson. Allora era Vicedirettore dell'FBI e mi chiese di far parte del suo staff, mi aveva preso in simpatia. Ero molto giù...' rabbrividì '...per averti lasciato andare. Avevo perduto la voglia di vivere e di ricominciare...'.

'Anche io' mormorò lui, con un nodo alla gola.

'John mi volle mettere alla prova, mi spronò a fare del mio meglio, mi incentivò a scrivere...mi affidò un paio di operazioni di rilievo contro il parere di tutti e mi ci buttai, anima e corpo. Furono un successo.

Da lì in avanti, con West di nuovo accanto, proseguì, sotto la sua supervisione. Nelson era in gamba, univa le doti di un valido operativo alla diplomazia. Divenne Direttore dell'FBI e io e Ray fummo promossi. Quando il figlio del mio diretto superiore si è ammalato, John volle che lo sostituissi, mi promise sarebbe stato per un breve periodo...è accaduto tre mesi fa...il resto lo sai!'.

'Ti ho vista con Nelson, a pranzo, in un locale della capitale, un anno circa dalle vicende di Berlino. Steve insisteva che non dovessi cercarti, non gli detti retta e venni lì...' confessò.

Lei rimase sbigottita 'Eri davvero tu! Ti ho notato, dal vetro del locale e sono corsa fuori, ma non c'eri già più...perché non ti sei svelato?'.

'Eravate in confidenza, ho creduto stessi insieme a lui...e ho percepito la distanza tra le nostre vite...sono stato un'idiota...' ammise 'e non avevo fatto caso che portassi ancora l'orologio'.

Baciandolo all'angolo delle labbra, Robin gli fece una confessione che nasceva dall'anima 'L'ho indossato sempre...speravo che, prima o poi, avrebbe segnato l'ora che desideravo...forse lo sta facendo adesso'.

Lui le sistemò la solita ciocca di capelli ribelle dietro l'orecchio, notando fosse particolarmente coinvolta 'Senza forse...'. La baciò, di nuovo, dolcemente...il contatto scatenò un incendio che avrebbero potuto spegnere in un unico modo.

Trascorsi pochi attimi si ritrovarono nudi, l'uno nell'altra.

Le mani sagomavano i loro fisici per ritrovare le fisionomie note, rimaste dentro l'anima, ad accertarsi che non fosse un sogno la loro rinnovata vicinanza; le bocche non potevano separarsi e si sfioravano, palpitanti.

I polpastrelli umani e metallici di James iniziarono a stuzzicare i capezzoli di lei che gemeva sotto il suo tocco, di fianco.

La ragazza si spostò, per un attimo, spaventata dall'intensità di ciò che provava e dal languore, dandogli le spalle, in affanno.

Bucky si appoggiò, delicato, sul suo culetto, prendendola per la vita, sentendola sussultare, piano, voluttuosa 'Non aver paura...siamo io e te...Pettirosso!'. La voleva da impazzire, pensò, augurandosi che per lei fosse lo stesso.

Robin portò la schiena sul suo petto, aderendo alla sua pelle... avvicinò il viso al suo, per sentirne il respiro affannato e gli eterni battiti d'amore, per voltarsi, infine, in cerca di un lungo bacio appassionato...un bacio profondo, atteso per tre anni...si liberò delle sue insicurezze e si mise in ginocchio, alzando le natiche ed aprendo le gambe snelle, i lunghi capelli scuri spalmati ad incorniciarle il corpo, offrendosi, sensuale, completamente, allo sguardo maschile.

Ricordava bene quanto amasse quella parte del suo corpo e gli sorrise, maliziosa.

L'uomo rabbrividì, davanti agli occhi il sedere perfetto a forma di cuore, un buchino meraviglioso e la porta del proprio delirio più in basso. La baciò, sull'esterno del fianco, con la bocca aperta e umida, impaurito lui nel frangente di poter rovinare il loro momento di unione tanto atteso; avrebbe voluto proseguire, ma si bloccò, fin quando fu Robin a spronarlo, con le uniche parole che voleva sentire 'Bucky...amami...' gli sussurrò, con voce roca e impaziente.

Barnes si fece coraggio e continuò a sbaciucchiarla, leccando la sua epidermide setosa, fino alla schiena e da lì alle cosce, insinuandosi, lieve, con le dita, tra i pelati carnosi del suo fiore, trovandola colma di rugiada, di desiderio di essere amata, di brama di lui.

La sollazzò, con il polpastrello del pollice della mano destra, sul bottoncino gonfio, percependo una sottile vibrazione ed un gemito inconsulto.

La moretta strinse le gambe, ad interrompere la stimolazione che l'avrebbe condotta in breve ad un piacere solitario, sentendo l'ammonimento del compagno che la tranquillizzava, baciandola sulle scapole e sul collo 'Voglio toccarti, sentirti...ti prego...mi sei mancata così tanto'.

La Reynolds acconsentì alla questua amorosa, permettendogli di carezzarla ancora al centro nevralgico della propria beautitudine, strappandole un ulteriore sussulto, più carico del precedente.

Bucky, compiaciuto del fiume di candidi umori profumati che sgorgavano, come una cascata, dall'interno del suo Pettirosso, intuì che non fosse più il tempo delle attese. Si portò col bacino dietro di lei, per varcare l'ingresso del suo paradiso, fino a colmarla, sostituendo le dita con se stesso; rimase immobile, dentro la sua femmina, per un tempo infinito, gli occhi nei suoi, le labbra sulle sue, la mano destra sul seno sinistro...Robin Reynolds era il suo unico battito! Lo era sempre stata!

Iniziò a muoversi, preso da un ritmo martellante, alternando la cadenza del movimento, le mani di lei sulle sue cosce muscolose ad aggrapparsi, a tenersi, a formare un essere umano speciale, un incastro perfetto.

Tremarono insieme, gemettero insieme, sospirarono insieme.

I corpi si irrigidirono e rilassarono all'unisono, sulle note delle loro confessioni dell'anima.

'Ti amo, Pettirosso' mormorò lui.

'Ti amo, Bucky' sussurrò lei.

***

Avevano trascorso svegli l'intera notte, amandosi e raccontandosi ciò che era accaduto durante la loro separazione, fino al mattino.

'Steve era al mio fianco, quando mi sono ripreso, a seguito delle vicende di Lipsia Halle. È stato un amico presente, lo sarebbe stato ugualmente, al di là della promessa che ti fece. È riuscito a trovare un equilibrio con Stark e la frattura fra gli Avengers si è pian piano saldata. Tony e Bruce Banner hanno progettato e realizzato la mia protesi e mi ci sono abituato presto. Come hai detto tu prima, è molto più facile da indossare del braccio metallico che mi avevano impiantato' era il turno di Barnes, che parlava imburrando una fetta biscottata, alle prime luci dell'alba.

'Dove vivi adesso?' chiese la moretta, bevendo il caffellatte che le avevano portato per colazione, su un vassoio che aveva posizionato sul letto.

'A New York, lì c'è il Quartier Generale degli Avengers. Rogers ha convinto gli altri e persino Fury a farmi entrare nella squadra. Hanno accettato la mia presenza, di buon grado, e mi sono fatto valere, per cui ho continuato volentieri. Ho affittato un appartamento nel palazzo accanto a quello del Capitano e Sharon, Steve è stato molto insistente...'.

'Bucky...sei più di un fratello per lui, e viceversa! E sappi che era contrario a mentirti...'.

'Immagino! Deve essere stato difficile per lui indossare la maschera del bugiardo, anche se era per una buona causa'.

Robin spalmò un velo di marmellata di lamponi sulla fetta che aveva recuperato dalle sue mani e gliela passò, direttamente sulle labbra.

James la mangiò in silenzio, guardandola imbambolato.

'Che c'è?' lo esortò ad aprirsi.

'Sono cambiato di colpo, da quando ti ho conosciuto. Volevo essere diverso da come ero stato, volevo te...e volevo noi, diventare un compagno per te e forse un padre di famiglia. Un impulso del genere si prova una volta e se stata tu a farmi sentire così; quando eravamo insieme le mie imperfezioni, le azioni orribili che avevo compiuto si cancellavano nella mia testa...' le fece una dichiarazione d'amore in piena regola 'nelle nostre vite c'è stato un buco assurdo di tre anni...ed ora che ci siamo ritrovati, io...'. Si era chiesto se avrebbero potuto ricominciare dal punto in cui si erano separati.

La Reynolds si avvicinò e gli leccò le labbra che sapevano di lamponi, dandogli un tenero bacio, accarezzando i suoi capelli 'Ogni cosa a suo tempo...dobbiamo uscire da questa situazione che mette in pericolo il paese...ed il Presidente ha bisogno di te, io ho bisogno di te' sussurrò, seria e languida al contempo, udendolo annuire, intanto che la stringeva al suo petto.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro