Poe

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Poe Dameron è un idiota. Ecco cosa ho pensato, la prima volta che l'ho visto, e la mia opinione verso di lui è rimasta più o meno invariata, nel corso degli anni. 

-Idiota- sussurro, osservando Poe, che come al solito stava facendo il cascamorto con una ragazza.

Non so se mi ha sentito, oppure sia stato un caso, però fatto sta che mi sono ritrovata i suoi occhi addosso.

-Quella chi è?- lo sento chiedere a qualcuno, mentre mi allontano -Quella? È Zita, la Padawan di Leia-

-Impossibile, Zita è una ragazzina rompiscatole, non può essere...- non finisce la frase, perché qualcuno gli tira dietro un sasso. Che evita.

-La ragazzina è cresciuta, è può farti perdere il titolo di miglior pilota della  Galassia, sai?- lo prendo in giro, sapendo bene che il suo orgoglio è grande quanto il suo ego.

-Se vuoi una sfida, sappi che ci sto!- mi urla dietro, ed iniziata così la nostra amicizia.

Per una sfida.

-Parti di nuovo?-
So che è una domanda stupida da fare ad un pilota, specie se impegnato con la Resistenza. Ma ogni volta era la stessa storia, lui va in missione ed io a chiedere stupidamente se parte.

Poe si allunga verso di me, donando un bacio sulla mia guancia, si sposta un poco -guarda l'orizzonte- lo sento sussurrare.  Lo osservo salire sul suo Ala-X e partire.

Soltanto che quella volta mi ritrovai Leia affianco, ed un sorriso nostalgico sulle labbra. Non ci vuole un Jedi, per capire che sta pensando ad Han.

Per un bel po' non parlò, tanto che iniziai a pensare si fosse scordata quello che voleva dirmi.

-Devi stare attenta, Zita- sussurrò preoccupata, verso di me -l'amore, può fare danni, quanto un Star Destroyer-

-A cosa devo questa perla di saggezza?- ci scherzo su, ma so bene cosa sta cercando di dirmi.

I Jedi devono stare al di sopra di tutto, incluse le emozioni. Ma non è mica facile farlo capire ad una ragazzina all'alba dei suoi diciassette anni.

Ed io l'ho capito quando ormai era tardi, ed a farne le spese siamo stati in due, soprattutto Poe. Ok forse solo Poe.

Poe Dameron, può essere definito in tanti modi, ed uno fra tutti è che morirebbe piuttosto che lasciarti affogare. Cosa a cui è andato vicino, molto vicino, durante un mio attacco di rabbia.

Mi ha tenuto tra le braccia, nonostante le folgori che uscivano dalle dita, persino Leia si è tenuta a distanza sapendo fin troppo bene i danni che possono causare, ma non Poe. Quel pazzo.

Può l'amore, fare questo effetto ed al tempo stesso fare del bene?

-Zita, sei pronta?- la voce di Zay, mi riporta con i piedi per terra, mi rendo anche conto di essere rimasta a fissare il vuoto, persa nei miei pensieri.

Dannato Poe.

Passo le dita tra le ciocche corvine, incontrando poi il vuoto dovuto al caschetto. Le perline tintinnano.

A dispetto di quello si può pensare, non ho tagliato i capelli, perché sono una Padawan. Ma per colpa di Rey.

O meglio per colpa di una visione su Rey, una delle prime che ho avuto. 

Volevo distinguermi da lei, volevo essere diversa da questa ragazza uguale sputata a me. Io volevo essere unica. Ed è così che Poe mi ha aiutato, di nuovo.  Ero tanto disperata che stavo anche pensando di usare la spada laser di Leia, non esattamente l'ideale per tagliarsi i capelli.

Afferro la treccina con due dita, bloccando il tintinnio delle perline.

Osservo il portellone aprirsi, Zay e Shriv sono al mio fianco, la prima persona che vedo è proprio lui, nella sua tenuta da pilota.  Fermo ad aspettare con un sorriso sulle labbra. Un sorriso, che ricambio.

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