17 - Are you okay?

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Jimin camminava nervosamente avanti e indietro per il soggiorno del suo appartamento, chiedendosi come fosse possibile che lei avesse la febbre dato che quella mattina stava perfettamente bene.

Si sedette sul divano passandosi nervosamente le mani sulle cosce nel tentativo di calmare i suoi nervi.

Una volta rientrati a Seoul e raggiunto l'appartamento di Jimin: Namjoon l' accompagnò in casa si sentiva in dovere di farlo dopo tutto quel casino.

«che mi combini?» esordì Jimin facendoli accomodare ma rivolgendo le sue attenzioni esclusivamente a lei.

«ma niente, avrò preso freddo» disse Alice.

«ho preso dalle tue medicine quella che mi hai dato il mese scorso quando avevo qualche linea di febbre anche io» disse Jimin allungandole una pastiglia bianca ed un bicchiere d'acqua.

Namjoon osservava la scena come se fosse lo spettatore di una commedia romantica al cinema; Jimin che la guardava preoccupato e lei che cercava di sdrammatizzare, si sentiva di troppo, c'era una complicità tangibile tra loro due.

«io allora tolgo il disturbo, dato che è parecchio tardi e lei deve riposare» disse Namjoon guardandoli.

«ok..mi dispiace Joonie» disse Alice alzandosi per salutarlo.

«ti dispiace.. » disse lui, lasciandosi sfuggire una mezza risatina nervosa, dato che sapevano entrambi che fosse stato lui a lasciarla sola per due ore sotto la pioggia battente.

«sì.» si limitò a rispondere Alice abbracciandolo e stringendolo forte, come a cercare di fargli intuire che non fosse successo nulla di così irreparabile quel giorno tra loro due e che potesse smetterla di rimuginarci sopra.

Jimin aveva notato che chiaramente c'era un tassello mancante nel racconto che gli era stato fatto da Namjoon in merito a quel pomeriggio, ma decise di non provare a farsi raccontare cosa fosse successo da Alice in quel momento; preferiva farla mettere a letto e tenerla tra le braccia fino al mattino seguente.

E così fece.

Alice sentiva caldo e si scoprì un paio di volte, ma Jimin era sempre attento a rimetterle addosso la coperta perché non prendesse freddo.

«ho caldo Jiminie.. »brontolò ad un certo punto lei.

«lo so, ma è freddo; quindi smettila di spostare questo lenzuolo» la rimproverò lui.

«non mi piace quando sei tu a comandare»

«sappiamo entrambi che ti piace...» le disse malizioso prima di stringerla a sé.

«adesso dormi» aggiunse depositandole un bacio delicato sulla fronte.

Alice chiuse gli occhi lasciando che il respiro regolare di Jimin la facesse pian piano addormentare; le piaceva stare accoccolata tra le sue braccia, col tempo aveva finito con l'abituarsi alle attenzioni di Jimin, doveva ammetterlo almeno con sé stessa.

Il mattino seguente Jimin si alzò presto, lasciando che Alice continuasse a riposare, era sua intenzione chiamare Namjoon per capire che cosa fosse successo il giorno prima.

Quando concluse la chiamata con Namjoon si sentiva svuotato, avrebbe voluto prenderlo a pugni, vomitargli addosso tutto quello che gli passava per la testa, ed invece era rimasto in silenzio ad ascoltare le paturnie del più grande, limitandosi ad asserire ogni tanto.

Si passò le mani tra i capelli un paio di volte, per cercare distemperare il nervosismo, non riusciva a credere che l'avesse lasciata da sola sotto la pioggia per due ore, prima di andare a cercarla; sapeva che Alice era una donna adulta ed era in grado di badare a sé stessa, ma l'idea di lasciarla sola in una città a lei sconosciuta non l'avrebbe mai sfiorato, neanche se avessero litigato.

Tornò in camera da letto e la trovò seduta a gambe incrociate, avvolta nel lenzuolo e col cellulare in mano.

«come stai?» le chiese andando a sedersi accanto a lei.

«meglio, credo che la febbre sia scesa- rispose Alice posando il cellulare per parlare con lui.

«Ho parlato con Namjoon, mi ha detto cosa è successo ieri tra di voi» le disse cercando il suo sguardo per capire se avesse voglia o meno di affrontare l'argomento in quel momento con lui.

«lo sai che sono impulsiva..» cercò di glissare lei.

«qui non si tratta del fatto che tu sia o meno una persona di natura impulsiva, ti ha lasciata sola per due ore.» le disse risentito.

«lo so Jimin, e sono ancora incazzata anch'io ma..»

«ma cosa?» la interruppe.

«mi ha detto di essere spaventato» gli disse.

«sai qual è la differenza tra me e Nam? Lui ha paura di perdere sé stesso, io ho paura di perdere te» le disse.

«Jimin..non fare così» gli disse.

«lui ti fa soffrire noona, non prendiamoci in giro» le disse serio e Alice non potè ribattere perchè era vero; Namjoon la faceva soffrire e non poco.

Alicesi avvicinò a Jimin e lo abbracciò nascondendo il viso contro il suo petto, una delle cose che aveva imparato ad amare di Jimin era proprio il fatto che non la respingesse mai, neanche quando era ferito, come in quel momento.

«sono già in ritardo» le disse stringendola più forte a sé prima disciogliere il loro abbraccio.

La salutò con un bacio sulle labbra, uno di quei baci che fanno parecchio male non appena finiscono e poi uscì per andare in agenzia. Era ancora furioso con Namjoon per quello che era successo tra lui ed Alice, non riusciva a perdonargli il fatto di comportarsi così tanto da egoista con lei.

Namjoon cercò di evitare lo sguardo severo di Jimin per tutto il giorno, era incredibile quanto timore potesse incutere quando era arrabbiato per qualcosa a cui teneva, e lui era consapevole di averlo fatto incazzare parecchio.

Aspettò che gli altri fossero lontani dalla sala prove e decise di chiudere la porta per parlare con Jimin.

«Jimin..?»lo chiamò per attirare la sua attenzione.

«Hyung...dimmi» controbattè Jimin in tono piatto, voltandosi a guardarlo.

«come sta Alice?» gli domandò e vide immediatamente un sorrisetto stizzito comparire sulla bocca del più piccolo.

«non le hai neanche scritto» disse Jimin guardandolo negli occhi, sentiva il sangue ribollirgli nelle vene in quel momento.

«tu non sai come mi fa sentire averla ferita» disse Namjoon mettendosi sulla difensiva.

«non me ne frega un cazzo di come stai tu in questo momento... la cosa che mi fa più incazzare è che a te basterebbe fare il minimo sindacale per averla eppure non lo fai, perchè hai paura, di cosa non l'ho ancora capito però»

«lei mi piace Jimin»

«allora combatti per lei; perchè a me Alice non piace.... io la amo!» disse Jimin passandosi nervoso una mano sulla fronte per spostarsi i capelli.

«lo so» asserì Namjoon sostenendo lo sguardo di Jimin.


«bene» gli rispose prima di uscire dalla stanza e lasciarlo solo a guardare la sua immagine riflessa nella parete a specchio dietro di loro.

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