9 - It's not a goodbye

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Alice rientrò in camera, aveva preso la metro e nascosto nello zaino la sciarpa che le aveva dato Namjoon per evitare problemi di ogni sorta. Vide che Jimin era ancora disteso sul letto e sembrava dormire profondamente, decise di non svegliarlo subito e farsi una bella doccia per cercare di riscaldarsi e lavare via quelle ultime ore trascorse insieme a Namjoon.

Quando uscì dal bagno, vide che lui era sveglio e intento a cercare qualcosa nella sua valigia.

«ti ho svegliato?» domandò lei sedendosi sul letto e passandosi le mani tra i capelli puliti per cercare di districare i nodi dei suoi riccioli.

«no, tranquilla. Avevo puntato la sveglia. Dobbiamo riunirci nella stanza di Namjoon per fare il punto per domani» le disse.

«se avessi saputo che eri impegnato, sarei tornata prima»

«puoi venire nell'altra stanza con noi, non è un problema. Sanno tutti che sei qui. Per convincere lo staff a farti restare Namjoon e gli altri hanno detto che sei la mia ragazza, purtroppo non si sarebbe potuto fare altrimenti.» disse lui.

«quindi tecnicamente non serve più che io decida, sono già fidanzata senza saperlo» scherzò lei.

«non dire così» le disse lui.

«senti, facciamo così. Io sono disposta a vedere se tra di noi può funzionare. Tu sarai in tour fino a praticamente metà dicembre, sarà una relazione a distanza dato che ovviamente non ti posso seguire come un cagnolino per tutto il tempo, lavoro anch'io. Cercherò di fare almeno due date dei vostri concerti prima della fine del tour e poi a dicembre verrò a Seoul per qualche settimana; è un esperimento Jimin, per entrambi, se ti può andare bene, io ci metterò tutto il mio impegno.» disse lei.

«Non ho mai avuto una relazione vera e propria, figuriamoci a distanza....ma capisco il tuo punto di vista, sei una donna adulta e ami il tuo lavoro, sono consapevole del fatto che non lo lasceresti dall'oggi al domani solo per vedere se tra noi può funzionare, quindi accetto la proposta.» le disse sedendosi accanto a lei, con una mano le spostò una ciocca di capelli dal viso, in quel momento avrebbe voluto che non ci fosse nessuna riunione con i ragazzi, voleva stare solo con lei; sdraiati sul letto insieme a baciarsi, fare tutto quello che aveva sempre voluto fare con la persona di cui si sarebbe innamorato un giorno; le baciò il collo e poi risalì verso le sue labbra, era felice, era così felice in quel momento che il mondo al di fuori della stanza sarebbe potuto scomparire.

I ragazzi stavano ancora discutendo alcune dinamiche per il concerto del giorno seguente, si stava facendo tardi e Alice si annoiava terribilmente in quel momento; Jimin era seduto accanto a lei, praticamente però quasi non la toccava, si erano teoricamente messi insieme poco prima e lui, non la sfiorava, come se il ragazzo che era in stanza con lei prima fosse stato sostituito dalla sua copia carbone che però non era interessata alla merce. Si alzò e decise di uscire sul terrazzo a prendere una boccata d'aria fresca, notò una felpa appoggiata a letto, dato che era in maniche corte, non sarebbe stato male indossarla.

«non so di chi sia, ma posso prenderla in prestito per uscire un attimo? c'è troppo testosterone qui dentro» disse.

«fai pure» le disse Namjoon.

Lei si infilò la felpa ed uscì, rendendosi presto conto di quanto si stesse facendo del male in quel momento dato che il profumo di Namjoon la stava completamente avvolgendo; non sapeva come sarebbe andato quel periodo di prova che si stava concedendo con Jimin, ma una cosa era certa, di togliersi dalla testa Namjoon proprio non se ne parlava; c'era qualcosa tra loro che andava oltre la banale attrazione sessuale, la chimica e tutte le altre puttanate. Loro avevano un'affinità incredibile, gli ultimi giorni del soggiorno dei ragazzi in Italia, lei e Namjoon si capivano solo con un paio di sguardi, potevano stare sdraiati sul prato in silenzio per ore a leggere e a nessuno dei due sarebbe importato di dover per forza riempire il silenzio, stavano bene.

Alzò lo sguardo verso le stelle, ed ovviamente quella sera il cielo era completamente coperto, non avrebbe ricevuto suggerimenti celesti, nessuna stella cadente, doveva cavarsela da sola.

Hoseok si sporse oltre la porta per dirle che avevano finito e che poteva rientrare se avesse voluto.

Al rientro nella sua stanza con Jimin si accorse di non aver restituito la felpa a Namjoon, in una sola giornata era già il secondo capo di abbigliamento che si intascava.

Jimin chiuse la porta alle sue spalle e la prese per mano facendola voltare, voleva stare con lei, fare sesso per tutta la notte, anche se era consapevole del fatto che non sarebbe stato possibile in vista del giorno seguente che lo attendeva, tra prove e concerto.

«che succede?» chiese Alice notando che le cose erano nuovamente cambiate ora che si trovavano in camera soli.

«voglio stare con te» le disse avvicinandosi ed accarezzandole il fianco cercando di far capire perfettamente quali fossero le sue intenzioni.

Alice si tolse la felpa, non poteva certo continuare a pensare ad un altro in quel preciso momento.

Jimin la spinse verso il letto, poteva sentire la sua erezione premere contro il cotone dei boxer, quando si mise sopra di lei, iniziò a domandarsi di nuovo se non stesse correndo troppo, inf ondo si conoscevano da pochi mesi e lei aveva appena accettato di provare a stare insieme. La vide sfilarsi la maglietta ed i pantaloni restando in intimo davanti a lui, osservò attentamente ogni curva del suo corpo a partire dai seni che premevano costretti contro il sottile pizzo nero del reggiseno. Si sollevò la maglietta e la portò sulla testa convinto di riuscire a sfilarla con disinvoltura ma si ritrovò incastrato e la sentì soffocare una risata.

«scusa» disse aiutandolo a toglierla.

«sono un imbranato» disse lui.

Dopo aver tolto anche i pantaloni si rimise sopra di lei, in quel momento la desiderava così tanto e aveva la sensazione che il cuore gli scoppiasse nel petto tanto era nervoso; le abbassò delicatamente le mutandine e andò ad accarezzarla, ricevendo un positivo mugolo di approvazione continuò assicurandosi di stimolare ogni zona sensibile.

Alice si sollevò per ricambiare le carezze e insinuò una mano nei suoi boxer.

Jimin gemette quando la ragazza iniziò a toccarlo.

Quando sentì che erano entrambi pronti a passare al livello successivo, Alice si mise a cavalcioni sopra di lui.

«Hai un preservativo?» domandò a Jimin.

«Oddio...» disse il ragazzo imbarazzato, non poteva credere di non averci pensato, si sentì un coglione e si coprì il viso con una mano.

«Hey, va tutto bene, ne ho io» lo rassicurò Alice.

Alice recuperò un preservativo dalla sua borsa e tornò da lui.

Jimin era così preso da quel suo piccolo errore, quella dimenticanza da ragazzino che avrebbe voluto sprofondare. Quando entrò dentro di lei però si sentì di nuovo in pace, per pochi istanti riuscì a pensare che infondo era solo un passo falso; sentì Alice aumentare il ritmo e cercò di rilassarsi, sentiva di essere prossimo all'orgasmo, riuscì a resistere per poco e venne maledicendosi una seconda volta, quella sera stava andando tutto per il verso sbagliato.

Alice non poté far a meno di notare il suo sguardo abbattuto, si lasciò scivolare su un lato e gli sorrise.

«Non è successo niente di irreparabile, eravamo nervosi entrambi, le prime volte sono sempre un po' strane, sai quello che devi fare ma lo fai a caso, sperando che vada bene lo stesso. è tutto ok» gli disse.

«ti ho deluso» disse lui.

«ma stai scherzando spero? Jimin è una cosa normalissima, guardala dal punto di vista razionale; domani avete il concerto, ci siamo appena messi insieme e questa è la nostra ultima sera insieme per un bel po' di tempo, se tu non fossi stato nervoso sarebbe stato strano»

«parli come Namjoon, sempre a cercare di tranquillizzare tutti» le disse sollevato.

Alice si limitò a sorridere, quel commento le aveva fatto più male della sua mezza cilecca sotto le lenzuola. Jimin andò in bagno lasciandola qualche minuto da sola con i suoi pensieri, e con le sue parole che le risuonavano tra le sinapsi come un eco.

«Maledizione» disse nascondendosi sotto le lenzuola e cercando di scacciare il pensiero di Namjoon dalla sua testa.

Il mattino seguente si svegliò prima di lui a causa della luce che filtrava dalla tenda rimasta leggermente scostata la sera precedente. Prese il cellulare posato sul comodino per controllare l'orario e vide la notifica di messaggio "puoi tenere sia la sciarpa che la felpa... ci vediamo." era un messaggio di Namjoon, posò il cellulare e sospirò, non sarebbe finita bene quella storia, per nessuno dei tre di questo era praticamente convinta.

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