Capitolo 10. L'alba

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"Ste!"  Si mette a strillare per tutta la casa, seguito ovviamente dalla sottoscritta. "Stefano alzati!"

"Che vuoi... Mi ero addormentato!"Borbotta l'amico con la voce impastata di sonno.

"Mi servono i tavoli e due sedie. Devi aiutarmi a portarli fuori. Muoviti!"

"No, Mattia,dai..."Lo guardo preoccupatissima. "Non mi sembra il caso. Sei dolcissimo, ma... Se ti facessi male, io.."

"Ehy" Mi si avvicina. "Sono okay, sto bene. Sì, mi fa un po' male la testa... Ma sono tornato in me. Credimi" Sussurra prendendomi per mano.

Guardo le altre persone presenti nella stanza e Veronica mi sorride. Prendo un bel respiro e torno a guardarlo negli occhi:"Ad una condizione: vi do una mano" Il sorriso gli muore sulle labbra.

"Te lo puoi sognare. E' pericoloso"

"E lo devi fare tu!" Lo guardo accigliata.

"Dai, ti prego! Voglio mostrarti una cosa!" 

"Non è pericoloso..." Interviene Stefano sotto gli sguardi divertiti degli altri."E'...Difficile!" 

"Esatto!" Esclama il ragazzo di fronte a me. "Mi ero espresso male" Sorride.

"La fatica non mi spaventa" Sorrido restando delle mie convinzioni.

"Dai, vi aiutiamo anche noi e poi torniamo a dormire" Dice ridendo Veronica alzandosi. "Cosa dovete fare?"

"Salire" Dice Mattia.  

"Okay, si può fare... Magari non con un tavolo, ma con la scala" Osserva. "Però è okay" 

Passiamo una ventina di minuti a cercare scale, e alla fine ne troviamo tre. 

Le mettiamo a confronto fuori e vediamo che anche la più alta, ovviamente, non arriva dove vorremmo.

"E se riuscissimo ad incastrarle?" Fa Mattia.

"E come?" Domando. Si guardano con l'amico e poi spariscono per poi tornare una decina di minuti dopo con del nastro isolante nero.

"Sul serio?" Li guarda Veronica allibita.

"Raga..." Li guardo.

"Ce la facciamo" Mi guarda negli occhi Mattia serio. Annuisco e mi chino ad aiutarli, Veronica fa lo stesso. 

Dopo mezz'ora passata ad attaccare scale una con l'altra servendoci del nastro isolante rosso fuoco finalmente possiamo alzare la struttura.

La attacchiamo al muro e verifichiamo che sia stabile sacrificando il povero Davide, che sale e scende in poco tempo. 

"Sì, raga... Per me si può fare"  

"Sicuro?" Lo guarda Mattia. 

"Sì fra" Gli da una pacca sulla spalla e poi torna dentro dopo averci salutati.

"State attenti" Sorride Veronica prima di darmi un bacio sulla guancia e rincasare anche lei insieme agli altri.

"Prima io" Mi lancia un'occhiata seria, poi va. Scende agilmente e poi sorride:"Si può fare. Te la senti?"  Lo guardo negli occhi e mi sembra di cogliere della preoccupazione, che però svanisce subito dopo.

"Certo che sì" Sorrido iniziando a salire.

"Piano" Mi ripete lui per tutta la salita facendomi sorridere.

Giunta alla fine mi tengo alle tegole e salgo piano piano andandomi a sedere proprio sulla punta del tetto. 

"Brava" Mi raggiunge lui. "Non è la prima volta che lo fai, vero?" Chiede scherzando.

"Invece sì"  Rispondo.

Mi volto e vedo che mi stava guardando. Sorrido e abbasso il capo imbarazzata mordendomi il labbro inferiore. Lui mi prende dolcemente il mento con l'indice e il pollice come tempo fa aveva fatto a casa sua (e anche in macchina se non ricordo male!)  poi fa un respiro profondo e sussurra:"Ti va di parlare un po' ?" Ma davvero? 

"Okay" Sussurro sentendomi una totale idiota. "Come stai?" Lo guardo per smettere di pensare.

"Ho un po' di mal di testa, ma è normale... Quindi sto bene, grazie" Sorride. "Tu? Mi dispiace che sia dovuta venire fin qui, magari lasciando qualcosa di più importante... A proposito, come sei arrivata? Chi ti ha chiamata? Sono stato io?" Domanda preoccupato.

"No, tranquillo. Non stavo facendo niente di importante, e... Mi ha chiamata Stefano. Poi mi è venuta a prendere Valentina"

"Vi conoscevate già?" Domanda stupito.

"No, le ho mandato l'indirizzo" Dico sinceramente.

"E... Che ti ha detto in macchina?" Fa il finto indifferente, ma si vede che gli importa.

"Che siete solo amici e che sei un bravo ragazzo"  Sorride. "Come mai tutte queste domande?" Lo incalzo.

"Veramente ce n'è ancora una... Ahia" Si massaggia la tempia.

"Stai male? Se vuoi torno giù e ti prendo un'aspirina..." Dico andando nel pallone.

"Ehy, rilassati!" Dice dolcemente. "E' normale"

"Lo so, lo so..." E' solo che quando si tratta di te io non ci capisco niente!

"Guarda" Indica il cielo di fronte a noi dove sta sorgendo il sole.

Restiamo a guardarlo in silenzio. 

Tutto tace intorno a noi, si sentono solo gli animali qui vicino e uno stormo di rondini ci si para davanti agli occhi andando in contro al sole.

"Wow" Sospiro. Mi volto verso di lui e vedo che sta ancora guardando me. Sorride!

"Dai!" Mi copro il volto che sta diventando paonazzo facendolo ridere.

"Ma perché?!" Esclamo imbarazzatissima riferendomi al fatto che mi guarda sempre.

"Me lo chiedo anch'io..." Sospira. "Perché ti imbarazzi quando qualcuno ti guarda?!" 

"Me ne frego di qualcuno!" Rispondo d'istinto. "Io mi imbarazzo quando tu mi guardi" 

Vedo i suoi occhi spalancarsi per un frammento di secondo, poi un sorrisone torna a far capolino sul suo viso.

"Che cosa scusa?" Mi si avvicina con l'indice sotto l'orecchio facendo finta di non aver sentito.

"Niente!" Rispondo incrociando le braccia al petto come una bambina orgogliosa.

Sento un braccio avvolgermi le spalle. Lo guardo negli occhi, il suo viso a qualche centimetro dal mio. Sorrido. Appoggio la testa sulla sua spalla e mi godo il sogno che si avvera nella tranquillità più assoluta che fa a pugni con il mio cuore, che invece batte ad un ritmo improponibile. 

"Manca una domanda" Dico all'improvviso.

"Come?" Mi guarda stranito.

"Avevi detto che ne avevi ancora una" Gli faccio notare.

"Ah già..." Abbassa la testa e si stacca, facendomi preoccupare. "Sai, non mi ricordo molto di ieri sera..." Inizia imbarazzatissimo.

"Non è successo niente" Dico capendo dove vuole arrivare,poi mi guardo il polso e sorrido. "A parte questo" Sussurro mostrandogli il bracciale. Appena lo vede prima sbianca, poi diventa rosso. 

"Che c'è?" Sorrido. 

"Non... Niente"

"Non era per me?" Lo guardo preoccupata.

"Certo che era per te...E' per te, è anche personalizzato! Solo..." Un altro gran respiro. "Non credevo che te l'avrei mai dato, ecco" 

"Perché mai? E' bellissimo!" Sorrido giocandoci.

"Davvero ti piace?" Mi guarda con lo stesso sguardo di ieri sera. 

"Nessuno mi ha mai fatto un regalo così bello, capace di descrivermi così bene... Di descriverci così bene" Mi correggo prendendo delicatamente la lettera M con un sorriso enorme.

Mi batte fortissimo il cuore, e nella mente mi tornano le immagini di ieri... Lo guardo negli occhi e poi lo abbraccio stringendolo forte. Lui fa altrettanto. 

Prendo coraggio e gli sussurro all'orecchio:"Credo che sto per innamorarmi seriamente di te" 

"Io invece credo di essere già andato da molto" Risponde lui allo stesso modo. Mi stacco e lo guardo negli occhi. Mi sembra sincero.  Sorrido.

"E quando?"

"Non saprei dirtelo con precisione... Ma so che ti ho in testa da qualche mese. Semplicemente non volevo dirtelo e ho cercato di starti lontano perché sai... Sono più grande" Distoglie lo sguardo.

"L'età non conta"

"Queste sono cazzate che ci raccontiamo, Vale" Mi guarda.

"Io invece ci credo a questa cazzata.Scelgo di farlo. Tu?" Stringo forte la "M" del braccialetto sperando che possa succedere qualcosa di bello, ma lui resta a guardarmi. 

Chiudo gli occhi ricacciando le lacrime, tolgo il bracciale e glie lo restituisco per poi scendere pian piano.

Cos'ho che non va? Che cosa? Perché nessuno vuole impegnarsi seriamente? 

 Sento delle braccia attorno alla mia vita. Mi volto di scatto e noto che è Veronica. L'abbraccio.

"Ci tiene davvero a te" Sussurra al mio orecchio. "Si vede" 

La guardo.

"Di me ti puoi fidare, ti puoi fidare di ognuno di noi: ti diremo tutti la stessa cosa!" 

"E' un po' incasinato, ma è una brava persona" Continua Stefano. "Ed è vero, ci tiene a te" 

Guardo il tetto, poi torno a guardare i ragazzi e alla fine mi convinco: torno su.

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