Capitolo 29.

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Resto abbracciata alla mia amica per un po' , poi ci stacchiamo.
"Ti chiedo scusa... Sto provando a guardare in faccia i ricordi, ma non è facile" Sorrido.
"Non preoccuparti" Mi accarezza la guancia asciugandomi una lacrima.
Veniamo accerchiate dagli Sbandati, che si siedono accanto a noi.
"Che succede qui?" Sono Stefano, Jacopo e Valentina.
"Niente, è tutto a posto ora" Sorrido.
"Sicura?" Sussurra il primo.
"Sì,grazie"
I tre si guardano, poi Valentina mi posa la mano sul ginocchio:"Se hai bisogno siamo qui"
"Grazie mille, lo stesso vale per voi... Tutti!" Esclamo voltandomi.
"Certo" Sussurra.
"Se dovesse essere per Mathilde..." Comincia Jacopo catturando la mia attenzione. "Sappi che sprechi lacrime!" Tutti ridono.
"Mattia è andato fuori di testa per te, figuriamoci se si mette a guardare una con la quale tra l'altro ha condiviso cinque anni come compagni di classe!" Aggiunge Vale.
"Siamo tutti come fratelli, poi lei si è presa una cottarella... Succede,eh? Per carità" Riparte Jacopo. "Però ci dispiace, perché è nostra amica e ci lascerà un pezzettino di cuore... Ma tanto ne è consapevole!" Esclama facendomi ridere.
"Grazie" Mi limito a rispondere.
"Ci mancherebbe tesoro" Mi abbraccia Valentina.
"Ehy, che state confabulando?" Scherza Mattia raggiungendosi sorridendo. Quando mi guarda negli occhi torna serio.
Guarda prima i suoi amici, poi mi si avvicina:"Va tutto bene?"
"Sì" Sostengo convinta sorridendo.
Mi posa un braccio intorno alle spalle sedendosi ed io mi rannicchio accoccolandomi accanto a lui e appoggio la testa sulla sua spalla.
Lo sento sorridere, poi lascia un lungo bacio tra i miei capelli e torna ad ascoltare i suoi amici.
Alla fine si addormentano quasi tutti, tranne la sottoscritta, Mattia e Mathilde, che inizia a ricordare "i bei momenti" nelle gite scolastiche, o anche quelle estive che hanno fatto.
"E quella volta che io e te ci siamo persi nel bosco?" Lo guarda con un sorrisetto strano. Mattia non sembra coglierlo, e risponde con una risata, poi mi guarda: "Tre anni fa abbiamo deciso di andare in campeggio.
Dovevamo cercare... Non mi ricordo cosa, credo fosse una corda, per tenere la tenda legata ai paletti" Annuisco.
"E camminando camminando, ci siamo imbattuti in una grotta" Continua lei. "Lui, che di suo è uno spirito libero e curiosissimo, è entrato. Così, senza neanche avvisarmi!" Io inizio a ridere. "Poi ho capito che non era una semplice pietra, e mi sono trovata in questa minuscola grotta"
"Ma era proprio piccolissima, che se qualcuno si fosse mosso qualche passo in più del necessario ci si sarebbe incastrati" Sorride lui con un'espressione angelica.
"Di fatto..." Conclude Mathilde con fare da sapientina.
"Chi?" Chiedo io.
"Lui,ovvio!" Esclama lei.
"Ma ovvio cosa?!" Si difende il mio ragazzo.
"Tu sei quello che fa sempre casini!" Gli punta il dito contro. "Io quella che te li risolve, insieme a Valentina"
Ridono. Ecco che torna la gelosia.
"Bhe dai, adesso mi sono calmato un po' " Riprende tornando a guardarmi.
Il mio cuore batte forte ed io sorrido.
"Che miracolo!" Si aggiunge Valeria venendosi a sedere insieme a noi.
"Ti abbiamo svegliata?" La guardo preoccupata, ma mi tranquillizza:"No, non dormivo di mio" Annuisco.
"Te lo ricordi anche tu?" La guarda stupito Mat.
"Non ti ha parlato per una settimana, è chiaro che prima o poi qualcuno le chiede qualcosa! Poi quando questa cornacchia parla con quella sua voce insopportabile non ti togli più dalla testa le cose" Scherza.
"Ma ... Stronza!" Esclama Mathilde. Ridiamo.
Io inizio ad essere stanca, così mi sdraio. Mattia si leva la felpa e me la porge.
"Ma no, tienila..." Sorrido.
"Dormi" Risponde chinandosi a darmi un bacio sulla fronte.
"Buonanotte!" Dico ridendo. Resto a guardarlo per un po' , e successivamente noto che anche le altre e due ragazze si sono addormentate. Io alzo lo sguardo verso il cielo (dopo aver indossato la magnifica felpa) Quante stelle!
Noto la costellazione del piccolo carro, poi mi si para davanti il viso del mio ragazzo:"Lo sapevo" Sorrido.
"Che mi stai negando la vista del cielo?" Inizio.
"Ah, è così?" Si finge offeso. "Bene..." Fa allontanandosi e io scatto a sedermi.
Mi siedo a cavalcioni su di lui.
"Non ti stavo negando la vista del cielo?" Mi provoca con un enorme sorriso sul volto.
"Non credi che ora sia il mio turno?" Gli tengo testa.
"Perché no?" Sussurra facendo scivolare le mani lungo i miei fianchi.
Iniziamo a baciarci. Prima uno ogni tanto, poi con più trasporto.
Scendo a baciargli il collo, lui mi bacia la clavicola destra.
Passo le dita tra i suoi capelli, li stringo leggermente e si ferma.
"No, aspetta" Ansima dopo qualche minuto. Mi stacco. Abbiamo entrambi il fiatone. Mi guarda negli occhi, posa una mano sulla mia guancia e l'accarezza con il pollice.
"Non possiamo, non adesso" Annuisco. "Più che altro..." Continua mentre sto per scendere. Mi fermo.
"Preferirei aspettare perché... " Si morde il labbro.
"Perché?"
Resta a guardarmi in silenzio, come a dire lo sai.
Certo...
"Va bene,tranquillo" Lo bacio.
Torna il vento ed io mi stringo nella felpa, lui mi stringe un po' più forte sfregando le mani sulle mie braccia.
"Grazie" Sorrido timidamente. Spero di non essere bordeaux! "Tu come stai?" Domando preoccupandomi.
"Bene" Sussurra con un sorriso dolce.
È un po' pallido. Appoggio la mano sulla sua e sento che è fredda. Mi stacco e prendo i lembi della felpa per toglierla, lui capisce e mi protesta: "No,no,no... Ho detto che sto bene"
"Mat, sei freddissimo!" Gli faccio notare.
"Non fa niente! Non toglierla... Per favore" Sussurra.
"Va bene" Accetto. "Però facciamo una corsa a casa e prendi qualcosa"
Abbassa la testa ridendo. Alza lo sguardo rassegnato.
"Va bene" Ci alziamo e ci incamminiamo.
Arriviamo, lui apre la valigia e ne prende un'altra. Si toglie la maglietta e si cambia. Intravedo un tatuaggio.
"Che cos'è?" Mi avvicino. Lui guarda la felpa, probabilmente credendo di avere una macchia:"Che cosa?" Sorrido.
"Il tatuaggio" Mi spiego.
"Ah! Una frase" Dice richiudendo la valigia.
"Rompo se chiedo quale?" Continuo avvicinandomi.
"Assolutamente. Se vuoi leggila pure!" Scherza togliendosi la felpa.
"Ma..." Rido. "Non avevi freddo?" Lo prendo in giro.
"Ah sì? E quando l'ho detto?" Mi guarda strabuzzando gli occhi.
Gli faccio la linguaccia e leggo:
"Indossi quel sorriso a meraviglia, come se non fossi mai caduto, mentre i tuoi occhi svelano che ti sei sempre rialzato"
"Wow" Sospiro. "È bellissima!"
"Grazie" Sorride imbarazzandosi, poi si riveste avvicinandosi.
"Hai sonno?"
"Un po' " Ammetto. "Che ore saranno?" Domando prendendo il cellulare.
Le quattro.
"Bhe,dai è presto!" Scherza facendomi ridere.
"Hai sonno?"
Gli squilla il telefono.
"Scusa" Sussurra prima di rispondere. "Ciao Mathi, dimmi"
Ma scherzi?!
"Siamo a casa" Pausa. "Ah okay" Altra pausa. "Va bene, ciao" Chiude, per poi tornare a guardarmi.
"Sì, ho sonno" Dico seriamente.
"Okay...Prego!" Mi porge la mano. Sorrido.
Non ci posso credere, è riuscito a farmi tornare sorridente anche se ero inviperita!
"Ma come fai?" Sussurro una volta arrivati a letto.
"A fare?" Risponde con nonchalance. Ops.
"Ti amo" Sorrido chiudendo la questione dandogli un bacio a stampo per poi girarmi.
Lui mi si avvicina:"Ti amo anch'io, gelosona" Mi da un bacio sulla tempia, poi si sdraia anche lui. Mi tiro a sedere.
"Scusa?!" Esclamo.
Lui resta a guardarmi.
"Sei gelosa di Mathilde! E non provare a dire il contrario perché ti conosco ormai. La guardi male dalla prima volta, quando vi siete presentate" Mi ricorda.
"Non è vero!" Alza un sopracciglio. "Non sono gelosa!" Abbassa la testa.
"Abbocco! Allora cosa ti ha fatto?" Torna a guardarmi.
"Cerca sempre, o quasi, di attirare la tua attenzione. Quando quella sera eri ubriaco, lei era accanto a te che ballava in modo provocante. Quando mi ha vista casualmente ha smesso e si è avvicinata a Mirella.
Il giorno seguente c'era qualcos'altro... E oggi questo!" Sorride, ma subito dopo torna cupo:
"E io allora del ragazzo di Mirella cosa dovrei dire? A momenti tentava di saltarti addosso!"
"Vero..." Sussurro.
"Cosa?" Mi guarda allibito.
"Dico... Che me ne sono resa conto, infatti mi scansavo"
"E perché?" Credo stia tentando di mettermi alla prova.
"Ma sei stupido?" Mi giro su un fianco. Lui resta in silenzio.
"Avete parlato tanto..." Continua guardando il soffitto.
"Ma non è vero!"
"Sì invece"
"Io di te e Mathilde cosa dovrei dire?"
"Era una mia compagna di classe!" Alza le spalle.
"No, non hai capito..." Abbasso la testa.
"Cosa?" Mi guarda.
"Mi ero allontanata perché ho avuto un attimo...Mio" Sussurro abbassando la testa. "Torno e ti vedo con in braccio lei!
Io lo so che è stata una tua compagna di classe, che è rimasta una bella amicizia... E tutto quanto, però appena finito... Te l'ho detto, un momento mio" Farfuglio per non farlo preoccupare e subito dopo ricomincio:" Torno e ti vedo tenere sulle ginocchia l'unica ragazza che so che mi odia e cerca di passare più tempo con te... Scusa, ma un po' mi secco!" Mi fa finire di parlare, ma mi rendo conto che non ha ascoltato una parola quando lo sento: "Che vuol dire momento tuo?"
"Grazie" Sorrido ironica.
"Ho capito ciò che stai dicendo, ma scusa se lo faccio passare in secondo piano rispetto a quelle due parole, che tra parentesi, mi preoccupano alquanto" Risponde secco lui per poi riprendere poco dopo:"E scusa l'invadenza, e l'insistenza, ma che cosa vuol dire momento tuo?" Ripete.
Alzo gli occhi al cielo e sospiro:"Lo sai, a volte mi tornano dei brutti ricordi... Come a tutti" Mi si incrina la voce. "Solo che adesso è peggio, perché ci sei tu" Scoppio a piangere. "E io non voglio perderti, non posso"
Si avvicina e mi abbraccia.
"Ma ho paura che questo possa accadere. Perché quando sto con te sto bene, ma quando non ci sei è come se mi mancasse qualcosa. E oggi che quella ragazza cercava di attirare la tua attenzione come sempre, io... Mi sono sentita... Non abbastanza. Non abbastanza qualcosa capace di farti restare. E dunque sola.
Ed è una cosa stupida, perché se esiste una persona che non mi ha mai fatta sentire sola da quella sera in cui mi sei venuto a prendere e mi hai ospitata a casa tua, quella sei tu, lo so... Ma non so che mi succede, quando si tratta di te non ragiono e mi prende il panico per ogni minima cosa" Continuo a piangere, mentre lui mi stringe forte e continua ad accarezzarmi i capelli sussurrandomi che va tutto bene.
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Il giorno seguente mi sveglio con della musica.
Quando riapro gli occhi noto che sono letteralmente su Mattia, che mi sta guardando sorridendo.
"Buongiorno" Sussurra dolcemente. Ha gli auricolari (o per la precisione, ne ha uno).
"Buongiorno" Rispondo allo stesso modo dandogli un bacio riconoscendo poi la canzone:"Ma io questa la conosco! È Mia dei Modà!" Esclamo facendolo sorridere.
È appena finita.
"Ecco, diciamo che io preferisco questa però" Fa partire un'altra canzone.
"Princesa!" Strillo emozionatissima mentre lui mi prende dolcemente le dita della mano sinistra per poi portarsele alla bocca.
"Yo quiero que seas mi Princesa"
"Que sian mis labios solo los que te besan" Proseguo io facendolo ridere.
"Ti amo" Sussurra.
"Ti amo amore mio" Rispondo dandogli un bacio per poi tornare ad abbracciarlo. Ci stringiamo forte e restiamo comodi ad ascoltare la musica fino alle nove, quando ci alziamo e andiamo a cambiarci per la spiaggia.
Usciamo in veranda e troviamo già apparecchiato con una torta alla frutta e un post-it:

"Buongiorno begli addormentati innamorati🌸
Noi siamo tornati alle sette, il tempo di cambiarci e siamo tornati al mare.
In caso vi venisse voglia di raggiungerci, sapete dove trovarci!

~Sbandati "

Noi ridiamo e facciamo colazione tranquilli, dopodiché andiamo in camera a cambiarci.
Sono indecisa... Yamamay o Tezenis?
Prendo i due costumi dopo una lunga selezione e li porto in sala, dove Mattia mi sta aspettando.
"Quale metto?" Glie li mostro.
Si volta e mi guarda:"Ma è da venti minuti che sei in camera!" Esclama a bocca aperta.
"Rispondi così finiamo" Sorrido.
"Dovrei vederli addosso..." Ci prova.
"Quello che non metto oggi metterò domani, perciò lo farai, non preoccuparti" Lo rassicuro ironica. "Quindi??" Glie li sventolo per poi sistemarli sul divanetto. "Perché " Spiego. "Quello blu è bellissimo e super romantico, ma..." Mi convinco prendendolo. "Sì, vada di blu. Grazie amore" Gli do un bacio andando in bagno a cambiarmi sentendo dietro un insicuro: "Figurati...Qualsiasi cosa abbia fatto!"
Rido tra me e me per poi chiudere la porta e uscire poco dopo.
Prendo gli occhiali da sole e torno in sala, ripongo l'altro costume nella borsa di paglia sul tavolo che afferro di fretta e usciamo.
Arrivati, vedo le ragazze che prendono il sole e mi unisco salutandole. Mirella sta leggendo.
"Ciao" La saluto. Non risponde. Guardo le altre e Valentina si alza facendomi cenno di avvicinarmi.
"Ha saputo di ieri sera, il suo ex è così stupido da essersi ubriacato poi e averglielo raccontato credendo di star parlando con qualcun altro. Ma non preoccuparti, non ce l'ha con te. Oggi è così con tutti"
"La capisco..." Abbasso la testa. "Mi dispiace tantissimo"
"Anche a me" Sospira. "Il bello è che a una certa ha iniziato a dare a lei la colpa!" Scuote la testa.
"Ma stai scherzando?!" Esclamo.
"No. Ha detto che avrebbe dovuto restargli vicino, che sa com'è fatto..."
"Giuro che gli stacco la testa" Dico tra i denti arrabbiatissima. Anche quel cretino dell'ex di Stefy faceva così.
"Sì,anche noi glie l'abbiamo detto... Ma, ehy... Adesso se n'è andato, perciò stiamo più tranquilli"
Torno indietro e mi avvicino:"Non so cosa ti abbia detto, ma non è successo niente. Sono ritornata insieme a voi, mi sono avvicinata a Mattia e l'ho abbracciato" Le racconto. Il mio ragazzo alza la testa:"Che cosa dovrebbe essere successo, scusa?"
"Niente. Perché ti ama" Sussurra Mirella prima di iniziare a piangere.
"Mire..." Mi butto in ginocchio sulla sabbia e l'abbraccio, Marta fa lo stesso.
"Ehy, guardami..." Le sussurra. "Va tutto bene. L'hai sentita, non è successo niente. E okay, non la conosciamo bene ancora, ma " Mi guarda. "Con le persone a cui tiene è sincera, questo l'ho capito" Dice per poi sorridere.
"Grazie" Sussurro.
"Figurati cara"
Torniamo poi a Mirella, che si alza e dice di voler andare a fare una passeggiata. Nel frattempo Mattia continua a guardarmi confuso.

"Va tutto bene, come hai sentito non è successo niente ieri sera... A parte... Sai.." Lo guardo e lui annuisce.

"Ti credo" Mi si avvicina dandomi un bacio sulla fronte.

Entriamo in acqua e iniziamo a nuotare, quando mi stanco cerco la sabbia per appoggiare i piedi, ma vedo che non c'è. Dopo un secondo di panico torno indietro fin dove tocco. Riprendo fiato, poi riparto un po' più velocemente cercando di avvicinarmi quanto più possibile al mio fidanzato nel caso in cui dovesse succedere ancora.

Mi piace nuotare, anche se dico a tutti il contrario. Mi calma.

Odio il fatto che ho paura di affogare e che non ho molto fiato, ma ho trovato un trucco: quando mi stanco, mi volto e proseguo a dorso. L'unico guaio è che nuoto storta in questo stile, quindi finisco sempre per andare contro qualcuno e fare qualche figuraccia!

Sento di aver appena tirato una testata. Come non detto.

"Scusi" Mi volto e vedo Mattia che mi sorride.

"Di niente" Risponde. "Vuoi ritornare?" Domanda notando che ho il fiatone.

"No, tranquillo" Lo rassicuro. "Perché, tu sei stanco?"

"No" Scuote il capo. Annuisco. Dopo qualche momento inizio ad essere davvero stanca, quindi mi avvicino e mi aggrappo completamente a lui.

"Tutto bene?" Mi guarda. Annuisco nuovamente.

Iniziamo a parlare di ieri, di dei nostri programmi futuri, poi riprendiamo a nuotare e arriviamo ad uno scoglio a qualche metro più in là e quando sono vicina da poterlo toccare mi tengo con una mano e mi trascino sopra, stremata.

Mi siedo e riprendo fiato. Alzo lo sguardo e mi rendo conto che ci siamo allontanati tantissimo. Mi guardo dietro e noto la catena di boe che galleggiano. Mi manca l'aria.

"Va tutto bene, sei sullo scoglio. C'è il tuo ragazzo. Valeria, non ti preoccupare, è okay" Mi passo una mano tra i capelli. "Adesso passa" Inspiro profondamente e butto fuori l'aria dalla bocca in modo lento, per contenere l'ansia che mi sta salendo in questo momento.

"Ma che cos'hai?" Si avvicina Mattia preoccupato.

"Io... Ho paura" Ammetto. "Non ho molto ossigeno nei polmoni e per questo faccio un po' fatica e mi stanco prima. Ho bisogno di qualcosa a cui tenermi quando sono stremata, e... Psicologicamente guardare la tratta che ho fatto non aiuta" Sorrido istericamente. "Lo so, dovrebbe essere il contrario, dovrei essere orgogliosa... E invece mi sta venendo l'ansia per il ritorno"

"Va tutto bene, ci sono io" Si avvicina. "Se ti stanchi, me lo dici, e ti porto io. Non c'è nessun problema" Sorride. "Oppure ci fermiamo e facciamo come prima!" Propone. Ma dove l'ho trovato? Non lo so, ma una cosa è sicura: me lo voglio tenere stretto!

"Grazie" Sussurro.

"Secondo te ti lascio morire in mezzo al mare?" Scherza facendomi ridere.

Ritorno con la mente a quando gli raccontai del problema di memoria,l'essere DSA, e inizio a ridere.

"Che cosa c'è adesso?" Domanda sorridendo.

"Pensavo... Che sono piena di problemi! E che tu poverino, da quando ci conosciamo, non hai mai smesso di starmi accanto lo stesso. Dalla rivelazione del DSA, all'alcol, e adesso questo! Come fai?" Lo guardo negli occhi.

"Essere DSA, avere problemi respiratori... Queste non sono cose che si possono scegliere. Ci si nasce e ci si convive! Ed io non lo vedo affatto come un qualcosa da cui dover scappare.

Te l'ho detto, anch'io sono rientro nel primo caso!" Annuisco. "Ti rende semplicemente una persona più unica e speciale! Tu che dici?" Mi sorride avvicinandosi.

"Che ti amo. E che tu sei speciale" Lo bacio. Iniziano a scendermi le lacrime dagli occhi.

"Ehy.." Me le asciuga.

"Scusa!" Esclamo girandomi, ma lui mi segue.

"Per cosa?" Torna ad asciugarmele un'altra volta e mi allontano, allora perde la pazienza e scherzando dice:"Mi fai fare o no?!"

Scoppiamo a ridere e quando sento la sua mano calda sulla mia guancia mi calmo.

"Non sai quando avrei pregato alle elementari per essere come tutti gli altri...Anche alle medie!" Ricordo.

"Poi sei arrivata al liceo e hai scelto di darti all'alcol per ricordarti che sei superiore a tutta quella merda" M'interrompe facendomi ridere.

"No, l'ho fatto perché ero stupida. Sono stupida... E debole" Scosto lo sguardo. "Tutti hanno i propri problemi, e come dice quella frase, Ognuno di noi ha vissuto qualcosa che l'ha cambiato per sempre ..." Sospiro. "E' così, eh? Però... Si deve reagire. Lo si deve a sé stessi, per non stare male.

Le cose succedono, okay? E' vero, ho sofferto, ma non sono l'unica! C'è chi sta molto peggio e ancora sorride!" Lui continua a guardarmi negli occhi, forse chiedendosi dove voglia arrivare. Lo accontento:"E' vero, grazie all'alcol ho conosciuto una delle persone più importanti della mia vita" Sorrido stringendogli la mano vedendo il suo sguardo mutare da calmo a sorpreso. "Ma non posso continuare così. E questa volta sono sincera"

"Ce lo prometti?" Sussurra. Lo guardo stranita. "Lo prometti a Noi?" Si spiega meglio facendomi notare le mani intrecciate. Non mi ero accorta di questa cosa! Sorrido stringendo forte con il cuore a mille, poi torno a guardarlo e sussurro:"Sì, ce lo prometto"

Sorride, si sporge e mi bacia. Ricambio.

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Torniamo a riva, dove non appena ci vede Stefano fa qualche battuta cretina che ci fa ridere alla quale Mattia ed io rispondiamo a tono facendo divertire anche tutti gli altri, attirando l'attenzione di qualche bambino che si ferma e sorride vedendo che ci stiamo divertendo.

Uno si avvicina. Avrà quattro anni o giù di lì, è castano e riccio.

"Ciao" Ci sorride con il secchiello in mano pieno d'acqua.

"Ciao" Lo salutiamo tutti.

"Volete giocare con me?" Ci propone, ma subito dopo si sente una voce che lo richiama.

"Stefano!" Corre una signora e tutti guardiamo Ste ridendo.

"Che hai combinato?" Lo prende in giro Mattia. E' il colmo. Scoppio a ridere come una matta, seguita da Mirella e le altre.

La signora arriva e guarda il bambino:"Ti ho detto di non dare fastidio alle persone! Vi chiedo scusa, ragazzi" Ci guarda desolata.

"Ma no, si figuri!" Rispondo io ridendo.

"Ci piacciono i bambini" Si accoda il coro il mio ragazzo, per poi indicare il nostro amico:"Abbiamo anche il pagliaccio, sarà stato motivato ad avvicinarci per quello!" Scherza facendo ridere tutti di nuovo, compresa la signora.

"Siete molto simpatici, grazie" Si china verso Stefano - il bambino - :"Come si dice?"

"Scusate" Risponde lui mettendo il broncio.

"No... Piccolino!" Mi avvicino. "Non è successo niente... Però non allontanarti dalla mamma, non è bello farla preoccupare. Te lo dice una che... Uh!" Rido.

"Ah bene!" Esclama la signora facendomi ridere. Si avvicina al figlio:"Quindi non prendere esempio!"

"Esatto!" Sorrido, poi ci salutiamo e loro si allontanano.

Mi stendo sull'asciugamano con l'intenzione di prendere il sole e asciugarmi, ma ovviamente qualcuno no me lo permette.

Mattia mi lancia i sassolini della spiaggia.

"Giuro che se non la smetti inizio a prenderti a lapidate io. Sul serio però" Lo minaccio senza aprire gli occhi.

"Ah sì?" Mi provoca. "E dai!" Continua. "Per me non ne hai il coraggio" Sussurra poco dopo avvicinandosi.

Scatto in piedi come una belva e inizio a tirargli tanti piccoli sassolini, aiutata da Valentina e Mirella, che da quando ha visto il bimbo sembra essersi tirata su.

Lo abbraccio da dietro e sussurro al suo orecchio:"Allora? Sei ancora convinto che mi manchi il coraggio?" Lui mi afferra le caviglie, dopodiché si alza e mi porta sulle spalle.

"Ah!"

"Di sicuro non hai il coraggio per scendere da qui!"

Sono. Sulle sue. Spalle. Neanche sulla schiena, proprio sulle spalle!

"Basta fare una capriola!" M'incoraggia Valentina.

"Sì, poi m'ammazzo!" Esclamo in cerca di un'altra soluzione mentre Mattia se la ride. Siamo diventati l'attrazione della spiaggia.

Scoppio a ridere e lo faccio notare, Stefano alza le spalle e risponde:"Diventiamo star in qualsiasi posto andiamo, abituatici! Dai, fai un bel salto che così acquisiamo più fama e le ragazze vengono a chiedere autografi"

"Da te però" Assottiglio gli occhi stringendo più forte Mattia, che decide di stare al gioco.

"Beh... Devo dire che qualche volta vanno anche altrove!" Alza lo sguardo fingendo indifferenza.

"Ma davvero? Beh, allora vorrà dire che potrebbe andarmi bene!" Esclamo con nonchalance e subito torna a guardarmi (male).

"Sei proprio scemo" Lo bacio.

"Vaffanculo" Sussurra per poi darmene un altro e stringermi più forte.

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