10 - Un BEL RAGAZZO in cerca di attenzioni

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ADAM

Tentenno qualche secondo, scorrendo con lo sguardo le parole del messaggio che ho appena scritto, poi premo coraggiosamente su invia.

      Adam: Buongiorno meraviglia del paradiso, qui è creatura terrestre che ti parla!

In qualche maniera io e lei dovremo pur iniziare a parlare, no?

Subito compare la scritta in corsivo che mi avvisa che "Eden sta scrivendo un messaggio...".

      Eden: Adam, dove hai preso il mio numero?

Quasi mi stupisco che lei mi abbia risposto.

      Adam: Dalla chat della classe, ovviamente?! Ti facevo molto più intelligente. 😋

      Eden: 😅
      Hai ragione...

Per qualche secondo nessuno dice niente, ma si vede che l'attesa è snervante per lei, perché vedo che scrive.

      Eden: Posso aiutarti in qualche maniera?

Non me lo faccio ripetere due volte...

      Adam: Sì, esci con me.

      Eden: Però... diretto...

      Adam: Oh, tu non sai quanto...

Passano diversi attimi in cui "Eden sta scrivendo un messaggio...", ma dubito che stia veramente digitando così tanto, probabilmente sta solo trovando un modo per incassare elegantemente la mia provocazione e togliersi dall'imbarazzo del momento.

      Eden: Dammi un solo buon motivo per cui io dovrei accettare

Senza pensarci le rispondo.

      Adam: Perché sono bello?

      Eden: ...e questa sarebbe una valida motivazione..?

      Adam: Assolutamente sì! Aspetta che te lo dimostro...

Mi tiro su dal divano sul quale sono stravaccato, apro l'app della fotocamera, la giro verso di me e assumo una posa dove, lo sguardo intenso e penetrante, sfioro le labbra con una mano e mi atteggio da pensieroso. Faccio più di uno scatto e dopo aver scelto il migliore glielo invio soddisfatto.

      Adam: Visto?!

All'improvviso Buk si alza dalla sua cuccia e si acciambella vicino a me. Poggia il suo capo sulla mia coscia e mi guarda. Ha gli occhi languidi e sembra quasi provare pena per me.

«Che vuoi, tu? Mi sono solo fatto un selfie! Devo conquistare una ragazza a modo! Ma che ne vuoi sapere tu con le cagne che frequenti...!»

Rido da solo per la squallida battuta che ho fatto al mio cane, ma poi mi accorgo che lei mi ha risposto.

      Eden: Dopo questa "dimostrazione" a me sembri solo un ragazzino in cerca di attenzioni...

"Ragazzino"?! Ma sentila! Una soddisfazione no, eh?!

      Adam: Ragazzino a me potevi dirlo quando avevo 11 anni. E comunque... un BEL RAGAZZO in cerca di attenzioni... cosa vuoi di più dalla vita, eh?

Non aspetto che lei mi risponda e decido di chiamarla. Eden è molto intelligente, si vede. Gira le parole come vuole, ma io posso batterla in velocità di pensiero. Con la chiamata non avrà tempo per pensare, o almeno è quello che spero.

Il telefono squilla a lungo, ma poi la linea cade.

      Eden: Mi dispiace, ma non posso parlare

      Adam: Non puoi o non vuoi?

      Eden: Sono a tavola...

      Adam: E come mai allora rispondi?

      Eden: Lo faccio di nascosto...

Sorrido. Questa me l'ha proprio servita.

      Adam: Ah, ti piace il gusto del proibito, eh...

      Eden: 😑

      Adam: Sappi allora che io potrei farti provare piaceri proibiti che tu nemmeno puoi immaginare...

Premo su invio, ma subito dopo penso che forse ho esagerato un po'.

Così sembro davvero un pervertito...

Non credo che con Eden possa funzionare una cosa del genere, tuttavia non riesco a trattenermi: mi diverte da matti l'idea di metterla in imbarazzo.

Come volevasi dimostrare, per diversi minuti il telefono rimane silente. Poi, all'improvviso, ecco un suo nuovo messaggio.

      Eden: Dopo una frase del genere meriteresti davvero di essere mandato a quel paese, credimi

Ancora una volta, ahimè, digito prima di azionare il cervello.

      Adam: Sì, al paese del piacere

Che coglione. È più forte di me. Sono un coglione.

Subito mi appresto a fare ammenda.

      Adam: Scusami, scusami... Hai ragione. A volte me lo dimentico...

      Eden: Dimentichi che cosa?

      Adam: Che tu sei diversa... Necessiti di più... delicatezza

Mi auguro con tutto il cuore di aver fatto centro questa volta.

      Eden: E questa frase fatta?

Ancora...

      Adam: ma una gioia, una sola, mai?

Una più facile no, eh?

Mi girano le palle ad aspettare che lei mi risponda, così scrivo ancora.

      Adam: Quando ti liberi?

      Eden: Non lo so...

      Adam: Eden, sono le 14.30 passate. Le persone normali hanno finito di mangiare già da un po'!

      Eden: Ma mi dici che te ne frega? Oggi è domenica e sono da nonna. È sempre lungo qua e ora sto aiutando a pulire...!

Ha sempre la risposta pronta. Sempre.

Scazzato, lancio il telefonino sul tavolino di fronte al sofà che poi percuoto con un calcio.

«Mi serve una birra», comunico deciso al soffitto. «Buk! Prendimi una birra!»

Il mio cane, sentitosi chiamare, mi guarda con le orecchie tese.

«Eddai, Buk, non puoi fare come quei cani delle pubblicità? Quelli portano le ciabatte... tu con una birra potresti anche provarci!»

Per tutta risposta, dopo avermi guardato a lungo, occhi negli occhi, mi si avvicina e mi lecca sulla faccia.

«Oddio, che schifo! Buk! Che schifo!», mi lamento, ma lui mi guarda come avesse appena compiuto il gesto d'amore più apprezzato al mondo – "Che? Non lo vedi quanto sono carino e coccoloso?".

Mi alzo sdegnato e corro a sciacquarmi il viso. Poi, giunto in cucina, mi servo da solo la birra che desideravo.

Assaporare il primo sorso di quel liquido fresco che scivola sulla mia lingua dà un immediato senso di refrigerio ai miei nervi.

«Oh... questo ci voleva...», parlo da solo.

Tornando verso il divano, do una stropicciata alla testa di Buk, in questo modo ristabilisco la nostra relazione di amore e rispetto reciproco.

Sento vibrare lo smartphone e, pensando sia Eden, lo afferro subito.

Dai! Tutto 'sto ghiaccio prima o poi si dovrà sciogliere, no?

Ogni mia speranza si infrange nel momento in cui i miei occhi cadono sullo schermo.

      Vins: We, Don! Ancora vivo? Ripreso da ieri?

Ieri ci siamo visti nella taverna di Giotto, perché a detta di Vins si doveva festeggiare il primo Sabato del nostro ultimo anno di scuola, ma tanto ogni scusa è buona.

Mi isso dal divano e mi metto seduto. Clicco sulla piccola icona della fotocamera che vedo sullo schermo e subito il mio viso abita lo spazio del mio cellulare. Faccio in modo che la birra che sto bevendo rientri nell'inquadratura e, una volta catturata l'immagine, inserisco la didascalia: "Tu che dici?".

Vins risponde con un sacco di faccine che ridono con le lacrime, alle quale segue la freccetta verso l'alto con su scritto "top".

Non passa neanche un secondo che quella stessa foto è nella chat de I Fantastici 5 con su scritto: "Don il numero 1!"

Subito dopo, però, mi scrive in privato.

      Vins: Allora?! Quando la mandi in buca?

Si riferisce alla mia mazza, e a Eden.

Mentre leggo mi accorgo che irrigidisco la mascella, stringendo i denti. È un movimento automatico che tendo a fare tutte le volte che qualcosa mi infastidisce. Non ho voglia di dirgli che non ci sono novità. Non mi piace mai parlare dei miei insuccessi. Senza qualcosa da esibire io mi sento privo di contenuti ed è una cosa che non sopporto.

Non gli rispondo. In compenso, pigio sull'icona della cornetta telefonica per accedere agli ultimi numeri con cui ho avuto un contatto, arrivando a quello di Eden.

Poggio il dito sul suo nome e confermo di voler avviare la chiamata.

Il cellulare squilla, squilla e squilla, ma niente. Lei non risponde e la linea cade.

Ci riprovo una seconda volta, ma la storia si ripete.

Tento ancora. Uno squillo. Due squilli. Tre. Dovo aver atteso pure troppo, innervosito mi libero del cellulare scagliandolo sul divano.

Da quella posizione lo smartphone sembra schernirmi: triste, solo e sconsolato, quasi fosse la manifestazione della mia arresa.

Un'ultima volta. Mi dico. Ci riprovo un'ultima volta. E se non risponde vaffanculo!

Mi armo di tutta la pazienza che posseggo e ci riprovo.

Uno squillo. Due squilli. Mi sembra di vivere in un déjà vu. Tre squilli. Quattro.

'Dio! Rispondi!

Esattamente al nono squillo sento il classico rumore metallico che, non so perché, si sente ogni volta che uno risponde al telefono.

«Pronto?»

Quasi balbetto mentre rispondo: «Pronto...?»















♡♡♡















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Ma-ma-ma... Non ci credo che siamo già al decimo capitolo! 😱

Oggi tra l'altro mi stavo dimenticando che è sabato, nonché giorno di pubblicazione (sono un caso clinico, lo so). 😅

Che ve ne pare di questo capitolo?

MC_Peregrine conosce molto bene le mie titubanze in proposito. Odio scrivere di chat, ma nello stesso momento credo che storie ambientate in questo tempo non possano prescindere da simili contatti.

Insomma purezza nella narrazione o nella verità della storia? Bah, io sento di essermi piegata alla seconda opzione.

Credo che le chat siano narrativamente ingestibili. Sono asettiche. Non esiste tono, inflessione, gesto o movimento che possa in qualche maniera denotarle. Sono solo caratteri neri e faccine. E come puoi raccontare di caratteri neri e faccine?

Io spero che la lettura sia comunque risultata piacevole. Fatemi sapere se avete odiato o apprezzato il contenuto e la modalità di ciò che avete letto.

Se poi qualcuno ha idee da suggerirmi per meglio integrare potenziali chat all'interno della narrazione, senza ricorrere a ripetizioni inutili o "nome: scritti scritto scritto" (che poi è ciò per cui ho optato io)... SI FACCI AVANTI! 😜 Io sono tutta orecchie (anzi, per rimanere in tema, occhi 😜)!

Comunque, nel prossimo capitolo... Nel prossimo capitolo Eden ha risposto! Potrebbe, però, sempre mettere giù, chi lo sa... 😏😈😜

...Voi che dite succederà? 😏

Non vedo l'ora di farvi leggere ciò che ho scritto! 😍

La verità è che, nella sua prima stesura, questo capitolo non terminava così. In realtà era lungo il doppio, ma ho deciso di spezzarlo (il sadismo lo so... 😜😈😂) - anche con l'approvazione di Martha (sadica pure lei 😂).

Niente. Fremo per il prossimo e quello dopo ancora. 😍

Vi stringo forte e vi ringrazio. Questa storia vola e io volo con voi! 💕

Un bacio a testa,
S.C.
😘

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