17 - Conoscere il tuo mondo

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ADAM

Non riesco a scrollarmi di dosso gli sguardi pieni di pena di Eden Neve.

'Dio, che nervoso che mi fanno venire!

Meno male che il treno non ha fatto ritardo, almeno quest'oggi, perché davvero non avrei saputo come reggere quel suo continuo commiserarmi.

Odio lo sguardo di tutti su di me e su ciò che la mia faccia, ora segnata da lividi e brutti tagli, ha da dire, ma più di tutti odio il suo guardarmi così.

Ma che mi lasci in pace, come tutti gli altri! Che bisogno c'è di indagare, eh?

Un occhio nero è un occhio nero. Punto.

Mi manda in bestia. Mi manda in bestia tutto quel suo voler farsi i fatti miei.

Ho bisogno di distrarmi, cazzo. Ho bisogno di distrarmi.

Sono sul mio treno da diverse decine di minuti, in pratica sono arrivato alla mia fermata; il suo è partito pure prima del mio, ma ancora mi sento le sue lunghe ciglia appiccicate addosso, quasi volesse farmi una radiografia per guardarmi dentro. Che nervi.

Anche la bionda seduta vicino a me, mi pare si chiami Greta, del terzo anno, credo, di non so quale istituto vicino al mio, sembra preoccupata, ma per lei è diverso. Alla fine a lei non frega molto del perché o del per come io sia conciato così: nel mio volto, e in ciò che racconta, altro non vede che l'occasione buona per potermi dimostrare quanto lei possa essere premurosa, come con le sue carezze e le sue parole di finta preoccupazione sussurrate al mio orecchio possa sollevarmi - in tutti i sensi possibili, se mi spiego. Ne è testimonianza il fatto che è da quando siamo saliti che mi si è appioppata al fianco e non fa altro che provarci.

«Oh, povero cucciolo», miagola facendosi ancora più vicina, approfittando del fatto che tutti gli altri con cui stavamo sono già scesi, «Non sai quanto mi dispiaccia vederti così... se solo potessi fare qualcosa per farti stare meglio».

Sento il suo alito caldo solleticarmi l'orecchio e so perfettamente dove vuole andare a parare - e a me va benissimo così, quindi sto al gioco.

«E cosa potresti fare, per farmi stare meglio?», le chiedo ammiccante, voltandomi verso di lei, gli occhi assottigliati.

Dimmelo. Dimmelo o fammelo sentire.

«Sapessi...», sbatte le folte ciglia scure lei, mentre con un dito giocherella con una ciocca dei suoi lunghi capelli mossi.

Sentire quel "sapessi" acuisce il senso di nausea che già provo. È una risposta, un modo di fare, che non ho mai capito.

Che cazzo vuol dire "sapessi"?!

Di certo, però, non mi metto ora a dare problemi.

«Potrei saperlo se tu me lo facessi capire in qualche modo», mi limito a dire.

Poi mi avvicino di poco a lei, muovendo il bacino in modo tale da condurre la sua mano, che fino a quel momento non si era spinta oltre a sfiorarmi la coscia, pericolosamente vicina alla patta dei miei pantaloni.

Lei capisce subito che cosa voglio ora da lei, era proprio lì che mi voleva portare, e non riesce a trattenere un risolino.

Giocherella con le dita nei pressi della cerniera mentre si avvicina al mio orecchio per lasciarmici su degli umidi baci che mi fanno affluire il sangue più veloce nel sottopelle.

La biondina ci sa fare con la bocca... Constato felicemente.

«Stai per arrivare...», mi squittisce a pochi centimetri dalla bocca, che guarda incantata, esattamente come non ci fosse un brutto taglio a spaccarla.

«Non so se a te basta così poco, ma io sono di gran lunga lontano da quel momento...», scherzo malizioso, attirando il suo corpo ancora più vicino al mio.

«Scemo!», fa lei, «Intendevo che la prossima è la tua fermata...», ancora non ci siamo nemmeno baciati e già ansima come se le mancasse il fiato, che attrice.

«E se fosse la nostra fermata?», lascio scivolare quel "nostra" suadente sulla lingua, «Sai, ho casa libera... Sono solo soletto...»

«Oh, un povero cucciolo ferito e bisognoso di coccole...», gongola.

Il treno inizia a rallentare. Lei scatta in piedi e afferra il suo zaino, ma non prima di aver dato una piccola carezza, assolutamente "inconsapevole", appena sotto alla chiusura della cintura che indosso sui jeans.

«Allora?! Andiamo?», squilla vittoriosa.

Afferro il mio zaino e la seguo, osservando come oscilla sinuosa con i fianchi di fronte a me perché sa che io la sto guardando.

Non ne capisco il motivo, ma, malgrado il bello spettacolo offerto gentilmente dalle natiche della generosa ragazza che mi sfila dinnanzi, per un attimo ancora, la mia mente viene abitata dallo sguardo carico di compassione di Eden. I suoi messaggi a cui io non ho risposto, l'interesse che, forse per la prima volta, ha mostrato nei miei confronti. Quel suo sguardo non mi si stacca dalla mente e il sangue prende a ribollirmi di nuovo in testa.

Che cazzo vuoi dalla mia vita, Eden?

Il culetto di fronte a me, scende dal treno. Io lo raggiungo con un balzo.

«Fottiti, Maria», dico sottovoce, in maniera da non essere sentito, prima di ficcare la mia lingua in gola alla bionda tutta presa dal compiacermi.

♡♡♡

Oh, che liberazione... Penso soddisfatto, mentre la biondina nuda vicino a me ancora ansima - e, questa volta, a ragione.

Il senso di leggerezza, però, non dura che qualche minuto; dopo la consueta sigaretta, infatti, il nervoso riprende a scorrere a mille nelle mie vene.

Congedo la biondina accompagnandola nuovamente in stazione. Nel tragitto, lei ci prova a indagare, sperando che quanto c'è stato fra di noi possa ripetersi in futuro. Io faccio il vago, lascio cadere il discorso, così come ormai sono bravissimo a fare.

Fortunatamente il suo treno non tarda ad arrivare, passa giusto il tempo di qualche altra moina. Quando la vettura si ferma, lei ci sale su. Mi saluta, e probabilmente sa che non ho fatto altro che usarla, usare il suo corpo, per mero compiacimento personale. Lo sa, come altre lo sapevano, ma se ne frega. Io ho ricavato una sana scopata, lei anche, e pure una bella storia da raccontare alle amiche. Siamo pari. In fondo, anche lei, come tutte le altre a partire dall'inizio del liceo, si è usata di me.

Potrei giurarci: da ogni ragazza che ho avuto non c'è mai stato un vero interesse. Io sono sempre stato considerato una sorta di trofeo fra di loro, né più né meno. Non sono il tipico bravo ragazzo che una non vede l'ora di far conoscere ai suoi, anzi, sono più il tipo da cui i genitori dicono di stare alla larga, e forse è proprio per questo il segreto del mio successo... In ogni caso, sta di fatto che, gira che ti rigira, nessuna ha mai dimostrato reale desiderio all'idea di conoscermi meglio, sapere che sogni mi abitino o quali siano i miei interessi...

Che, poi... ce ne sono?

Ma a me va bene così, non pretendo un trattamento diverso. Sono io che ho voluto questo. Anche nelle mie storie più lunghe non c'è mai stato un vero impegno, un vincolo, a unirci. Solo libertà e voglia di divertirci insieme. Niente balle come quella di entrare l'uno nel mondo dell'altro, conoscerne sì le gioie, ma anche tutte le paure e le insicurezze.

Nessun coinvolgimento, nessuna noia. Questo è il mio pensiero. Solo sano divertimento.

Sono appena rientrato nell'abitacolo della macchina, quando il cellulare mi vibra dalla tasca dei jeans. Lo afferro d'istinto, quasi fosse un'azione meccanizzata.

Accedo a Whatsapp, dal momento che noto la presenza di un nuovo messaggio.

Sussulto. È un suo nuovo messaggio. Apro la chat e quasi mi gira la testa a constatare la quantità di parole che ha speso per scrivermi.

Quella deve essere pazza davvero... Penso, mentre scorro con il dito per verificare dove sia la fine di quel papiro; poi, armato di santa pazienza, prendo a leggere dall'inizio.

Eden: Ciao, Adam. Ti chiedo scusa in anticipo per questo mio messaggio, ma sento di doverti scrivere.. Io non so cosa ti sia preso oggi. Non volevo darti fastidio, te lo dico con il cuore, e perdonami se forse ti sono sembrata invadente o che altro, ti chiedo scusa. Ma voglio comunque dirti che mi dispiace perché non capisco il tuo comportamento e vorrei riuscire a farlo. Mi piacerebbe avere modo di parlare con te, magari faccia a faccia, se possibile. Perché odio quello che è successo oggi e come tu sia sparito. Lo odio perché non capisco e vorrei farlo, se tu me lo concederai. Quindi non so.. vedi tu.. Non considerare questo mio messaggio come gli altri che ti ho scritto se vuoi, ma spero che tu non lo faccia.
Ancora, io non so cosa ti abbia provocato una reazione simile oggi, se ho sbagliato in qualcosa perdonami, ma vorrei davvero cercare di capire, di conoscere il tuo mondo..
Non volendo risultare troppo invadente o inopportuna e volendo evitare altre situazioni spiacevoli come quella successa quest'oggi, ho pensato però che sarai tu, ora, a fare il primo passo, se vorrai cercarmi. Diversamente tornerà tutto come prima dell'estate. Ci saluteremo e tu mi chiamerai Maria, come hai sempre fatto. Accetterò qualsiasi cosa tu sceglierai, ma francamente spero ci sarà modo di chiarire.. In ogni caso, prego per te e per qualsiasi cosa ti sia successo che sia una rissa in discoteca (cosa che io non credo) o altro..
..Ci si vede a scuola!

Le parole prendono a vorticare impazzite sotto i miei occhi, mentre provo a leggere quel suo messaggio più e più volte, nel tentativo di captarne i significati nascosti. Mi gira la testa e mi sembra di essere sopraffatto da un turbinio di emozioni contrastanti dense di vuoto come nebbia.

Cercare di conoscere il mio mondo, dici?

Oh, Eden, tu non lo vuoi davvero. Credimi che non lo vuoi.















♡♡♡















//
Buongiornoooo!

Mi sono appena svegliata a Firenze e sto facendo un ottima colazione, mentre vi scrivo quindi sono molto felice! ☕🍩😍

Bene, ora che vi siete fatti un po' di affari miei (e sebbene voi leggerete in differita queste mie parole, che non saranno pubblicate prima di qualche ora, temo), come state? 😊

Che ne pensate del capitolo e delle cose che succedono? 😍😱

Avete visto la news? Dal momento che avevo voglia di cambiare e considerando che i prossimi capitoli saranno dal punto di vista di Adam ho pensato di creare una copertina apposita...

Allora... Che ne dite?! 😀
Ricordatevi che dovete respirare. Inspira ed espira. Inspira ed espira. Ok, brave. Lo so... le vostre ovaie ringraziano! 😜😂

Ovviamente anche la controparte, Eden, sarà ben rappresentata... ma per lei dovremo aspettare il suo momento... 😏

L'unica che le ha viste entrambe e che mi arricchito con i suoi consigli anche in questo è MC_Peregrine, quindi potete stalkerizzare lei... 😜😏😂

Un grazie enorme a tutti voi perché siamo a 9k superati! E i prossimi sono 10... 😱😍

Un bacio a testa,
S.C.
😘

P.s. E, nel frattempo, rischio di arrivare in ritardo al corso... 😅

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