IL DIARIO

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ROSEMARY

Un bacio legittimo non vale mai un bacio rubato.

(Guy de Maupassant) 


Fui svegliata dai raggi del sole che filtravano dalla finestra. Sbattei le palpebre, le ciglia ancora incollate dal sonno. Per un attimo pensai che fosse stato tutto un sogno: Tyler, la pioggia, la riappacificazione. E invece lui era lì, al mio fianco, addormentato. Sorrisi. Era tutto vero. Mi sfuggì un sospiro e guardai la sveglia sul comodino. Era ancora presto, potevo godermi quel momento di pace. Osservai il viso di Tyler, così bello, così perfetto. Avevo davvero creduto possibile dimenticarlo? Vivere senza di lui? No, sapevo che non sarebbe mai stato possibile, che ormai lui era parte di me. Essere baciata, toccata da un altro ragazzo, sarebbe stato solamente come aprire una ferita.

-Sei già sveglia?- mi chiese Tyler, con un filo di voce.

-Sì- sbadigliai e mi stiracchiai.

-Hai dormito bene?- mi domandò, accarezzandomi il viso.

-Molto bene- ed era vero.

Con dolcezza Tyler mi abbracciò. –Che ne dici di andare a fare una passeggiata oggi? Solo io e te-

-E le lezioni?-

Gli sfuggì una risata. –Va bene, dopo aver seguito le lezioni-

-Sono una secchiona, lo so- mi stiracchiai –Ho pensato a una cosa-

-Dimmi, colombella-

-Secondo te il diario di Jessica... potrebbero trovarsi nella sua stanza? Alla consorellanza?-

Tyler si fece pensieroso. –Potrebbe- poi mi guardò attentamente con i suoi profondi occhi grigi –io avrei un'idea, ma non vorrei sembrare... ecco, un criminale-

-Stai pensando d'intrufolarti nella consorellanza?- domandai. Perché quell'idea non solo non mi spaventava, ma addirittura mi attirava?

-Esatto- rispose lui con un sorriso accattivante e che pareva promettere guai -che ne dici?-

Risi. -Penso che sia un'ottima idea- ammisi.

-Dici sul serio?- chiese sorpreso.

-Sì, voglio arrivare alla fine di questa storia- dissi, determinata.

-Come vuoi... direi allora di fare una piccola deviazione- esclamò trionfante.

Tyler mi prese per mano, conducendomi lungo il vialetto. Intorno a noi si ergevano alti alberi.

-Intrufolarsi in una proprietà privata- mormorai –questo è un vero crimine-

-Tranquilla, studio legge... e poi non so se una consorellanza si possa definire una proprietà privata- si guardò intorno –ecco, quella è la finestra della camera di Jessi, io ti sollevo, tu la apri e ci entri-

Osservai la consorellanza di Jessi, che si trovava quasi nascosta dalla vegetazione. Era un'elegante villetta viola di due piani. Individuai la finestra che aveva indicato Tyler.

-Non è un po' troppo alta- ribattei.

-Oh, è solo un piano rialzato- mi trascinò con sé verso l'edificio, tra i cespugli.

-Certo, non devi salire tu per primo- mi lamentai.

Lui rise. –Sei bellissima quando ti arrabbi-

-Bugiardo- mi avvicinai alla finestra e sollevai le braccia. Riuscivo a toccare il davanzale con le dita in quel modo.

-Sono adorabile invece e tu lo sai- mi prese per la vita e mi tirò su –aggrappati al davanzale, io ti spingo da sotto-

Ubbidii, il cuore in gola. Con l'aiuto di Tyler riuscii a mettermi in ginocchio sul davanzale e aprii la finestra che era solo accostata. Scivolai dentro. La prima cosa che mi colpì fu la presenta del colore viola. Le pareti, il pavimento, il letto, la scrivania, perfino l'armadio, tutto era rosa. Mi alzai e feci un giro su me stessa. Alla mia sinistra c'era l'ingresso al bagno personale. Controllai dentro ma era vuoto. Ritornai nella stanza. La porta che conduceva al corridoio era chiusa. Mi avvicinai per accertarmi che fosse chiusa a chiave.

-Via libera- annunciai.

-Arrivo- disse Tyler.

Non lo aspettai, ma iniziai a guardarmi intorno. Dove avrebbe potuto nascondere un diario segreto? Dietro di me sentii i rumori di Tyler e un attimo dopo lo percepii dietro di me. Mi sfuggì un sorriso, ma cercai di nasconderlo.

-Dove iniziamo a guardare?- mi chiese.

-Se finora non è stato trovato è stato nascosto bene- dissi –niente armadio, niente letto e tantomeno la scrivania-

-Ci rimangono le pareti e il pavimento- esclamò Tyler allegro.

-Intendi distruggere la stanza?- scherzai.

-Oh, sei sempre così tragica!- mi strinse a sé, facendomi appoggiare la schiena al suo petto. Inspirai a fondo, lottando contro il brivido che mi percorreva a quel contatto. L'effetto che Tyler mi faceva era sempre elettrizzante.

-Vogliamo stare abbracciati o trovare il diario?- lo provocai.

-Entrambe le cose- mi baciò sul collo, quindi si staccò, lasciandomi con un vago senso d'insoddisfazione. Non vedevo l'ora di essere di nuovo alla confraternita con lui.

-Dividiamoci- dissi –io controllo metà stanza e tu l'altra metà-

-Come vuoi, colombella-

Mezz'ora dopo mi lasciai cadere a terra con un sospiro. –Non c'è niente- dissi, sconfitta.

Tyler stava dando dei colpetti sul muro. –Bisogna perseverare- disse con un sorriso –sono certo che il diario sia qua, nascosto da qualche parte-

Sorrisi. –Tu non ti arrendi mai, eh?-

-Se mi fossi arreso con te non staremmo insieme, non pensi?-

Aveva ragione. Mi stiracchiai, poi mi rimisi in piedi e mi venne un'intuizione. Aprii il grande armadio. Fui subito investita da un profumo di gelsomini. Il suo profumo, il profumo di una ragazza scomparsa. Un profumo che arrivava direttamente dal passato. Mi venne in mente che un tempo quella ragazza aveva in qualche modo attirato l'attenzione di Tyler. Provai una strana sensazione. Gelosia? Forse. Sfiorai un lungo abito rosa di seta. Quel vestito lo aveva certamente messo durante un'occasione elegante. Lo spostai e mi ritrovai a guardare un paio di jeans verdi, poi una maglietta rossa, un négligé bianco, perfino una giarrettiera appesa insieme a una tuta di velluto nero. La vita di Jessica. Chissà che tipa era. Spostai i suoi vestiti, quindi tastai il retro dell'armadio. Nulla. Scesi a tastare la base. Ancora nulla. Inspirai a fondo e alzai la testa. Vidi subito che nella parte superiore dell'armadio, dietro gli attaccapanni, c'era qualcosa. Una specie di rigonfiamento. Che il legno avesse ceduto? Oppure la spiegazione era un'altra? Mi misi sulle punte e riuscii a raggiungere quell'anomalia. Qualcosa era stato legato con del nastro adesivo scuro. Lo tirai e un attimo dopo finalmente mi ritrovai in mano una scatola. Mi allontanai dall'armadio di qualche passo.

-Hai trovato qualcosa?- mi chiese Tyler.

-Credo di sì- mi appoggiai alla scrivania, tra le cose di Jessica. Mi tremavano le mani.

-Vuoi che faccia io?-

-No, devo fare io- aprii la scatola e lo vidi: un quaderno di peluche a forma di panda, comprato probabilmente da Tiger. Il suo diario.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Cosa pensate della scoperta?

Lunedì scopriremo cosa c'è scritto nel diario di Jessi ❤

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