RIAPPACIFICAZIONE

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TYLER

I baci scritti non arrivano a destinazione, ma vengono bevuti dai fantasmi lungo il tragitto.

(Franz Kafka)

Accarezzai delicatamente il viso di Rosemy. Era mia. Lo ammettevo, non era una coincidenza il fatto che l'avessi trovata proprio sotto la pioggia, in realtà la stavo aspettando, nella speranza di trovarla in difficoltà e di poterla aiutare. Inoltre sapevo che la confraternita era vuota, infatti i ragazzi erano stati tutti invitati a una festa fuori città e non sarebbero tornati. Il fatto poi che Rosemy fosse dolorante, beh, per me era stata una fortuna.

-Su, mettiti supina, ti faccio un massaggio, io sono il mago dei massaggi-

Rosemy rise e ubbidì. –Lo spero-

-Vedrai, vedrai- le scoprii la schiena pallida, togliendole la camicia –credo che dovremmo togliere anche il reggiseno- aggiunsi.

-E cosa c'entra il reggiseno con la schiena?- chiese Rosemy, ridendo.

-Fidati, i massaggi funzionano meglio senza reggiseno- e glielo tolsi.

-Voglio fidarmi-

-Fai bene- abbassai le coperte e potei notare un livido sulla bassa schiena –chi è stato a farti una cosa del genere?-

-Abby con una palla- disse, la voce da bambina.

-Quella ragazza è un vero disastro- borbottai.

Rosemy ridacchiò.

Appoggiai delicatamente le mie mani sulla sua pelle. Era così calda, così invitante. Iniziai a massaggiarla lentamente. –Come sto andando?-

-Molto bravo- disse lei, la testa piegata di lato, gli occhi chiusi.

-Te lo dicevo che sono bravo- mi sfuggì un sorriso. Ero certo che dopo quella sera tutto sarebbe tornato alla normalità. Certo, forse Rosemy mi avrebbe rimproverato ancora per un po', ma ero certo che mi avrebbe perdonato.

-Ti ho visto con quella ragazza, quella Julia della Sigma Tau Beta- sussurrò Rosemy, la voce tesa.

-Oh, è un'amica- un diversivo, un modo per farla ingelosire.

-Non sembrava tanto un'amica- disse lei con un leggero sorriso.

-Non è nulla per me-

-Non che la cosa poi m'importi- disse rapidamente lei.

-Oh, non t'importa?- chiesi con un sorriso.

-Perché dovrebbe?- mi provocò.

-Non so- il mio massaggio si fece più audace.

-Tyler, non è lì che mi fa male- disse lei, sorpresa.

Mi piegai in avanti e le sussurrai all'orecchio. –Lo so, ma è consigliabile massaggiare tutto-

Lei aprì gli occhi e aggrottò la fronte. –Non mi distrai dal discorso-

Le baciai la guancia, continuando a massaggiarla. –Non voglio distrarti... dovresti rilassarti, hai i muscoli tesi- lentamente le abbassai gli slip.

-Tyler, Tyler- sospirò lei.

La baciai sul collo, poi iniziai a mordicchiarla, non smettendo di accarezzarla. Rosemy affondò la testa nel cuscino e lo morse, cercando di soffocare i sospiri. Non era più un massaggio, non volevo che fosse un massaggio. Mi limitai a baciarla e a sfiorarle tutto il corpo fino a quando non la sentii tremare e ansimare sotto di me, allora mi feci ancora più audace nelle mie carezze. Rosemy abbracciò il cuscino e lo strinse con forza. Cercò di voltarsi, ma io le sussurrai dolcemente di restare così.

-Non muoverti, dolcezza- aggiunsi.

Avrei voluto spingermi oltre, ma prima dovevo essere certo che mi avesse perdonato, che mi volesse ancora.

-Tyler- sussurrò –sei tremendo-

Sorrisi e smisi per un attimo di accarezzarla. Le sfuggì un gemito di protesta e sentii il suo corpo continuare a muoversi inquieto.

-Mi farò perdonare- le sussurrai all'orecchio, baciandola con tenerezza sulla guancia.

-Tyler- sospirò.

-Vuoi che continui?-

-Sì, continua-

E ripresi ad accarezzarla sensualmente, mentre le stampavo teneri baci sulla guancia. Era esaltante il fatto l'alternanza tra le mie carezze, così audaci, e i miei baci così casti. La sentii sussultare, stringere con forza il cuscino. Alla fine la sentii rilassarsi completamente e lanciare un ultimo, debole gemito.

-Passata la schiena, Romy?- le chiesi, dandole un bacio sulla guancia.

-Sì, penso di sì- mormorò lei, voltando la testa, nello sguardo uno strano languore. Cercò subito le mie labbra che baciò con tenerezza.

-Benissimo-

–Non ho neppure dormito ieri notte dal male- disse, la voce simile a quella di una bambina.

-Stanotte dormirai, promesso- le sussurrai, poi la strinsi a me.

-Tyler?-

-Sì, colombella?-

-Mi aspettavi apposta, vero? Stasera nessuno tornerà alla confraternita-

Restai un attimo in silenzio, poi scoppiai a ridere. –Mi hai scoperto... sei arrabbiata?-

-No, non sono arrabbiata- si voltò verso di me e appoggiò la testa contro il mio petto, rannicchiandosi contro di me.

-Menomale-

-Però non so ancora se perdonarti... come posso essere certa che non sei stato tu a postare la mia bralette?-

-Dammi una possibilità e non ti deluderò- mi portai la mano sul cuore, come se stessi giurando.

Lei sorrise. –E va bene, Tyler, ma devi fare il bravo-

-Certo- la baciai sulla fronte. –sarò bravissimo-

Lei sospirò. -Allora Pamela ricattava Jessica, chissà perché la cosa non mi sorprende-

-A ben pensarci non sorprende neppure me- mormorai -Pamela mi ha detto che Jessi ha abortito-

Rosemy restò alcuni secondi in silenzio. -Credi che sia vero?- chiese infine.

-Potrebbe... a ben pensarci Jessi ha detto anche a me che avrebbe rinunciato al bambino, ma non mi ha mai detto che lo aveva fatto davvero-

-Questo fa sorgere altre domande- sospirò stancamente -magari lo ha fatto e si è sentita in colpa-

M'irrigidii. Era una cosa a cui avevo pensato, ma sentirla dalla bocca di Rosemy lo rendeva all'improvviso reale.

-Forse si è... - non lo disse, ma la parola alleggiò nell'aria. Si è uccisa.

Jessi non era depressa. Non era mai stata una ragazza depressa. Certo, ma a ben guardare c'erano stati momenti in cui all'improvviso diventava cupa. Attimi in cui mi ero chiesto cosa le passasse davvero per la mente. C'era in lei qualcosa di strano.

-Mi dispiace per Jessica-

Le parole di Rosemy mi sorpresero. Avevo sempre sospettato che Jessi non le stesse molto simpatica. -A volte le cose vanno così- mi ritrovai a dire. Erano parole senza un vero senso, ma non potevo stare zitto.

Lei annuì, lo sguardo che iniziava a essere annebbiato dal sonno.

-Cerca di dormire, piccola mia-

-Non mi dai il bacio della buonanotte?- mi provocò lei.

-Molto volentieri- e la baciai, un lunghissimo e tenero bacio.

Poco dopo sentii il suo respiro regolare contro di me. Sorrisi. Finalmente, con lei tra le braccia, sarei riuscito a dormire anch'io.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Come vi sembra questo capitolo?

A giovedì ❤

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