INDECISIONE

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ROSEMARY

Il cielo non ha collere paragonabili all'amore trasformato in odio, né l'inferno ha furie paragonabili a una donna disprezzata.
(William Shakespeare)


Sognai il mare. Io e Tyler eravamo sulla spiaggia, come quella sera lontana. Sentivo la sabbia sotto di me, il profumo della salsedine, il dolce rumore delle onde. Il cielo era nero, pieno di stelle brillanti. Solo che non restava sempre così. All'improvviso cambiava colore e iniziava a tingersi di rosso. Un rosso cupo. E poi gocce vermiglie iniziavano a scendere. Mi colpivano con violenza il viso, le braccia, il corpo.

-Tyler, dobbiamo andare- dicevo, ma lui non si muoveva. Guardava il mare, guardava qualcosa che era nel mare. E poi all'improvviso vidi una figura uscire dall'acqua. I lunghi capelli biondi che le incorniciavano il viso. I lineamenti delicati, perfetti. I grandi occhi castani truccati con cura. Il viso pallidissimo. Indossava solo delle alghe e il resto del corpo era nudo e niveo. Sapevo di chi si trattava.  Era il mio peggiore incubo.

-Tyler, vieni da me- chiamava a gran voce.

E Tyler era andato da lei.

Mi svegliai con un gemito di orrore. Ero sdraiata su un divano. Qualcuno mi stringeva tra le braccia. Ci misi alcuni secondi a ricordare la sera precedente. La recita, i baci bollenti, Tyler che mi pregava di restare con lui. Alla fine avevo ceduto, come sempre. Restai immobile. Era così bello sentire la sua pelle, così calda, contro la mia. Quel contatto riuscì quasi a farmi dimenticare il sogno. No, l'incubo. Deglutii. Dovevo andarmene. Non potevo ragionare lucidamente tra le sue braccia. Scivolai via stando attenta a non svegliarlo. Cercai di non posare lo sguardo su Tyler che continuava a dormire serenamente. Avevo già il cuore in gola, se lo avessi visto non sarei più riuscita ad andarmene. Mi guardai intorno e individuai dov'era finito il vestito. Non riuscii a trovare il reggiseno, ma non importava. Dovevo fare in fretta. Mi stavo infilando l'abito quando sentii la sua voce.

-Mi piaci di più svestita- disse Tyler, leggermente ironico.

-Peggio per te- borbottai, guardando altrove. Non volevo guardarlo negli occhi, altrimenti tutta la mia risoluzione sarebbe scomparsa.

-Perché non vieni ancora un po' qua con me?- propose, la voce bassa e sensuale.

-Devo andare-

-Anche ieri sera dovevi andare e ti ho convinta a restare... ti posso persuadere nuovamente a restare-

Probabilmente poteva farlo. Non mi girai a guardare il suo volto. –Non riesci proprio ad accettare un no come risposta?-

-Tu non sei convinta- disse lui, allegro –se la fossi te ne andresti semplicemente, non staresti qua a parlare-

Aveva ragione. Mi morsi le labbra. Il mio sguardo si posò su un quadro, probabilmente dipinto da uno studente del campus. Rappresentava una donna dai lunghi capelli rossi che veniva trascinata via da un'ombra. Inquietante, molto inquietante.

-Perché non ti siedi qua con me?-

Scossi la testa, ma non mi mossi.

-Ti posso almeno offrire la colazione?-

Mi resi improvvisamente conto di avere fame. Oppure era solo una scusa del mio corpo per stare con lui.

-Solo una colazione, non ti chiedo molto- insistette lui, suadente.

Sospirai. –Va bene-

-Ottimo, dolcezza- si alzò -Hai qualche preferenza?-

Tyler andò a prendere del caffè e dei croissant. Ci sedemmo sul divano. Il teatro non sarebbe stato usato fino al giorno seguente, per cui potevamo stare tranquillamente lì, una zona neutrale in cui nessuno ci avrebbe disturbato.

-Non ti ho tradita, Rosemy, non ho detto a nessuno le nostre cose, io... - incominciò lui, dopo aver preso una delle tazze di caffè.

-Aspetta- lo interruppi –credo che il problema sia un altro-

Lui aggrottò la fronte. Cercai di non pensare a quanto fosse carino. Mi concentrai su ciò che dovevo dirgli.

-Siamo diversi- mormorai.

-Abbiamo già parlato di questo-

-Credo che parlarne non serva- continuai.

-Parlare serve sempre... e poi andiamo d'accordo, non pensi?-

Certo, andavamo d'accordo. Ma bastava? Non lo sapevo. Non sapevo più  nulla.

Presi il croissant e diedi un morsetto. Avevo la nausea. Deglutii con fatica.

-Non credi che andiamo d'accordo?- continuò Tyler.

-Certo che andiamo d'accordo- ammisi. Posai il croissant sul suo piattino, quindi presi la tazza di caffè.

-E allora?-

Sospirai. -Forse non basta- bevvi un sorso, ma neppure il caffè andava giù.

-Forse?- mi accarezzò il braccio.

Mi sforzai per ritrarmi. Il tocco di Tyler aveva fatto aumentare i battiti del mio cuore. Senza contare che con il groppo in gola che avevo, beh, mangiare era quasi impossibile.

-Che ne dici di farci una vacanza? Solo io e te-

Una vacanza. Non sarebbe stato male.

-Potremmo andare al mare-

Scossi la testa.

-Preferisci la montagna?-

-Il punto non è dove... è complicato-

-Spiegamelo-

-Devo pensare- avrei voluto dirgli molte cose. Per esempio che il mio pensiero andava sempre a lui e Jessica. Oppure che tutta quella storia era troppo bella per essere vera e normalmente quando le cose sono troppo belle... beh, c'è qualcosa che non va.

-Come vuoi- teneva in mano la tazza del caffè senza berlo -non metterci troppo però- aggiunse con tono più leggero.

Sospirai, quindi gli posai un bacio sulla guancia. -Cercherò di metterci il minor tempo possibile- posai la tazza sul vassoio.

Tyler mi prese delicatamente la mano. -Lo spero-

Ci guardammo per un lunghissimo momento negli occhi. Una parte di me stava cedendo. Mi scostai, cercando di non fargli vedere che avevo le lacrime agli occhi.

-A presto- gli sussurrai.

Tyler mi accarezzò la guancia, poi mi strinse con forza a sè. Un gesto inaspettato ma desiderato. Mi baciò. Ci baciammo, un lunghissimo bacio che fece traballare le mie intenzioni. Un brivido mi percorse, facendomi tremare. Mi aggrappai a lui. Avrei voluto che quel momento durasse per sempre, che non esistesse altro che noi due al mondo. Sì, forse io e lui su un'isola deserta avremmo potuto essere felici. Purtroppo ciò non era possibile. Mi staccai e corsi via, ignorando le lacrime che mi rotolavano lungo le guance.


NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Cosa ne pensate di questo capitolo?
La storia sta volgendo verso la conclusione (ancora una decina di capitoli), ma ci saranno ancora diversi colpi di scena.

A lunedì ❤

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