SPECIALE NATALE (SESTA PARTE)

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TYLER

Mi chiedo se la neve ama gli alberi e campi, che li bacia così dolcemente. E li copre come con una morbida trapunta bianca; e forse dice "Andate a dormire, cari, finché non arriva l'estate di nuovo."
(Lewis Carrol, Alice nel paese delle meraviglie)


Janet era nuovamente lì e mi fissava, piegando leggermente la testa di lato. Mi sorrise, poi lanciò uno sguardo assassino alla ragazza che stava con me. Ma cosa ci faceva lì? E come si permetteva di comportarsi in quel modo?

-Tyler, ti ho cercato ovunque- disse, con la sua vocina stridula.

-Ah sì? Stavo giocando a scacchi- esclamai, ritornando a puntare lo sguardo sulla scacchiera, quasi sperando che Janet se ne sarebbe andata.

-Scacchi? Un gioco noioso!- strillò invece, sgranando gli occhi e sospirando.

Sinceramente tra le due sorelle di Sam non sapevo proprio chi fosse peggio. –A me piace-

-Se piace a te- si strinse nelle spalle –potremmo giocare insieme- aggiunse con fare civettuolo.

-Non ora-

-Sì, voglio giocare subito- si avvicinò –posso sedermi?- chiese alla ragazza che giocava con me, ma dal tono tutto sembrava tranne una gentile richiesta.

-Prego- disse la giovane con tono asciutto, alzandosi. Non attese, né aggiunse altro, semplicemente se ne andò. No, non volevo che se ne andasse. Mi alzai, facendo strisciare la sedia.

-Dove vai?- mi chiese Janet, ma io l'ignorai. Uscii dalla stanza e mi guardai intorno. Individuai subito la ragazza, i capelli scuri legati in una treccia, l'abito bianco. Mi avvicinai. Se ne stava appoggiata al davanzale della finestra e guardava oltre il vetro.

-Sta nevicando- mi comunicò quando fui al suo fianco, voltandosi verso di me.

Restai sorpreso da quelle parole e improvvisamente non seppi più cosa dire. Guardai fuori anch'io. Leggeri fiocchi di neve stavano scendendo, simili a pallide ballerine. Il vetro era percorso da piccole ragnatele di ghiaccio.

-Sai, questo tempo mi fa venire in mente la storia della regina delle nevi- mormorai.

-La fiaba di Anderson?- chiese, vagamente curiosa.

Acuta, molto acuta. –Esatto, una fiaba bellissima... la storia dice che la regina delle nevi viaggi sul proprio carro di ghiaccio proprio in notti come queste e che guardi dentro le finestre, sbirci nella vita delle persone, come se non potesse farne a meno-

-Mi è sempre sembrato un personaggio molto triste-

-Lo è- sussurrai.

-Chissà se sta viaggiando questa notte- sussurrò, quasi temesse che la regina la potesse sentire.

-Forse, magari ci sta proprio osservando in questo momento-

-Questo però è inquietante- disse la ragazza, con un sorriso malizioso sulle labbra.

-Hai ragione, sarebbe molto inquietante- risi –domani cosa fai?-

-Parto, torno a casa per le vacanze-

-Davvero?-

La ragazza annuì e non aggiunse altro.

-Potremmo vederci quando le vacanze saranno finite- proposi.

Lei non rispose.

-Che ne pensi?- insistei.

-Io dico solo di goderci questa serata, tutto il resto, beh, può attendere-

Mi sfuggì un sorriso. Sì, forse il resto poteva attendere. Improvvisamente mi tornò alla mente Jessi durante la festa natalizia dell'anno precedente. Ricordavo il suo vestitino rosso senza maniche, il cerchietto con due orsetti con il cappello da Babbo Natale, i capelli biondi lasciati sciolti, il trucco con i brillantini, gli stivaletti bianchi. Era bellissima e perfetta per l'occasione, come sempre.

-Sam è così noioso stasera- aveva esclamato, sbadigliando.

-Oh, lo sai che lui è sempre noioso- avevo scherzato io.

Eravamo appoggiati a un muro, intenti a osservare gli altri che ballavano e si divertivano. Sam stava parlando con alcuni ragazzi della confraternita.

-A volte sono stanca di lui-

-Non dici sul serio-

-Non capisco cosa mi abbia spinta ad uscire con lui- aveva detto, puntando il suo sguardo su di me. Ricordavo perfettamente i suoi occhi castani, intensi e pieni di lacrime.

-Stai bene?- le avevo chiesto.

-Sì, sto bene, io devo sempre stare bene- aveva abbassato lo sguardo e lo aveva puntato sugli stivaletti –il compito di noi donne è sorridere e fingere che vada tutto bene-

-Puoi confidarti con me-

-No, se tu sapessi... non importa, scusa, devo andare in bagno- e si era allontanata.

Avevo sempre trovato strano il fatto che non si fosse fatta vedere per tutto il resto della serata. L'avevo rivista solamente il mattino seguente quando era venuta alla confraternita. La sua espressione triste mi aveva impedito di dirle qualcosa.

Lanciai uno sguardo alla ragazza che avevo ora al mio fianco. Un po' assomigliava a Jessi, non nell'aspetto, ma c'era qualcosa nel suo modo di muoversi.

Poi restammo semplicemente a osservare la neve che scendeva e mi ritrovai a chiedermi per l'ennesima volta dove fosse Jessi. Il cuore mi si strinse al pensiero che lei fosse là fuori da qualche parte, al freddo, la neve che scendeva e si posava tra i suoi bellissimi boccoli biondi. E poi quasi mi parve di vederla in giardino, immobile, vestita di nero, che mi fissava con il suo sguardo castano penetrante. Un attimo solo. Sbattei le palpebre e lei scomparve. Forse non c'era neppure mai stata. Oppure era la regina delle nevi.


NOTE DELL'AUTRICE:

Grazie a tutti per aver letto fin qua.

Lo speciale Natale si conclude così. Cosa ne pensate?

A domani con l'abituale aggiornamento ❤

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