NUOVI ALLEATI

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Aggiunta l'1 gennaio 2020

Sono ore che mi scervello, che cerco di capire come possa essere andata veramente la faccenda. Aveva detto chiaramente che non dovevo temere Randy e poi mi sono ritrovato ad assistere a quella pantomima della nuova proposta di matrimonio, a vedere lei che lo baciava e a lui che la stringeva, che aveva le mani appoggiate sui suoi fianchi. Sento tutto il mio corpo irrigidirsi mentre il ricordo mi attraversa di nuovo la mente. Lui la toccava, la reclamava e io non ho fatto nulla per bloccare gli eventi. Il senso di colpa ha preso totalmente il sopravvento e mi sono bloccato, esterrefatto e basito davanti a quella scena. Se prima lo potevo solo immaginare, ora so esattamente ciò che ha provato quando ha visto me e Nina. L'unica differenza, non trascurabile, è che Nina mi ha teso una trappola, mentre lei si è lanciata con consapevolezza in questa situazione. La mia bocca si serra in una smorfia di rabbia e delusione e prendo a pugni per l'ennesima volta il cuscino sul mio divano cercando di scaricare tutta la frustrazione, per non cedere alla tentazione di bere. Ho bisogno di essere lucido e riflettere. Non capisco. Come sono andate realmente le cose? Possibile che mi abbia mentito? Si sentivano ancora mentre a me diceva il contrario? Ha fatto il doppio gioco? No, lei non lo avrebbe mai fatto. Sono certo della sua onestà e so che mi ama così tanto che mai avrebbe messo a rischio la nostra storia. E poi nei suoi occhi oggi ho visto solo dolore, immenso, profondo, e ne sono io la causa. Sono io quello da biasimare, non lei. Comunque sia andata con Randy, quello che le ha causato questa condizione sono io, anche se per un errore di cui non ho responsabilità. Sono io e basta.

Resta però il fatto che lei ora è con lui, che quel loro legame in questo periodo non si è mai interrotto, che lei non ha mai voluto spezzarlo. Non credeva in noi? Sapeva già che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui io l'avrei delusa? Mi sembra impossibile di averla persa per sempre... eppure, so che non è quello che lei vuole realmente. Gliel'ho letto negli occhi che lei mi ama ancora. Insieme a tutto quel dolore c'era ancora il suo amore per me e se sposare quell'uomo fosse ciò che vuole veramente, le sarebbero brillati gli occhi per la felicità. Invece erano spenti, totalmente privi di luce, scevri del bagliore che vedevo in quelle piccole fessure verdi quando eravamo insieme. La gioia di vivere le attraversava lo sguardo perché lei era felice con me come non lo era mai stata.

Se fossi sicuro della sua felicità, sarei pronto a farmi da parte. Soffrirei, sarebbe un tormento, ma lo farei se in cambio sapessi che sta bene. Però io lo so che noi siamo destinati a stare insieme e non riesco a mollare la convinzione che io debba fare qualcosa per tentare di farmi ascoltare, di farle sentire la mia verità. Ma so anche che da solo tutto questo non sarà mai possibile. Lei è testarda come non ne ho mai conosciute e se ha preso una decisione non sarà facile farle cambiare idea. Ci vorrebbe qualcuno che prima di tutto creda alla mia storia, qualcuno di veramente puro e di cui lei si fida totalmente. Che ha vissuto da vicino la nostra storia e che non ha troppi pregiudizi verso di me. L'unica persona che mi viene in mente è Melody. Lo farebbe? Forse qualche brutta opinione verso di me ce l'ha, a giudicare dagli sguardi che mi ha indirizzato in questi ultimi giorni, ma confido nel fatto che ha potuto vedere anche quanto questa situazione mi stia consumando. Domani è sabato nonché il penultimo giorno dell'anno. Devo trovare un modo per rintracciarla. Non posso aspettare fin quando rientriamo al lavoro, potrebbe essere ormai troppo tardi.

Mi viene in mente che c'è una persona che forse può aiutarmi a rintracciare Melody: Cheryl. Guardo l'orologio e una sensazione di angoscia mi investe vedendo che ormai sono le dieci della sera. Chiamare a quest'ora non è proprio buona educazione, ma ormai sono disposto a tutto e mentre la mia mente divaga in tutti questi dubbi e perplessità, sono in realtà già passato all'azione. Il mio telefono squilla da qualche secondo quando la voce della donna mi risponde piuttosto sorpresa "Brandon, cosa succede? Stai bene? È per caso successo qualcos'altro?" Dopo la nostra chiacchierata nel mio ufficio, sento di potermi fidare di lei e il suo tono accorato mi sta dando la conferma di quanto tenga alla mia storia con Tara e in particolare quanto tenga a lei. "La sto perdendo Cheryl. Ho bisogno di agire in fretta o sposerà un uomo che non ama e volerà per sempre a Los Angeles." Sento dall'altro capo della cornetta un profondo sospiro e mi chiedo cosa stia attraversando la sua mente in questo momento. "Oltre alla testardaggine quella donna soffre anche di troppa impulsività nel prendere le decisioni." Mi dice con un tono che credo volesse risultare scherzoso, ma siccome non ho affatto voglia di ridere, rispondo con un silenzio eloquente. "Cosa posso fare per te Brandon." Mi chiede lei dopo qualche secondo di mutismo reciproco. "Ho bisogno di mettermi in contatto con Melody e tu sei l'unica persona che conosco che potrebbe darmi il suo numero." "Rischio il licenziamento Brandon. Si tratta di divulgazione di dati personali custoditi in azienda." è la sua replica. Le mie speranze in un solo attimo iniziano ad evaporare. L'unico e debole pizzico di speranza sta per essere divorato nel buio dello sconforto, a causa di questa risposta inaspettata. "Tuttavia, se tu mi giuri che mai e poi mai, nemmeno sotto tortura, rivelerai che il numero te l'ho dato io..." mi dice con lo stesso tono parzialmente scherzoso con cui mi ha parlato poco prima. "Te lo giuro Cheryl" irrompo nella sua frase, mozzandola pur di rassicurarla ed ottenere ciò per cui l'ho chiamata. Un sorrisetto dall'altro lato della cornetta mi fa nuovamente sperare e provoca la stessa reazione anche a me. Sembra un'eternità che non sorrido, da quando non ho più Tara al mio fianco, ma la speranza mi dà nuovi stimoli, nuove aspettative che spero non vengano tradite. "Ti prego, sei la mia ultima spiaggia. Sei l'unica che potrebbe averlo tra i file di lavoro." La imploro e so che o la va o la spacca: o mi dice di sì ora oppure sarebbe inutile insistere ulteriormente. "Dammi mezz'ora al massimo. Ti mando un messaggio, ma poi cancellalo. Io e te non ci siamo mai sentiti." Dopo esserci salutati decido di versarmi un po' di whisky. Questa era la parte più facile, Cheryl alla fine ha sempre fatto il tifo per me, ma ora ho bisogno di allentare questa tensione che mi accompagna da troppi giorni. Avevo ripromesso a me stesso di non cedere all'alcol, ma un bicchiere, uno soltanto, mi aiuterà a sopportare l'attesa e poi... dovrò trovare il modo per convincere Melody.

I bicchieri sono diventati due. Ho fissato questo dannato cellulare per qualcosa come 40, maledetti, minuti prima di cedere al secondo bicchiere, perché preda dello sconforto, non avendo ancora ricevuto nulla da parte di Cheryl. Non sapevo se disperarmi o ubriacarmi, ma poi ho deciso per la seconda possibilità. L'ultima volta che l'ho fatto è stata la notte in cui ho fatto il tatuaggio e, visto il risultato, non l'ho fatto più. E a quanto pare il motivo è sempre il solito: Tara. Sono quasi le undici di sera e sto per cedere al terzo bicchiere mentre la mia vista inizia a cedere e lo schermo del cellulare inizia diventare liquido ai miei occhi. Accarezzo l'invitante idea che i bicchieri possano addirittura diventare tre, quattro e forse anche di più se Cheryl non si fa viva. Sono sicuro che non ci abbia ripensato, ma mi chiedo come mai tutto questo tempo. E se non l'avesse trovato? Ormai la mia testa è diventata tutt'uno con le mie mani: non faccio altro che sfregarmela come se, facendo questo movimento, sperassi di fare uscire l'idea che mi potrebbe fare svoltare. La bottiglia è ancora piena e decido di versarmi quel terzo sorso che ho tanto combattuto fino ad ora, ma il suono del cellulare mi interrompe a metà della mescita. Afferro l'apparecchio con impeto causando la caduta del bicchiere a terra, il quale si infrange in mille pezzi che si vanno a mischiare al whisky che avevo versato. Poco importa! Faticosamente metto a fuoco ciò che compare sul display e, non curante dell'ora tarda, compongo immediatamente il numero che mi è stato inviato. Il telefono squilla, squilla, squilla, ma Melody non risponde. Ho perso il conto dei toni del telefono, ma sono ormai tanti e il cuore mi batte all'impazzata, sono ore che pulsa così forte. Ha iniziato quando ho visto Freddie sotto casa di Tara e ha continuato lungo tutto il tragitto verso Riverdale, per il pensiero e la speranza di rivederla. Si è arrestato solo nell'istante in cui i miei occhi hanno assistito a quella scena, a quel bacio che lui ha posato sulle labbra di Tara, un bacio che doveva essere mio, a quelle mani sul suo corpo che dovevano essere le mie, ma poi l'adrenalina è fluita di nuovo nelle mie vene, violenta e veloce. La voglia di ricercare un modo per riconquistarla lo fa battere, rimbombare sonoramente nelle mie orecchie. Ho bisogno di sentirmi così. Finché questo cuore sarà così vivo, la mia speranza non potrà morire!

Melody però non risponde e la linea cade automaticamente, ma io non demordo. Ricompongo il numero e iniziano nuovamente gli squilli. Uno, due, tre, cinque. Ancora troppi e io ho bisogno di parlare con lei, ora. Ho perso quasi la speranza quando finalmente una voce allegra mi risponde con in sottofondo canzoni natalizie a tutto spiano. "Pronto? Chi è al telefono?" Dice urlando, emettendo subito dopo un suono che sembra una risatina compiaciuta. Forse anche lei è brilla e ho il dubbio se continuare o no questa conversazione. Ho paura che non ne ricaverei comunque nulla di buono e per qualche istante resto in silenzio, finché Melody non insiste ancora, con voce più ferma ora. In quell'istante decido quindi di provarci "Sono Brandon, Melody. Brandon Burn." Lascio la frase in sospeso, in attesa di una reazione, sperando che non sia troppo negativa. D'altronde, a detta di Tara, lei è la persona più gentile ed educata a questo mondo. I secondi di silenzio tra noi diventano pesanti, ma la voce seria di Melody interrompe il momento imbarazzante con parole che mi aspettavo di sentire ma che avevo sperato non pronunciasse "Non credo che sia il caso di continuare questa telefonata Brandon. A Tara non farebbe piacere e io-" la interrompo senza mezzi termini "Mi stai dicendo che sei d'accordo con la decisione che ha preso? Vuoi che sposi quel Randy? È questo che vuoi per la tua amica?" "Ma che sciocchezza stai dicendo? Tu che ne sai?" Mi chiede allarmata. È evidente che lei non sa la novità a cui ho assistito in prima persona. "Si, Melody. Ha accettato la proposta di Randy. Lo sposerà e questo solo a causa di un malinteso. Ti prego, vediamoci, devi aiutarmi ad impedirlo." Altro silenzio segue alle mie parole. Spero di aver fatto breccia nella sua indecisione e aspetto pazientemente il responso che potrà darmi una nuova speranza. "Domani. Alle 10:00 al bar sotto casa di Tara." dice telegraficamente ma lei non sa che le sue parole suonano come un boato di positività nel mio cuore. Sto per risponderle quando lei prosegue "Preparati perché non sarà facile convincermi che si tratta di un malinteso e... ti costerà una bella colazione." e senza nemmeno salutarmi o aspettare una mia risposta, chiude la conversazione. Sono perplesso e indeciso. Spero di essere abbastanza convincente domani affinché lei mi creda. Però ora porto il mio corpo stanco a letto. Basta alcol, basta pensieri per oggi. Ho bisogno di dormire, non lo faccio ormai da troppe notti e questa piccola brezza di ottimismo deve servirmi per recuperare le forze.

"Allora?! Che cosa è successo ieri?" Lara mi è venuta incontro appena mi ha visto varcare la soglia del bar. Alle 9:00. Sono riuscito finalmente a dormire stanotte, ma all'alba i miei occhi si sono spalancati e ho preferito anticiparmi e venire qui il prima possibile, anche per parlare con la mia nuova amica, che ora mi guarda con i suoi occhioni spalancati e la bocca aperta in attesa che le racconti l'epilogo della giornata di ieri. "Sei venuto per vedere lei, vero? Dimmi che è così." Mi scappa un sorriso amaro mentre la vedo supplicarmi di darle la notizia che vorrebbe, con le mani giunte sul petto ed una vocina che si fa sempre più sottile man mano che mi parla. Scuoto la testa e i suoi occhi si strizzano carichi di delusione. "In compenso devo vedere un'altra donna." le dico cercando di farla sorridere. Da un lato mi dispiace averla indirettamente coinvolta in questa mia storia, dall'altro sono contento di aver trovato in lei una spalla su cui appoggiarmi e una confidente attenta. Il risultato è ottenuto: ovviamente non ci crede e scoppia in una fragorosa risata che fa voltare qualcuno dei clienti presenti. "Dai, non prendermi in giro. Cosa bolle in pentola? Sei più agitato e impaziente del solito, quindi quando ti decidi a sputare il rospo?" mi chiede con una spallata. Da lontano sentiamo qualcuno che la chiama da un altro tavolo e lei risponde con il suo solito garbo "Sarò da lei in pochi minuti." e poi rivolgendosi a me "Sbrigati o mi farai perdere tutti i clienti!" mi intima, tra lo scherzo e il serio. In un movimento incontrollato, un'abitudine ormai conclamata, mi giro a guardare fuori la vetrina del bar, verso quella finestra che negli ultimi giorni ho consumato con i miei occhi. Un sospiro fuoriesce dal mio corpo come se si volesse liberare di questo peso opprimente. "Sto per perderla per sempre. Ha deciso di sposare un altro e con tutta probabilità lo seguirà a Los Angeles. Devo incontrarmi tra pochi minuti con una sua cara amica e devo essere molto convincente. Anche lei crede a ciò che Tara pensa di avere visto." Abbasso lo sguardo prima di incontrare di nuovo gli occhi di Lara che emettono lampi di rabbia "Non ti arrenderai vero? Promettimelo!" Me lo dice con tutta l'energia e la convinzione che il suo esile corpo può contenere, stringendomi una mano e fissando il suo sguardo dritto nel mio. "Siete fatti per stare insieme, lo hai detto tu. Non smettere mai di ripeterlo, non dimenticarlo mai e fai in modo che lei se lo ricordi!" dopodiché si alza e fugge verso il cliente che reclamava la sua presenza.

Mi ripeto come un mantra le sue ultime parole. Devo fare in modo che lei se lo ricordi... non sarà un'impresa facile. Lara non conosce quanto può essere testarda Tara, quanto è difficile convincerla che sta sbagliando, anche se è evidente e palese. Se lei è convinta di qualcosa, persevera finché non ci sbatte contro.

Mancano pochi minuti alle 10:00 ormai e il portatovaglioli nelle mie mani non sta passando un buon momento: lo sto tormentando, girandolo e rigirandolo, finché non mi ci specchio e non mi riconosco più. L'uomo che ero una volta, spavaldo, sempre in tiro e sicuro di sé mi ha completamente abbandonato. Ora c'è solo un viso stanco, degli occhi infelici e una barba incolta. A questo punto la mia speranza è che anche Melody veda ciò che sono diventato.

Controllo l'ora sul mio cellulare e l'orario stabilito è passato da pochi minuti. Butto lo sguardo attraverso il bar verso la porta e lo fermo lì, in attesa che Melody entri.

Passa ancora qualche minuto in cui il mio cuore inizia a perdere qualche battito nella paura che ci abbia ripensato. Guardo Lara dietro al bancone che mi osserva preoccupata. In così pochi giorni ha completamente conquistato la mia fiducia e riesco a trovare in lei un minimo di incoraggiamento e calore umano che non mi fa sentire del tutto solo. All'improvviso il suono del campanello della porta fa girare entrambi. Sì, è Melody, finalmente. Mi alzo in piedi per farmi vedere, impaziente che si avvicini al tavolo, ma lei resta ferma lì ad osservarmi per qualche secondo. Poi i suoi passi diventano sicuri nella mia direzione finché non mi raggiunge. Le indico con un sorriso forzato la panca di fronte a me, ma lei scuote la testa e guarda altrove, senza incrociare il suo sguardo con il mio. "Sai, ho avuto molti ripensamenti e sono stata più volte sul punto di non venire. Continuo a non crederti e continuo a pensare che tutto questo sia un grosso errore, che non sia giusto verso Tara. Quindi, ora, me ne andrò via e senza ascoltarti." Il suo tono deciso è una pugnalata alle mie speranze. Mi gira le spalle e va via. Sto per rincorrerla, fermarla e implorarla, ma qualcuno fa prima di me. Lara le si piazza davanti impedendole di uscire dal bar. La situazione è davvero buffa perché il suo viso, che normalmente è dolce e disteso, in questo momento è completamente stravolto da un'improvvisa linea di nervosismo, tanto che vedo la sua mascella serrarsi mentre il suo sguardo passa freneticamente da Melody a me. "E tu saresti amica di Tara? Credi davvero in quella stronzata che ha visto? Sai cosa ho visto io in questi giorni, piuttosto? Un uomo perso, innamorato perso, a tratti smarrito, mangiato da sensi di colpa che non dovrebbe nemmeno provare. E tu? Tu veramente pensi di conoscere la verità? Davvero credi che sia un bene che lei sposi un uomo che non ama? Allora perdonami, ma non credo che tu sia la migliore amica che possa mai avere Tara." Le sue parole sono andate dritte sul viso di Melody, spiattellate come una coltre di acidità e veleno, tanto da farla voltare verso me, confusa da tutta la veemenza con cui Lara le ha parlato. Alzo le mani, quasi divertito dalla scena. Lara a questo punto si sposta di lato dando a Melody la possibilità di uscire, ma, probabilmente, le parole che le ha vomitato contro hanno avuto l'effetto desiderato, perché la mia ospite ritorna sui suoi passi e si accomoda di fronte a me, in silenzio, fissandomi senza mai distogliere i suoi occhi da me questa volta. Mi sento studiato, analizzato in ogni mio piccolo dettaglio e sfumatura e non mi sento per niente a disagio per questo. So cosa provo, so che non ho fatto nulla di sbagliato, so che voglio di nuovo Tara nella mia vita e che di fronte a me c'è l'unica persona che mi può aiutare. "Grazie! Sul serio, grazie. Sei l'ultima mia speranza. Ti giuro che siamo vittima di un malinteso." Inizio il mio racconto, nei minimi dettagli, e mentre parlo il suo volto passa dall'iniziale scetticismo alla preoccupazione nell'ascoltare gli ultimi sviluppi, passando per lo stupore e l'indignazione verso ciò che ha fatto Nina.

"Brandon, lei era distrutta! Non l'ho mai sentita dire ciò che mi ha detto al telefono. Per nessuno. Era piena di astio, delusione, risentimento. E poi tu ora mi stai dicendo che ha deciso di sposare Randy. Per aver preso questa decisione, vuol dire che vuole rompere definitivamente con ciò che era il suo passato. Rompere con te." "Lo so, ne sono consapevole. Ma devo almeno impedirle di rovinarsi la vita." La risposta della donna è silenziosa. Annuisce strizzando gli occhi e corrugando la fronte. Resta pensierosa per qualche attimo, fissando la finestra dell'appartamento di Tara, o forse di ciò che è stata la sua casa. Per quanto ne so, potrebbe già aver fatto le valigie per partire per Los Angeles. Gli occhi di Melody si poggiano su di me, lo sguardo è teso, nervoso. "Posso fare qualcosa, ma il resto lo dovrai fare tu. Devi giocare bene le tue carte, ma voglio essere totalmente sincera. Non credo che tu abbia grandi chance. Tara è così, lo sai. È testarda e quando decide qualcosa, difficilmente ritorna sui suoi passi. Non rimugina mai troppo a lungo sulle cose e fa le sue scelte sempre velocemente e senza ripensamenti. Tu sei stato l'unico che le ha provocato innumerevoli indecisioni in questi mesi. Non l'ho mai vista così combattuta e costantemente indecisa. Sei il suo punto debole. Ma l'ho sentita anche stanca... e delusa. Non so se-" ma io non la faccio continuare "Proverò tutto quello che posso Melody. Anche fino allo sfinimento, se necessario." Lei annuisce con un flebile sorriso e mi basta, perché finalmente c'è qualcuno che vuole aiutarmi. Ci mettiamo d'accordo su cosa e come fare. Prima di salutarci mi stringe le mani e mi lancia un'ultima frase "Spero proprio che funzioni. Su una cosa siamo sicuramente d'accordo, comunque vada tra voi, sposare Randy è la stupidaggine più grande che possa fare." Quelle parole hanno l'effetto di mille pugnali nel cuore. Devo agire in fretta, devo agire assolutamente domani!

Lo stereo in soggiorno trasmette la sua musica, che era diventata la nostra. La playlist di Bruno Mars è stata l'ultima cosa che abbiamo ascoltato prima di fare l'amore quel 22 dicembre. È una settimana che non sento il suo sapore e sfioro la sua pelle e mi sembra di impazzire per il vuoto che ha lasciato nella mia vita. Non ho mai sofferto così. Mai. E se fino ad ora la voglia di lottare mi faceva andare avanti, ora provo panico, ho paura di non riuscirci e che tutto possa andare comunque a rotoli. Le parole di Melody sono state chiare e hanno insinuato in me più di un timore. Avere lei come alleata e complice mi rincuora, ma non è abbastanza. Tara sta percorrendo una strada con caparbietà, ma soprattutto con tutto il rancore e la delusione che prova verso di me. Sarà difficile convincerla a ripensarci. Squilla il cellulare mentre mi rendo conto che ho già vuotato il terzo bicchiere di whiskey. Devo assolutamente fermarmi se non voglio combinare qualche guaio che comprometta il piano che abbiamo escogitato con Melody. Il numero che compare non è memorizzato nella mia rubrica e il pensiero che possa essere di nuovo Nina lampeggia nel mio cervello come un allarme impazzito, ma mi rendo conto che stavolta non si tratta di un numero francese, quindi non dovrebbe essere lei. "Pronto chi parla?" Dico con voce impastata dalla stanchezza e dall'alcol "Sono Freddie. Ascoltami bene figlio di puttana. Devi impegnarti molto domani, perché non possiamo permetterle di sposare un uomo che non ama. Se tu la ami davvero come dici, sono disposto ad aiutarti stavolta." Resto in silenzio, colto di sorpresa dalle parole di colui che proprio non mi aspettavo decidesse di tendermi una mano. "Ho parlato con Melody." Chiarisce dopo poco. Finalmente! Qualcuno inizia a ragionare e le mie paure di poco prima iniziano a dissolversi e di nuovo mi ritrovo a sperare. Racconto anche a Freddie la verità, quella che Tara non vuole sentire, e ripassiamo il piano che abbiamo organizzato con Melody. Lui è con noi e mi aiuterà, ma a quanto pare non sarà solo lui, ma anche la sua nuova compagna. "Voglio crederti Brandon, ma se dovessi scoprire che mi stai mentendo, prega di non incontrarmi mai più." Mi ringhia al telefono."Freddie, quella donna è la cosa più bella che potessi incontrare nella mia vita e non le avrei mai fatto nulla di così schifoso." rassicuro il mio nuovo alleato.

E ora aspetto con ansia che sia domani. Osservo le nostre foto sul cellulare e la luce in fondo a questo tunnel di disperazione si avvicina sempre più. Torneremo insieme e sarà come prima. Te lo prometto Tara. Anzi, sarà meglio di prima perché finalmente ti dirò quello che non ho avuto il tempo di dirti e che meriti di sentire ogni giorno. Farò tutto quello che avrei dovuto fare e, come uno stupido, non ho fatto.

Finalmente un sorriso affiora sulle mie labbra. Mi sembra quasi di sentire il profumo di Tara su di me e mi addormento sul divano immaginandola tra le mie braccia, come se nulla fosse accaduto, come se il nostro tempo si fosse fermato a quel maledetto 22 dicembre.

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Angolo autrice:

Per chi sperava in un nuovo capitolo che proseguisse la trama da li, dove si è fermata, mi dispiace avervi dato una delusione 🥺

Questi capitoli avevano bisogno di una revisione più approfondita ed una separazione dei capitoli per rendere meglio il senso della storia.

Grazie ancora per la comprensione e la pazienza. Ci siamo quasi...

TY

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