TOO GOOD TO SAY GOODBYE

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Aggiornata l'1 gennaio 2020

31 dicembre

Sono vestita di tutto punto, pronta per andare al locale di Ernie. Stasera oltre al Karaoke ci sarà anche la musica per ballare, tanto cibo e altrettanto da bere. Tutto è in perfetto assetto da festeggiamenti.

Il mio umore è sempre più altalenante e fluttua da uno stato di depressione a quello di rabbia feroce, passando per i vari stadi di autoconvincimento che la mia vita presto andrà meglio e che la decisione che ho preso sia la migliore possibile. Stamattina, per esempio, mi ero svegliata con un forte mal di testa, poca voglia di festeggiare e anche piuttosto incazzata. Avevo quasi pensato di mandare all'aria l'appuntamento con gli altri e restare a casa con i miei per aspettare con loro una mezzanotte che in fin dei conti non attendo affatto. Poi mi sono convinta che, invece, faccio bene ad accogliere il nuovo anno. Non devo restare da sola a rimestare i miei pensieri, rimuginare sul mio dolore che sembra farsi sempre più acuto ogni giorno che passa, ad ogni istante che mi ritrovo in questa solitudine interiore. Devo ingannare con costanza la mia anima dandole una parvenza di felicità. Magari, con lo scoccare della mezzanotte, riesco a decidermi una buona volta a chiudere col passato, ad affrontare questa nuova vita con maggiore convinzione, perché, ora come ora, non mi sento pienamente sicura delle decisioni che ho preso. Mi destabilizza il fatto che ieri Brandon mi abbia sorpresa, riuscendo a trovarmi. Il suo sguardo mi ha fatto vacillare e io non poss, non posso avere ripensamenti. Quello che ho visto, lui e Nina, mi ha fatto soffrire in maniera insuperabile. È stato uno squarcio profondo che sto cercando lentamente di ricucire. In un solo istante tutte le mie paure si sono materializzate in quella stanza, alla visione di quei due corpi così vicini, quelle labbra schiuse, il rosso fuoco di quei capelli a bruciare i miei occhi. E ancora mi bruciano ogni volta che quell'immagine ritorna alla mia memoria. Mi sale un senso di vomito al solo sfiorarmi di quel ricordo. E poi quando penso a quanto sono stata debole, a come sono stata presa di nuovo in giro da lui, mi monta la rabbia. Rabbia verso me e la mia ingenuità. Rabbia per come ho creduto ancora una volta nelle favole. Rabbia per essermi aspettata che tutto quello che stavo vivendo potesse sfociare in un lieto fine. Rabbia, rabbia, rabbia rossa come rossi sono quei capelli che avevano già perseguitato i miei sogni. Un colore che domina i miei pensieri, li accartoccia e li rende insopportabili. Mi ha nascosto che vedeva Nina, cazzo. Me lo ha nascosto, quindi vuol dire che c'è qualcosa sotto che non vuole che io sappia. Lei è ritornata da lui e io sono stata al suo gioco per farla ingelosire. Mi ha usata e io gliel'ho permesso, dandogli libero accesso a me, alla mia vita, alla mia intimità. Di nuovo. E so che lo farei ancora e ancora e ancora se gli permettessi di avvicinarsi, perché lui mi rende vulnerabile, perché divento una nullità davanti al suo sguardo, creta da modellare al suono della sua voce. Ho scoperto tutto di me con lui. Ho rischiato tutto il rischiabile e questo è stato il risultato. Non deve accadere mai più. Devo corazzarmi e ricostruire tutte le difese che è stato capace di sfasciare in una sola notte, con un solo bacio. Quella notte...

Un urlo strozzato mi esce dalla gola. Il senso di vomito continua a tormentarmi. Questa situazione è un vero schifo. Loro mi fanno schifo. E perché sarebbe venuto a cercarmi? Per giustificarsi? Vuole il mio perdono per il male che mi ha fatto anche questa volta? No, questa volta non accadrà, non è una possibilità che io posso prendere in considerazione. Non so se mai farà i conti con la sua coscienza, ma dovrà tormentarsi per sempre per avermi usata di nuovo e distrutto tutto ciò in cui mi ha fatto credere.

Bevo un sorso d'acqua cercando di mandare giù questa brutta sensazione di bile che provo alla base della mia gola. È già buio da un po'. Il fatto che diventi sera presto d'inverno è tra le cose che più mi rende triste. La nota positiva è che stasera il cielo è già illuminato da innumerevoli stelle. Tante piccole luci che illuminano i miei pensieri e sembra vogliano infondermi un po' di fiducia. Non c'è nemmeno una nuvola all'orizzonte. Dovrei fare come il cielo e spazzare via tutte le foschie e tutti i dubbi dalla mia mente. Aggrapparmi a questo nuovo percorso che mi sono scelta. Voglio sentirmi in forma: per me, per la mia vita, per chi mi sta accanto, per il mio fidanzato, ovvero colui che ha dimostrato sempre di tenerci a me. Ha rispettato me e i miei tempi, senza mai farmi delle promesse che poi non ha mantenuto. È onesto e buono e so che mi ama sinceramente. Quindi, forza Tara. C'è bisogno di dare un segnale forte a te stessa che le cose devono cambiare. E cambieranno. Posso essere solo io l'artefice del cambiamento. Io ho in mano le redini della mia esistenza. Ho voglia di buttarmi alle spalle tutto questo e guardare avanti insieme a chi so già che non mi deluderà.

Randy, Alice e Michael stanno per arrivare ed andremo insieme a New York con Melania, mentre Melody, Freddie e Monica ci raggiungeranno direttamente lì. Almeno c'è una cosa di cui posso essere contenta: sono circondata da tanto, ma davvero tanto, amore.

Suonano alla porta e sia io che Melania usciamo contemporaneamente dalle nostre rispettive stanze che si trovano l'una di fronte all'altra. Nel vedermi mia sorella si sofferma ad osservarmi. Mi sorride ed esclama "Quando è successo che sei diventata così bella?" Le lancio uno sguardo di sufficienza, pensando che mi stia prendendo in giro e mi avvio verso le scale, ma lei mi ferma di nuovo poggiandomi una mano sulla spalla. "Sul serio Tara. Non so se è questo vestito, il trucco o i capelli, ma hai qualcosa di diverso stasera." "Mi sento diversa. Voglio andare avanti Mel. Ho chiuso con le stronzate. Basta bambinate adolescenziali e mezzi uomini che offrono solo illusioni. Ho bisogno di solidità, di certezze. L'amore è una cazzata che in realtà non esiste. Viviamo di infatuazioni, di attimi di forte passione a cui diamo il nome di amore, ma l'amore come ce lo insegnano da bambine non esiste. Alla fine, ciò che costruisce un rapporto sono il rispetto e la comprensione. Tutto ciò che succede prima è destinato ad evaporare nel giro di poco tempo e non possiamo fare nulla per trattenerlo. Sono sentimenti così evanescenti che inevitabilmente andranno via. Brandon è stato il mio attimo di forte passione." Melania resta a guardarmi, ma non mi sembra convinta. Le affiora un mezzo sorriso che ha il sapore di amarezza. "Io ci credo ancora nell'amore Tara e dovresti anche tu, ma non voglio parlarne ora, non è il momento adatto. Mi hai chiesto di non affrontare più l'argomento e ti voglio accontentare, ma io non sono convinta di ciò che dici. Ora andiamo e trascorriamo una bella serata." Mi passa il braccio sulle spalle e mi rendo conto in questo istante di quanto io e lei siamo in netto contrasto con i nostri look così come nelle nostre opinioni sull'amore. Il mio vestito corto ha un corpetto giromanica nero di pizzo con una gonna corta a campana di color rosa in raso lucido. Lei indossa dei pantaloni di pelle neri ed un corpetto nero che le strizza il seno evidenziando il suo décolleté. Completano il suo look audace degli anfibi neri ed un chiodo rosso di pelle. Io estremamente elegante e romantica, mentre lei rock ed aggressiva. "E comunque stasera sei più bella e non è ciò che mi hai detto che ti rende così. Non saprei, ma vedo qualcos'altro." aggiunge seria.

Usciamo di casa dopo aver baciato ed abbracciato i nostri genitori e ci avviamo alla macchina dove ci aspetta la nostra compagnia. Durante l'attesa Michael ed Alice sono rimasti seduti in macchina, mentre Randy è in piedi ad aspettarci. Anche lui è molto elegante ma il suo stile è molto più simile a quello di Melania che al mio. I suoi jeans neri e il giubbino di pelle nera contrastano con la camicia bianca che fa risaltare il suo fisico muscoloso. Mi regala un sorriso malizioso che al buio di questa ultima sera dell'anno sembra quasi fluorescente per quanto i suoi denti sono bianchi e perfetti. Credo che gli piaccia come sono vestita a giudicare dallo sguardo di apprezzamento che mi ha rivolto. Ricambio, per quel che riesco, spontaneamente, ma ho paura che da fuori risulti più una smorfia che un vero sorriso. Ci viene incontro e offre il braccio ad entrambe, ma a me da un bacio sulle labbra, dolce e delicato. Con i suoi gesti sembra quasi che abbia sempre paura di sciuparmi. È tutto molto diverso da quella passione bruciante che vivevamo prima della sua proposta, prima di tutto ciò che è successo a me. Forse ha veramente avuto paura di perdermi e questo avvalora maggiormente la mia convinzione che è lui la persona di cui ho bisogno ora. Colui che potrà guarire le mie ferite e regalarmi nuovi ricordi e una nuova vita.

In macchina parlo molto poco. Gli altri scambiano tra loro battute e scherzi. Il loro umore è quello giusto per una bella serata e nottata. Mi fa piacere ascoltare i loro discorsi, solo che non sono ancora dell'umore giusto per prendervi parte.

È la prima volta che torno in città da quando sono scappata via e mi fa un certo effetto. Sono tesa, inquieta. La mia mano è appoggiata sulla gamba di Randy, che mi massaggia con le sue dita il palmo e il dorso. Fa piccoli cerchi da un lato e dall'altro per poi accarezzare le dita sulla loro lunghezza. Credo stia approcciando un delicato tentativo di sedurmi. Allunga il suo viso fino a raggiungere il mio collo. Lo sfiora con il suo naso. Non lo bacia, ma il suo respiro solletica la mia pelle senza però provocarmi emozioni o brividi. Io ci provo a lasciarmi andare a questa tenerezza, ma sono ancora troppo tesa, perché sono consapevole che, per andare al locale, dobbiamo passare necessariamente sotto casa di Brandon e i ricordi di nuovo mi assalgono, soprattutto quello più brutto, l'ultimo episodio che ha stravolto di nuovo la mia clessidra. Mi sale nuovamente la bile dallo stomaco ed il senso di vomito mi fa girare la testa. Apro il finestrino per prendere aria e la brezza fresca mi fa stare un po' meglio. Ho detto a Randy che stanotte non mi sono sentita bene e che ancora non mi sento perfettamente in forma. Mi dispiace riempirlo di bugie e pretesti. Non se lo merita. Anzi sono io che non merito lui. Di certo non posso dirgli la verità. Cosa potrei mai dirgli? Oh, scusa il mio comportamento. Sto male perché l'uomo che amavo alla follia, e che credevo ricambiasse con la stessa follia, mi ha usata per ritornare con quella gran gnocca della sua ex, che è tornata da Parigi per riprenderselo e io ho deciso che la tua proposta di matrimonio era dopotutto un buon affare. Ah, dimenticavo, io non ti amo. Mentalmente mi viene una mezza risata isterica al pensiero, ma mi si smorza subito quando passiamo sotto casa di Brandon ed istintivamente mi sporgo per guardare se le finestre del suo appartamento sono illuminate. Tutto spento. Ovvio, starà festeggiando con Nina da qualche parte, in qualche posto chic come lo sono loro. Effettivamente io non c'entro nulla con quella vita, ma questo mi rincuora perché almeno non corro il pericolo di incontrarli stasera. New York è molto grande e il posto dove stiamo andando, il locale di Ernie, non è adatto a persone come loro.

Il locale è addobbato festosamente ed Ernie ci ha riservato il tavolo migliore, ovvero lontano dall'ingresso e dalla toilette, ma con vista sul palco del Karaoke. È stata una specifica richiesta di Freddie, che è sempre molto attento a queste cose.

Arriviamo quando il locale è già parzialmente pieno ed Ernie ci viene incontro salutandomi con calore e affetto. Il mio amico Ernie... è il ritratto della felicità stasera e finalmente ho l'opportunità di conoscere la sua famiglia. La sua giovane moglie è seduta in un angolo del locale e lo guarda con aria innamorata, mentre lui si muove tra i tavoli ed ogni tanto passa da lei per donarle una carezza o un bacio. Un pizzico di amarezza e malinconia mi si stringe nello stomaco alla vista di cotanto amore, ma ho deciso che non posso più cadere in questo vortice e forzo un sorriso esorcizzante per scacciare tutti questi sentimenti e pensieri. Melody, Freddie e Monica sono arrivati prima di noi e quando arriviamo li sorprendiamo a parlare fitto fitto tra loro ma, non appena ci vedono, ci vengono incontro con un benvenuto esageratamente entusiasta e mi abbracciano e circondano fino a trascinarmi via e monopolizzarmi totalmente. Mi costringono anche a sedere lontano da Randy. Hanno deciso infatti che devo stare tra Freddie e Melody stasera, perché vogliono trascorrere l'ultima notte dell'anno con me siccome poi partirò per Los Angeles e non mi vedranno più tanto spesso. Io e Randy proviamo a muovere qualche protesta, ma non riesco a dar torto ai miei amici e, comunque, le nostre lamentele non vengono minimamente prese in considerazione. Ed è proprio come pensavo. Sono proprio fortunata per tutto questo affetto sincero che mi circonda, mi avvolge e mi da la certezza che i miei pezzi prima o poi andranno al loro posto. Queste persone sono il collante giusto per rimettere insieme tutti i frammenti della mia vita in frantumi.

La cena si svolge in un clima piacevole e, devo essere sincera, non avere Randy vicino, in fin dei conti, mi fa piacere. Vivo a volte con disagio la sua presenza ingombrante e le sue attenzioni. Invece, grazie alle battute stupide di Freddie ed alle dimostrazioni di affetto di Melody, il mio umore sta pian piano alleggerendosi e ridiamo di gusto in quella parvenza di serenità a cui tanto anelo. Io e Freddie, negli anni, abbiamo sviluppato un nostro modo unico di giocare e tra noi l'intesa è pari solo a quella che ho con Alice. E Randy sembra un po' geloso di tutto questo affiatamento, tanto che vedo la mia migliore amica dargli una pacca sulla spalla e prenderlo in giro "Dai, non essere geloso! Freddie e Tara sono amici per la pelle. Non ci si può fare nulla." Freddie non mi ha lasciata sola mai un secondo, non mi ha lasciata andare nemmeno al bagno. Quando proprio non ne ho potuto più, mi sono ritrovata Melody alle calcagna che mi ha seguito come un'ombra. Questa cosa inizia ad insospettirmi, ma non riesco ad immaginare ciò che ci possa essere sotto. L'unica cosa che mi viene in mente è che forse hanno organizzato qualcosa per salutarmi, ma mi sembra improbabile. E comunque, devo ammettere che mi fanno piacere le attenzioni un po' oppressive che mi stanno dedicando e me le godo fino all'ultimo, senza farmi troppe domande. Il loro affetto e le loro cure mi dovranno bastare per molto tempo vista la mia imminente partenza. A proposito, dovrò proprio decidermi a fare il biglietto dell'aereo. C'è sempre stato qualcosa dentro di me che finora mi ha frenato. Una voce occulta che mi diceva di aspettare, che qualcosa sarebbe successo e che avrei dovuto riconsiderare le mie priorità. Ma cosa aspetto ancora? Non può accadere nient'altro. Io la mia scelta l'ho fatta e dopodomani farò il biglietto, è deciso. Ne parlerò con Randy e stabilirò finalmente e definitivamente una data. Fino ad ora lui non mi ha chiesto nulla. Non mi fa pressioni, ma lo sento che vorrebbe accelerare i tempi. Potrei anche accettare la sua proposta di andare a vivere direttamente con lui invece che da Alice. Gli parlerò anche di questo, ma sono certa che sarà felice della mia scelta.

Ora mancano 2 ore alla mezzanotte e, tra una portata e l'altra, varie persone si prenotano al karaoke. Ma io no. Stasera non ne ho proprio voglia anche se in molti me lo hanno chiesto, tra cui Ernie e sua moglie, a cui lui ha parlato spesso di me. Lei mi osserva con uno strano sguardo, difficile da decifrare. Voglio sperare che non sia gelosa o che non abbia una brutta opinione di me per il mio rapporto con suo marito.

Anche Randy che cantassi perché è tanto tempo dall'ultima volta in cui mi ha sentito, ma stasera no. Stasera voglio solo ballare. Aspetto che arrivi la mezzanotte, quando poi inizierà la musica e potrò finalmente annientare i miei pensieri riempiendo la mia testa di quei bassi profondi che mi stordiscono i sensi e muovono il mio corpo.

In questo momento vedo Freddie che si avvicina al microfono per cantare. Io lo so, ha una voce molto bella, vibrante e armoniosa, anche se lui ha sempre preferito suonare e accompagnare me nei nostri duetti chitarra e voce. Partono le note della canzone che lui ha deciso di cantare. Era una delle mie preferite. 

https://youtu.be/ekzHIouo8Q4

Mi osserva mentre pronuncia ogni singola parola e mi confonde. Non ne capisco il senso, non ora. È il suo addio definitivo? Che motivo c'è di cantarla adesso che entrambi ormai abbiamo le nostre vite? Un senso di oppressione mi occlude la gola, mi manca l'aria e quella sensazione di acido sale nuovamente dal mio stomaco.

Quando raggiunge nuovamente il tavolo sento montare la rabbia verso di lui. "Ma perché?" gli urlo contro. "Perché cosa?" mi risponde con l'ombra di un ghigno sul suo volto. "Perché hai cantato quella canzone?" Lui alza le spalle e, guardando altrove, mi liquida con "Perché, perché... mi andava, ecco tutto!" Il suo atteggiamento in questo momento è strano. Sembra essere cambiato da un momento all'altro, sembra nervoso e ha perso tutto il suo fare giocoso che aveva condiviso con me fino a poco fa. Non è possibile che stia provando della malinconia per quando eravamo insieme, davanti a Monica poi. "Freddie, ma mica... noi... siamo amici. Tu sei il mio migliore amico, giusto?" Farfuglio confusa provocando in lui una fragorosa risata. Trascina quindi Monica vicino a se, cingendole la vita. "Si. Sono il tuo migliore amico Tara. Lo sarò sempre e non smetterò mai di dimostrartelo. Non c'era nessun riferimento a noi, ma pensaci bene. Rifletti sulle scelte che stai facendo. Pensaci ancora un po'." Così dicendo mi accarezza la spalla e poi bacia sulle labbra la sua donna. Gli credo anche se la mia confusione non accenna a sfumare e intanto il mio umore si è incupito nuovamente.

"Ora tocca a me." Dice Monica sorridendo e accarezzando il volto del suo uomo. La osservo raggiungere il palchetto per cantare. È molto bella e, sorprendentemente, è proprio tutto il contrario di me: magra, alta e bruna, ha gli occhi neri e la carnagione ambrata, caratteristica delle donne di origine messicana. Mi piace, è molto dolce e soprattutto si vede che ama Freddie profondamente, che è totalmente presa da lui e lui da lei. Come ho potuto pensare a un ripensamento di Freddie... è impossibile, per fortuna!

Le note partono ed ancora una volta si tratta di una canzone che racconta un amore finito, rotto, sofferto..

https://youtu.be/mdsb6zByWfY

E mentre canta anche lei mi guarda, allo scandire di ogni parola mi penetra con i suoi profondi occhi neri, mi colpisce, mi ferisce. Frasi che si uniscono a quelle di Freddie e sento solo fastidio a stare ancora qui seduta. Parole che hanno risvegliato il senso di inquietudine che ero riuscita a mandare via e vorrei solo scappare da questa situazione ora, vorrei poter stare vicino a Randy per sentirmi di nuovo sicura che è lui l'unica persona che può rendermi felice e nessun altro. Accenno ad alzarmi, ma Freddie mi ferma afferrandomi il braccio "Resta. A Monica dispiacerebbe se ti allontanassi proprio ora che sta cantando lei." Lo guardo stupita ed insofferente. Ma come fa a non rendersi conto che il susseguirsi di queste melodie, di queste frasi riferite a coppie che si lasciano, ad abbandoni e amori finiti, non mi aiutano a rimarginare tutto il dolore che si è accumulato dentro di me? Sembra quasi un complotto per farmi stare peggio. O forse sono io che vedo un riferimento alla mia situazione sentimentale in qualsiasi cosa succede. Con la coda dell'occhio vedo che Randy non ha mai smesso di guardarmi. Il suo sguardo è fisso su di me, confuso e pensieroso. Cerca di capire e purtroppo io non sono mai stata brava a nascondere i miei stati d'animo. Ora, poi, il mio è in totale subbuglio ed è palese. Vorrei andargli vicino per rassicurarlo e, in un certo senso, rassicurare anche me, ma sono sicura che, se provassi a farlo, Freddie mi fermerebbe di nuovo e non me lo farebbe fare. C'è qualcosa di strano nel suo comportamento. È diventato all'improvviso nervoso e si guarda attorno come se si aspettasse di vedere qualcuno, come se dovesse accadere qualcosa da un momento all'altro.

Nel frattempo, Melody ha iniziato a cantare e, come sospettavo, anche la sua scelta è per me infelice.

https://youtu.be/-5ecZWwO_hQ

Cerco lo sguardo di Alice in cerca di aiuto e conforto, ma lei è troppo impegnata a parlare con Melania per darmi sostegno. Un senso di vuoto e solitudine mi assale e tutto il lavoro che ho fatto su me stessa fino ad oggi, fino a questo momento, si sgretola e perde consistenza. Non riesco a parlare con nessuno, mi sento abbandonata e incompresa. Come se nessuno si accorgesse che quello che sta accadendo è solo un ulteriore colpo al mio instabile cuore. Freddie mi prende la mano per stringermela forte. Mi sorride e mi fa un occhiolino. Grazie Freddie, penso tra me e me, ma ora non basta. Il danno è compiuto e questo tuo gesto non può riempire l'enorme vuoto che provo. Io ce la metto tutta a risalire la china, ma per ogni passo che faccio in avanti mi sembra di farne altri tre indietro. "Vado al bagno." dico alzandomi di scatto, con decisione e impazienza. Non ho intenzione di sopportare ulteriormente la situazione. Melody intanto ha finito di cantare e mi offre la sua compagnia "Vorrei stare da sola." dico bruscamente, alzando anche il tono della voce. Si girano tutti con stupore verso di me che continuo la mia strada lontano dal tavolo. Anche Randy mi guarda sempre più preoccupato ed accenna ad alzarsi per seguirmi, ma Alice lo blocca e gli consiglia di lasciarmi stare. Melody , invece, mi raggiunge comunque "Tara, ma manca mezz'ora alla mezzanotte. Non trattenerti troppo. Per favore." Sembra ansiosa e non mi guarda negli occhi. Senza aspettare una risposta da me, ritorna al tavolo e si avvicina a Freddie e Monica, agitati e in apprensione quanto lei. Non è mai successo che Melody sfuggisse il mio sguardo parlando con me. È una persona troppo limpida e sincera per non farmi sospettare, a questo punto, che qualcosa sta per succedere.

Ho bisogno solo di un po' di pace per ricompormi, per raccogliere di nuovo le idee, ritornare a sentirmi forte e sicura delle mie scelte. Qualche minuto da sola e il più possibile in silenzio. Ho troppi pensieri che si spingono violentemente dentro la mia testa già affollata di voci che cerco invano di spazzare lontano. Vorrei annientare qualsiasi tipo di cognizione e rendermi vuota, priva di sensibilità, senza alcun punto debole scoperto che possa essere facilmente attaccabile e che faccia di nuovo sgretolare tutte quelle certezze che fatico a costruire. Ogni volta un ariete si presenta alla mia porta e la scardina prepotentemente fino a lasciarmi a terra, inerme, senza forze. Ed io ogni volta, risaliente, mi aggrappo per tornare su, a ricostruire ciò che è stato demolito. Ma ogni volta è tutto più fragile. Ogni volta è tutto più instabile. Ogni volta è tutto più difficile.

All'uscita dal bagno incrocio Lorelai, la moglie di Ernie che, con carineria e gentilezza, mi chiede se è tutto ok. Non mi sorprende che l'uomo se ne sia innamorato. Una donna così dolce ed eterea è difficile da trovare oggigiorno e, considerato le innumerevoli storie senza importanza che lui ha avuto in precedenza, il loro incontro è stata una benedizione per lui. "Si, tutto bene. Grazie." Dico, forse con poca convinzione. Il tocco morbido della sua mano sulla mia è come una folata profumata di zucchero filato in primavera "Se avessi fatto con Ernie ciò che mi diceva la testa, in questo momento sarei una donna infelice e lontana dall'uomo che amo. Se hai qualche dubbio, anche uno soltanto, non cedere alla testardaggine e ascolta chi ti vuole bene e vuole il tuo bene." Ed inaspettatamente mi avvolge in un suo abbraccio e sì, profuma di zucchero filato e vaniglia. È ancora tanto giovane eppure così matura nel suo sguardo. Deve esserlo per forza per aver avuto la forza necessaria di combattere per la sua storia con Ernie. Mi guarda con occhi fermi e convinti di ciò che mi ha detto e poi mi lascia tornare al mio tavolo, piena di ulteriori dubbi e perplessità.

Quando ritorno al tavolo Melody, Freddie e Monica non ci sono. Tra 15 minuti ci sarà lo scoccare della mezzanotte e, tra mille domande, decido di trascorrerli accanto all'unica certezza che mi sono imposta, insieme all'uomo che ho deciso di sposare e che ho scelto come pilastro della mia esistenza.

Mi sono ricomposta per quel che ho potuto, con la convinzione forzata che ora l'unica cosa di cui ho bisogno è stargli vicino. Tutti già fremono guardando gli orologi e gli innamorati si stringono tra loro per non perdersi il momento in cui rintoccherà la mezzanotte e vorranno darsi il primo bacio dell'anno. Io il mio primo bacio lo darò ad un uomo che non amo, ma che mi rispetta, che non mi ha mai mentito e mi ha aspettato, nonostante io non avessi le idee chiare. Randy ha preso posto vicino a me e mi stringe la mano. Mi guarda con amore, ma anche preoccupazione. "Stai bene?" mi chiede tra i capelli, posandomi un tenero bacio sulla testa. "Si, sto risentendo un po' della nottataccia. È solo un po' di nervosismo causato dalla stanchezza. Sei sempre tanto dolce con me." E ho la sensazione di aver detto queste parole più per convincere me stessa di quanto lui sia giusto per me che per la mia reale necessità di dirgli qualcosa di affettuoso. "Sono felice di iniziare questo nuovo anno con te Tara. Sei tutto ciò che desidero per il mio futuro." Il suo sguardo è pieno di speranza e io mi sento sempre peggio, pensando veramente di non meritare quest'uomo, che forse non sono meglio di Brandon, perché sto usando Randy per sradicare dalla mia testa e dal mio cuore l'uomo che mi ha deluso, nello stesso modo in cui lui ha usato me per riavere Nina.

Ernie annuncia che mancano pochi minuti alla mezzanotte e che ci sarà il tempo solo per un'ultima canzone. "È una richiesta atipica." annuncia, "ma molto romantica. È da parte di un mio nuovo amico che me lo ha chiesto per la donna che ama. Nessun cantante, chi deve capire, capirà." dice di nuovo Ernie, chiudendo la sua presentazione. Parte una canzone di Bruno Mars che conosco molto bene. Le prime note di Too Good To Say Goodbye suonano nel locale e io mi sento perduta tra il loro incedere e quelle parole così malinconiche.

https://youtu.be/5xItztsW0Yg

E infatti, nessuno canta, le frasi passano una ad una sullo schermo mentre la fanno ascoltare. Chissà chi ha fatto questa strana richiesta. Qualcuno che deve farsi perdonare sicuramente. Chi l'ha fatta, starà vivendo sicuramente qualcosa di molto simile a ciò che è accaduto tra me e Brandon. Un rapporto, che sembrava così forte, vero, unico, ma che era solo effimera illusione.

Ricompaiono dal nulla Freddie, Monica e Melody. Quest'ultima mi abbraccia trascinandomi di nuovo lontano da Randy e di nascosto mi consegna un foglio. Abbracciandomi mi dice che Brandon è qui, per me. Un silenzioso boato esplode dentro la mia testa e la sensazione di vuoto si fa ancora più incedente. La voglia di evitare il pericolo, di incontrare i suoi occhi, si sovrappone al desiderio, l'esigenza, di vederlo, ancora una volta. Mi guardo intorno, lo cerco con lo sguardo ma non riesco a scorgerlo perché la sala è troppo buia. Tutto si svolge velocemente anche se a me sembra di essere in un video al rallentatore, una ripetizione di ciò che è accaduto quando è ripiombato nella mia vita otto mesi fa.

I miei amici mi circondano come ad isolarmi dal resto della compagnia. Freddie mi prende la mano. Mi lascia sul palmo qualcosa di cui riconosco i contorni, un oggetto a me molto familiare: la sirena, il ciondolo che mi ha regalato Brandon. Vedo che Freddie mi indica con lo sguardo un angolo ben preciso, mentre le parole della canzone continuano a rimbombare nelle mie orecchie e nel mio cuore. Lo vedo, elegante come sempre in un completo che credo sia nero. La luce nel locale è troppo fioca per riconoscere i particolari, ma è sufficiente per riconoscere la sua figura e rimanere senza parole ancora una volta per la sua bellezza. È in piedi che guarda verso di me. Ha il viso stanco, ma nonostante tutto il suo fascino è intatto. Resta a guardarmi e cerca il mio sguardo, lo aggancia, mi parla, mi ferisce ancora una volta e tutti i torti che credo lui mi abbia fatto sembrano annullarsi in quello spazio troppo grande tra noi. Non fa nulla, non si muove, mi guarda e basta, finché non finisce la musica. Aspetta ancora qualche secondo. I suoi occhi ancora puntati nei miei. Accenna un sorriso per un secondo e il mio cuore sussulta ancora al pensiero di quelle grinzette di espressione sotto i suoi occhi che scorgo a malapena nella penombra. All'improvviso, poi, stacca il contatto dai miei occhi e sposta il suo sguardo, credo sulla mia bocca a giudicare dal brivido che percorre il mio corpo. La sua mascella si serra un po' mentre chiude gli occhi, strizzandoli leggermente. Infine gira le spalle e va verso l'uscita. Sento la voce di Freddie giungermi ovattata che mi dice "Tara, seguilo, vai da lui." Cosa? Mi guardo attorno e i miei amici, i suoi complici, mi guardano con la speranza che io lo insegui. Combatto la mia personale battaglia tra il vorrei e il dovrei: vorrei seguirlo, parlargli, chiedergli spiegazioni per poi perdonarlo, si perdonarlo oppure dovrei restare, dimenticare, lasciare correre e rifugiarmi nelle certezze che il destino mi ha offerto. Ma loro si sbagliano, io non agisco più di pancia, d'istinto. Perché non posso ferire l'uomo che ho scelto per stare al mio fianco. Il dovrei ha la meglio, ma sono certa che il mio cuore si sia fermato nell'istante preciso in cui lui è sparito dalla mia vista, portandosi via un altro, ennesimo, alito di vita.

Sento iniziare il conto alla rovescia e tutti lo urlano ad alta voce. Tutti tranne i miei amici che ancora aspettano una mia reazione.

"meno 9" Mi manca l'aria.

"meno 8" Non mi sento bene.

"meno 7" Randy mi guarda preoccupato e si avventa verso di me.

"meno 6" È meglio se mi siedo.

"meno 5" Mi scoppia la testa.

"meno 4" Ho la nausea.

"meno 3" Randy mi dice qualcosa ma io non riesco a sentire più nulla.

"meno 2" Vedo tutto nero.

"meno 1" ...

Il primo viso che vedo appena riapro gli occhi è quello di Freddie ed il primo pensiero è stato per la lettera di Brandon ed il ciondolo, ma mi rendo conto subito che tra le mie mani non ho più nulla e un'ombra di preoccupazione mi percorre il viso. Freddie ne capisce subito il motivo, perché immediatamente mi rassicura "E' tutto OK. Tutto!" sottolineando quest'ultima parola. Mi rendo conto di essere distesa sul pavimento del locale con la testa sulle gambe di Randy che mi accarezza il viso con sguardo preoccupato. "Sto meglio adesso, grazie." gli dico, alzandomi lentamente. Meglio sì, ma non bene, penso tra me e me. No, affatto bene. Vorrei solo andare a casa e struggermi e invece resto quì, seduta alla sedia, guardando gli altri che ballano attorno a me, la mia testa poggiata sulla spalla di Randy che amorevolmente mi abbraccia, ignaro dei miei sentimenti e del mio tormento. Passerà, mi dico. Devo solo decidermi ad accelerare la partenza, senza cedere più ai dubbi ed ai ripensamenti. Le scelte di cuore non si sono mai rivelate quelle giuste. A quanto pare non fanno per per me.

Finalmente sono nel mio letto. Mi dispiace di aver costretto tutti ad anticipare la fine della festa per colpa del mio malessere, ma non resistevo più. Troppa nausea e la mia testa ha iniziato a pulsare quasi subito dopo. Freddie ha insistito perché io prendessi la lettera e il ciondolo. Ha detto che dovevo averle io. Abbiamo scambiato poche frasi perché Randy dopo il malore mi ha mollata difficilmente, ma Freddie ha preteso di parlare da solo con me per qualche minuto. Credo che Randy inizi a sospettare che c'è qualcosa che non va e mi dispiace. Forse non sono poi così brava come pensavo a nascondere i miei sentimenti. Freddie mi ha raccontato che ha parlato con Brandon, che, secondo lui, prima di prendere decisioni di cui potrei pentirmi, dovrei almeno leggere la lettera, ma io non ne ho alcuna intenzione. Sono ferma sulla mia decisione. O forse no... se ne fossi poi così decisa, l'avrei già distrutta. E invece è quì, sul mio comodino, insieme alla sirena. Gli do un ultimo sguardo e chiudo gli occhi cercando di addormentarmi. Non è facile con questo foglio che mi tenta e che al buio sembra assumere luminescenza. Lo chiudo in un cassetto del comodino, ma la mia immaginazione gioca brutti scherzi. Sembra che da quel cassetto esca una luce fluorescente che richiama la mia attenzione ogni volta che riapro gli occhi. Mi giro dando le spalle al comodino e chiudo gli occhi. Respiro profondamente cercando di scacciare l'ansia che sto provando, ma le parole della canzone che mi ha dedicato Brandon iniziano a risuonare nella mia testa. Sono un fascio di nervi e non riesco assolutamente a prendere sonno, ma devo. Ho bisogno di riposare. La testa mi pulsa come se stessi in post sbornia, ma la realtà è che ho bevuto solo qualche bicchiere di vino che ho già anche smaltito. La cosa peggiore è il senso di nausea che torna a farsi sentire ogni volta che alzo la testa dal cuscino, quindi non ho nemmeno speranza di poter andare in cucina a farmi una camomilla. Dopo credo un'ora di giri e rigiri nel mio letto, finalmente sento che lo sfinimento sta prendendo il sopravvento su ogni altro stato d'animo. Rivolgo un ultimo sguardo al cassetto con la lettera. Per fortuna non si illumina più. Domani devo prendere delle decisioni... Domani però. Sì, domani...

Un urlo mi squarcia la gola e rompe il silenzio del mio sonno già disturbato. I miei occhi sbarrati, la gola graffiata dal grido inatteso, le mani ancorate ai capelli, la realizzazione di ciò che ha attraversato la mia immaginazione onirica e i miei occhi bruciano, si socchiudono fino a sciogliersi in calde lacrime che scendono sulle mie guance. Panico, dolore e senso di perdita irrimediabile prendono il sopravvento della mia anima e le mie mani iniziano a tremare senza controllo.

La mia è una corsa disperata a cercare il cellulare che proprio stanotte non ho appoggiato sul comodino accanto al letto. Cerco di raccogliere un briciolo di lucidità per ricordare dove sia. In bagno, sì in bagno. Mi alzo dal letto barcollando, la testa è un macigno dolente e in più il senso di nausea si è accentuato nel momento in cui mi sono alzata, ma devo resistere. Esco dalla stanza e tento di fare il più silenziosamente possibile, ma comunque sbatto porte e impreco sottovoce, fino a provocare l'uscita di mia sorella dalla sua stanza. "Che succede?" mi chiede sussurrando. "Un sogno, un sogno... Brandon. Dio mio, Brandon. Ho bisogno di chiamarlo. Devo sapere che sta bene. Devo dirglielo." farnetico, ma in realtà non sto parlando con lei. Parlo con me stessa, perché non mi soffermo a guardarla nemmeno per un istante. Mi dirigo in camera con il cellulare tra le mie mani tremanti. "Tara ma che-" sono le parole di Melania, ma non ascolto il resto della sua frase perché ho già chiuso la porta alle mie spalle. Respira Tara! Il numero si compone e io fisso disperatamente quella foto che compare sul display, sperando che, per una volta, almeno una, i miei sogni non si avverino.


Nota dell'autrice:

Capitolo interamente dedicato a Tara e all'altalena di emozioni e stati d'animo. Ha annaspato non poco la nostra eroina per evitare di affogare. 

Ha sbagliato a non seguire Brandon? Secondo me siiii!! Ma lei corre facilmente a conclusioni sbagliate e, fossi stata lei, con tutte le sue insicurezze, avrei reagito allo stesso modo.

Cosa succederà a Brandon? Cos'ha sognato Tara per farle sentire un "senso di perdita irrimediabile"? Curiosi?.

Mi raccomando, votateeeee 😜 e fatemi un po' di pubblicità 🤙. Da tanta soddisfazione sapere di aver regalato qualche minuto di emozione.

A presto,

TY

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