Vuoi essere la mia mamma??? ~ Dangan

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Per la storia "Despair Time" di Junko_Vinegar_13




NOME:
Kasper

COGNOME:
Kristoffersen

NAZIONALITA':
Danese

Tuttavia, nonostante il nome e i lineamenti occidentali, Kasper parla giapponese molto bene. Si intuisce quindi che abbia vissuto in Giappone sin da piccolo o che addirittura ci sia nato.

ETA':
19

ALTEZZA E PESO:
187 cm
64 kg

Kasper è un ragazzo molto alto, anche per gli standard europei risulta essere uno stangone.
Eppure, per un ragazzo della sua età, è leggermente sottopeso. Non è che non mangi affatto o segua diete rigidissime, anzi non potrebbe importargliene di meno, ma perchè il suo metabolismo è molto veloce e, in aggiunta, mangia il minimo indispensabile. Mangia, ma poco perchè il cibo non gli dà il piacere che dà a tutti e, anzi, ci sono veramente pochissime cose che gli piacciono.

TALENTO:
Ultimate Pyromaniac

ASPETTO:
Kasper ha i capelli corti e castani molto chiari. Con il sole schiariscono e possono diventare anche biondo cenere.
I suoi occhi sono grandi e adorabili. Sono grigi. E' un colore che solitamente non gli piace ma, come per tutti i colori che non gli piacciono, pensa che nel corpo umano siano accettabili (anche se non bellissimi) perchè non si può decidere con quale colore di occhi o di capelli nascerai. No?
Sul suo corpo sono presenti alcune chiazze più scure, sono cicatrici di vecchie ustioni che si è procurato nell'arco di tutta la sua vita. Per lui non sono motivo di vergonga e quindi non si preoccupa di nasconderle, semplicemente sono quasi tutte in posti che vengono nascosti dai vestiti: sulle braccia ne ha pochissime e vengono nascoste dalle maniche lunghe quando fa freddo, mentre sulle gambe ne ha una solo sulla coscia sinistra che viene nascosta sempre dai pantaloni o dalle magliette troppo grandi.
L'unica che non si nasconde mai è quella piccola macchia scura sulla sua guancia sinistra, vicina alla bocca. E' talmente leggera che potrebbe sembrare una voglia, ma in realtà è nata da un accendino.
(OK! Nell'immagine sarebbero due le macchie sulla sua faccia... e non sarebbero nemmeno ustioni... ma chissene. •-•)

PRESTAVOLTO:
Adult Jataro Kemuri da "DR AE" (è bello abbreviare!!!)

CARATTERE:
Allora, quando penso alla Danimarca, fra le varie cose che mi vengono in mente (come ad esempio Hans Christian Andersen), mi vengono in mente i biscotti.
Per chi fosse una persona che non conosce la vera felicità, i biscotti danesi sono dolcissimi e buonissimi, questo in parte è dovuto al fatto che siano più burro che farina.
Kasper Kristoffersen, detto K.K. da letteralmente nessuno (a lui piacerebbe essere chiamato così, ma nessuno lo ha mai fatto), è esattamente come un biscotto danese: è dolcissimo.
E' super adorabile e fa molta tenerezza. Tu, persona che stai leggendo, pensa alla cosa più adorabile che ti viene in mente, poi moltiplicala per sè stessa e hai ottenuto Kasper.
Si chiama pure come il fantasmino, cioè tutto ciò che è K.K. e lo rappresenta è super dolce e/o super adorabile!!!!

Talvolta sembra un bambino: i suoi sorrisi sono grandi e contagiosi, quando si arrabbia mette il broncio, se è triste fa labbruccio.

E' molto molto affettuoso e coccoloso e adora essere al centro dell'attenzione: vuole essere amato e coccolato e trattato bene e protetto con amore. (Cosa che non gli è mai capitata.)
K.K. non ha una mamma, per questo tende ad affezionarsi subito a chiunque sia di sesso femminile: con qualunque ragazza si mostra subito affettuoso e cerca di attirare la sua attenzione. Poi ne sceglie una che è, per così dire, la sua preferita.
Allora non è che smetterà di essere affettuoso con le altre, ma vorrà che Lei sia sua madre e cercherà l'attenzione di lei più di quella delle altre. Potrebbe cambiare idea più volte, ma un giorno, quando avrà capito che il loro rapporto ha raggiunto ciò che doveva essere e che quindi lei E' sua madre, nella sua testa comincierà a chiamarla così e, dopo qualche tempo, le chiederà: -Vuoi essere la mia mamma?-
Se qualcuna acconsentisse, inizierebbe a chiamarla "mamma" sempre e non solo quando pensa a lei.
(Se lei cucinasse qualcosa, lo mangierebbe senza storie. Anche se il cibo non gli piace.)

Con i maschi è un po' più timido e non diventa subito affettuoso, ma non è che è musone o antipaticone, sempilcemente non sente il bisogno di donare tutto il suo amore ai ragazzi (se non conoscendoli bene). Ma, ripeto, è comunque dolce e gentile, anche se più riservato.

Ma come fa questo adorabile biscotto danese ad essere un piromane?
Beh, Kasper sarà anche un adorabile biscotto danese... però...

Però c'è un pero...

Non ho ancora parlato del suo essere un pazzo psicopatico.

Si perchè è adorabile e carino e dolcissimo e quello che vi pare, ma ama il fuoco.
Adora vedere cose (e non solo cose) che bruciano. Adora sentire il calore sulla sua pelle.
Gli è capitato più volte di ustrionarsi e farsi male e sentire tantissimo dolore, e ogni volta che succede piange come un bambino, però alla fine l'amore per il fuoco è più del dolore che prova. Tanto che alla fine, dopo qualche tempo, torna a giocare con il fuoco come se niente fosse.
Non è che capiti tutti i giorni che si metta a provocarsi piccole ustioni con un accendino, ma di tanto in tanto ci si mette.

Quando ha la possibilità di dare fuoco a qualcosa (o qualcuno), inizia a sembrare in tutto e per tutto un folle: nell'espressione, nell'atteggiamento e anche nel modo di parlare e di ridere.

Trova guardare le fiamme un piacevole e rilassante passatempo e ritiene che bruciare cose sia più che esilarante.

E' un po' pazzo...

(Ma non lo sentirete mai dire una parolaccia. Non gli piacciono prorpio: sono Brutte Parole.)

ABBIGLIAMENTO:
Kasper indossa sempre magliette/maglioni/felpe larghi/e. E mai camice.
E' molto magro ma, nonostante questo, indossa taglie anche XL o XXL. Ci entrerebbero altri due Kasper in quelle taglie.
Per questo motivo le magliette gli arrivano a metà coscia e talvolta anche al ginocchio e le maniche sono sempre troppo lunghe (le mezze maniche gli arrivano talvolta oltre il gomito e le maniche lunghe gli superano la mano come nell'immagine).

Quando fa caldo porta pantaloni corti, tanto che di tanto in tanto spariscono sotto la maglietta e non si vedono (ma ci sono sempre).
Quando fa freddo invece porta normalissimi pantaloni lunghi.
I pantaloni, a differenza delle magliette, non sono mai particolarmente larghi. Anzi, spesso sono attillati.
MA non porta mai i jeans perchè li trova scomodi, quindi anche se sono attillati sono abbastanza elastici da non fargli male.

I colori dei suoi vestiti sono caldi oppure marroni. Il marrono è indubiamente il suo colore preferito, seguito a ruota dal rosso e poi il giallo e a seguire gli altri colori caldi.
I colori freddi, invece, non gli piacciono per niente e ha solo una maglietta azzurra (perchè il fuoco può anche essere di quel colore), ma solo una e poi solo vestiti di colori caldi.
Invece odia il bianco, il nero e tutte le sfumature di grigio, tant'è che non ha niente di niente con questi colori.

A causa di allergie, Kasper non può indossare tessuti sintetici, ma solo fibre naturali. E non può ortare lana se non è perfettamente pulita, quindi non può mettersi un maglione più di un giorno di fila senza lavarlo NE' se è rimasto troppo a lungo nel cassettp/armadio (in quel caso deve rilavarlo prima di indossarlo).

Come pigiama indossa delle camice da notte o, se fa troppo caldo, una delle sue magliette e nient'altro.

HOBBY:
• Passare il tempo con le ragazze.
• Ascoltare i Gorillaz. **
• Guardare le fiamme.
• Dare fuoco alle cose. Il suo metodo preferito è con un lanciafiamme.

** Adora tantissimo Noodle e dice che, secondo lui, se esistesse sarebbe una madre fantastica.

ALLERGIA:
Kasper è allergico alla polvere e ai tessuti sintetici.

L'allergia alla polvere (che è in realtà l'allergia agli acari della polvere) ha molti sintomi, prevalentemente respiratori, ma può portare ad altri disturbi come pruriti o congiuntivite.
Il sintomo principale in K.K. è la rinite (ovvero ostruzione nasale, starnuti in rapida successione e naso che cola) e un po' di congiuntivite (aka lacrimazione, arrossamento, prurito, gonfiore e irritazione agli occhi).
Raramente la sua allergia sfocia in attacchi d'asma (NEL CASO DI K.K.), ma esiste anche questa possibilità.
L'allergia agli acari, come invece spesso succede, non gli provoca grandi pruriti o irritazioni cutanee, se non per quello agli occhi dovuto alla congiuntivite e un leggero prurito al naso.

Invece, a provocargli arrossamenti e irritazioni, è l'allergia ai tessuti sintetici.
La reazione allergica a un tessuto comincia con un arrossamento diffuso della pelle, spesso associato a gonfiore più o meno accentuato dove è avvenuto il contatto. Entro qualche ora compaiono chiazze di grandezza variabile, puntine di un rosso più marcato oppure alcune piccole vesciche ripiene di liquido. Questa manifestazione è sempre caratterizzata da prurito intenso al quale è meglio resistere senza grattarsi, per non danneggiare ulteriormente la pelle e andare incontro al rischio di infezioni. (Purtorppo K.K. è uno che non resiste molto alla tentazion di grattarsi.)
I tessuti sintetici sono piuttosto insidiosi per la pelle in quanto ottenuti in laboratorio e composti da fibre che, per le loro caratteristiche, sono potenziali allergeni. I più usati sono nylon, filanca, lycra e perlon, con i quali si realizzano abiti, costumi da bagno, tute, collant, reggiseni, slip e body.

NOTA: Se non è ben lavata, anche la lana può dargli qualche fastidio: tuttavia è una conseguenza dell'allergia alla polvere (infatti i sintomi sono più simili a quelli).
Infatti, nonostante sia una fibra naturale, la lana può causare allergie nei bambini e nelle persone predisposte, come chi soffre di asma o di allergia agli acari, dal momento che il tessuto, "scaldando" molto, causa un'eccessiva sudorazione e impedisce la traspirazione (un microclima caldo e umido è l'ideale per la proliferazione degli acari ).

SESSUALITA':
Non si è mai posto il problema, ma è gay.

RELAZIONI:
Non si è mai posto il problema pt. 2
Tuttavia non escluderei l'opzione, perchè comunque prova affetto per la gente e quindi potrebbe trasformarsi in amore.

Poi che qualcuno possa o meno apprezzare il fatto di stare con qualcuno che ama dare fuoco a qualcunque cosa o persona gli capiti a tiro... è un problema dell'altro tizio.

FRASI E AZIONI:
• Per presentarsi ad una ragazza, Kasper fa un adorabile sorriso e dice: -Ciao! Mi chiamo Kasper Kristofferson, ma puoi chiamarmi K.K.-
Se invece si presenta a un maschio, timidamente dirà: -Sono Kasper Kristoffersen... O K.K....-

• Se trovasse il cadavere di una persona cara*, si attaccherebbe spaventato al braccio di una ragazza (la mamma, se l'ha trovata) e non direbbe niente.

• Se la vittima fosse un ragazzo non amico, direbbe: -Oh no...-

• Se l'assassino fosse una persona cara, si attaccherebbe al suo braccio urlando cose come "non co voglio credere" e "non voglio che tu vada via!"

* Con "persona cara", si intende un amico maschio, oppure una ragazza.
Non si intende una ragazza che ha rifiutato di "adottarlo".

• Se venisse accusato, farebbe il labbruccio e direbbe: -Ma perché dite così? Perché ce l'avete con me? Io non vi ho fatto niente!!- e poi inizierebbe a piangere.
Sarebbe la sua difesa anche in caso di colpevolezza, con la sola differenza che il suo pianto sarebbe più falso dell'opera di un falsaro.

• Se venisse scoperto, gonfierebbe le guance con fare offeso.
Adorabile, vero?
Però poi non riuscirebbe a trattenersi e inizierebbe a ridere. Una risata psicopatica.
E non direbbe niente. Riderebbe solo.
O meglio, se per qualche motivo non avesse bruciato il corpo e nemmeno procuratogli qualche ustione (come è plausibile perché se no sarebbe troppo facile) direbbe che gli dispiace di non aver fatto in tempo a cremarlo.

• Allo scoprire il Killing Game, lo si potrebbe vedere mentre gli trema il labbro cercando di non piangere.
Molti bambini spaventati direbbero qualcosa come "voglio la mamma", ma nel caso di K.K. la frase sarebbe più un "voglio una mamma".

Plus, se trovasse una "mamma":

• Se, dopo un po' che cerca, scegliesse una ragazza che vuole che sia sua madre, cercherà le sue attenzioni più di quelle delle altre ragazze e dopo qualche tempo le chiederebbe: -Vuoi essere la mia mamma?-
Se dicesse di no, finirebbe lì.
Con lei taglierebbe tutti i ponti e inizierebbe a cercarne un'altra (ma ci metterebbe molto tempo a trovarla). La ragazza non rientrerebbe più in "persone care" e gli sarebbe così indifferente che non avrebbe nemmeno motivo per ucciderla. Qualsiasi loro rapporto verrebbe troncato all'istante.

Se dicesse di sì, vedere le frasi a seguire.

• Se la vittima fosse la mamma, inizierebbe a piangere disperato, di quei pianti con fiumi di lacrime e moccio al naso, e a scuoterla urlando: -MAMMA! MAMMA! MAMMA, SVEGLIATI!! MAMMAAAAA!-
O cose del genere.

• Se lei fosse l'assassina, la abbraccerebbe e piangerebbe sulla sua spalla, cercando di trattenerla.
Non riuscirebbe a parlare se non fino a quando lei non dovesse andare, allora urlerebbe: -Vengo anch'io, mamma!-
Del genere che, se si aprisse una botola sotto i piedi della mamma, potrebbe urlerebbe: -VENGO ANCH'IO, MAMMA!- e proverebbe a buttarsi.

• Se fosse accusato dell'omicidio della mamma, inizierebbe a piangere.
Dopo aver singhiozzato in silenzio per qualche minuto, mormorerebbe piano: -Mamma... lei era la mia mamma... perché avrei dovuto uccidere la mia amata mamma...-

• Se fosse scoperto dell'omicidio della mamma, sarebbe un errore.
Non avrebbe nessuno motivo per uccidere sua madre e questo è impossibile.
A meno che non fosse un incidente o qualcosa del genere, in quel caso però starebbe molto male e non riuscirebbe a parlare. Starebbe con lo sguardo basso in silenzio, con le lacrime agli occhi, ma senza singhiozzare.
Starebbe così per tutte le indagini e tutto il trial senza aprire bocca, aspettando silenziosamente la morte.



STORIA:
(che non era richiesta, ma ormai l'avevo scritta)

Venendo al mondo, Kasper uccise sua madre. O almeno così si è sempre sentito dire dal padre, il quale, 3 volte su 3 rientrava a casa ubriaco e non esitava a sputare sentenza sul figlio.
Per quanto K.K. riesca a ricordare il padre è un depresso alcolizzato. Non gli ha mai fatto niente di male, sia chiaro: solitamente era troppo ubiraco per fargli qualsiasi cosa, fosse bella o brutta.
E' in buona parte colpa sua se non sente il bisogno di creare rapporti affettuosi con i maschi (e questo NON vuol dire che non li vuole, ma non sono fondamentali come se fossero cibo o ossigeno), perchè questo rapporto era praticamente inesistente e per molto tempo ha pensato che fosse una cosa normale.

Invece la mancanza di sua madre lo ha spinto a cercare una figura di riferimento femminile: insegnanti, compagne di classe, ragazze incontrate per caso... in tutte ha cercato questa figura. Gli è capitato spesso di scegliere la sua preferita, ma molto spesso cambiava idea o con il tempo un'altra si rivelava essere meglio e quindi non ha mai "confermato" la sua scelta.

La prima e, attualmente, unica volta che ha confermato è stato con una sua compagna di classe: era quella che sembrava volergli più bene, lo coccolava, si preoccupava per lui... Per K.K. era semplicemente perfetta.
Per questo le chiese "Vuoi essere la mia mamma?", ma lei rifiutò.
(Infatti da allora vuole essere più sicuro della ragazza/donna che sceglierà.)

(Con lei ha smesso di parlarci, visto che ormai era ovvio che non sarebbe mai doventata sua madre.)

Da quando era piccolo si è sempre presentato dicendo: -Mi chiamo Kasper Kristoffersen, ma potete chiamarmi K.K.-
Era un soprannome che si era dato e che gli piaceva tantissimo, ma il padre lo chiamava "Kasper" o (più solitamente) "marmocchio" o "moccioso".
Invece fra i suoi compagni di scuola solitamente era "Kristoffersen" e, per qualche strana ragione, quei pochi amici che aveva preferivano chiamarlo con il suo nome completo. Alla fine solo la ragazza che si rifiutò di essere sua madre lo ha mai chiamato "K.K." (e questo era uno dei motivi per cui gli piaceva così tanto).

Quanto alla sua ossessione per il fuoco, sembrerebbe averla sempre avuta.
Probabilmente è iniziata da piccolo, quando il padre si accendeva le sigarette e Kasper si sorpendeva a vedere la fiammella che usciva dall'accendino. E anche dai fornelli (quelle rare volte in cui il padre cucinava e non scaldava qualcosa di precotto al microonde.
Una volta prese di nascosto un accendino e provò ad accenderlo.
La fiamma era così bella e così vicina... e provò a toccarla!
Non si fece niente e, in realtà, pensava fosse più che normale... fu quando un suo compagno di classe alle elementari si ustionò che capì che era lui che era speciale perchè non si bruciava.

Ma anche se a tutti gli altri faceva male, a lui piaceva molto il fuoco. Perchè non gli faceva niente e, almeno le fiamme, gli volevano bene.
Crescendo divenne una vera ossessione, tale da rasentare la piromania.
Tutt'ora trova guardare le fiamme un piacevole e rilassante passatempo e ritiene che bruciare cose sia più che esilarante.

E' un po' pazzo...

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